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Mattarella, blitz contro Salvini sui migranti. Cade il governo?

Scritto il 13/7/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Comuque vada a finire, l’ennesimo braccio di ferro tra Salvini e l’establishment non farà che aumentare il peso politico dell’attuale ministro dell’interno, ostacolato ancora una volta dal presidente della Repubblica, lo stesso Sergio Mattarella che aveva sbarrato le porte del ministero dell’economia a Paolo Savona, sostenuto proprio dal leader leghista. Ora il capo dello Stato ha imposto lo sbarco a Trapani dei migranti a lungo trattenuti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, alcuni dei quali – secondo l’accusa – colpevoli di aver minacciato l’equipaggio del rimorchiatore che li aveva tratti in salvo al largo della Libia, ma che stava per riportarli sul litorale nordafricano. Sull’argine al flusso incontrollato di migranti, Salvini ha scommesso tutto: è l’arma vincente che smschera l’ipocrisia tecnocratica dell’Ue, che obbliga l’Italia a sostenere da sola i costi dell’accoglienza nel Mediterraneo, imbrigliandola però nella stretta finanziaria del pareggio di bilancio. Una camicia di forza che impedisce al governo gialloverde di attuare le sue promesse elettorali: reddito di cittadinanza, Flat Tax, riforma della legge Fornero sulle pensioni. «Governeremo trent’anni», aveva appena annunciato Salvini a Pontida. Ma ora, dopo l’ultimo schiaffo di Mattarella, c’è chi scommette che l’esecutivo presieduto da Conte potrebbe cadere nel giro di pochi giorni.
Le eventuali dimissioni del “governo del cambiamento”, che farebbero felici tutti i nemici dell’Italia – da Parigi a Berlino, da Bruxelles a Francoforte – sarebbero ovviamente una tragedia per l’opposizione post-renziana, ormai tenuta in vita solo dal tifo anti-Salvini orchestrato dai media mainstream e da eterne comparse come Laura Boldrini a Roberto Saviano. L’attacco concentrico contro la Lega, vero perno dell’ipotesi sovranista europea sorretta a distanza dalla presidenza Trump, ha assunto tratti spettacolari: ai puntuali sgambetti di Mattarella si somma l’iniziale attacco della finanza neoliberista franco-tedesca sotto forma di spread, seguito dalla clamorosa gita turistica di Macron, invitato a Roma da Papa Bergoglio come super-ospite, dopo che il presidente francese, uomo Rothschild ed esponente della supermassoneria reazionaria, si era esercitato a insultare l’Italia e gli italiani. Macron, che dà lezioni all’Italia sui diritti umani, ha ordinato il pestaggio dei migranti al confine di Ventimiglia e fatto intervenire la gendarmeria transalpina a Bardonecchia, violando gli accordi di frontiera tra i due paesi.
Dulcis in fundo, il macigno che la magistratura ha caricato sulle spalle di Salvini, costretto a rispondere – in solido – di 49 milioni “fantasma”, teoricamente scomparsi dalle casse del partito durante la gestione Bossi e ora messi in conto alla Lega salviniana, con provvedimento esecutivo, senza neppure attendere il secondo grado di giudizio. Una sentenza, quella sui presunti fondi scomparsi, che equivale a privare la Lega della possibilità di fare politica, esercitando il mandato democratico ottenuto dagli elettori il 4 marzo. Variegate forze – dalla Bce alla Banca d’Italia, dall’Ubi (l’unione della banche italiane) fino a Confindustria – stanno combattendo all’arma bianca contro la possibilità che il governo gialloverde possa durare. Pericolosi, ovviamente, i distinguo di alcuni grillini di peso: il ministro della difesa Elisabetta Trenta contesta a Salvini le modalità del blocco dei porti, mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, invoca il valore dell’accoglienza “senza se e senza ma”, bocciando di fatto la politica del governo sull’immigrazione.
Nelle ultime settimane, intanto, emerge finalmente l’altra verità sul traffico di migranti promosso dalle Ong sostenute dalla rete Open Society di George Soros: non si tratterebbe di un “esodo della disperazione”, ma di un trasferimento di massa programmato. Decine di migliaia di africani (non i più poveri, solo quelli che possono permettersi di pagare i trafficanti) verrebbero incoraggiati a lasciare i loro paesi con il miraggio di un welfare assistenziale generoso, in Italia e nel resto d’Europa. Naturalmente il problema-Africa è devastante, nelle sue proporzioni: Salvini lo utilizza ruvidamente in chiave anti-Ue, mentre i “vedovi” della sinistra di potere lo cavalcano, disperatamente, solo in funzione anti-Salvini. Spuntando – con l’aiuto del Quirinale – l’arma principale dell’Italia contro i diktat di Bruxelles, la corda potrebbe spezzarsi: Salvini sa che la maggioranza degli italiani è con lui, nuove elezioni potrebbero trasformarsi in plebliscito. Resta però da capire come la vede il convitato di pietra del governo Conte: cioè Donald Trump, che sembra puntare proprio sul governo gialloverde per “smontare” l’euro-orrore capitanato dalla Germania merkelizzata.

Comuque vada a finire, l’ennesimo braccio di ferro tra Salvini e l’establishment non farà che aumentare il peso politico dell’attuale ministro dell’interno, ostacolato ancora una volta dal presidente della Repubblica, lo stesso Sergio Mattarella che aveva sbarrato le porte del ministero dell’economia a Paolo Savona, sostenuto proprio dal leader leghista. Ora il capo dello Stato ha imposto lo sbarco a Trapani dei migranti a lungo trattenuti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, alcuni dei quali – secondo l’accusa – colpevoli di aver minacciato l’equipaggio del rimorchiatore che li aveva tratti in salvo al largo della Libia, ma che stava per riportarli sul litorale nordafricano. Sull’argine al flusso incontrollato di migranti, Salvini ha scommesso tutto: è l’arma vincente che smschera l’ipocrisia tecnocratica dell’Ue, che obbliga l’Italia a sostenere da sola i costi dell’accoglienza nel Mediterraneo, imbrigliandola però nella stretta finanziaria del pareggio di bilancio. Una camicia di forza che impedisce al governo gialloverde di attuare le sue promesse elettorali: reddito di cittadinanza, Flat Tax, riforma della legge Fornero sulle pensioni. «Governeremo trent’anni», aveva appena annunciato Salvini a Pontida. Ma ora, dopo l’ultimo schiaffo di Mattarella, c’è chi scommette che l’esecutivo presieduto da Conte potrebbe cadere nel giro di pochi giorni.

Le eventuali dimissioni del “governo del cambiamento”, che farebbero felici tutti i nemici dell’Italia – da Parigi a Berlino, da Bruxelles a Francoforte – sarebbero ovviamente una tragedia per l’opposizione post-renziana, ormai tenuta in vita solo dal tifo Sergio Mattarellaanti-Salvini orchestrato dai media mainstream e da eterne comparse come Laura Boldrini a Roberto Saviano. L’attacco concentrico contro la Lega, vero perno dell’ipotesi sovranista europea sorretta a distanza dalla presidenza Trump, ha assunto tratti spettacolari: ai puntuali sgambetti di Mattarella si somma l’iniziale attacco della finanza neoliberista franco-tedesca sotto forma di spread, seguito dalla clamorosa gita turistica di Macron, invitato a Roma da Papa Bergoglio come super-ospite, dopo che il presidente francese, uomo Rothschild ed esponente della supermassoneria reazionaria, si era esercitato a insultare l’Italia e gli italiani. Macron, che dà lezioni all’Italia sui diritti umani, ha ordinato il pestaggio dei migranti al confine di Ventimiglia e fatto intervenire la gendarmeria transalpina a Bardonecchia, violando gli accordi di frontiera tra i due paesi.

Dulcis in fundo, il macigno che la magistratura ha caricato sulle spalle di Salvini, costretto a rispondere – in solido – di 49 milioni “fantasma”, teoricamente scomparsi dalle casse del partito durante la gestione Bossi e ora messi in conto alla Lega salviniana, con provvedimento esecutivo, senza neppure attendere il secondo grado di giudizio. Una sentenza, quella sui presunti fondi scomparsi, che equivale a privare la Lega della possibilità di fare politica, esercitando il mandato democratico ottenuto dagli elettori il 4 marzo. Variegate forze – dalla Bce alla Banca d’Italia, dall’Ubi (l’unione della banche italiane) fino a Confindustria – stanno combattendo all’arma bianca contro la possibilità che il governo gialloverde possa durare. Pericolosi, ovviamente, i distinguo di alcuni grillini di peso: il ministro della difesa Elisabetta Trenta contesta a Salvini le modalità del Bergoglio e Macronblocco dei porti, mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, invoca il valore dell’accoglienza “senza se e senza ma”, bocciando di fatto la politica del governo sull’immigrazione.

Nelle ultime settimane, intanto, emerge finalmente l’altra verità sul traffico di migranti promosso dalle Ong sostenute dalla rete Open Society di George Soros: non si tratterebbe di un “esodo della disperazione”, ma di un trasferimento di massa programmato. Decine di migliaia di africani (non i più poveri, solo quelli che possono permettersi di pagare i trafficanti) verrebbero incoraggiati a lasciare i loro paesi con il miraggio di un welfare assistenziale generoso, in Italia e nel resto d’Europa. Naturalmente il problema-Africa è devastante, nelle sue proporzioni: Salvini lo utilizza ruvidamente in chiave anti-Ue, mentre i “vedovi” della sinistra di potere lo cavalcano, disperatamente, solo in funzione anti-Salvini. Spuntando – con l’aiuto del Quirinale – l’arma principale dell’Italia contro i diktat di Bruxelles, la corda potrebbe spezzarsi: Salvini sa che la maggioranza degli italiani è con lui, nuove elezioni potrebbero trasformarsi in plebliscito. Resta però da capire come la vede il convitato di pietra del governo Conte: cioè Donald Trump, che sembra puntare proprio sul governo gialloverde per “smontare” l’euro-orrore capitanato dalla Germania merkelizzata.

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Tag: accoglienza, Africa, Angela Merkel, assistenzialismo, Banca d'Italia, Bankitalia, Bardonecchia, Bce, Berlino, Bruxelles, Camera, Confindustria, crisi, democrazia, devastazione, Diciotti, Difesa, diktat, dimissioni, diritti umani, disinformazione, disperazione, Donald Trump, economia, elezioni, Elisabetta Trenta, Emmanuel Macron, esodo, establishment, Europa, finanza, finanziamenti, flat tax, Francia, Francoforte, frontiere, gendarmeria, George Soros, Germania, Giuseppe Conte, giustizia, governo del cambiamento, governo gialloverde, grillini, guardia costiera, immigrazione, insulti, ipocrisia, Jorge Mario Bergoglio, Laura Boldrini, leader, Lega, Legge Fornero, Libia, M5S, magistratura, mainstream, Matteo Renzi, Matteo Salvini, media, Mediterraneo, migranti, minaccia, movimento 5 stelle, neoliberismo, ong, Open Society, opposizione, orrore, Paolo Savona, Papa, Papa Francesco, pareggio di bilancio, parigi, Pd, pensioni, pericolo, plebliscito, politica, Pontida, porti, potere, promesse, Quirinale, reazionari, reddito di cittadinanza, repressione, riforme, Roberto Fico, Roberto Saviano, Roma, Rothschild, sbarchi, Sergio Mattarella, sinistra, sovranismo, sovranità, spread, supermassoneria, tecnocrati, trafficanti, tragedia, Trapani, Ubi, Ue, Umberto Bossi, Unione Europea, Ur-Lodges, valore, Ventimiglia, verità, violazioni

8 Commenti

  1. Summary
    13 luglio 2018 • 09:54

    Trafficanti e Ong: nel 2015 Mattarella premiò la Catambrone (Moas)

    http://www.imolaoggi.it/2017/04/30/trafficanti-e-ong-nel-2015-mattarella-premio-la-catambrone-moas/

    Mattarella: “Sempre meno italiani, sono i migranti la ricchezza per l’Italia”

    Il presidente della Repubblica, in visita al Centro Astalli di Roma, ha parlato davanti a 200 migranti, in occasione della giornata mondiale del Rifugiato

    Per articolo, scrivere le parole chiave:

    Mattarella: “Sempre meno italiani, sono i migranti la ricchezza per l’Italia” Il Giornale

    In breve, Mattarella è un venduto traditore della Patria come tanti altri piddioti.

  2. Mario
    13 luglio 2018 • 10:31

    I traditori della patria dovrebbero essere messi tutti al muro insieme a tutta la feccia clandestina arrivata per svolgere l’attività di parassita o di delinquente.
    Onore a Matteo Salvini: italiano vero.
    Meglio tornare a votare, Salvini e Casa Pound al 51%.

  3. Monia De Moniax
    13 luglio 2018 • 18:17

    Non hanno perculato Salvini, hanno perculato Noi, il Popolo Sovrano Italiano, con la complicità fattiva del pres della rep l’abusivo serse mozzarella pizza e fichi. Noi andremo a fondo della questione, giuridicamente. Il M5S s’è scavato la fossa. Da perculati, Noi, anche se non proprio amanti, ma suoi rispettosi elettori, premier…emo Salvini, se non ora, alle europee. Deve però scaricare il vecchio, inutile, anzi dannoso somariere, amichetto di jp ronzi.

    I sicari giornaleckari in tv ed in radio questa codesta e quella, tutte, dalla Rai alla Confindustria, esultano ma…ride bene chi ride ultimo. Quei due hanno imprudentemente voluto prendersi una “responsabilità” che non competeva “l’oro”, nell’illusione di poter sbracare il governo in carica, regolarmente eletto, con le piratate estere ed i collusi interni. Disponiamo di fior di Giuristi che contrapporremo agli avvocati, avvocatini, avvocaticchi..
    Il delitto dev’essere perfetto, altrimenti ti becchi la galera non alberghi a “5 stelle” ma giacigli in ventimila “stalle”.
    Ed ora facciamo due Conte. A che titolo serse m. ha abusato del suo presunto “potere”? E qui analizziamo: secondo l’art. 87 della costituzione il presidente dela repubblica ha iol comando delle forze armate
    l’Esercito Italiano (che annoverava prima fra le proprie Armi l’Arma dei Carabinieri),
    la Marina Militare (con alle “dipendenze” il Corpo delle capitanerie di porto) ***
    e l’Aeronautica Militare.
    Comandante in capo Sergio Mattarella presidente della Repubblica
    Ministro della difesa Elisabetta Trenta
    Capo di stato maggiore Claudio Graziano
    *** La Guardia Costiera è sotto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e non è un forza armata, comandata in capo dal presidente della repubblica, anche se la “cosa” è moooolto ambiguamente espressa qui, la in ogni dove.
    Inoltre la Vos Thalassa si trovava in zona SAR [search and rescue-ricerca e salvataggio che significa che prima di salvarli li devi “CERCARE”] Libica, situata sotto zona SAR Maltese, a sua volta situata sotto zona SAR Italiana].
    Che coste sta vigilando a U. Diciotti? la SAR Libica o la SAR Maltese? Non doveva essere in SAR Italiana? La guardia costiera, lo dice la parola deve guardare la costiera ITALIANA, nessun’altra. Chiaro?

    TV Rai 3 passato e presente conducente paolo mieli di giovè: l’attentato a togliatti. La trasmissione ci suggerisce le seguenti connessioni logiche:
    passato Togliatti Comunisti, presente Salvini Sovranisti
    passato Bartali democrazia cristiana, presente Ronaldo Juventus Agnelli [distrazioni tifoserie nullapensanti panem et circenses]. Peccato per l’oro. Non mangiamo pane e non ci piace il circo.
    Credono di aver sub-odorato i Nuovi Comunisti nei Sovranisti. Hanno ragione, al 98%.

    A proposito di soldi.
    A fine 2013 Fca fece domanda a via Nazionale SpA per trasformare la finanziaria Fga Capital in un vero e proprio istituto di credito. Il 14 gennaio 2014 ha ottenuto la licenza dalla Banca d’Italia per la Fca Bank in modo da poter chieDere soldi a Sormario Draghi. Tutto ciò “costituisce un punto d’arrivo nella naturale evoluzione del percorso iniziato 93 anni fa, con la nascita nel 1925 a Torino di Sava (Società Anonima Vendita Automobili), prima società finanziaria concepita per aiutare le famiglie italiane nell’acquisto di un’automobile”. Che generosità. Facile fare la banca col …portafoglio del Contribuente Italiano. Alla luce di questi fatti, anche Noi il Popolo Sovrano Italiano esigiamo di poterci fare una banca di nostra proprietà coi Nostri Risparmi guadagnati con l’Onesto Lavoro della Fronte Superiore, non altre altrove dislocate.

    Ultima buonistata del cavoletto di bruxelles. Se hai le difese basse e non ti puoi vaccinare, i compagni di classe ed i docenti, detti “gregge”, si vaccinano tutti in blocco contro l’influenza [quale dei mille tipi di virus influenzali?] per farti diplomare. Ammettono i criminali che il vaccino è pericoloso per le difese. Io che ne so se ho abbastanza difese e se le ha mio figlio che non mi ha chiesto di venire al mondo? Tanto più che il medico di “famiglia” non si assume alcuna responsabilità scritta in tal senso. Leggo i bugiardini e svengo dalla paura. S’impiccassero all’albero più alto della U. diciassetti, Diciotti, Diciannovi, e Venti.

  4. Gio rgio
    13 luglio 2018 • 19:15

    Il ruspista se non azzera tutto non andrà da nessuna parte, anche perché nel contratto sottoscritto con il panettiere non è contemplato nulla di tutto ciò.
    Devo ammettere che Gigino è divertente: un momento vuole porre sotto impeachment mozzarella, il momento successivo dichiara che si deve il massimo rispetto allo stesso.

  5. abc cba
    13 luglio 2018 • 21:28

    Un altro barcone con 450 ….se interviene Mattarella o altri e costringono allo sbarco…..arrivati a questo punto far saltare il governo e sia quel che sia….

    http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13360225/immigrati-allarme-viminale-matteo-salvini-nuovo-barcone-450-a-bordo-diretto-verso-italia.html

  6. Gio rgio
    14 luglio 2018 • 05:38

    Chi si crea un precedente contemporaneamente si produce anche le conseguenze, se il ruspista mantiene salda la posizione la mummia si è procurata una bella gatta da pelare.

  7. Summary
    13 luglio 2018 • 10:13

    Integrazione.

    Migranti: Emergency dava 230mila euro al mese a Ong Moas, che poi è andata con la Croce Rossa perché gliene dava 400mila

    http://www.imolaoggi.it/2018/07/11/migranti-emergency-dava-230mila-euro-al-mese-a-ong-moas-che-poi-e-andata-con-la-croce-rossa-perche-gliene-dava-400mila/

  8. enzo
    13 luglio 2018 • 11:21

    @Mario io voto CasaPound ma da un governo ideale per l’Italia non lascerei fuori i suoi “Fratelli”…

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