LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Blondet: stupidi e volgari, chiudo i commenti sul mio blog

Scritto il 25/11/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Questo sito ha almeno 20 mila lettori. Che possono anche toccare i 50 mila in casi di bruciante attualità. Poi ci sono quelli che, appena appare un pezzo nuovo, si buttano a commentare. Sono non più di una dozzina di persone, sempre gli stessi. Salvo rarissime  eccezioni e qualche garbato e caro amico, i loro commenti non danno alcun contributo migliorativo alla comprensione dei problemi o al dibattito. Per lo più questi quattro si mettono poi a chiacchierare e litigare fra loro, ripetutamente e con petulanza, in modo fastidioso e degradante, cosa di estrema maleducazione. Il livello è in genere (salvo eccezioni rare) intellettualmente così scarso, così vacuo e superficiale e disimpegnato ed incolto, da far cascare le braccia. Ciò alla lunga ha, sul vostro cronista, l’effetto di scoraggiarlo e persino di degradarne lo stile e la qualità. Cerco di spiegarmi: ogni giornalista, istintivamente, tende a “ascoltare” il suo pubblico e ad adeguarsi al suo livello. Questa dozzina di abituali coi loro chiacchiericci e le loro flatulenze di pancia, è diventata un pubblico distorcente, che non rappresenta affatto, né rende onore ai ventimila che, siano d’accordo o no con le mie tesi, hanno l’intelligenza e la civiltà di non sentire il bisogno di interloquire con banalità e luoghi comuni.
Quando per esempio uno della dozzina sente il bisogno di scrivere, all’indomani della immensa manifestazione dei Giubbotti Gialli in Francia, il commento tipo «chi è causa del suo mal pianga se stesso», come se questi avessero votato in massa Macron, il vostro cronista si sente spinto a pensare: «Questo non ha letto i miei pezzi precedenti sul truffaldino metodo di voto e di propaganda che ha indotto in Francia i sottoproletari a  votare il prescelto da Attali, per via della campagna che indicava la Le Pen come xenofoba? Non ha letto i miei pezzi di poche settimane fa sulla “Francia periferica”, di questa classe di espulsi dalla new economy nelle città secondarie de-industrializzate?». Allora – vi parrà strano – la reazione del vostro cronista non è: questo è un cretino, per fortuna ci sono 20 mila lettori che hanno capito, bensì: «Non mi devo essere spiegato bene. Dunque, devo abbassare ancora il linguaggio, ridurre la densità intellettuale e la concentrazione di  informazioni in ogni pezzo», adeguarmi insomma ad un livello sempre più terra-terra.
Mi diventa difficile ricordare quello che devo ai 20 mila lettori colti, intelligenti, il vero pubblico. Oltretutto, un amico si è assunto il compito di moderare i commenti, gratuitamente: un lavoro improbo, visto che scrivo un pezzo al giorno o più, e reso più avvilente dalla petulante insistenza in cui questa dozzina di superficiali chiacchieratori protesta se non trova la sua “opinione”; scrive a me insultandomi, con l’aria offesa perché la sua importantissima interlocuzione (di solito inutile) è stata “censurata”. Signori, non avete “diritto alla pubblicazione della vostra opinione”. Non esiste un diritto all’opinione superficiale e imparaticcia. Oltretutto, siete solo una dozzina, sempre gli stessi, che ci state imponendo un lavoro improbo e degradante. Andate a chiacchierare fra voi al bar, fatevi un vostro sito di chiacchiere e superficialità. Non nel mio salottino. I commenti sono chiusi.
(Maurizio Blondet, “Perché chiudo i commenti”, dal blog di Blondet del 21 novembre 2018).

Questo sito ha almeno 20 mila lettori. Che possono anche toccare i 50 mila in casi di bruciante attualità. Poi ci sono quelli che, appena appare un pezzo nuovo, si buttano a commentare. Sono non più di una dozzina di persone, sempre gli stessi. Salvo rarissime  eccezioni e qualche garbato e caro amico, i loro commenti non danno alcun contributo migliorativo alla comprensione dei problemi o al dibattito. Per lo più questi quattro si mettono poi a chiacchierare e litigare fra loro, ripetutamente e con petulanza, in modo fastidioso e degradante, cosa di estrema maleducazione. Il livello è in genere (salvo eccezioni rare) intellettualmente così scarso, così vacuo e superficiale e disimpegnato ed incolto, da far cascare le braccia. Ciò alla lunga ha, sul vostro cronista, l’effetto di scoraggiarlo e persino di degradarne lo stile e la qualità. Cerco di spiegarmi: ogni giornalista, istintivamente, tende a “ascoltare” il suo pubblico e ad adeguarsi al suo livello. Questa dozzina di abituali coi loro chiacchiericci e le loro flatulenze di pancia, è diventata un pubblico distorcente, che non rappresenta affatto, né rende onore ai ventimila che, siano d’accordo o no con le mie tesi, hanno l’intelligenza e la civiltà di non sentire il bisogno di interloquire con banalità e luoghi comuni.

Quando per esempio uno della dozzina sente il bisogno di scrivere, all’indomani della immensa manifestazione dei Giubbotti Gialli in Francia, il commento tipo «chi è causa del suo mal pianga se stesso», come se questi avessero votato in massa Maurizio BlondetMacron, il vostro cronista si sente spinto a pensare: «Questo non ha letto i miei pezzi precedenti sul truffaldino metodo di voto e di propaganda che ha indotto in Francia i sottoproletari a  votare il prescelto da Attali, per via della campagna che indicava la Le Pen come xenofoba? Non ha letto i miei pezzi di poche settimane fa sulla “Francia periferica”, di questa classe di espulsi dalla new economy nelle città secondarie de-industrializzate?». Allora – vi parrà strano – la reazione del vostro cronista non è: questo è un cretino, per fortuna ci sono 20 mila lettori che hanno capito, bensì: «Non mi devo essere spiegato bene. Dunque, devo abbassare ancora il linguaggio, ridurre la densità intellettuale e la concentrazione di  informazioni in ogni pezzo», adeguarmi insomma ad un livello sempre più terra-terra.

Mi diventa difficile ricordare quello che devo ai 20 mila lettori colti, intelligenti, il vero pubblico. Oltretutto, un amico si è assunto il compito di moderare i commenti, gratuitamente: un lavoro improbo, visto che scrivo un pezzo al giorno o più, e reso più avvilente dalla petulante insistenza in cui questa dozzina di superficiali chiacchieratori protesta se non trova la sua “opinione”; scrive a me insultandomi, con l’aria offesa perché la sua importantissima interlocuzione (di solito inutile) è stata “censurata”. Signori, non avete “diritto alla pubblicazione della vostra opinione”. Non esiste un diritto all’opinione superficiale e imparaticcia. Oltretutto, siete solo una dozzina, sempre gli stessi, che ci state imponendo un lavoro improbo e degradante. Andate a chiacchierare fra voi al bar, fatevi un vostro sito di chiacchiere e superficialità. Non nel mio salottino. I commenti sono chiusi.

(Maurizio Blondet, “Perché chiudo i commenti”, dal blog di Blondet del 21 novembre 2018).

Articoli collegati

  • Mazzucco: sul web la battaglia contro la Tv delle menzogne
  • Corbyn: web di Stato, libero e trasparente, per i cittadini
  • Vietato diffondere i post dei blog: il bavaglio al web dall'Ue
  • Bavaglio al web in Europa: ce l'hanno fatta, ora sarà legge
  • Così l'Ue prepara il bavaglio al web: fine dei link e dei social
Tag: ascolto, attualità, banalità, bavaglio, blog, censura, civiltà, commenti, comprensione, conformismo, cultura, degrado, deindustrializzazione, dibattito, diritti, disimpegno, doppio turno, elezioni, élite, emarginazione, Emmanuel Macron, esclusione, fastidio, finanza, flatulenze, Francia, Gilet Gialli, giornalismo, Giubbotti Gialli, idee, ignoranza, incultura, industria, informazione, informazioni, insulti, intellettuali, intelligenza, istinto, Jacques Attali, legge elettorale, libertà, linguaggio, luoghi comuni, maleducazione, manipolazione, Marine Le Pen, massoneria, Maurizio Blondet, moderazione, new economy, oligarchia, onore, opinioni, periferie, petulanza, post, presidenziali, propaganda, protesta, pubblico, qualità, Rete, Rothschild, sconforto, sottoproletariato, stile, superficialità, truffa, vacuità, web, xenofobia

11 Commenti

  1. Roberto
    25 novembre 2018 • 06:34

    Non me ne intendo, chiedo agli esperti. Come si fa a capire che un blog ha 20k lettori e distinguere tra accessi multipli, ip statici e dinamici?

    E se si hanno 20k di intelligenti che leggono e solo 12 ignoranti che scrivono, non é un po” strano? I commenti intelligenti dovrebbero rendere invisibili quelli stupidi.

    Boh.. chiedo eh.

  2. TheTruthSeeker
    25 novembre 2018 • 08:17

    Roberto,

    “TheTruthSeeker “chi crede vive meglio”. Vero!

    Infatti chi é meno consapevole si trova più attenuanti.
    Anche l’euforia data da un ciclo economico positivo fa vivere meglio.
    È quando viene presentato il conto che poi si vive male e chissà per quanto tempo.

    Anche credere a Babbo Natale fa stare megilo..quando poi capisci o ti dicono che non esiste… ci stai male.

    La 1a consapevolezza della vita. E da lì, tanti babbi natale andati in fumo.”, Roberto

    Riferimento, suo commento al mio post al seguente articolo:

    Violenta e totalitaria: la dittatura della religione monoteista Libreidee

    Allora, siccome in quell’articolo hanno chiuso i commenti, le do qui la stessa identica risposta che le avevo dato al seguente articolo:

    https://www.libreidee.org/2018/11/zizek-abbiamo-smesso-di-pensare-il-mondo-ecco-il-guaio/

    E’ verso la fine della sezione commenti ed è quella che contiene la segnalazione di un importante libro che fa al caso suo, segnalazione che lei sembra non aver gradito perché non aveva scritto neanche una riga di risposta, ma per me quella rimane la mia risposta definitiva su quel tipo di osservazioni che aveva fatto allora e sul tipo di osservazioni che ha fatto nel suo commento che ho riportato all’inizio di questo mio post.

    Su Blondet, lei dimentica di segnalare che Blondet sostiene che sugli argomenti molto caldi di attualità il suo blog raggiunge anche 50k lettori, e non è un dato da sottovalutare, a parte questo è abbastanza noto che la stragragrande maggioranza dei lettori di un blog non commenta con neanche mezza parola, a maggior ragione se vedono che la maggior parte dei commentatori sono incivili e stupidi e di gente così il Blog di Blondet ne ha sempre abbondato in maniera davvero spaventosa.

  3. Gio rgio
    25 novembre 2018 • 10:51

    Non è la prima volta che Blondet chiude i commenti, successivamente si è ricreduto e gli ha riaperti, il futuro ci dirà.
    Molti sono i lettori pochi i commentatori, è molto più facile leggere che scrivere ed usualmente la gente non vuole applicarsi, preferisce trovare tutto pronto e subito, Cetto La Qualunque li rappresenta egregiamente.

  4. Gio rgio
    25 novembre 2018 • 11:25

    Per la redazione.
    L’articolo di Bizzi e Della Luna è veleno puro e non è la prima volta che lo scrivo.
    Il Cristianesimo NON esiste, quindi che concilio di Nicea hanno condotto i cristiani? Detto concilio è stato indetto dai cattolici.
    Di che vaneggiamenti tratta Bizzi se il Cristianesimo e quindi i cristiani non esistono?
    Scusatemi per il fuori tema ma non mi è stato possibile inserirlo nel giusto luogo.

  5. Primadellesabbie
    25 novembre 2018 • 11:30

    É un bel problema, che ne evidenzia altri, e non riguarda solo i blog, dove si manifesta in modo clamoroso.

    In passato, la grafomania si esibiva sulle pareti dei gabinetti pubblici, i blog costituiscono una nuova e provvidenziale occasione di sviluppo per questo modo di comunicare.

    La decisione di Blondet, in stile “restiamo tra di noi”, é una possibilità, che però contrasta con lo spirito dello strumento scelto per comunicare.

    PS – Visto che i vocaboli ed i luoghi comuni, usati da questi grafomani, e perfino l’interpretazione della sintassi, sono ripetitivi ed in numero limitato, non dovrebbe essere difficile fabbricare qualche marchingegno per individuarli ed impedirne l’azione selettivamente.

    Immagino che gli utilizzatori di dati e gli spioni appollaiati sulla rete siano molto più avanti rispetto a problemini di questo genere.

    Ritengo che permettere la proliferazione di questo fenomeno sia una scelta dei ‘padroni’ della rete.

  6. Primadellesabbie
    25 novembre 2018 • 11:36

    Non dovrebbe essere difficile “inserirlo nel luogo giusto”!

  7. Gio rgio
    25 novembre 2018 • 11:46

    Ancora una volta fuori tema.

    Per capire la situazione francese è sufficiente analizzare i risultati delle ultime elezioni presidenziali.
    Chi semina vento cosa può raccogliere?

  8. andrea z.
    25 novembre 2018 • 12:09

    Il sito di Blondet è stato preso di mira negli ultimi mesi da un numero notevole di cosiddetti “troll” con frasi volutamente ed esageratamente volgari, razziste e dirette ad abbassare il livello degli interventi che in quel blog sono spesso interessanti.
    In effetti queste azioni di disturbo rendevano impossibile seguire le discussioni visto che venivano inscenate finte litigate con termini volgari, erano effettuate clonazioni di utenti utilizzate per insultare gli altri partecipanti e così via.
    E’ stata portata avanti un’operazione di sabotaggio in grande stile con lo scopo probabilmente di spingere all’esasperazione e alla chiusura il gestore di un blog scomodo.
    Una lezione da tener presente per il futuro anche da parte degli altri blogger della controinformazione..

  9. Roberto
    25 novembre 2018 • 17:12

    TheTruthSeeker, le sembra un mondo in cui volerci figli ?

    Un mondo che promette bene?

    Se uno la pensa così non si preoccupa ne delle scie chimiche ne delle immigrazioni +/- controllate o volute.

    Basta la realtà tangibile e che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi per non essere positivi sul futuro.

    Prevalgono interessi e marciume… e questo porterà sempre più in basso.

  10. Wubbì
    25 novembre 2018 • 17:42

    Tutti , Blondet compreso , usano la rete come uno studio di psicanalisi per partecipare ad una globale terapia di massa per esorcizzare le proprie fobie … e , come fuori dalla rete , nessuno guarisce e ci guadagna solo lo psicologo.

  11. wlady
    25 novembre 2018 • 18:30

    Domani a Bruxelles decideranno sull’articolo 13 della legge sul Copyrigt, resteranno pochi Blogger su cui commentare.

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Mazzucco: sul web la battaglia contro la Tv delle menzogne
    Corbyn: web di Stato, libero e trasparente, per i cittadini
    Vietato diffondere i post dei blog: il bavaglio al web dall'Ue
    Bavaglio al web in Europa: ce l'hanno fatta, ora sarà legge
    Così l'Ue prepara il bavaglio al web: fine dei link e dei social
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc