Luttwak: la Clinton non ha scampo, dovrà dimettersi
Scritto il 02/11/16 • nella Categoria:
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Anche se dovesse vincere, Hillary Clinton sarebbe inchiodata dalle indagini riaperte dall’Fbi, che il Dipartimento di Giustizia avrebbe voluto insabbiare: non uscirebbe viva dalla procedura di impeachment. Lo afferma Edward Luttwak, politologo di fama e repubblicano di ferro: «Mettiamo che Hillary vinca. L’inchiesta dell’Fbi non per questo si bloccherà. Nemmeno se il direttore James Comey dovesse essere sostituito. Il che non sarà facile, anche perché in quel posto Comey è stato messo dall’amministrazione democratica». Conseguenza? «Dal vaso di Pandora, appena scoperchiato, verranno fuori altri scandali. Scandali per l’intera famiglia. Non solo Hillary e Bill, non solo la Fondazione, ma anche la figlia Chelsea», che viaggia su jet privati, «invitata come speaker a pagamento a conferenze dedicate al global warming». Anche se i media mainstream, giornali e televisioni, «fanno a gara a coprire, ridurre, nascondere il caso», parlando di “complotto”, Hillary non se la potrebbe cavare. Ed ecco spiegata, probabilmente, la mossa di Comey alla vigilia del voto: azzoppare la Clinton, accusata dall’Fbi, per evitare che finisca alla Casa Bianca un presidente “impresentabile”.
«Di fronte alle nuove evidenze, Comey ha ritenuto di non poter più sorvolare su ipotesi di reato, come aveva fatto in luglio». Dal direttore dell’Fbi, una sfida senza precedenti rivolta al Dipartimento della Giustizia, che avrebbe coperto Hillary, spiega Luttwak in un’intervista a Cesare De Carlo per “Il Giorno”, ripresa da “Dagospia”. E se la Clinton comunque vincesse? «Avrebbe poca importanza», secondo Luttwak. «Allo stato dei fatti la nomina di uno Special Prosecutor sarebbe probabile, se – come pare – la Camera rimanesse repubblicana. E altrettanto probabilmente uno Special Prosecutor sarebbe l’inizio di un procedimento di impeachment». Uno “special prosecutor”: lo stesso Obama, come commissario provvisorio degli Stati Uniti? Il deputato Jason Chaffetz, presidente della Commissione per la sorveglianza delle attività governative, parla apertamente del problema Clinton: abbiamo tanto di quel materiale, ha detto, da tenerci occupati per due anni. «Voi in Europa non avete idea del grado di corruzione imputato ai Clinton», dice Luttwak. «Quando Hillary era segretario di Stato, avrebbe usato la carica pubblica per promuovere gli interessi della Fondazione e quelli della sua stessa famiglia».
Un esempio: un principe del Qatar le avrebbe chiesto udienza per concludere un certo affare per il quale il Dipartimento di Stato avrebbe dovuto dare luce verde. Nessuna risposta. Allora il principe avrebbe fatto una ricca donazione. Le porte del Dipartimento si spalancano e l’affare viene concluso». Questi “affari” figuravano nelle e-mail private cancellate dopo l’ingiunzione da parte della polizia federale: in teoria, si tratta di “sottrazione di prove”. «Sì. È un reato. E lo è anche la notizia di questi giorni», cioè la comparsa di e-mail ufficiali, del Dipartimento di Stato, sul computer privato dell’ex marito di Huma Abedin: «Non ne conosco la sostanza. Ma già il fatto in sé è stato sufficiente in casi analoghi a spedire i colpevoli in prigione». Certo, lo stesso Comey in luglio non era arrivato a questa conclusione: aveva definito “imprudenza” la negligenza di avere usato server privati per la posta elettronica dell’ex segretario di Stato. «Differenza terminologica importante. Se avesse parlato di negligenza, l’incriminazione sarebbe stata inevitabile». Ora, Hillary teme lo tsunami-Fbi, e Trump risorge persino nei sondaggi ufficiali, “accomodati” dallo staff dei democratici. Lassù, più in alto della Casa Bianca, qualcuno sembra aver abbandonato la Clinton, incaricando l’Fbi di colpirla proprio adesso.
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Sig. Luttwak é la tempistica adottata dal sig. Comey che conta NON le accuse alla Clinton.
Vi è co’ difficile capirlo?
Sig. Trump un consiglio: cerchi appoggi tra i Top Brass militari. E’ l’America che ne avrà presto bisogno.
Hanno bisogno di Trump per fare la global-peace che tanto sta a cuore all’NWO, ovvero una tavolata mondiale tra speculatori di altissimo livello, questo per riscuotere i consensi planetari dopo la campagna terroristica nucleare che va avanti da un pezzo e che ormai ha cotto le galline popolari a puntino.
e la tempistica adottata dal Sig. Comey ?
qui c’è qualcosa che non va ……..con la storia delle precedenti 33 mila e-mail..(più il resto ) c’erano abbondanti prove non per aprire l’inchiesta ma per detronizzare la Clinton dalla candidatura. Il Comey..poco tempo fa ha dichiarato che non c’erano gli estremi per un inchiesta (????!!!! …da notare: al Generale Petreus per poche e-mail cioè niente rispetto alla Clinton è stata rovinata la carriera )..adesso con la scoperta di 650000 e mail nel computer di Anthony il marito dell’Huma Abbedin…non si doveva riaprire l’inchiesta ? e perché no??…
Quindi si prende in “considerazione” a difesa della Clinton la “tempistica ” e si esula dal contenuto gravissimo sia delle E-Mail che da cio che sta tirando fuori Assange ???
il contenuto di cio che è saltato fuori..sino ad ora (al netto delle 650000 E mail recenti ) basta e avanza per qualificare e squalificare la Clinton…sbatterla direttamente in galera e buttare la chiave….
ma di che stiamo parlando ?
lo scandalo Watergate che a fatto dimettere Nixon è un bicchiere d’acqua rispetto a cio che sta saltando fuori. Che dovevano fare ? per non destare “tempistici” sospetti…far uscire tutta sta roba …dopo che la Clinton viene eletta?…ovvio che chi fa uscire con una certa tempistica le “perle” della Clinton è interessato a non farla eleggere….e dove sta il problema ??? “quella” deve stare in galera. punto.