LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Caro Mattarella, io mi dimetto da italiano: siamo in sfacelo

Scritto il 14/11/17 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Egregio presidente della Repubblica, dottor Sergio Mattarella, è da molto tempo che desidero esternarle il mio sentimento di disagio che provo vivendo nella nostra amata Italia. In questi tempi segnati da continui accadimenti, mi sento motivato e convinto di raccontarle il disagio che vive, quotidianamente, un imprenditorie italiano. Centinaia sono le motivazioni che mi costringono, miste a rabbia, rammarico, tristezza e dispiacere ad annunciarle che in nessun modo intendo continuare a patrocinare lo sfacelo attorno a me. Voglio restituire la mia carta d’identità. Voglio diventare apolide, in un mondo capace solamente di infangare il tricolore. Sì, signor presidente, mi dimetto. Lo faccio anch’io per una volta, non mi sento e non voglio più essere italiano. Cancellatemi dagli elenchi, cancellatemi dall’anagrafe, cancellatemi dalla memoria dello Stato. Questa è la scelta più sofferta e dolorosa che io abbia mai dovuto compiere. Sono nato e cresciuto qui, tra queste Alpi, tra questi fiumi, tra questi mari, dentro a questo sole e immerso nel sentire ed ardire che bagna il tricolore. Amo il mio paese e mi sono sempre sentito orgoglioso di essere italiano. Ma adesso il logorio ha vinto ed è proprio per questo che voglio portare avanti, fino in fondo, questa scelta.
Dopo un’oculata riflessione, durata circa vent’anni ed iniziata con l’età della ragione, guardandomi intorno e facendo una precisa disamina di quanto accaduto, in particolare negli ultimi anni, non posso che confermare quanto scrittole nel primo paragrafo. Crisi economica, mancanza di aiuti agli italiani costretti in degenza economica, le continue pagliacciate da parte dei partiti istituzionali ed aziende sane capaci di fornire lavoro a migliaia di persone portate dallo Stato al fallimento. Questo lo scenario targato Italia 2017. Il governo mantiene e difende, esclusivamente, clandestini, extracomunitari ed immigrati. Chiunque, l’importante che non sia italiano. Il tutto mentre i giovani, figli di questa terra, sono costretti a scappare dal proprio paese. Lo fanno perché non sono tutelati e non hanno nessuna garanzia di trovare un impiego solido, capace di donare speranza nell’avvenire. Nel mentre gli anziani, dopo una vita spesa facendo sacrifici su sacrifici, vedono riconosciuta da questo Stato una pensione da miseria. Inoltre vogliamo parlare degli italiani costretti a dormire in macchina? Uomini e donne scaraventati fuori dal loro nido perché non possono più far fronte ad un mutuo, le banche li strangolano, oppure sfratti dagli alloggi popolari.
In questo scempio, le forze dell’ordine sono costrette a lavorare senza nessun tipo di garanzia, trattati peggio dei delinquenti e utilizzando mezzi completamente obsoleti. Infine le famiglie costrette ancora nei container in attesa di un alloggio dopo i, vari, terremoti che hanno sconquassato lo stivale. Chiedere in Irpinia come vivono, a distanza di 37 anni, da quando la terra tremò lasciando le certezze un lontano ricordo. Senza dimenticare il livello vessatorio a cui sono arrivate le tasse nella nostra nazione. Gli esattori, inesorabili vampiri, pronti ad avventarsi sul nostro estenuante ed umile lavoro. Proprio per questi motivi decido di rifiutare la nazionalità italiana e di dimettermi dal ruolo di cittadino italiano. Dalla data odierna mi considero apolide e pertanto richiederò accesso agli aiuti dedicati ai cittadini stranieri residenti sul nostro territorio, oppure in attesa del permesso di soggiorno. Non voglio essere più italiano, quindi rinuncio a tale incombenza. Ci era rimasta un’unica arma a disposizione: il voto. Ormai, ritengo, inutile anche questa espressione democratica da parte dei cittadini. Le malefatte, trasversali, della nostra infausta classe politica – maggioranza, minoranza, sinistra, destra, centro e a stelle – mi rendono certo che nessuno, politicamente parlando, può invertire la rotta in cui l’Italia si è immessa.
In questo marasma cito le parole di uno dei padri della patria, Dante Alighieri: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Divina Commedia di una nazione alla deriva. Per come la politica da seconda repubblica, in linea continua con la prima, agisce e rappresenta la nazione è opportuno e necessario voltargli le spalle. Si votassero da soli. Oppure si facciano votare da chi li ritiene adeguati e si riconosce nella loro cronica incapacità professionale e indegnità morale. Vent’anni in cui ci hanno tolto tutto, anche i sogni, quelli nostri e delle generazioni che verranno. Ci hanno rubato l’unico valore a cui tutti potevano accedere: la libertà. Mi assale e sprofondo in un indomabile senso di vergogna. Lottare? Sì, l’ho fatto con i mezzi che avevo a disposizione, ma purtroppo lottare in questo paese non porta a nulla concreto. Perché questo sistema ed il Dna del nostro popolo, opportunista e disunito, non vuole cambiare o cambierà solo davanti ad un pallone da calcio. La mia, sia chiaro, non è una resa, ma una presa di coscienza della situazione attuale. La lascio alle sue incombenze, citando un altro grande siciliano, Franco Battiato: “Povera patria. Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni. Questo paese è devastato dal dolore. Ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?”.
(Andrea Pasini, “Non voglio più essere un italiano”, dal blog di Pasini sul “Giornale” del 1° novembre 2017. Giovane imprenditore, Pasini gestisce il blog “Senza paura” sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti).

Egregio presidente della Repubblica, dottor Sergio Mattarella, è da molto tempo che desidero esternarle il mio sentimento di disagio che provo vivendo nella nostra amata Italia. In questi tempi segnati da continui accadimenti, mi sento motivato e convinto di raccontarle il disagio che vive, quotidianamente, un imprenditorie italiano. Centinaia sono le motivazioni che mi costringono, miste a rabbia, rammarico, tristezza e dispiacere ad annunciarle che in nessun modo intendo continuare a patrocinare lo sfacelo attorno a me. Voglio restituire la mia carta d’identità. Voglio diventare apolide, in un mondo capace solamente di infangare il tricolore. Sì, signor presidente, mi dimetto. Lo faccio anch’io per una volta, non mi sento e non voglio più essere italiano. Cancellatemi dagli elenchi, cancellatemi dall’anagrafe, cancellatemi dalla memoria dello Stato. Questa è la scelta più sofferta e dolorosa che io abbia mai dovuto compiere. Sono nato e cresciuto qui, tra queste Alpi, tra questi fiumi, tra questi mari, dentro a questo sole e immerso nel sentire ed ardire che bagna il tricolore. Amo il mio paese e mi sono sempre sentito orgoglioso di essere italiano. Ma adesso il logorio ha vinto ed è proprio per questo che voglio portare avanti, fino in fondo, questa scelta.

Dopo un’oculata riflessione, durata circa vent’anni ed iniziata con l’età della ragione, guardandomi intorno e facendo una precisa disamina di quanto accaduto, in particolare negli ultimi anni, non posso che confermare quanto scrittole nel primo Mattarellaparagrafo. Crisi economica, mancanza di aiuti agli italiani costretti in degenza economica, le continue pagliacciate da parte dei partiti istituzionali ed aziende sane capaci di fornire lavoro a migliaia di persone portate dallo Stato al fallimento. Questo lo scenario targato Italia 2017. Il governo mantiene e difende, esclusivamente, clandestini, extracomunitari ed immigrati. Chiunque, l’importante che non sia italiano. Il tutto mentre i giovani, figli di questa terra, sono costretti a scappare dal proprio paese. Lo fanno perché non sono tutelati e non hanno nessuna garanzia di trovare un impiego solido, capace di donare speranza nell’avvenire. Nel mentre gli anziani, dopo una vita spesa facendo sacrifici su sacrifici, vedono riconosciuta da questo Stato una pensione da miseria. Inoltre vogliamo parlare degli italiani costretti a dormire in macchina? Uomini e donne scaraventati fuori dal loro nido perché non possono più far fronte ad un mutuo, le banche li strangolano, oppure sfratti dagli alloggi popolari.

In questo scempio, le forze dell’ordine sono costrette a lavorare senza nessun tipo di garanzia, trattati peggio dei delinquenti e utilizzando mezzi completamente obsoleti. Infine le famiglie costrette ancora nei container in attesa di un alloggio dopo i, vari, terremoti che hanno sconquassato lo stivale. Chiedere in Irpinia come vivono, a distanza di 37 anni, da quando la terra tremò lasciando le certezze un lontano ricordo. Senza dimenticare il livello vessatorio a cui sono arrivate le tasse nella nostra nazione. Gli esattori, inesorabili vampiri, pronti ad avventarsi sul nostro estenuante ed umile lavoro. Proprio per questi motivi decido di rifiutare la nazionalità italiana e di dimettermi dal ruolo di cittadino italiano. Dalla data odierna mi considero apolide e pertanto richiederò accesso agli aiuti dedicati ai cittadini stranieri residenti sul nostro territorio, oppure in attesa del permesso di soggiorno. Non voglio essere più italiano, quindi rinuncio a tale incombenza. Ci era rimasta un’unica arma a disposizione: il Andrea Pasinivoto. Ormai, ritengo, inutile anche questa espressione democratica da parte dei cittadini. Le malefatte, trasversali, della nostra infausta classe politica – maggioranza, minoranza, sinistra, destra, centro e a stelle – mi rendono certo che nessuno, politicamente parlando, può invertire la rotta in cui l’Italia si è immessa.

In questo marasma cito le parole di uno dei padri della patria, Dante Alighieri: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Divina Commedia di una nazione alla deriva. Per come la politica da seconda repubblica, in linea continua con la prima, agisce e rappresenta la nazione è opportuno e necessario voltargli le spalle. Si votassero da soli. Oppure si facciano votare da chi li ritiene adeguati e si riconosce nella loro cronica incapacità professionale e indegnità morale. Vent’anni in cui ci hanno tolto tutto, anche i sogni, quelli nostri e delle generazioni che verranno. Ci hanno rubato l’unico valore a cui tutti potevano accedere: la libertà. Mi assale e sprofondo in un indomabile senso di vergogna. Lottare? Sì, l’ho fatto con i mezzi che avevo a disposizione, ma purtroppo lottare in questo paese non porta a nulla concreto. Perché questo sistema ed il Dna del nostro popolo, opportunista e disunito, non vuole cambiare o cambierà solo davanti ad un pallone da calcio. La mia, sia chiaro, non è una resa, ma una presa di coscienza della situazione attuale. La lascio alle sue incombenze, citando un altro grande siciliano, Franco Battiato: “Povera patria. Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni. Questo paese è devastato dal dolore. Ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?”.

(Andrea Pasini, “Non voglio più essere un italiano”, dal blog di Pasini sul “Giornale” del 1° novembre 2017. Giovane imprenditore, Pasini gestisce il blog “Senza paura” sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti).

Articoli collegati

  • Verso l'inciucio per blindare i segreti Mps, cioè il Pd e Draghi
  • Così parlò Mattarella: anche lo Stato adesso ha paura
  • Soldati italiani in Niger, a proteggere l'uranio dei francesi
  • Giannuli: serve un partito, la Mossa del Cavallo rischia l'1%
  • Italia sconfitta: non solo calcio, è il paese a non vincere più
  • Vale tutto, anche la mafia, tranne la vera storia del disastro
  • A casa un elettore su due: nessuno dice la verità all'Italia
  • Più debito pubblico, o sarà peggio della Grande Depressione
  • Formica: Italia, 25 anni anni di false rivoluzioni moralistiche
  • Globalizzati e sempre più poveri: come nell'Impero Romano
Tag: abusi, aiuti, Alessandro Sallusti, Alpi, anagrafe, Andrea Pasini, anziani, apolidi, astensionismo, aziende, banche, burocrazia, carabinieri, casa, casta, centro, cittadini, clandestinità, container, coscienza, crisi, Dante Alighieri, democrazia, deriva, destra, devastazione, dignità, dimissioni, disagio, Dna, dolore, economia, elezioni, esodo, fallimento, famiglie, figli, finanza, fisco, Franco Battiato, futuro, giovani, identità, Il Giornale, imprese, infamia, Irpinia, istituzioni, Italia, La Divina Commedia, lavoro, libertà, Lombardia, M5S, massacro sociale, memoria, migranti, miseria, morale, movimento 5 stelle, mutui, nazionalità, nazione, opportunismo, orgoglio, parassiti, partiti, partitocrazia, patria, paura, pensioni, politica, polizia, popolo, potere, poveri, Prima Repubblica, pudore, Quirinale, rabbia, ragione, sacrifici, schiavitù, Seconda Repubblica, Senza paura, Sergio Mattarella, sfacelo, sfratti, Sicilia, sinistra, sofferenze, sogni, Stato, stranieri, tagli, tasse, Terremoto, territorio, usura, valori, vampiri, vergogna, vessazioni, welfare

9 Commenti

  1. Gigi
    14 novembre 2017 • 06:36

    Che questo sia un mondo alla rovescia, governato da criminali, ormai è un dato di fatto. Sotterriamo di soldi i giocatori di calcio, che fanno un lavoro che non è un lavoro, e gli infermieri, categoria importantissima, hanno buste paga da fame. Tutti vendono armi a tutti accumulando trilioni di euro e poi Telethon viene a chiederci i soldi per i più sfortunati. E’ una commedia dell’orrore alla regia della quale c’è l’avidità, l’unica forza che muove questa baracca puzzolente che galleggia nello Spazio.

  2. stefano
    14 novembre 2017 • 09:48

    Io invece penso che questa sia la giusta nazione per questo signore: fa degnamente parte dell’ottanta per cento degli italiani che vorrebbero cambiare l’ordine delle cose ma che non riescono o non vogliono cogliere la differenza che c’è tra m5s e accozzaglia restante. Se riusciamo noi Grillini a sopportare tutto questo non vedo come possano non riuscirci quelli come lui che ne sono causa

  3. Socrate
    14 novembre 2017 • 10:40

    1 POST

    a) Aprile 2016:

    “Il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere non al loro ripristino”, Sergio Mattarella

    b) Novembre 2017:

    “I nostri confini sono quelli dell’Unione Europea”, Sergio Mattarella

    A proposito di UE, eccolo arriva!

    “Soros e il Mito della “Democrazia Europea”: Una Rivelazione Shock”

    Ormai è un segreto di pulcinella che la “rete di Soros” abbia un’ampia sfera d’influenza sul Parlamento europeo e su altre istituzioni dell’Unione europea.

    La lista di Soros è stata resa pubblica recentemente. Il documento elenca 226 parlamentari europei provenienti da tutto lo spettro politico, tra cui l’ex Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l’ex presidente del Belgio Guy Verhofstadt, sette vicepresidenti e un numero di commissari, coordinatori e questuanti vari…………

    https://www.controinformazione.info/soros-e-il-mito-della-democrazia-europea-una-rivelazione-shock/

    Saluti.

    Fabrice

    PS continua nel prossimo post!

  4. Socrate
    14 novembre 2017 • 10:51

    2 POST

    Aprile 2016.

    Mattarella si inchina alla Trilateral Commission al Quirinale!!

    https://scenarieconomici.it/vergognati-mattarella-indegno-inchino-alla-trilateral-commission-al-quirinale-e-alto-tradimento/

    To sum up, dalle evidenze di questi due post, è straovvio che Mattarella è sovragestito in toto da entità sovrastatali ed è ovviamente del tutto complice e quindi la lettera di Pasini non ha alcun senso logico e razionale, è solo uno sfogo emotivo, che per carità ci può stare da un punto di vista umano, ma è indirizzato alla persona totalmente sbagliata!!

    Saluti

    Fabrice

  5. Socrate
    14 novembre 2017 • 10:57

    3 POST

    Per completare il quadretto!!

    Novembre 2017.

    «Disgregare la Ue porterebbe alla nostra irrilevanza sulla scena globale». Laura Boldrini, Presidente Camera dei Deputati

    D’accordo al 100% col commento del “Sofista”:

    “Sì, perderemmo la rilevanza d’una nazione senza moneta, d’uno Stato senza confini, d’un esercito in missione non si sa dove, d’un governo in mano a ONG e mercanti di migranti. Ah, che perdita……..!!”

    Fonte: https://twitter.com/intuslegens/status/930154179154403328

    Saluti.

    Fabrice

  6. Padano
    14 novembre 2017 • 13:45

    Io mi son dimesso da italiano il 15/9/1996.

  7. Michele
    14 novembre 2017 • 14:55

    Non è difficile dimettersi da un’Italia governata da pagliacci e traditori.

  8. Gigi
    14 novembre 2017 • 07:35

    Ieri il portiere della nazionale di calcio, Buffon, ha detto che la mancata partecipazione a Russia 2018 è un dramma sociale. Coooosaaaaa ? Questo signore si merita il cognome che porta e di nome fa…Ritardato Mentale.

  9. luigiza
    14 novembre 2017 • 10:01

    Eppure decine di migliaia di ital-idioi si interessano con grande passione delle vicende, sori e prodezze che tali campioni di fasulla umanità compiono settimanalmente, specie quelle nella giornata di domenica e relativi anitcipi e posticipi.
    I buffoni andrebbero cercati altrove. Grosso guaio é che vengano pure chiamati popolo sovrano con tutti i diritti che ne conseguono.

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Verso l'inciucio per blindare i segreti Mps, cioè il Pd e Draghi
    Così parlò Mattarella: anche lo Stato adesso ha paura
    Soldati italiani in Niger, a proteggere l'uranio dei francesi
    Giannuli: serve un partito, la Mossa del Cavallo rischia l'1%
    Italia sconfitta: non solo calcio, è il paese a non vincere più
    Vale tutto, anche la mafia, tranne la vera storia del disastro
    A casa un elettore su due: nessuno dice la verità all'Italia
    Più debito pubblico, o sarà peggio della Grande Depressione
    Formica: Italia, 25 anni anni di false rivoluzioni moralistiche
    Globalizzati e sempre più poveri: come nell'Impero Romano
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc