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Sicilia, massoni costretti a “svelarsi”. Carpeoro: colpa loro

Scritto il 07/10/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

«Alzi la mano chi è massone, in questa sala. Nessuno? Lo immaginavo: ecco perché la massoneria italiana è ridotta così male». Protagonista del siparietto, nel corso di un incontro pubblico a Torino (presenti diversi massoni) lo scrittore Gianfranco Carpeoro, già “sovrano gran maestro” del Rito Scozzese italiano. Non si stupisce più di tanto, oggi, se la Sicilia ha appena approvato il Ddl Fava, obbligando i consiglieri regionali – entro 45 giorni – a dichiarare la propria eventuale affiliazione massonica, pena la denuncia pubblica di quella che verrà ritenuta, d’ora in poi, una violazione della trasparenza. Provvedimento che il capo del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, definisce «mostruoso, sul piano giuridico e morale», gridando alla discriminazione: vengono obbligati a rivelare la loro appartenza i soli massoni – non gli aderenti ad altre associazioni, per i quali resta invece in vigore il diritto alla privacy. «Quest’obbligo è sostanzialmente incostituzionale», sostiene Carpeoro, che è anche avvocato. Ma aggiunge: la colpa, in origine, è comunque della massoneria stessa. Insistendo nel tutelare la sua tradizionale riservatezza (storicamente giustificata ai tempi in cui i massoni erano perseguitati), oggi la libera muratoria finisce per fare da comodo bersaglio. Senza contare ovviamente l’ipocrisia dei censori, che non si sognerebbero mai di pretendere che a “confessare” la propria appartenenza massonica siano personaggi come Draghi e Napolitano, o ministri come Tria e Moavero.
«Nonostante le fortissime pressioni in senso contrario, abbiamo affermato un dovere di trasparenza e di responsabilità che adesso andrebbe esteso a tutte le cariche elettive in Italia», dice Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia della Sicilia. Il disegno di legge (“Obbligo dichiarativo dei parlamentari dell’Ars in tema di affiliazione a logge massoniche o similari”) è stato approvato dopo una serie di emendamenti e modifiche promosse dal Movimento 5 Stelle e dallo stesso Fava, scrive il “Fatto Quotidiano”. Le sanzioni saranno limitate a una pubblica dichiarazione circa la violazione della norma di trasparenza. Nel dettaglio si dovrà dichiarare l’appartenenza ad eventuali logge massoniche entro 45 giorni, pena la comunicazione pubblica della violazione commessa. Contraria alla norma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc, secondo la quale «mai una legge è stata subdola e cattiva come questa voluta dell’onorevole Fava, che persegue obiettivi discriminatori e persecutori solo ed esclusivamente nei confronti della massoneria». Secondo Lo Curto «è una legge liberticida, perché se fosse animata dall’esigenza esclusiva della trasparenza, dovrebbe essere estesa a ogni e qualsivoglia formazione associativa cui i deputati regionali possono essere iscritti».
«Dichiarare la propria appartenenza alla massoneria non vuol dire fare liste di proscrizione», si difende il leader siciliano dei 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri: «Sia chiaro, si tratta solo di trasparenza». Infuocata, ovviamente, la reazione del Grande Oriente d’Italia, che definisce «mostruosa» la legge appena approvata: lo stesso Fava – quand’era in Parlamento, nella commissione antimafia guidata da Rosy Bindi – avrebbe voluto imporla a livello nazionale. «Oggi in Sicilia è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d’associazione nel nostro paese», tuona Stefano Bisi, gran maestro del Goi. «Ci meravigliamo che un così aggressivo e discriminatorio atto legislativo sia stato avallato anche da forze e partiti che da sempre hanno sbandierato la loro laicità nel pieno rispetto della Costituzione repubblicana». Bisi ricorda che già nel 2007 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato lo Stato italiano, dando ragione al ricorso presentato dal Grande Oriente d’Italia nei confronti di una legge della Regione Friuli Venezia Giulia che fissava regole e norme per le nomine a cariche pubbliche, prevedendo che chi avesse voluto ricoprire determinate cariche dovesse dichiarare l’appartenenza a società di tipo massonico.
Lo stesso Bisi annuncia ricorsi contro la norma: «I liberi muratori del Grande Oriente d’Italia percorrerranno tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento venga rimosso», visto che «ghettizza e marchia in modo inqualificabile e pretestuoso i massoni». Per il capo della maggiore obbedienza massonica italiana, si tratta di «ripristinare un necessario e ineludibile diritto alla libertà di ogni cittadino di far parte di qualsiasi associazione». Tutto questo, però, sottolinea Carpeoro (in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”), purtroppo «avviene per colpa della massoneria stessa». Ovvero: «A chi voglia avere cariche pubbliche, la massoneria dovrebbe suggerire categoricamente di dichiararlo, di essere massone. Quest’obbligo – insiste Carpeoro – sarebbe dovuto partire dalla massoneria, non dallo Stato. Se parte dallo Stato è sostanzialmente incostituzionale. Se invece parte dalla massoneria, le cose cambiano». Basterebbe che fossero le logge stesse ad auto-regolarsi, insomma, evitando di arrivare a una situazione come quella della Sicilia, dove «si va a incrinare il diritto di una persona a essere eletta».
Tanto varrebbe decidersi a tagliare la testa al toro: «Se i massoni non rinunziano alla riservatezza, in certe delicate situazioni, dovrebbero venir messi fuori dalla massoneria». Non da oggi, Carpeoro critica duramente la libera muratoria italiana: lui stesso arrivò a disciogliere (caso unico, al mondo) l’obbedienza di cui era a capo. Autorevole simbologo e grande esperto di esoterismo, Carpeoro ama la dottrina massonica ma diffida della maggior parte dei massoni odierni. In ultima analisi, a suo parere, la “crociata” siciliana contro le logge «è nata per l’ennesima omissione, da parte della massoneria, nell’adottare delle regole di legalità al proprio interno». Pur non condividendo per nulla la “caccia alle streghe” scatenata da Fava, Carpeoro insiste: «Era la massoneria che doveva cominciare a preoccuparsi, anche perché uno che è massone non ha niente di cui debba vergognarsi». Anzi: ormai molti anni fa, a novembre, le logge del Rito Scozzese aprivano il “tempio” alla cittadinanza. «Era un giorno speciale, nel quale tutti i massoni si mostravano a viso aperto e ricordavano ai partecipanti, con orgoglio, l’identità massonica dei “fratelli” benemeriti che avevano dato lustro alla loro città».

«Alzi la mano chi è massone, in questa sala. Nessuno? Lo immaginavo: ecco perché la massoneria italiana è ridotta così male». Protagonista del siparietto, nel corso di un incontro pubblico a Torino (presenti diversi massoni) lo scrittore Gianfranco Carpeoro, già “sovrano gran maestro” del Rito Scozzese italiano. Non si stupisce più di tanto, oggi, se la Sicilia ha appena approvato il Ddl Fava, obbligando i consiglieri regionali – entro 45 giorni – a dichiarare la propria eventuale affiliazione massonica, pena la denuncia pubblica di quella che verrà ritenuta, d’ora in poi, una violazione della trasparenza. Provvedimento che il capo del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, definisce «mostruoso, sul piano giuridico e morale», gridando alla discriminazione: vengono obbligati a rivelare la loro appartenenza i soli massoni – non gli aderenti ad altre associazioni, per i quali resta invece in vigore il diritto alla privacy. «Quest’obbligo è sostanzialmente incostituzionale», sostiene Carpeoro, che è anche avvocato. Ma aggiunge: la colpa, in origine, è comunque della massoneria stessa. Insistendo nel tutelare la sua tradizionale riservatezza (storicamente giustificata ai tempi in cui i massoni erano perseguitati), oggi la libera muratoria finisce per fare da comodo bersaglio. Senza contare ovviamente l’ipocrisia dei censori, che non si sognerebbero mai di pretendere una “confessione” di appartenenza massonica da personaggi come Draghi e Napolitano, o da ministri come Tria e Moavero.

«Nonostante le fortissime pressioni in senso contrario, abbiamo affermato un dovere di trasparenza e di responsabilità che adesso andrebbe esteso a tutte le cariche elettive in Italia», dice Claudio Fava, presidente della commissione regionale Gianfranco Carpeoroantimafia della Sicilia. Il disegno di legge (“Obbligo dichiarativo dei parlamentari dell’Ars in tema di affiliazione a logge massoniche o similari”) è stato approvato dopo una serie di emendamenti e modifiche promosse dal Movimento 5 Stelle e dallo stesso Fava, scrive il “Fatto Quotidiano”. Le sanzioni saranno limitate a una pubblica dichiarazione circa la violazione della norma di trasparenza. Nel dettaglio si dovrà dichiarare l’appartenenza ad eventuali logge massoniche entro 45 giorni, pena la comunicazione pubblica della violazione commessa. Contraria alla norma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc, secondo la quale «mai una legge è stata subdola e cattiva come questa voluta dell’onorevole Fava, che persegue obiettivi discriminatori e persecutori solo ed esclusivamente nei confronti della massoneria». Secondo Lo Curto «è una legge liberticida, perché se fosse animata dall’esigenza esclusiva della trasparenza, dovrebbe essere estesa a ogni e qualsivoglia formazione associativa cui i deputati regionali possono essere iscritti».

«Dichiarare la propria appartenenza alla massoneria non vuol dire fare liste di proscrizione», si difende il leader siciliano dei 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri: «Sia chiaro, si tratta solo di trasparenza». Infuocata, ovviamente, la reazione del Grande Oriente d’Italia, che definisce «mostruosa» la legge appena approvata: lo stesso Fava – quand’era in Parlamento, nella commissione antimafia guidata da Rosy Bindi – avrebbe voluto imporla a livello nazionale. «Oggi in Sicilia è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d’associazione nel nostro paese», tuona Stefano Bisi, gran maestro del Goi. «Ci meravigliamo che un così aggressivo e discriminatorio atto legislativo sia stato avallato anche da forze e partiti che da sempre hanno sbandierato la loro laicità nel pieno rispetto della Costituzione repubblicana». Bisi ricorda che già nel 2007 la Corte Europea dei Diritti Stefano Bisidell’Uomo aveva condannato lo Stato italiano, dando ragione al ricorso presentato dal Grande Oriente d’Italia nei confronti di una legge della Regione Friuli Venezia Giulia che fissava regole e norme per le nomine a cariche pubbliche, prevedendo che chi avesse voluto ricoprire determinate cariche dovesse dichiarare l’appartenenza a società di tipo massonico.

Lo stesso Bisi annuncia ricorsi contro la norma: «I liberi muratori del Grande Oriente d’Italia percorreranno tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento venga rimosso», visto che «ghettizza e marchia in modo inqualificabile e pretestuoso i massoni». Per il capo della maggiore obbedienza massonica italiana, si tratta di «ripristinare un necessario e ineludibile diritto alla libertà di ogni cittadino di far parte di qualsiasi associazione». Tutto questo, però, sottolinea Carpeoro (in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”), purtroppo «avviene per colpa della massoneria stessa». Ovvero: «A chi voglia avere cariche pubbliche, la massoneria dovrebbe suggerire categoricamente di dichiararlo, di essere massone. Quest’obbligo – insiste Carpeoro – sarebbe dovuto partire dalla massoneria, non dallo Stato. Se parte dallo Stato è sostanzialmente incostituzionale. Se invece parte dalla massoneria, le cose cambiano». Basterebbe che fossero le logge stesse Claudio Favaad auto-regolarsi, insomma, evitando di arrivare a una situazione come quella della Sicilia, dove «si va a incrinare il diritto di una persona a essere eletta».

Tanto varrebbe decidersi a tagliare la testa al toro: «Se i massoni non rinunziano alla riservatezza, in certe delicate situazioni, dovrebbero venir messi fuori dalla massoneria». Non da oggi, Carpeoro critica duramente la libera muratoria italiana: lui stesso arrivò a disciogliere (caso unico, al mondo) l’obbedienza di cui era a capo. Autorevole simbologo e grande esperto di esoterismo, Carpeoro ama la dottrina massonica ma diffida della maggior parte dei massoni odierni. In ultima analisi, a suo parere, la “crociata” siciliana contro le logge «è nata per l’ennesima omissione, da parte della massoneria, nell’adottare delle regole di legalità al proprio interno». Pur non condividendo per nulla la “caccia alle streghe” scatenata da Fava, Carpeoro insiste: «Era la massoneria che doveva cominciare a preoccuparsi, anche perché uno che è massone non ha niente di cui debba vergognarsi». Anzi: ormai molti anni fa, a novembre, le logge del Rito Scozzese aprivano il “tempio” alla cittadinanza. «Era un giorno speciale, nel quale tutti i massoni si mostravano a viso aperto e ricordavano ai partecipanti, con orgoglio, l’identità massonica dei “fratelli” benemeriti che avevano dato lustro alla loro città».

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Tag: affiliazione, antimafia, appartenenza, Ars, associazioni, Bce, Border Nights, caccia alle streghe, censura, cittadinanza, cittadini, Claudio Fava, colpa, condanna, confessione, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Costituzione, Ddl Fava, democrazia, denuncia, diritti, diritto, discriminazioni, dottrina, dovere, Eleonora Lo Curto, elezioni, emendamenti, Enzo Moavero Milanesi, esoterismo, Fabio Frabetti, Friuli, Friuli Venezia Giulia, ghettizzazione, Giancarlo Cancelleri, Gianfranco Carpeoro, Giorgio Napolitano, Giovanni Tria, Goi, governo gialloverde, Grande Oriente d'Italia, identità, Il Fatto Quotidiano, incostituzionalità, iniziazione, ipocrisia, Italia, laicità, leader, legalità, libera muratoria, libertà, liberticidio, liste di proscrizione, logge, M5S, mafia, Mario Draghi, massoneria, morale, mostruosità, movimento 5 stelle, orgoglio, partiti, persecuzioni, pressioni, privacy, proscrizione, Quirinale, Regione Sicilia, regole, responsabilità, ricorsi, riservatezza, rispetto, rito scozzese, Rosy Bindi, sanzioni, segretezza, Sicilia, simbologia, Stato, Stefano Bisi, storia, streaming, templi, Torino, tradizione, trasparenza, tutela, Udc, vergogna, violazioni, web, YouTube

8 Commenti

  1. TheTruthSeeker
    7 ottobre 2018 • 07:51

    Claudio Fava è uno di quei sinistri radical chic che era salito sulla nave Diciotti invocando il celere aiuto di Mattarella per sbloccare la situazione:

    Migranti: Fava a bordo Diciotti, Costituzione più importante di capricci Salvini

    https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13371143/migranti-fava-a-bordo-diciotti-costituzione-piu-importante-di-capricci-salvini.html

    Questa invece ai fatti poi è la fine che hanno fatto i migranti della Diciotti, per trovare articolo, scrivere queste parole:

    Diciotti, fuggiti tutti i migranti. La grande figuraccia buonista Il Giornale

    ( il sottotitolo: Matteo Salvini aveva avvertito: “Sono in fuga dalla legge”. In 53 sono scappati da Rocca di Papa, altri 17 dalle Diocesi )

    Claudio Fava è anche quello che dice tutto convinto che bisogna trasformare la Sicilia in un sistema di accoglienza diffuso, che vuol dire in pratica disseminare una marea di extracomunitari importati dalle Ongs sui tanti piccoli paesi siciliani, insomma, creare dei ghetti di extracomunitari anche nei piccoli paesi siciliani e non solo nelle grandi città di Catania e Palermo, che dire? Un genio di demografia futuristica…..

    E quindi da un idiota sinistro radical chic del genere che ci si poteva aspettare in tema di legislazione su massoneria e associazioni affini?

    Solo pastrocchi e infatti anche sulla paramassoneria e sulle Ongs non propone nulla di efficae, quando si sa invece che sono più i danni che hanno fatto le Ongs e la paramassoneria ( Trilateral Commission, Gruppo Bilderberg, Club dei Trenta, ecc.. ) che non la massoneria vera e propria.

    Daltronde da uno come Fava che ha avuto la benedizione politica da uno come D’Alema che ci si poteva aspettare? Solo altri pastrocchi e disastri.

    NB per trovare articolo su benedizione politica di Fava da parte di D’Alema, scrivere queste parole:

    D’Alema a Palermo per Claudio Fava dopo queste elezioni non saremo più il partitino del 3% il Sicilia

  2. Proud to be profane
    7 ottobre 2018 • 08:25

    “A chi voglia avere cariche pubbliche, la massoneria dovrebbe suggerire categoricamente di dichiararlo, di essere massone”. Davvero ?! Cioè vuol dire che ci sono massoni nelle istituzioni pubbliche ? Ma dai ! È un ischerzo ! Chi lo avrebbe mai paventato ! Una volta fatto il giuramento di fedeltà alla repubblica, come fai a conciliare l’appartenenza a queste simpatiche congreghe conviviali….

  3. Gio rgio
    7 ottobre 2018 • 08:29

    Se si è iscritti al club delle Giovani marmotte c’è l’obbligo di dichiararlo?

  4. Wubbì
    7 ottobre 2018 • 08:33

    Dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989 , l’URSS non è morta , si è solo trasferita ad ovest.

  5. Monia De Moniax
    7 ottobre 2018 • 10:24

    massoni, non massoni, mafiosi, non mafiosi…a Noi che ce ne cale? Noi sappiamo benissimo chi sono i nostri nemici. Sono quelli che ci remano contro…gli affiliati alla burocrazia la massoneria mafiera più pericolosa che ci sia…e la Ue burocrazia jè ! Facciamo invece il Conto della Serva: sappiamo che in Italia ci sono 6 milioni di poveri, cui si darebbero per “mangiare” 780 € al mese finché non trovano un posto di lavoro o altro mezzo di sostentamento. 780 € al mese per 12 mesi diviso 365 giorni fa € 26,64 al giorno. Le “organizzazioni” che rastrellano oops “accolgono” i “negrimanti”
    si cuccano € 37,00 al giorno 35 per loro, 2 per il negrimante. Si vocifera che ci siano 5 milioni di negrimanti in Italia, ma non ci sono fonti attendibili per accertarsene. Effettivamente mi sembrano un po’ troppi, però…dobbiamo poi considerare che anche la caritas viene pagata coi soldi che ci estorcono i Comuni, quindi…Poi c’è il costo delle “facilitazioni” commerciali alla chiesa….metti tutto insieme…vedi che Noi possiamo eccome assistere 6 milioni dei “Nostri”. Mi ricordo ancora che Mia Nonna, andò una volta in chiesa per far dire le messe di “suffragio” ai suoi cari defunti. Un bel cartello informava: L’OFFERTA MINIMA PER LA MESSA E’ DI LIRE 1.000. Chesepolcrisbianchettati: l’offerta minima è il PREZZO ! Massomafioburocrazia che Lucifero [non l'alter ego del boss del gorgoglio, ma il PORTATORE DI LUCE] se li porti via in un viaggio infinito nel cosmo infinito 4ever i.e. senza ritorno.

  6. Primadellesabbie
    7 ottobre 2018 • 11:35

    Il problema esiste, e non solo per la massoneria che, non dimentichiamo, si é adoperata con impegno per realizzare le condizioni che consentissero l’affermarsi della democrazia nel mondo contemporaneo.

    PS – Il comunismo sovietico ha cercato di risolvere (il problema) tagliando fuori ogni fenomeno associativo che perseguisse finalità proprie, ma non sembra esserci riuscito, come hanno dimostrato, tanto per esempio, la rivolta ungherese (zampino massonico), l’efficace azione svolta dal papa Wojtyla, la pronta vivacità con cui si sono manifestate le varie chiese, mai disperse, alla caduta del muro, e altri chiari segnali.

  7. Toussaint
    7 ottobre 2018 • 17:00

    Ha ragione Carpeoro, come (quasi) sempre. L’iniziativa della Regione Sicilia è quanto meno incostituzionale.
    Ma ha ancora un senso tenere l’adesione segreta, venute meno le ragioni che l’hanno determinata? Se fossi massone, perché negarlo? Significherebbe che io per primo accredito la storiella dell’organizzazione malefica, faccia oscura del potere.
    Sarebbe anche un bel sistema per liberarsi di quelle logge colluse con le mafie o comunque con ambienti affaristici poco chiari (purtroppo ce ne sono), di cui rappresentano la faccia visibile. Ma questo spetta alla Massoneria.
    Non credo però che possa farcela. Assieme alle obbedienze ufficiali c’è stata un’assurda proliferazione di logge e loggette ufficiose, nate attorno al Maestro Venerabile di turno, che le usano per farsi la rendita annuale (alla fine del discorso bastano una cinquantina di adepti), oppure per metterle al servizio di un qualche interesse. Non sarà facile liberarsene, ammesso che si voglia farlo.

  8. Bufo
    7 ottobre 2018 • 17:32

    Forse ha ragione Carpeoro. L’iniziativa della Sicilia è preoccupante.

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