Fango, la “sovragestione” all’opera: è il turno dei 5 Stelle
«Tranquilli: prima delle elezioni salterà fuori una grana, per azzoppare i 5 Stelle». Detto fatto: a tre settimane dal voto esplode il caso dei parlamentari “furbetti” che avrebbero evitato di versare al fondo-aziende una parte dello stipendio. Giusto in tempo per consentire a Renzi (da che pulpito) di qualificare Di Maio come “il capo degli impresentabili”, mentre la crepa nel muro grillino diventa un Vajont, con l’oscuro e quasi onnipotente David Borrelli, braccio destro di Casaleggio, che divorzia precipitosamente dal movimento. Bufera su cui i media banchettano, mettendo alla berlina i presunti moralizzatori. La “Stampa” descrive Borrelli come «l’anello di congiunzione» tra Gianroberto Casaleggio e il mondo delle Pmi venete. «È membro del pensatoio di Confapri, l’associazione delle piccole imprese fondata dal futuro assessore di Roma Max Colomban e da Arturo Artom, due nomi chiave nel mondo imprenditoriale della galassia dei Casaleggio», scrive il quotidiano torinese. «Nel 2014 viene accusato di stalking dall’ex senatrice Paola De Pin, che parla di sue pressioni a favore delle imprese venete. Due anni dopo l’ex collaboratore del M5S Caris Vanghetti dimostra, intrecciando i dati, che molti soldi del fondo per la microimpresa finiscono alle aziende associate della Confapri. Una vera e propria lobby grillina. Nel frattempo Borrelli diventa europarlamentare e la sua società raddoppia il fatturato».
Gianfranco Carpeoro, autore di saggi su massoneria e terrorismo nonché sul ruolo occulto di Vaticano e logge all’origine del fascismo, è l’autore della “profezia” sui fatali travagli pre-elettorali dei 5 Stelle. Inevitabile: se sbandieri il monopolio politico dell’onestà, il sistema ti punirà severamente, con la classica legge del contrappasso. Trovare una “mela marcia” sarà l’ultimo dei problemi: dai parlamentari “infedeli” all’infido Borrelli, per anni seduto nel vertice-ombra del movimento che ha raccontano agli italiani che “uno vale uno” (purché non osi pensare in proprio, ad alta voce). Legge del taglione e contrappasso dantesco: puro dolore, per i pentastellati, vedere Renzi – Mister Etruria – pascolare da un telegiornale all’altro calpestando il mito grillino dell’onestà. «Ma in politica l’onestà non è nemmeno un valore», sostiene Carpeoro: «Al massimo è una conseguenza». Di cosa? «Della capacità, innanzitutto». Luoghi comuni? «Un politico ladro, ma capace, fa sicuramente meno danni, alla comunità, di un onestissimo cretino». Cosa ci siamo persi? «L’estetica», risponde Carpeoro. «E’ l’estetica a produrre l’etica: l’emozione contagiosa della bellezza. Il desiderio di giustizia, che poi è inevitabile, viene di conseguenza. E intendiamoci: la base dei grillini è diversissima da quella degli altri partiti. E’ fatta di gente che sogna un mondo migliore, per davvero».
Il problema? Forse, un mondo migliore non ha bisogno di rabbia, ma di idee coerenti. Per esempio: cos’è più importante, la (presunta) scarsa trasparenza di Borrelli o il suo ruolo, emerso alla luce del sole, quando – da leader del gruppo grillino a Strasburgo – cercò di traghettare i 5 Stelle verso l’Alde, cioè la roccaforte politica della peggior eurocrazia che, a parole, in Italia, i 5 Stelle avevano sempre giurato di combattere? Nel suo saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, Carpeoro formula il concetto di “sovragestione”: manipolazione perenne, da parte del potere, delle sue pedine. Un potere che fabbrica candidati e, all’occorrenza, persino movimenti e partiti. Il collante? «Sempre lo stesso: l’odio, per il nemico di turno». Ieri Andreotti e Craxi, poi Berlusconi, poi Renzi. «E’ crollata, la mafia, dopo l’arresto di Riina e Provenzano? Nemmeno per idea: in una notte Cosa Nostra li ha sostituiti». Narrazioni, date in pasto al popolo: Gelli, Sindona. «Sono caduti, uno dopo l’altro. Ma è cambiato qualcosa, per noi?». Macché: la “sovragestione” ci ha proprosto altri personaggi da detestare, e noi abbiamo obbedito. Siamo tutti parte del problema, insiste Carpeoro: «Abbiamo gettato nella spazzatura le ideologie, che invece sono il futuro: rappresentano il progetto, l’immagine di come vorremmo che fosse la società domani».
Inutile stupirsi, se oggi la “sovragestione” fa cadere qualcuno dal piedistallo. Solo ieri erano girate notizie sull’affare-Milan per “avvertire” Berlusconi, che infatti si è affrettato a rassicurare i boss europei: non toccherà il dogma del rigore Ue. Adesso tocca ai grillini? Logico: il Movimento 5 Stelle è anch’esso una creatura dei “sovragestori”, sostiene Carpeoro, che considera Di Maio «il peggior candidato possibile, non a caso (il meno preparato)» e gli imputa la vicinanza di un personaggio più che ingombrante: il politologo statunitense Michael Ledeen, espressione della supermassoneria più reazionaria nonché del B’nai B’rith, potentissima élite massonica ebraica, emanazione del Mossad. «Per mesi, Di Maio è entrato e uscito, quasi ogni settimana, dall’ambasciata americana di via Veneto», dice Carpeoro. «E i vari tour condotti nei santuari del potere atlantico, da Washington a Londra, glieli ha organizzati Ledeen». Oggi, guardacaso, Di Maio pesca dal cilindro un economista neoliberista, Lorenzo Fioramonti, per il quale il pericolo mortale per l’Italia non è l’austerity imposta dalla “sovragestione”, ma il debito pubblico. Siamo alle solite? Certo, ma con una differenza rispetto a ieri: i grillini sono una comunità organizzata, milioni di elettori. E se un giorno rompessero le righe, adottando idee utili per uscire dal tunnel in cui l’Italia è intrappolata?
L’importante è non lasciarsi ipnotizzare dalle risse da saloon con cui si sta tentando di riempire il vuoto cosmico delle elezioni più inutili della storia. Laura Boldrini, vero e proprio ectoplasma politico, è riuscita a sopravvivere – sui media – solo grazie al teppismo del web, inventandosi la crociata orwelliana sulle fake news, su cui vigilierà il Ministero della Verità, la polizia di Minniti. Giorni di isteria collettiva – nel derby tra “fascisti” e “antifascisti” – per speculare elettoralmente sul sangue sparso da un folle a Macerata. L’Italia è praticamente senza governo. Da 25 anni il paese è privo di leadership, in balia della concorrenza tedesca e francese. La crisi economica non ha precedenti, dal dopoguerra, ma la campagna elettorale non va oltre la farsa: tutti i partiti sanno che nessuno vincerà. E nessuno, in ogni caso, ha in programma di ribaltare il paradigma che vede l’Italia subire i diktat di Bruxelles. Per Demopolis, solo 6 cittadini su 10 andranno alle urne, 17 milioni di italiani diserteranno i seggi (tra i giovani, uno su due). Siamo prossimi alla paralisi, nell’illusione di combattere il “cattivo” di turno. «Non sono le persone a fare progetti di potere: è il potere a fare progetti sulle persone», sostiene Carpeoro. Il problema non è “chi”, ma “cosa”. Questo sistema è da buttare, da rifondare. La medicina è una sola: la sovranità della democrazia. Ma invece di reclamarla, ci siamo sfogati a sparare contro sagome di cartone. Mario Monti arrivò a Palazzo Chigi tra gli applausi. Finalmente uno onesto, dissero. Peccato fosse il boia.
1 POST
Per non dimenticare!
“Dobbiamo aprirci al futuro”, Laura Boldrini
“..L’immigrazione va regolata, gestita, non subita. Ma non va neppure vissuta come una minaccia. Abitiamo un mondo globale, in cui circolano liberamente i capitali, le merci e le informazioni. I migranti sono l’elemento umano della globalizzazione, l’avanguardia del mondo futuro. Presto sarà normale nascere in un Paese, crescere in un altro, lavorare in un altro ancora. Non dobbiamo avere paura di questo. Dobbiamo aprirci al futuro. Siamo ancora un Paese provinciale. Gli italiani parlano poco le lingue. I media trascurano quanto accade all’estero. Invece dobbiamo occuparcene. Perché ci riguarda. Perché le decisioni si prendono sempre meno dentro i confini nazionali e sempre più in Europa e negli organismi multilaterali.“
http://www.ilnodogordiano.it/?p=15880
Praticamente, il fango di una pozzanghera ha più dignità!!
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Saluti.
Fabrice
“VISTI GLI INTRECCI DEI POPOLI NON ESCLUDO CHE UN DOMANI GLI ITALIANI EMIGRERANNO IN AFRICA”
Chi l’ha detta? Ecco la risposta!!
“La società globale – conclude Minniti – consentirà anche un intreccio di popoli; c’è un’ondata di cinesi verso l’Africa e altrettanti africani verso la Cina. Di tutto questo bisogna tener conto e non escluderei affatto una emigrazione di europei e di italiani giovani e famiglie addirittura che si trasferiscono in Africa”.
http://www.italiachiamaitalia.it/minniti-non-escludo-emigrazione-degli-italiani-verso-lafrica/
Praticamente, il fango di una pozzanghera ha più dignità!!
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Saluti.
Fabrice
3 POST
Beppe Grillo: il futuro dell’Italia è il meticciato!!
Beppe Grillo intervistato in esclusiva da Kronos (in onda il 16 febbraio), e parla di immigrazione:
“Lì, a Ginevra, hanno una penetrazione del 40 per cento, non ci fanno più caso! Vedi gente di tutti i colori. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce e noi parliamo ancora di bloccare, di fare. Dobbiamo controllare i flussi e renderci conto”. E ancora: “Lì il presidente della più grande multinazionale del mondo, la Novartis, credo sia indiano o pakistano; il più grande banchiere della seconda banca d’Europa, Credit Suisse, è senegalese. Ormai la società futura, quella di mio nipote e di tuo figlio, sarà una città meticcia, c’è già un milione di ragazzi nati da matrimoni misti di Erasmus”.
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/15/grillo-gli-immigrati-in-svizzera-sono-dirigenti-qui-gli-spariamo-ognuno-ha-immigrati-che-si-merita/4162801/
In pratica, dopo la lunga parentesi come baby-sitter è finalmente tornato il nostro Profeta a darci lezioni di Futurologia praticando, contemporaneamente, lo sport nazionale: l’autorazzismo italianofobo, sò soddisfazioni paramassoniche, non c’è che dire…..!!!
Saluti.
Fabrice
4 POST
Integrazione del 1 POST!
“Lo strano intreccio tra l’ex della Boldrini, le ong scafiste e le trame contro l’Eritrea”
Fino al 2015, l’allora Presidente della Camera, terza carica istituzionale, Laura Boldrini era accompagnata dall’allora fidanzato Vittorio Longhi, giornalista di origine eritrea collaboratore di La Repubblica, di The Guardian e del New York Times.
Longhi alterna all’attività di giornalista mainstream media quella di attivista a favore dei diritti umani in Eritrea, che si può tradurre in una vera e propria operazione organizzata di regime change contro il Presidente Isaias Afewerki giustificata dal solito pretesto occidentale dell’esportazione di democrazia e dei diritti con annessa demonizzazione del dittatore ostile ai piani dei poteri forti mondialisti.
Come documentato da Daniel Wedi Korbaria, autore e sceneggiatore nonché libero rappresentante della voce inascoltata della numerosa comunità eritrea presente da anni in Italia, il Presidente Afewerki ha cacciato dal proprio Paese tutte le organizzazioni non governative colpevoli di chiare e provate ingerenze sul regolare processo di ricostruzione dell’Eritrea, preferendo un orgoglioso percorso di resilienza motivato dall’opinione che “gli aiuti umanitari paralizzano le persone”.
Per articolo completo:
http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/lo-strano-intreccio-tra-lex-della-boldrini-le-ong-scafiste-e-le-trame-contro-leritrea-79926/
Che dire?
Sò soddisfazioni sorosiane, non c’è che dire….!!
Saluti.
Fabrice