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Lividi e Uguali: Grasso superfluo. E solo per colpire Renzi

Scritto il 07/12/17 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

A sinistra, «l’odio unisce più dell’affinità, il fratricidio vince sempre sulla fratellanza». Marcello Veneziani ribattezza “Lividi e Uguali” i profughi del Pd, alleatisi con vendoliani e civatiani non per vincere, ma solo per far perdere il “nemico”. «La loro priorità – scrive Veneziani sul “Tempo” – non era chiamare a raccolta la sinistra, ma danneggiare Renzi». E allora «hanno pensato che nuocesse di più al fiorentino un leader sferico e mobile, privo di identità politica e capace di suonare il piffero per l’elettore qualunque, pescando così nel target renziano». In questo, D’Alema e Bersani «sono rimasti fieramente, ferocemente di sinistra», cioè settari e frazionisti fino all’autolesionismo. Veneziani definisce “Liberi e Uguali” un mix tra «sinistra movimentista, briciole di Rifondazione, lasciti del vecchio Pci e giovani sfigati di tristi speranze, più gloriose reliquie della Seconda Repubblica, accomunati dal disprezzo per il Vanesio Fiorentino». In fuga da un “corpo estraneo” come Renzi, «che subivano e odiavano», chi chiamano come leader? «Un altro corpo estraneo, un Papa straniero, un magistrato e uomo dell’establishment, il presidente del Senato Grasso. Uno che a giudicare dal curriculum e dalle oscillazioni, avrebbe potuto tranquillamente militare con Renzi, con Berlusconi e con chiunque altro».
Grasso, secondo Venziani, ha accettato il ruolo «perché la vanità è l’ultima a morire, e si gonfia, s’illumina d’incenso». Ma si può capire, aggiunge: «Un anno fa temeva di essere abolito insieme al Senato, e ora gli offrono di guidare un cartello intero con una visibilità assai forte. E appartenendo alla genia degli Ego-magistrati, da Di Pietro a Ingroia, da De Magistris a Emiliano, assumere un ruolo di vetrina coi gradi di comando, “sputace sopra”».
Se Grasso in fondo lo si può capire, meno comprensibili risultano loro, «i combattenti e reduci della sinistra», gli esuli dal Pd e i profughi del ciclone renziano che, «quando finalmente si fanno una casa tutta loro e possono darsi un leader di sinistra, schietto, vanno a pescare il presidente del Senato». Non la Boldrini, presidente della Camera, «che almeno è un’icona della sinistra e una custode del politicamente corretto, del tardo-femminismo e dell’antifascismo sacro». Macché, scelgono Grasso, «che con la sinistra c’entra poco o nulla».
Sempre secondo Veneziani, la sinistra aveva due possibilità: poteva scegliere un leader che rappresentasse la sua tradizione e la sua identità, magari «uno che indossa con dignità il Novecento, comunismo incluso», oppure uno che fosse «la traduzione italiana di Tsipras o degli Indignados spagnoli, una specie di postsinistra protestataria del terzo millennio». E invece, chi ti vanno a pescare? «Un Grasso che non incarna né l’una né l’altra, che non è carne né pesce, ma colesterolo allo stato grezzo. Grasso superfluo». Come spiegare questa scelta suicida? E’ l’ennesima conferma (in casa propria) di quel che sostengono gli avversari della sinistra stessa, ossia «l’incapacità di partorire una leadership chiara e distinta di sinistra». Il museo delle cere firmato Bersani e D’Alema, poi, sottolinea una volta di più il tramonto di antiche dicotomie: destra e sinistra hanno sottoscritto insieme il rigore europeo, imposto dall’oligarchia internazionale al potere. L’altra casella – vedi alla voce “democrazia progressista” – resta ancora vacante, lontana anni luce dal “grasso superflio” di Lividi e Uguali.

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Tag: Alexis Tsipras, antifascismo, Antonio Di Pietro, Antonio Ingroia, austerity, autolesionismo, Berlusconi, Camera, colesterolo, comunismo, democrazia, destra, dignità, diktat, disprezzo, ego, establishment, femminismo, ferocia, finanza, Firenze, fratellanza, fratricidio, frazionsmo, giovani, Giuseppe Civati, identità, Il Tempo, indignados, Laura Boldrini, leader, leadership, Liberi e Uguali, Lividi e Uguali, Luigi De Magistris, magistratura, Marcello Veneziani, Massimo D'Alema, Matteo Renzi, Michele Emiliano, movimentismo, nemico, Nichi Vendola, Novecento, odio, oligarchia, Papa, Pci, Pd, Pierluigi Bersani, Pietro Grasso, politica, politically correct, Possibile, potere, Prc, profughi, protesta, reduci, Rifondazione, Rifondazione comunista, rigore, sacro, Seconda Repubblica, Sel, Senato, settarismo, sinistra, Sinistra Italiana, Spagna, speranza, storia, terzo millennio, tradizione, Ue, Unione Europa, vanità

2 Commenti

  1. Monia De Moniax
    7 dicembre 2017 • 21:56

    Stanno li solo a magna mica vonno governà. Governari peggio dei bollettari, peggio dei cravattari ché questi ultimi almeno i soldi te li danno. Vergini ricucite, presa per l’ano degli italiani, così amanti del né carne né pesce. Infatti appellano avvocato una professionista che si chiama Maria. Una Maria col pene amato? Sono di un’ignoranza abissale. Presidente è qualcuno che presiede. Il genere è dato dal nome di “nascita”, non dal cognome. Ma la Maria per eccellenza che si festeggia domani, questa si viene chiama Avvocata. Forse come Newton, s’è accorta in tempo che la Mela quando è matura cade da Sé ed è nata senza il peccato di stupidità. Quanto al treccartaro baro Ronzjpmorgan, s’è suicidato il 4 dicembre 2016 quando ha fatto l’Unità d’Italia. Comunisti e Fascisti uniti nel disgusto abbiamo votato NOOOOOO all’imbroglio celato dietro il fake quesito del Referendum. Chi va per fottere, rimane fottuto. Affondazione scostumista rafaniella dovrebbe saperlo. Invece è come la pelle degli Itaòliani, dove la tiri va. Il grasso fa male. Ed anche le mortadelle e le cozze. Tutti derivati da cadaveri. I vitellari d’oro dovranno piegarsi al Veganesimo, Ateismo, Rifiuto della competizione. Così è.

  2. paolo
    8 dicembre 2017 • 00:20

    Chissà se Veneziani che si dimostra sempre più funzionale alla pluralità del blog, dopo aver glissato sui boss di Ostia con la storia del mostro in prima pagina, dipingerebbe con uguali pennellate impressionistiche i suoi correligionari destrorsi: Forza nuova, Casapound, Berlusconi, Fratelli D’Italia, Salvini e via nereggiando..in fondo Renzi non è che sia agli antipodi di qualcuno di questi…

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