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Salvini verso Palazzo Chigi, brucia Di Maio e rottama Silvio

Scritto il 28/5/18 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Ci attende una campagna elettorale infernale, aperta ieri sera subito dopo le parole di Sergio Mattarella. Carlo Cottarelli è il cireneo che si caricherà la croce di guidare questo disgraziato paese fino alla prossima campagna elettorale, compresa l’incombenza, molto probabile, di presentare i documenti di bilancio a fine anno: se si voterà ai primi di ottobre, il Parlamento si insedierà a fine mese e visto come sono andate le cose in questi mesi è improbabile che il nuovo esecutivo si insedierà subito. Ci si domanda che cosa cambierà un voto così ravvicinato al precedente. Cambierà molto; anzi, è già cambiato molto. Quella dell’inverno scorso è stata una campagna elettorale di promesse impossibili da mantenere e di tiro a un bersaglio: Renzi. In ogni campagna elettorale che si rispetti ci vuole sempre un colpevole, un capro espiatorio, qualcuno su cui scaricare la rabbia degli elettori. Questa volta il bersaglio sarà Mattarella. I 5 Stelle l’hanno già inquadrato nel mirino chiedendone immediatamente la messa in stato di accusa per tradimento della Costituzione. L’hanno fatto per rubare la scena alla Lega, che negli ultimi giorni gliel’aveva rubata, ma anche perché non possono prendersela con nessun altro.
Lo scontro istituzionale verrà portato a livelli parossistici. Lo dimostra il fatto che ieri sera si è rifatto vivo Alessandro Di Battista, il leader dell’ala più dura del movimento. E quando Mattarella scioglierà le Camere dopo che Cottarelli ne avrà incassato la sfiducia, accuseranno il presidente di aver tramato per impedire al Parlamento di decretare l’impeachment. Anche l’euro sarà un tema dirimente, a differenza di quanto era successo in inverno. Di uscita dall’euro non si era dibattuto troppo: la parola d’ordine era “prima gli italiani”. Ora il braccio di ferro voluto da Salvini su Paolo Savona (un ottantaduenne che in pochi giorni si è trasformato da un illustre professore semisconosciuto a un salvatore della patria osannato da milioni di elettori grilloleghisti) sposterà la campagna elettorale sulla moneta unica. Ma le mosse di Salvini sono ancora tutte da scoprire. Che il leader leghista volesse andare a votare sembra evidente: Mattarella ha fatto capire che se al ministero dell’economia fosse andato un politico, cioè Giorgetti, avrebbe dato via libera. La risposta di Salvini è stata: o Savona o morte. Ma quali intenzioni abbia il leader leghista non è ancora chiaro. Ieri, a differenza di Giorgia Meloni, altra campionessa del sovranismo italico, Salvini non si è accodato alla richiesta di impeachment.
Prima di ieri sera, il segretario leghista era in una posizione in cui avrebbe comunque vinto. Se passava Savona, l’uomo forte del governo sarebbe stato Salvini, non Di Maio, nonostante il premier Conte fosse stato indicato dai 5 Stelle. Se invece Savona non passava, come è poi accaduto, la Lega si sarebbe giocata in campagna elettorale questa immagine da Braccio di ferro tutto muscoli. Ma dove indirizzerà Salvini questo enorme capitale (qualche sondaggio lo accredita già di un 25 pr cento)? A ottobre riproporrà l’accordo con Di Maio o terrà fede al patto con Berlusconi e la Meloni? Ieri la via imboccata è diversa da quella grillina. I 5 Stelle istigano le folle mentre Salvini tace, non parla di impeachment. Ma è diversa anche dalla strada di Berlusconi, che ha diramato un comunicato esplicitamente favorevole al Quirinale. Per non parlare della collocazione in Europa: se Salvini prima del 4 marzo ha solo sfiorato il tema europeo, è stato per evitare guai con gli alleati. Ma nella prossima campagna elettorale sarà difficile tenere ancora il profilo basso, soprattutto perché ormai è chiaro che Salvini non gioca più a conquistare la leadership del centrodestra: quella ormai è acquisita. Il segretario leghista punta direttamente a Palazzo Chigi, possibilmente senza troppe zavorre, si chiamino Berlusconi o Mattarella.
(Antonio Fanna, “Arriva Cottarelli. Voto sull’euro, il piano di Salvini senza Di Maio e Berlusconi”, da “Il Sussidiario” del 28 maggio 2018).

Ci attende una campagna elettorale infernale, aperta ieri sera subito dopo le parole di Sergio Mattarella. Carlo Cottarelli è il cireneo che si caricherà la croce di guidare questo disgraziato paese fino alla prossima campagna elettorale, compresa l’incombenza, molto probabile, di presentare i documenti di bilancio a fine anno: se si voterà ai primi di ottobre, il Parlamento si insedierà a fine mese e visto come sono andate le cose in questi mesi è improbabile che il nuovo esecutivo si insedierà subito. Ci si domanda che cosa cambierà un voto così ravvicinato al precedente. Cambierà molto; anzi, è già cambiato molto. Quella dell’inverno scorso è stata una campagna elettorale di promesse impossibili da mantenere e di tiro a un bersaglio: Renzi. In ogni campagna elettorale che si rispetti ci vuole sempre un colpevole, un capro espiatorio, qualcuno su cui scaricare la rabbia degli elettori. Questa volta il bersaglio sarà Mattarella. I 5 Stelle l’hanno già inquadrato nel mirino chiedendone immediatamente la messa in stato di accusa per tradimento della Costituzione. L’hanno fatto per rubare la scena alla Lega, che negli ultimi giorni gliel’aveva rubata, ma anche perché non possono prendersela con nessun altro.

Lo scontro istituzionale verrà portato a livelli parossistici. Lo dimostra il fatto che ieri sera si è rifatto vivo Alessandro Di Battista, il leader dell’ala più dura del movimento. E quando Mattarella scioglierà le Camere dopo che Cottarelli ne avrà Matteo Salviniincassato la sfiducia, accuseranno il presidente di aver tramato per impedire al Parlamento di decretare l’impeachment. Anche l’euro sarà un tema dirimente, a differenza di quanto era successo in inverno. Di uscita dall’euro non si era dibattuto troppo: la parola d’ordine era “prima gli italiani”. Ora il braccio di ferro voluto da Salvini su Paolo Savona (un ottantaduenne che in pochi giorni si è trasformato da un illustre professore semisconosciuto a un salvatore della patria osannato da milioni di elettori grilloleghisti) sposterà la campagna elettorale sulla moneta unica. Ma le mosse di Salvini sono ancora tutte da scoprire. Che il leader leghista volesse andare a votare sembra evidente: Mattarella ha fatto capire che se al ministero dell’economia fosse andato un politico, cioè Giorgetti, avrebbe dato via libera. La risposta di Salvini è stata: o Savona o morte. Ma quali intenzioni abbia il leader leghista non è ancora chiaro. Ieri, a differenza di Giorgia Meloni, altra campionessa del sovranismo italico, Salvini non si è accodato alla richiesta di impeachment.

Prima di ieri sera, il segretario leghista era in una posizione in cui avrebbe comunque vinto. Se passava Savona, l’uomo forte del governo sarebbe stato Salvini, non Di Maio, nonostante il premier Conte fosse stato indicato dai 5 Stelle. Se invece Savona non passava, come è poi accaduto, la Lega si sarebbe giocata in campagna elettorale questa immagine da Braccio di ferro tutto muscoli. Ma dove indirizzerà Salvini questo enorme capitale (qualche sondaggio lo accredita già di un 25 pr cento)? A ottobre riproporrà l’accordo con Di Maio o terrà fede al patto con Berlusconi e la Meloni? Ieri la via imboccata è diversa da quella grillina. I 5 Stelle istigano le folle mentre Salvini tace, non parla di impeachment. Ma è diversa anche dalla strada di Berlusconi, che ha diramato un comunicato esplicitamente favorevole al Quirinale. Per non parlare della collocazione in Europa: se Salvini prima del 4 marzo ha solo sfiorato il tema europeo, è stato per evitare guai con gli alleati. Ma nella prossima campagna elettorale sarà difficile tenere ancora il profilo basso, soprattutto perché ormai è chiaro che Salvini non gioca più a conquistare la leadership del centrodestra: quella ormai è acquisita. Il segretario leghista punta direttamente a Palazzo Chigi, possibilmente senza troppe zavorre, si chiamino Berlusconi o Mattarella.

(Antonio Fanna, “Arriva Cottarelli. Voto sull’euro, il piano di Salvini senza Di Maio e Berlusconi”, da “Il Sussidiario” del 28 maggio 2018).

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Tag: Alessandro Di Battista, Antonio Fanna, Berlusconi, bilancio, cambiamento, campagna elettorale, capro espiatorio, Carlo Cottarelli, centrodestra, colpa, Costituzione, croce, economia, euro, Europa, Eurozona, fiducia, Fratelli d'Italia, Giancarlo Giorgetti, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte, Il Sussidiario, impeachment, Inferno, istituzioni, leader, leadership, Lega, M5S, Matteo Renzi, moneta, movimento 5 stelle, Palazzo Chigi, Paolo Savona, Parlamento, politica, promesse, Quirinale, rabbia, scontro, Sergio Mattarella, sovranismo, tradimento

12 Commenti

  1. &&&
    28 maggio 2018 • 08:14

    Io ho sempre detestato il M5s (stalle)…però arrivati a questo punto bisogna far questo:

    —->>iniziare la capagna elettorale adesso ..con comizi in tutta Italia (anche se si dovesse votare l’anno prossimo )
    —–>> focalizzare il tema principale sull’Euro (con un dibattito continuo ..perché la gente incominci a capire di che si tratta: troppa gente ancora non ha capito ) , su cosa sono i “mercati finanziari”, sullo Spread , sulle agenzie di rating e soprattutto una CAMPAGNA ELETTORALE capillare su cosa è la GERMANIA e che ruolo svolge nell’UE , in modo che la gente focalizzi bene ..dove sta il problema (la Germania in queste due settimane ha fatto una campagna denigratoria degli Italiani , come non ho MAI visto prima…e da qui noi Italiani dobbiamo trarne le conseguenze …come popolo, se veramente dobbiamo continuare a fare un qualsiasi percorso , con questi inguaribili nazistelli congeniti che vogliono realizzare “di fatto” cio che non son riusciti a fare con la guerra militare della seconda guerra mondiale cioè_ LA SOTTOMISSIONE DI TUTTA L’EUROPA..e la schiavizzazione/colonizzazione della disprezzata fascia europea meridionale (è la l’argomento di SAVONA nei suoi scritti…)

    ——>> lasciar stare Berlusconi , ed pur nelle notevoli differenze, allearsi con il M5s e se vogliono partecipare anche Fratelli d’Italia..

    —–>>a quel punto visto che la Lega è in costante crescita ci sarà un risultato elettorale di un circa 30 % M5s+25% (è più ) di Lega + il restante Fd I 3 o 4 % —->> con una schiacciante maggioranza …perché è chiaro che alle prossime elezioni prenderanno un botto di voti .

    ——>> Candidare tutti gli elementi scartati: Sapelli e Savona…ma io includerei anche l’ottimo Nino Galloni…una volta eletti politicamente , non possono non tenerne conto (Savona e Sapelli sono due non eletti ) …

    e da adesso iniziare una battaglia “dura” senza precedenti : iniziare la campagna adesso anche se dovesse durar mesi….

  2. Sergio
    28 maggio 2018 • 08:31

    Non si mette bene…con questi fatti è ovvio che non ci faranno più votare. Mi aspetto giorni di terrore vero per impaurire ancora più il popolo.
    Qualcuno scenderà in piazza con due contestazioni. A quel punto l Italia sarà ufficialmente inserita nel gruppo di paesi del terzo mondo stile America Latina.
    Non credevo che si spingessero a tanto…

  3. &&&
    28 maggio 2018 • 08:55

    non credo che Salvini scaricherà il M5s……….invece mi sa che Salvini scaricherà definitivamente Berlusconi (ormai son lontanissimi ).

    Non gli conviene a Salvini scaricare il M5s per riallegarsi con Berlusconi .

  4. matrix
    28 maggio 2018 • 12:52

    ….per chi non lo avesse ancora capito:
    “SE VOTARE SERVISSE A QUALCOSA NON TE LO LASCEREBBERO MAI FARE !”
    auguri e buona democrazia a tutti.

  5. Gio rgio
    28 maggio 2018 • 17:56

    Niente è come appare anche la disputa ruspista/mozzarella/savona, che il primo abbia fatto suo qualche suggerimento dello scacchista Putin?

  6. &&&
    28 maggio 2018 • 08:20

    Altro:

    evidente che il piano di Mattarella era già pronto in partenza : infatti subito dopo ha convocato Cottarelli (economista neoliberista funzionario del Fondo Monetario Internazionale e tante altre cose…cioè un Neo Monti..) …per cui adesso, finisca come finisca..il Cottarelli dopo la nomina deve passare in Parlamento ..e chi ha la maggioranza dei voti sono M5s+Lega+FdI…che son contro Cottarelli…a favore possono votare PD&Affini…e FI…e non hanno sufficienti..voti : quindi fuoco di sbarramento…

    cosa succederà ? boh………

  7. Sergio
    28 maggio 2018 • 09:19

    Con Berlusconi credo mai più. Per L alleanza dipende dal tipo di legge elettorale.
    Potrebbe anche correre da solo come il M5S che non cambierà.
    Non credo che torneremo a votare presto. Il pDr ha scoperto il vaso, adesso creeranno le condizioni per governare senza democrazia.

  8. &&&
    28 maggio 2018 • 09:36

    E’ ancora presto…ma si stanno muovendo verso quella direzione. Beh saranno felici i “Teorici del Non Voto”…scusate l’ironia. Cioè quelli che non capiscono un cazzo.

  9. &&&
    28 maggio 2018 • 09:43

    è dal 1973…che con tutta una serie di acrobazie anche teoriche…nei loro manifesti programmatici …in modo subdolo si muovono in quella direzione: svuotare la democrazia (senza eliminarla formalmente..renderla strutturalmente un “guscio vuoto” ) , svuotare l’efficacia elettorale, e sostituire il tutto con una tecnocrazia elitaria. Quello che stanno facendo. Agli idioti è inutile spiegarlo: se si è con delle fette di salame di scarsa qualità negli occhi, due zucchine bollite dentro la scatola cranica, è inutile anche discuterci. Ti ribadiscono che…etc etc

    poi vai a sentire cosa propongono tenuto conto della realtà cosi come è, cosa ti propongono come alternative …e ti danno risposte che ce da mettersi le mani nei cappelli. Tempo sprecato anche discuterci.

    Se continuiamo di questo passo: VERRANNO ACCONTENTATI. Allora capiranno…….o forse non capiranno manco allora. Sono strutturalmente inidonei a capire.

  10. Morgan (non JP)
    28 maggio 2018 • 15:11

    ahh ecco il moto postato ovunque dai poveri deficenti.

    questa scemenza è un aforisma , riportato da altrettanti scemi (tra scemi ce sempre intesa ) di un massone .Lo scrittore era inoltre massone iniziato come “apprendista” il 22 maggio 1861 nella loggia “Stella Polare” di St. Louis, a 26 anni, successivamente venne promosso “libero muratore” il 12 giugno, ed infine “maestro” il 10 luglio.

    una cazzata che solo un “certo” massone poteva formulare…adatta per i polli.

    il tutto unito al termine nick Matrix è il pollaio è al completo. Trattasi di idioti.

    e i “fedeli idioti” lo postano ovunque…convinti di aver postato chissa quale prelibato aforisma..trattasi semplicemente di un idiozia di un massone un po annoiato e un po in mala fede.

    è solo “mangime”

    e il mangime si da ai polli nel recinto, e solo i polli possono apprezzarne il sapore . Matrix docet.

    Aforisma cazzata per cazzoni patentati.

    Ci credono tutti (i cazzoni ) tranne chi lo ha formulato.

  11. GePpY
    28 maggio 2018 • 19:14

    una cosa è certa: con l’esperienza si è fatto scaltro e furbo. Statista non lo è manco lontanamente (ma è il primo lui a dirlo ), però sta imparando a giostrare bene e saper girar a suo favore le situazione.

    Da questa faccenda di Mattarella , si buscherà milioni di voti in più (ma tanti …)..brucerà Forza Italia che si riducerà ad un lumicino ..e forse ruberà voti anche al m5s …scemo non è .

    Dinanzi agli elettori ormai è lui che appare il forte e determinato , Di Maio è oscurato, Berlusconi sarà cancellato …

  12. &&&
    28 maggio 2018 • 19:37

    concordo con la provenienza “massonica” di quel moto , e sulla considerazione che è “una idiozia” sbandierata da tanti , come se fosse un frase saggia.

    Basta far il ragionamento opposto: perché cercano di annacquare e render inefficace il voto con escamotage di tutti i generi ?

    Perché se la democrazia funziona o il popolo la fa funzionare , loro si spaventano (infatti reagiscono malamente quando sta funzionando ). Quindi il metodo /strumento è buono. Se non fosse buono per noi. non cercherebbero di togliercelo.

    —->>>I dittatori di qualsiasi colore (vedasi sistemi rossi comunisti o neri fascisti ) cosa fanno come primo passo se vanno al potere ? cercano di togliere il suffragio elettorale …e con esso la libertà di parola…(storia docet )

    ——>>> nelle democrazie come le nostre cosa, fanno le èlite che cercano di trarre vantaggio dal sistema , cosa fanno ? cercano di vanificare le corrette elezioni democratiche , o di sterilizzarle ….

    conclusione: ma allora se chi non ama la libertà e vuole opprimere , cerca di togliere lo strumento voto (i dittatori ) o di sterilizzarlo (le elite tcnocratiche ) vuol dire che quello strumento funzionante correttamente ed in mano al popolo , non è di loro gradimento..e se non è di loro gradimento ,sino a tentar di eliminarlo (come stanno tentando di fare ..step by step)…vuol dire che quello strumento è di nostra utilità (infatti lo è ).

    Il moto cretino dice:

    ” “SE VOTARE SERVISSE A QUALCOSA NON TE LO LASCEREBBERO MAI FARE !”

    dico io: ma infatti chi non vuol la libertà e il benessere dei popoli …la prima cosa che fa è togliere o rendere sterile il voto. Quindi evidentemente serve

    aggiungo: ECCOME SE SERVE…..

    ma a chi ha un lombrico con la rogna mentale in testa sotto vuoto è inutile spiegarglielo….

    anche perché ti insultano e prendono il “piglio” sufficiente di chi ha capito le cose……….ed invece tra il loro pensiero e una scoreggia non passa molta differenza.

    Basta chieder loro come procederebbero in alternativa …e ti sparano tante di quelle cazzate …da far venir la diarrea pure agli stitici. Gente senza senno. Non bisogna manco perderci tempo a confrontarcisi…vanno bypassati.

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