L’esodo condanna l’Africa, e gli africani saranno 2,5 miliardi
Scritto il 21/6/18 • nella Categoria:
segnalazioni
Condividi
Tweet
«Incentivare la popolazione giovane locale ad abbandonare la propria terra e rinunciare a ogni possibilità e speranza di sviluppo dell’economia nazionale non è la soluzione, ma parte del problema». Lo afferma l’economista Ilaria Bifarini, “bocconiana redenta” e autrice del saggio “I coloni dell’austerity”, ovvero “Africa, neoliberismo e migrazioni di massa”. La popolazione africana, scrive Bifarini sul suo blog, sta subendo un’esplosione demografica senza precdenti. Se nel 1960 contava meno di 300 milioni di abitanti (285 per l’esattezza) oggi si attesta a circa un miliardo e duecento milioni di persone. Secondo le stime dell’Onu in pochi decenni raddoppierà: nel 2050 gli africani ammonteranno a qualcosa come 2 miliardi e 500 milioni di persone. Secondo la teoria economica della cosiddetta “transizione demografica”, ogni popolazione umana tende a passare da una situazione iniziale negativa – elevata mortalità e alta fecondità – a una situazione più favorevole, con parametri invertiti: scarsa mortalità e bassa fecondità. La transizione, spiega Bifarini, avviene con un’iniziale riduzione del livello di mortalità, cui fa seguito un consistente aumento del tasso di crescita demografica, che si attesterà presto intorno allo zero grazie a una riduzione del livello di fecondità, completando così il percorso della transizione demografica.
Generalmente, prosegue l’analista, a innescare questo processo sono le migliori condizioni igienico-sanitarie raggiunte: proprio la salute ingenera un declino del tasso di mortalità. «Ne segue un mutamento di stile di vita della popolazione adulta, che rivolgerà ai figli maggiori cure e aspettative e sceglierà spontaneamente di pianificare una riduzione delle nascite». Questa transizione, che nei paesi sviluppati è avvenuta nel XIX e nella prima parte del XX secolo, nella seconda metà del Novecento si è estesa a molti dei paesi in via di sviluppo, ad eccezione proprio dell’Africa. «L’Africa subsahariana costituisce un unicum, nel panorama demografico contemporaneo», scrive Ilaria Bifarini: a sud del Sahara, «a fronte di una mortalità che ha conosciuto una diminuzione generalizzata negli ultimi decenni, persiste un tasso di fecondità tra i più elevati nel mondo». Si muore molto meno, ma si continua a nascere “troppo”. «È venuta a concretizzarsi una spirale nefasta, nota come “trappola malthusiana”, che rende impossibile adeguare l’aumento della produzione e delle risorse alimentari in modo da compensare il forte incremento della domanda legato a una crescita esponenziale della popolazione».
Attivo alla fine del ‘700, l’inglese Thomas Robert Malthus sostenne che l’incremento demografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili, con conseguente penuria di generi di sussistenza, fino a giungere all’arresto dello sviluppo economico: secondo Malthus, infatti, la popolazione tenderebbe a crescere in progressione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti (che crescerebbero invece in progressione aritmetica). Di fatto, il fenomeno geo-economico noto come “trappola malthusiana” condanna i paesi colpiti a una situazione di vera e propria stagnazione economica. Per spezzare la trappola in cui ormai si trovano gran parte dei paesi dell’Africa subsahariana, secondo Ilaria Bifarini sono necessarie «politiche economiche e sociali orientate alla qualificazione della forza lavoro e all’educazione sessuale della popolazione». Viceversa, «l’unica via di fuga, per una fetta sempre più ampia di giovani condannati alla disoccupazione, rimarrà quella dell’emigrazione, che non fa altro che aggravare la condizione di sottosviluppo del continente». In altre parole: ogni migrante che sbarca sulle coste del Mediterraneo aggrava la crisi dell’Africa, sottraendole preziose risorse umane.
Articoli collegati
- Coltan, stupri di guerra: donne abusate per i nostri telefoni
- Bifarini: saremo invasi dagli africani "rapinati" dalla Francia
- Migranti, il business dei predoni globalisti condanna l'Africa
- Bifarini: dove sono finiti i miliardi di dollari di aiuti all’Africa?
- Il caso Attali: credito, per finanziare i viaggi dei migranti
- La Terra ora ci presenta il conto di un mondo senza giustizia
- Carpeoro: ma il "no" agli sbarchi è come gli 80 euro di Renzi
- Macché migranti: via l'Italia dalla Libia, il vero piano Macron
- Piramide schiavista: gli "amici" dei migranti sono i loro killer
- Aiutarli a casa loro, per la prima volta nella storia dell'Ue
- Cabras: l'Era dell'Aquarius e l'ipocrisia dei Buonisti Mannari
Il Colonialismo e l’Arte della depauperizzazione del continente africano…..
Fino a quando “fare affari” sarà l’obbiettivo unico o prevalente, e le strutture che derivano dall’adeguamento a questa finalità costituiranno la dimensione esecutiva del Pianeta, non ci sarà speranza di soluzioni ‘umane’ ai problemi che ci assediano, e ogni tentativo al riguardo verrà considerato futile o utopico.
Siamo pigramente scivolati in una dimensione culturale della quale abbiamo (forse) sottovalutato la pervasività, che ci forma e ci possiede.
Ma no dai, basta portare in Africa il gay pride e le associazioni LGBTQSPTR e vedrai che si aggiusta tutto!
E’ mero materialismo.
O.T. (ma non tanto..tutto e collegato )
Ho appena letto un interessante articolo di Paolo Barnard su Comedonchisciotte …non metto il link perchè magari lo postano poi qui come articolo . Però è interessante . Sul lavoro …e su cio che andrebbe fatto.
altro. c’è qualche idiota che fa il multinik riprendendo un simil modo di fare da me usato soprattutto quando litigo: è solo un idiota.
Barnard Levi Levi shairo shlomo ecc buono quello ! LA Bifarini pure I blogger forieri di Sventure non si contano piu sul Web anche lei &&& che mi sembra ancora riacchiapabile (in senso buono )si faccia una cultura esca Dallas grotta di Platone sembra come qui da me quelle donne che biacicano I’ll Betel,digiti “lasha darkmoon l’america vinta” e’ un inizio non si faccia trascinare dal gregge ragioni cosi ” same same but different” sono magliette che vanno di moda qui
già…
Il colonialismo é il diritto del più dotato di intelletto, volontà e capacità organizzativa ad imporre il suo volere sull’inferiore.
ci sta come analisi…
a voglia Di Maio a prender provedimenti tampone ridicoli a difesa dei trasportatori in bicicletta dei pizze e cose varie a 3 euro all’ora. E’il sistema che bisogna cambiare. O si riprende Keynes o non c’è trippa per gatti…comunque si rigiri la frittata. Cosi è.
Riprendersi Keynes vuol dire abolire cio che uccide Keynes in partenza: Il Pareggio di Bilancio inserito nella Costituzione. Oppure aggirare nel mentre quella legge omicida …e introdurre al più presto Mini Bot +Crediti di Certificati Fiscali (CCF) ..aggirando le norme del Trattato di Mastrich…
Si potrebbe andare anche oltre come suggerito dall’ottimo Nino Galloni: i Trattati di Mastrich proibiscono lo stampare denaro nel senso di Banconote…ma non dicono nulla per gli Stato Note …vi ricordate le 500 Lire (io non le ho conosciute , ma me le hanno ben descritte ) degli anni settanta ? ecco quelle non erano Bancanote erano Stato Note …non venivano emesse dalla Banca d’Italia ma dal Tesoro ….direttamente. (e non fanno debito pubblico nel conteggio ).
In via integrativa all’Euro (e sostitutiva come inizio….) devono assolutamente trovar il “coraggio” di usare questi vie …per incominciar a ribellarsi realmente e “concretamente”…e nel contempo trattar per il resto nei limiti del loro stesso terreno : cioè i paletti imposti dall’UE…come fa Tria. Ma se si limitano allo spazio di questi ultimi….e rimandano iniziative di spazi paralleli ma “tutti nostri” come i prima descritti. Canta cavallo che l’erba cresce…..e come pretender (o illudersi ) di cambiar il risultato di 2+3 =5…”ribellandosi” e invertendo l’ordine degli addendi cioè 3+2…il contrario “nullo” infatti da sempre 5. In parallelo..il ribellarsi stando esclusivamente nel loro cortiletto finisce per non cambiar nulla.
Trovare il coraggio e la forza di introdurre la moneta parallela che moneta non è formalmente perchè sono Titoli di Stato ..ma di fatto riducendoli a piccoli tagli funge da moneta. Se non lo fanno entro i prossimi 8 mesi…bye bye…
i Quadri son quasi completati
https://scenarieconomici.it/borghi-ruocco-e-bagnai-presidenti-commissioni-gli-auguri-di-buon-lavoro-da-scenarieconomici-it/
Claudio Borghi al Bilancio
Carla Ruoco alle Finanze
Alberto Bagnai alla Commissione Finanze del Senato
Mo vediamo cosa fanno…detto e premesso che un giudizio “sicuro” va dato dopo 6 anzi 8 mesi…prima sono impressioni in base alle circostanze del momento..ma tecnicamente qualsiasi cosa faccia son cose complesse …non è tipo bacchetta magica…(come da quel che leggo pensano alcuni..)