Formenti: e ora il potere annullerà questa rivolta elettorale
Dopo Trump, la Brexit e il referendum italiano sulla Costituzione, erano arrivate la vittoria di Macron e il recente, travagliato rilancio della “grande coalizione” Cdu-Spd in Germania, alimentando nell’establishment “liberal” l’illusione che la marea populista fosse sul punto di rifluire. Invece no: il risultato delle elezioni del 4 marzo l’onda prosegue e rischia di travolgere «la diga eretta da partiti tradizionali, media e istituzioni nazionali ed europee», scrive Carlo Formenti su “Micromega”. 5 Stelle e Lega triplicano le rispettive rappresentanze parlamentari e i loro voti sommati superano il 50%, «certificando che metà dei cittadini italiani sono euroscettici e non credono più alle narrazioni sulla fine della crisi e sui presunti benefici della globalizzazione». Per i media, siamo allo tsunami populista. Ma che radici sociali ha? Quali sono le differenze fra le sue due anime principali? E perché le sinistre (socialdemocratiche e radicali) stanno affondando nell’insignificanza politica? E poi: perché, malgrado tutto, l’establishment è ancora in grado resistere? Quali scenari si apriranno, se e quando la diga crollerà davvero?
Dario Di Vico, sul “Corriere della Sera”, spiega il trionfo della Lega nelle regioni del Nord scrivendo che i voti dei ceti medi produttivi e quelli delle “periferie del rancore” si sono potuti sommare grazie a un’agenda politica chiara quanto facile dacomunicare: meno tasse e più controllo dell’immigrazione. A sua volta Enzo d’Errico (“Corriere del Mezzogiorno”) attribuisce la valanga dei voti pentastellati al Sud a un’altra convergenza: quella fra le masse meridionali, martoriate da disoccupazione e miseria, e i ceti medi a loro volta impoveriti dalla crisi: tutti «sedotti dalla promessa grillina di istituire un reddito di cittadinanza». Dopo la “normalizzazione” del movimento creato da Grillo e l’accentuazione del rifiuto di definirsi di destra o di sinistra, le differenze fra M5S e Lega «appaiono meno radicali di quelle che oppongono populismi di destra e di sinistra in altri paesi (vedi “Podemos” e “Ciudadanos” in Spagna, o Marine Le Pen e Mélenchon in Francia)». Quanto al crollo delle sinistre, abbondano invece le diagnosi precise: Massimo Franco, sul “Corriere”, parla di un potere che non è stato in grado di vedere quanto stava accadendo». Sullo stesso giornale, Luciano Violante sostiene che la sinistra viene punita perché ha scelto il politicamente corretto, abbandonando l’etica dell’uguaglianza.
Onofrio Romano, intervistato dal “Corriere del Mezzogiorno”, punta il dito contro l’illusione dei fan nostrani della Terza Via di contemperare mercato e diritti sociali e di costruire un europeismo “buono e sociale”. Il futuro prossimo? E’ l’ora degli espedienti tecnico-politici da mettere in atto «per impedire a chi ha vinto di governare: alchimie parlamentari e presidenziali, condizionamenti finanziari e istituzionali da parte di mercati e organismi internazionali», soprattutto per scongiurare un patto fra M5S e Lega che, secondo Franco, «terrorizzerebbe l’Europa». Per Formenti, il fallimento delle campagne propagandistiche che hanno tentato di rintuzzare l’ondata populista «nasce dal reale, drammatico peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di milioni e milioni di cittadini colpiti dalla crisi e dagli effetti di una globalizzazione che diventa sempre più difficile spacciare come un’opportunità per tutti». A votare Lega e 5 Stelle è una popolazione che «paga il fio di disoccupazione, precarizzazione, degrado delle periferie “slum” dove si ammassano bianchi poveri e immigrati». Alla politica si chiede «protezione economica e sociale dai fallimenti del mercato e messa in sicurezza del territorio», e protezione «è proprio ciò che offrono i programmi populisti».
Entrambi, leghisti e pentastellati, «utilizzano la retorica dello scontro fra popolo (buono) ed élite (cattive)». Sia Salvini che Di Maio «vogliono difendere la nazione dalle ingerenze esterne (per cui condividono l’euroscetticismo)». Entrambi i partiti «hanno leadership carismatiche», e mentre i leghisti «offrono protezione dall’ondata migratoria e dai suoi effetti, nonché dall’invadenza statale (tasse, burocrazia, sprechi)», i 5 Stelle «si propongono di contrastare la mobilità di capitali e merci più che quella dei flussi migratori, auspicano un ruolo attivo dello Stato in economia». Ricompare la lotta di classe, «ancorché trasfigurata in opposizione alto/basso». Una partita dalla quale le sinistre sono ormai escluse: «Non sanno più intercettare i bisogni reali della gente – scrive Formenti – perché hanno perso la capacità di analizzare la realtà sociale». Ma la verità, agguiunge, è che la sinistra non rappresenta più il popolo perché – come scrive Luca Ricolfi in “Sinistra e popolo” (Longanesi) – questo non è più il suo popolo. È dagli anni Ottanta (ma si potrebbe risalire più in là), a partire cioè dalla conversione alla fede nel mercato, che il suo blocco sociale di riferimento è cambiato, slittando progressivamente dalle classi subalterne agli strati medi colti e benestanti (classi creative, professionisti, quadri intermedi, quadri superiori dell’amministrazione, lavoratori dipendenti qualificati e garantiti).
«La connotazione di sinistra, a suo tempo associata alla difesa dei più deboli, è oggi affidata esclusivamente all’ideologia del politicamente corretto: diritti delle comunità Lgbt, matrimoni gay, quote rosa, tutela delle minoranze, tolleranza per ogni differenza, apertura ai flussi migratori (i migranti sono ormai gli unici soggetti deboli di cui si occupino)». I germi della mutazione, continua Formenti, vengono da lontano: da quando cioè i socialisti alla Blair e alla Clinton si sono convertiti al credo liberista. «Socialisti e liberali sono entrambi per l’incondizionata libertà di circolazione di capitali, merci e persone; condividono una visione cosmopolita da “cittadini del mondo” che esalta il superamento dei confini nazionali come un immenso progresso; infine sono accomunati dal disprezzo per i rozzi bisogni di un popolo che si oppone ai “benefici” della globalizzazione. È per questo che lottano ovunque uniti per fermare la marea populista. È per questo che qui in Italia speravano in un voto che creasse le condizioni per una santa alleanza fra Renzi e Berlusconi. È per questo che faranno di tutto per impedire che i populisti riescano a governare». E cosa succederà se non potranno più impedirlo?
Se fossimo in Spagna o in Francia, ragiona Formenti, potremmo dire che dipende da quale delle due anime populiste avrà l’egemonia: “Podemos” o “Ciudadanos”, Le Pen o Mélenchon. «Ma in Italia l’evoluzione moderata del M5S non alimenta illusioni: ammesso e non concesso che il movimento riesca a dribblare tutti gli ostacoli che si frappongono alla sua andata al governo, non appena i mercati e l’Europa detteranno le condizioni per lasciarveli, assisteremo a una calata di braghe ancora più veloce di quella di Tsipras». Si apriranno allora spazi inediti per vere alternative antisistema? «Temo di no, visto che le ultime elezioni non hanno certificato solo il fallimento del Pd, ma anche quello delle “sinistre-sinistre”». Non stupisce il flop di “Liberi e Uguali”, «che gli elettori hanno giustamente riconosciuto come una costola della casa madre, dalla quale si è divisa a seguito di guerre intestine per il potere, ma con la quale condivide la centralità del politicamente corretto quale unico attestato di un’identità “di sinistra”». E non stupisce nemmeno il misero 1% raccolto da “Potere al Popolo”, cioè «l’ennesima federazione elettorale di cespugli vetero-comunisti», che è nata «“annacquando” la chiarezza dell’opposizione all’euro e alla Ue in un discorso “internazionalista” che inorridisce di fronte a ogni progetto che affermi la necessità di recuperare la sovranità nazionale quale condizione per la riconquista della sovranità popolare». Un’impazienza che, per Formenti, «renderà ancora più lungo e difficile il cammino verso la costruzione di alternative politiche credibili (e non pateticamente minoritarie) al regime liberale».
No Carlo Formenti, neanche tu hai capito qui come va a finire!
Nel caso ci fosse anche il minimo sentore di un inciucio o di minimo accordo, che dovesse poi sovvertire il volere popolare, io non mi sorprenderei se la gente si recasse poi in massa a Montecitorio con corde e forconi. C’è bisogno di un evidente cambio di paradigma tra Stato, Europa e cittadini, che nessuno vorrà vedersi superare da nessuno, neanche se questi fosse sceso dal cielo.
Saremo Noi Elettori stufi di essere perkulati a vigilare che gli “eletti” M5S e Lega, il PD con o senza il treccartaro baro è escluso dal tradimento consumato, danzino alla musica che suoniamo Noi. I rafanielli Tzipras li conosciamo e li evitiamo, anzi non ci provassero che li sopprimiamo sul nasccere. Magari i “premiers” potrebbero essere una Femmina della Lega ed un Maschio del M5S un Tao che nella conduzione di una fabbrica funziona egregiamente, lo dico per esperienza vissuta. Una riflessione: può esistere un parlamento senza una costituzione ed una nazione? Il parlamento europeo è legale, dal momento che non è un’unione politica ma solo economico-finanziaria? Argomento da sviscerare, approfondendo.
Pare che il M5S, grazie al rosatellum inciuCIAaro e pasticCIAro abbia avuto più seggi di quelli che gli inciuCIAri avessero algoritmato. Ben gli Sta.Lin. Hanno sbagliato i calcoli: ora pedalassero. Ci appelliamo a Pier Camillo Da Vigo per dirimere la questione. La Logica del Diritto non è un’opinione.
E’ una renziata o una dalemiata la bufola che i giornaleckisti hanno tentato di rifilarci informandoci che in Puglia una moltitudine d’imbecilli si sia presentata ai CAF a richiedere i moduli per il “reddito di cittadinanza”? Solo due stupidi arroganti potevano imbastire una menzognucCIA per mentecatti sempliciotti quali loro credono Noi si sia. Nel caso la cloaca massima li accetti, saranno gettati ambetre nel suo più profondo re-cesso e cosi per sempre sia.
Leggetelo bene il pezzo, sta scritto che il riallineamento dei pentastellati – in qualche maniera al governo, leggasi con il PD – ai “doveri” dei mercati avverrebbe dopo la formazione dell’esecutivo, via letterine, DEF, spread o calci nel culo in mancanza di meglio.
L’opportunità è grande, il rosatellum ha solo cercato di contenerla il più possibile, l’unica salvezza è M5s + Lega, ché si smusserebbero a vicenda. Saranno in grado di capirlo? ci credo poco, visto che sin dalla domenica elettorale i media hanno, in qualsiasi maniera, vaticinato un impegno PD al governo! Differentemente, ridiamoci ai giannizzeri che hanno perso, ma non sperate in cambiamenti: via così.
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: il Nord che è più urgente di quella del sud.E il Nord che bisogna privilegiare…non il sud eterno parassita patologico (in parte per colpa sua , perché ha colpe gravi, e in parte no..). Se continuiamo di questo passo è finita…o ci salviamo stavolta o ci cannibalizzeranno senza pieta (i Franco /Germanici ). Saluti.
Il discorso lungo sarebbe, caro amico. Ai tempi di Cavour la Lira era carta straccia, e si partì per depredare risorse al meridione, dove le sue due grandi banche possedevano riserve in moneta aurea, che circolava pure. Ma il flusso, in direzione sud verso nord, continua ancora: dalla CDeP si prelevano risorse per investimenti al nord e gli incentivi finanziari alle “imprese” se li beccano ancora solo al nord, insieme a tutto il resto. Al sud, tranne che per piccole eccezioni dovute per lo più a felici combinazioni naturali, orografiche (Puglia), rimane solo pizza, baffi neri e mandolini.
La macchina elettorale, che pure aveva garantito assistenzialismo tramite iper-impiego nella PA ed assegni INPS a pioggia, radicandosi nel territorio con i potentati locali, ha esaurito il carburante per via della crisi di liquidità prima e per la successiva stagnazione dopo. Ma se Atene piange Sparta non ride, al nord dovrebbe andare molto meglio, eppure non è così.
Ah, lasciamo stare le analisi sinistroidi – perché fatte da soggetti in evidente stato confusionale – secondo le quali il M5s, sorto dal nulla cosmico, vincerebbe per il c.d. reddito di cittadinanza. No! La loro crescita, evidentemente a scapito di altre formazioni politiche, se mi consenti è un po’ più vecchia ed ha motivazioni ben più profonde, chiaramente sconosciute alla classe politica dominante. Essa sarà ricordata come la più ottusa di sempre, fin dai tempi della cauta dell’impero romano.
sarà governo M5s + Pd.
Inpossibile diversamente
Il governo M5s /Lega sarebbe l’ideale ma è letteralmente IMPOSSIBILE. Son troppe le differenze e non durerebbe a lungo.
Il PD che appoggia il CDX è impossibile (ragionano in modo completamente differente sono come il giorno con la notte ). E poi si ribellerebbe la base che odia il PD …e il prossimo M5s prenderebbe alle elezioni non 32% ma 70% …cioè sarebbe la rovina totale della Lega e il Cdx,…non verrebbe loro perdonato …
quindi per deduzione :
Resta l’alleanza M5s +Pd…perché son entrambi “sinistra” …sostanzialmente tantissimo del M5s proviene dalla sinistra e molto in minore percentuale dalla destra. Il modus pensandi del M5s tendenzialmente è di sinistra …diciamo che si riuniscono i Fratelli Separati..rientrano in un unica famiglia: La sinistra Piddina si è ricompatta ed è ritornata quello che era : una famiglia sola. Welcame nel NeoPD !!!
sarà cosi…(si sente, si “vede”, si fiuta, si avverte…da entrambi le parti).
poi dopo la distruzione totale ..sarà compito della destra ricostruire …amesso e non concesso che rimanga qualcosa da ricostruire dopo che i neo Piddini ..cioè il M6stalle (aggiungi una stalla in più cioè il PD e siamo da 5 stalle a 6 ) avrà fatto esattamento il replay di Tsipras in Grecia.
A fine anno con la sostituzione di Draghi l’italia verrà attaccata malamente .
Se sbaglio tanto meglio…ma se non sbaglio tutto cio che io e altri qua e altrove abbiamo sentenziato sul M5stalle rispondeva ESATTAMENTE a verità. Ovvio che Bagani, Barnard , Dezzani etc etc tutta quella pletora di opinion leader che da anni dicevano che il M5stalle era un bluff e un movimento gatekeeper stampella del neoliberismo avevano ragione.
Ma non avete osservato le “carezze” dei “poteri forti” ? i toni di simpatia e “ben disposizione” del Sole 24 Ore e del Corriere della Ser(v)a ?
ma dico cosa significavano oltre ai soliti da sempre noti zig zag e ambiguità perenne da anni in particolare sull’euro …ma nel recente la posizione di Di Maio
della City di Londra e di wall Street
– l’euro e l’UE non è più un problema
– il rassicurare gli “investitori internazionali” (che poi non son altro che gli speculatori
– l’aver inviato a più riprese messaggi rassicuranti e di “distensione” alle varie cancellerie di oltreoceano (soprattutto) ed europee…
– la partecipazione puntuale di Di Maio ai meeting dei poteri forti (derivazioni del Trilateral e Aspen Institute ) con la scusa che erano think tank con cui bisognava “relazionarsi”…e che non significava collaborazionismo …
– la rassicurazione a più riprese che al M5s interessava la “stabilità” (da notare la parola…che è la parola chiave della BCE e della nomenklatura europee…stabilità è sempre nella loro bocca
– la nomina di elementi come l’economista Lorenzo Fioravanti
– il programma economico che è di natura squisitamente neoliberista (tagli del 4 % annui per tre anni…e un qualcosa da far invidiare a Monti…e nessuno ne parla e nessuno si pone interrogativi: ma lo sapete cosa vuol dire tagliare del 4 % annui nel rapporto deficit /pil …una cosa da incubo …il rapporto deficit /pil invece di migliorarlo lo peggiora come conseguenza…
—..quell’imbroglio chiamato Reddito di Cittadinanza…che pochi si son preoccupati di studiarsi ben bene come è STRUTTURATO….
– e altro ancora.
Gente : non è successo nulla: si è solo riunita la sinistra in una sola formazione politica : il M5stalle.
Niente di nuovo sotto il sole.
avanti tutta con la distruzione….
poi potrei sbagliarmi …tutto è possibile…ma a me mi sa che si sta delineando questo quadro: come è stato d’altronde detto da anni…solo che i grullini non volevano sentire, udire e vedere. A parlar in senso critico del M5stalle …ci si buscava insulti.
NON DARANNO MANCO IL REDDITO DI CITTADINANZA
ci scommettiamo ???
se ho sbagliato tutto felicissimo…ma non credo.
Ma allora la speranza è nella Cdx?
secondo me è più sano e meno traditore . Però ha due problemi che lo rendono inevitabilmente vulnerabile: Berlsuconi e FI…e il fatto che devono per forza anche loro appoggiarsi al Pd perché non hanno i numeri.
per cui…..io penso che sia meglio lasciar governare il M5s+Pd…cioè la sinistra neoPiddina ricompatatta (è tornata famiglia unita )…tanto faranno boiate…e poi se non distruggono l’Italia nel mentre…la prenderanno una marea di consensi …
ma nel mentre ci avrà distrutti il sistema UE/euro.
Vuol dire che questo è il nostro destino. Pazienza.
gli illusi aspettino il reddito di cittadinanza…non lo vedranno mai. Ci giurerei.
tagli del 4 % annui per tre anni…(&&&)
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correzione: per 10 anni
Io non son di sinistra ovviamente e ragiono da un altra visuale. Ovviamente.
Berlusconi è un elemento che rende fragile il cdx…è sconfitto e vulnerabile (gli attaccano il suo business se La Lega attacca il sistema UE/euro …)
per cui…..io penso che sia meglio lasciar governare il M5s+Pd…cioè la sinistra neoPiddina ricompatatta (è tornata famiglia unita )…tanto faranno boiate…e poi se non distruggono l’Italia nel mentre…la prenderanno una marea di consensi …(&&&)
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correzione :
la destra: prenderanno una marea di consensi …(ma solo il disastro del governo M5s/Pd prossimo venturo …quindi meglio che per ora il Cdx/Lega stia all’opposizione )
L’opportunità è grande, il rosatellum ha solo cercato di contenerla il più possibile, l’unica salvezza è M5s + Lega (Seneca )
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Sono PERFETTAMENTE D’ACCORDO. (mettendoci dentro anche Fratelli d’Italia e mollando Forza Italia o magari trascinarsi parte di Forza Italia che non se la sente di restar con la mummia Berlusca che ormai è spacciato…non risorgerà più ….) …Lega / M5s sono i vincitori ed esprimono entrambi la protesta rispettivamente del Nord e del Sud….dovrebbero coalizzarsi e rielaborare un programma unico dai rispettivi 2 programmi…e nel rielaborare i punti in comune ..vedere di accontentare (e rispondere ) sia alle esigenze del Nord che del Sud nella misura possibile (tra parentesi..poi ci son cose in comune…entrambi per esempio vogliono nazionalizzare la Cassa Depositi e Prestiti in funzione pubblica (magari fosse!! ) entrambi vogliono eliminare il concetto della Banca Universale introdotta da Amato agli inizi degli anni novanta …per ripristinare la legge del 1936 anti speculazione (varata dopo il disastro del 1929 ) cioè la netta separazione tra Banche a carattere speculativo e Banche a vocazione pubblica …(magari fosse !!! ) …molto dell’elettorato che ha votato per la Lega vien dal M5s e viceversa molti di destra hanno votato per il M5s anche se sostanzialmente son di sinistra. Se fanno questa coalizione M5s /Lega(+Fratelli d’Italia ) …forse riescono a far qualcosa di interessante…diversamente è la fine: la Trojka si papperà l’Italia entro i prossimi 2 anni. Non ho nessuna fiducia in un governo M5s + PD ..è un nuovo PD…ed in più il “profondo Nord” che ha problemi diversi dal “profondo Sud” ma non meno gravi e urgenti…il Nord con il suo motore trainante dell’economia italiana e sussidiante il sud…se vede che il suo malcontento vien messo in serie B privilegiando un espressione del sud (Di Maio) ed il malcontento del sud (+ Reddito di Cittadinanza a spese di “pantalone” cioè il solito Nord ) va a finire che l’Italia si sfascia per davvero…con grave danno di tutti Nord e Sud (un buon 65% delle filiere industriali che producono al nord son per il mercato interno…se il sud va in malora..crolla tutta una filiera industriale del nord…e poi il Nord di una Italia dimezzata sarà cannibalizzato dalla Francia e dalla Germania..e sarà il “loro” meridione..e il sud sarà una terra per il mare , le pizze, e i turisti , colonia povera del nord Europa.. E non conterà ne il nord ne il sud ..perché non avrà più quella potenziale valenza politica ed economica come Italia unità e non ne uscirà mai più dalla sudditanza (anche del nord ) e dalla povera mediocrità (nella migliore delle ipotesi ). Credo che dei “poteri forti” stiano mettendo in conto l’idea di spaccar l’Italia per dominarla meglio e definitivamente. Errore grandissimo fa il M5s a non considerare la vera priorità: il Nord che è più urgente di quella del sud.E il Nord che bisogna privilegiare…non il sud eterno parassita patologico (in parte per colpa sua , perché ha colpe gravi, e in parte no..). Se continuiamo di questo passo è finita…o ci salviamo stavolta o ci cannibalizzeranno senza pieta (i Franco /Germanici ). Saluti.