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Magaldi: smascheriamo insieme i bari della politica italiana

Scritto il 20/9/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Smascherare i bari della politica? Facilissimo: basta vedere chi votò per Mario Monti, il devastatore dell’Italia inviato a Roma nel 2011, tramite Napolitano. Una missione speciale, la sua, per conto dei super-poteri oligarchici che hanno fatto dell’Ue una fabbrica di diktat, trasformando i Parlamenti in “bivacchi di manipoli” dormienti, ancora impegnati a recitare la liturgia di una democrazia che ormai non esiste più, non conta, non decide più niente. Se ne vergognano, gli ex sostenitori di Monti? «Certamente se ne vergogna Bersani, che infatti nella sua nuova formazione politica ha inserito un riferimento all’articolo 1 della Costituzione “fondata sul lavoro”, ben sapendo di aver votato a favore della riforma Fornero, massimo attentato politico nella storia recente contro il mondo del lavoro e dei lavoratori». Parola di Gioele Magaldi, autore del bestseller “Massoni” e presidente del Movimento Roosevelt, che ora annuncia un conto alla rovescia: quello della nascita di un nuovo soggetto politico destinato, spera, a sconvolgere la “palude” italiana, intasata di replicanti finto-progressisti e finto-ribellisti, per fornire agli elettori una vera chance di cambiamento in senso sovranistico e democratico, lontano dalla “dittatura” di Bruxelles e dei suoi corifei nazionali.
Berlusconi? Ancora una volta incerto e ambiguo, nell’elogiare – forse in funzione anti-Salvini – la Pax Europea di cui avremmo beneficiato. Niente di più falso, sostiene Magaldi, in collegamento con David Gramiccioli ai microfoni di “Colors Radio”: questa Ue, che doveva unire il continente – accusa il leader del Grande Oriente Democratico – ha letteralmente frantumato l’Europa, provocano una feroce crisi economica e pericolose rivalità tra Stati. Il Pd renziano? Minestra riscaldata: lo stesso Renzi ha commesso errori madornali come quello sul referendum, e il suo destino è comunque segnato. In ogni caso, aggiunge Magaldi, anche una quota rilevante di elettorato Pd è delusa e disorientata, nonostante l’overdose di camomilla somministrata dal Gentiloni di turno, vero e proprio clone del dimenticabile Enrico Letta. «In Italia – sostiene Magaldi – esistono praterie sconfinate, sul piano politico, per chi voglia provare a cambiare davvero il corso delle cose: manca solo uno strumento chiaro e preciso, finalmente a disposizione degli elettori». Proprio per questo, aggiunge, nascerà il Pdp, Partito Democratico Progressista: un programma netto, destinato a smascherare l’ipocrisia generale e la reticenza dei partiti di oggi, incluso il Movimento 5 Stelle.
«A Roma il movimento di Grillo non ha dato buona prova di sé, e c’è da temere che sarebbe così anche su scala nazionale, se dovesse governare l’Italia». Per un motivo semplice, dice Magaldi: «I 5 Stelle non avevano un vero programma per la capitale, così come non hanno un vero programma per il paese». Per “vero programma”, spiega Magaldi, si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’Ue, minacciando di sbattere la porta. Obiettivo: ripristinare la democrazia in modo sostanziale, quella dei diritti del lavoro, svuotata dalla tecnocrazia euro-tedesca, che Magaldi definisce “paramassonica”, dettata dalle strutture di potere apolidi che hanno fabbricato l’attuale globalizzione asimmetrica, che concentra i poteri e fa sparire i diritti, spingendo i cittadini verso una precarietà universale, senza speranza. Un esito inaccettabile, da rovesciare a partire dalle fondamenta, riscrivendo le regole: l’economista Nino Galloni è uno dei cervelli del movimento fondato da Magaldi per sollecitare il risveglio della politica italiana, di cui però ancora non si vede traccia. E dunque, se i partiti continuano a dormire, non resta che scendere in campo direttamente: è questo il ragionamento alla base del varo (imminente, pare) del Pdp, aperto a «chiunque ami sinceramente la democrazia, cioè la legittima quota di sovranità assegnata ad ogni cittadino».

Smascherare i bari della politica? Facilissimo: basta vedere chi votò per Mario Monti, il devastatore dell’Italia inviato a Roma nel 2011, tramite Napolitano. Una missione speciale, la sua, per conto dei super-poteri oligarchici che hanno fatto dell’Ue una fabbrica di diktat, trasformando i Parlamenti in “bivacchi di manipoli” dormienti, ancora impegnati a recitare la liturgia di una democrazia che ormai non esiste più, non conta, non decide più niente. Se ne vergognano, gli ex sostenitori di Monti? «Certamente se ne vergogna Bersani, che infatti nella sua nuova formazione politica ha inserito un riferimento all’articolo 1 della Costituzione “fondata sul lavoro”, ben sapendo di aver votato a favore della riforma Fornero, massimo attentato politico nella storia recente contro il mondo del lavoro e dei lavoratori». Parola di Gioele Magaldi, autore del bestseller “Massoni” e presidente del Movimento Roosevelt, che ora annuncia un conto alla rovescia: quello della nascita di un nuovo soggetto politico destinato, spera, a sconvolgere la “palude” italiana, intasata di replicanti finto-progressisti e finto-ribellisti, per fornire agli elettori una vera chance di cambiamento in senso sovranistico e democratico, lontano dalla “dittatura” di Bruxelles e dei suoi corifei nazionali.

Berlusconi? Ancora una volta incerto e ambiguo, nell’elogiare – forse in funzione anti-Salvini – la Pax Europea di cui avremmo beneficiato. Niente di più falso, sostiene Magaldi, in collegamento con David Gramiccioli ai microfoni di “Colors Radio”: Gioele Magaldiquesta Ue, che doveva unire il continente – accusa il leader del Grande Oriente Democratico – ha letteralmente frantumato l’Europa, provocano una feroce crisi economica e pericolose rivalità tra Stati. Il Pd renziano? Minestra riscaldata: lo stesso Renzi ha commesso errori madornali come quello sul referendum, e il suo destino è comunque segnato. In ogni caso, aggiunge Magaldi, anche una quota rilevante di elettorato Pd è delusa e disorientata, nonostante l’overdose di camomilla somministrata dal Gentiloni di turno, vero e proprio clone del dimenticabile Enrico Letta. «In Italia – sostiene Magaldi – esistono praterie sconfinate, sul piano politico, per chi voglia provare a cambiare davvero il corso delle cose: manca solo uno strumento chiaro e preciso, finalmente a disposizione degli elettori». Proprio per questo, aggiunge, nascerà il Pdp, Partito Democratico Progressista: un programma netto, destinato a smascherare l’ipocrisia generale e la reticenza dei partiti di oggi, incluso il Movimento 5 Stelle.

«A Roma il movimento di Grillo non ha dato buona prova di sé, e c’è da temere che sarebbe così anche su scala nazionale, se dovesse governare l’Italia». Per un motivo semplice, dice Magaldi: «I 5 Stelle non avevano un vero programma per la capitale, così come non hanno un vero programma per il paese». Per “vero programma”, spiega Magaldi, si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’Ue, minacciando di sbattere la porta. Obiettivo: ripristinare la democrazia in modo sostanziale, quella dei diritti del lavoro, svuotata dalla tecnocrazia euro-tedesca, che Magaldi definisce “paramassonica”, dettata dalle strutture di potere apolidi che hanno fabbricato l’attuale globalizzione asimmetrica, che concentra i poteri e fa sparire i diritti, spingendo i cittadini verso una precarietà universale, senza speranza. Un esito inaccettabile, da rovesciare a partire dalle fondamenta, riscrivendo le regole: l’economista Nino Galloni è uno dei cervelli del movimento fondato da Magaldi per sollecitare il risveglio della politica italiana, di cui però ancora non si vede traccia. E dunque, se i partiti continuano a dormire, non resta che scendere in campo direttamente: è questo il ragionamento alla base del varo (imminente, pare) del Pdp, aperto a «chiunque ami sinceramente la democrazia, cioè la legittima quota di sovranità assegnata ad ogni cittadino».

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Tag: apolidi, articolo 1, Beppe Grillo, Berlusconi, Bruxelles, cambiamento, cittadini, Colors Radio, Costituzione, crisi, David Gramiccioli, democrazia, destino, diktat, diritti, dittatura, economia, elettori, elezioni, élite, Elsa Fornero, Enrico Letta, Europa, falsari, fascismo, finanza, Forza Italia, Germania, Gioele Magaldi, Giorgio Napolitano, globalizzione, Grande Oriente Democratico, illusioni, ipocrisia, Jobs Act, lavoratori, lavoro, leader, Lega Nord, liturgia, M5S, Mario Monti, massoneria, Massoni, Matteo Renzi, Matteo Salvini, minaccia, movimento 5 stelle, Movimento Roosevelt, nazionalismo, Nino Galloni, oligarchia, overdose, palude, Paolo Gentiloni, paramassoneria, Parlamento, partiti, Partito Democratico Progressista, Pd, Pdp, pensioni, pericolo, Pierluigi Bersani, politica, potere, precari, precarietà, progressisti, referendum, regole, replicanti, reticenza, ribellione, riforma Fornero, riforme, riforme strutturali, risveglio, Roma, sovranità, speranza, storia, super-potere, superlogge, tecnocrazia, Ue, Unione Europea, Ur-Lodges, vergogna

3 Commenti

  1. Socrate
    20 settembre 2017 • 15:10

    ” Per “vero programma”, spiega Magaldi, si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’Ue, minacciando di sbattere la porta” by Gioele Magaldi

    Ma che novità è stò nuovo partito se ancora vuole riformare l’euro??

    L’euro è irriformabile perchè è e sarà sempre una moneta senza stato per stati senza più moneta, con tutte le conseguenze negative del caso!!

    A parte questo, stò nuovo partito italiano, a quanto pare, non metterà mai in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato a comando americano, americani che non sono altro che dei guerrafondai della peggiore specie, inoltre stò nuovo partito, a quanto pare, non metterò mai in discussione la recente ( recente da un punto di vista storico, nella cosidetta prima repubblica con Caxi e Andreotti non era così per niente!!) politica estera italiana filo israeliana, israeliani che sono stati e sono compari degli americani nelle guerre in Medio Oriente, insomma, sembra una cosa nuova che già nasce vecchia, della serie:

    cambiare tutto per non cambiare niente!!!

    Insomma, dopo tutti i proclami che erano stati fatti su stò nuovo partito democratico progressista mi sarei aspettato qualcosa di molto più audace, chessò, non minacciare di sbattere la porta UE ma direttamente la proposta di fondare una nuova area europea di libero scambio per i paesi del Sud Europa, ognuno con la propria moneta e come secondo step, difesa militare comune ( per i paesi appartenenti all’area geopolitica sopramenzionata ) fuori dalla Nato e invece a quanto pare la solita sbobba spacciata per nuovo oro colato, maaaah…..!!

    My 2 cents!

    Saluti.

    Fabrice

    1PS se stò nuovo partito democratico progressista di derivazione massonica progressista si dovesse davvero rivelare un bluff e allora a quel punto molto meglio portare avanti un movimento internazionale che preveda l’eliminazione totale per legge di tutte le logge massoniche e associazioni paramassoniche (come “Gruppo Bilderberg”, “Trilateral Commision”, “Foreign Council”, “Club 30″, ecc.. ) , insomma, ripristinare in modo netto e duraturo il buon senso comune che bastano i partiti, i sindacati e i movimenti di cittadinanza attiva per fare politiche democratiche, tutto il resto ( logge massoniche e società paramassoniche ) non serve a niente perchè serve solo a sovvertire negativamente le politiche democratiche passate, esistenti e future!!!

  2. pibond
    20 settembre 2017 • 16:40

    Sono d’accordo con Fabrice. Massonica è la piaga, massonica deve essere la sua rimarginazione. Senza massoneria si tornerebbe alla barbarie dell’homo habilis, come quello che si clona come robot.

  3. daveisi
    16 novembre 2017 • 13:11

    “le politiche democratiche passate”: prendo sèunto per ricordare come anche le democrazie passate tanto rimpiante dagli italiani(non si sa per quale motivo)siano opera della massoneria quindi pretendere di eliminare la massoneria dalla faccia di questa terra equivale alla lotta contro i mulini a vento di don chisciotte…il vero problema è,come dice magaldi, smascherare i bari ovvero gli interessi particolari sovranazionali…

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