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Barnard: torniamo Italia, via da questa chemio-Eurozona

Scritto il 07/12/18 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

L’Italia deve uscire dall’Eurozona. L’Italia si deve ricordare come stavamo – sì, certo, con le nostre mafie, le mazzette, i politucoli puzzoni, le parrocchiette industriali – quello che volete, ma come stavamo prima di diventare un intero popolo di straccioni che spendono una moneta tedesca. Ma vi ricordate? Si lavorava, si compravano case e si risparmiava per i figli più di chiunque altro al mondo. L’Italia deve capire che non ce ne facciamo un cazzo di un gruppo di ragazzetti stellati che vogliono farci tutti più onesti e corretti, ma che concordano in pieno col mantenere 60 milioni d’italiani annichiliti sotto la Chemioeconomia della moneta tedesca. L’Italia deve capire che non ce ne facciamo un cazzo di non vedere più Rom e neri per strada, ma che invece ce ne faremmo tantissimo di avere un ‘duro con l’Europa’ che lo fosse davvero, e non un falsario cagasotto bulletto che ci ha ingannati perché tira proprio lui a diventare un Vip proprio in quell’Europa.
L’Italia deve, prima di tutto, raccontare ai suoi cittadini cosa devono e dovranno pagare per tornare italiani, proprio i prezzi uno dopo l’altro, con precisione di somme e di tempi, e chiedersi: siamo disposti a pagarli per pochi anni, o forse solo mesi, per poi però tornare italiani? Rispondete sì o no. L’Italia deve allo stesso tempo raccontare ai suoi cittadini, anzi, ricordargli, quali sono i premi che dopo la burrasca gli pioveranno addosso se molliamo la moneta tedesca della Chemioeconomia. E che premi. Questo è un paese che solo-solo accettasse i prezzi della sfida all’abominio della moneta tedesca, poi diventa il Paradiso, e allora sì che andranno fatti i muri alle frontiere, ma non contro i Rom e i neri, contro australiani, tedeschi, olandesi, americani, belgi, russi…
Non ci vuole molto. Basta stare compatti e stretti gli uni agli altri per il poco tempo della tempesta. Poi, mentre ci piovono addosso quei premi, ricordarsi sempre di questa regola al ministero del Tesoro: con moneta sovrana italiana, la spesa pubblica sarà maggiore delle tasse, e si scrive deficit senza nessun riguardo per le %, per tutto il tempo necessario fino a che l’ultimo disoccupato sarà stato assunto, fino a che i pensionati poveri saranno solo un brutto ricordo, fino a che le parole malattia e liste d’attesa saranno introvabili su Google Italia. L’Italia deve tornare Italia, e questa è la via. L’Italia deve.
(Paolo Barnard, “L’Italia deve”, dal blog di Barnard del 6 dicembre 2018).

L’Italia deve uscire dall’Eurozona. L’Italia si deve ricordare come stavamo – sì, certo, con le nostre mafie, le mazzette, i politucoli puzzoni, le parrocchiette industriali – quello che volete, ma come stavamo prima di diventare un intero popolo di straccioni che spendono una moneta tedesca. Ma vi ricordate? Si lavorava, si compravano case e si risparmiava per i figli più di chiunque altro al mondo. L’Italia deve capire che non ce ne facciamo un cazzo di un gruppo di ragazzetti stellati che vogliono farci tutti più onesti e corretti, ma che concordano in pieno col mantenere 60 milioni d’italiani annichiliti sotto la Chemioeconomia della moneta tedesca. L’Italia deve capire che non ce ne facciamo un cazzo di non vedere più Rom e neri per strada, ma che invece ce ne faremmo tantissimo di avere un ‘duro con l’Europa’ che lo fosse davvero, e non un falsario cagasotto bulletto che ci ha ingannati perché tira proprio lui a diventare un Vip proprio in quell’Europa.

L’Italia deve, prima di tutto, raccontare ai suoi cittadini cosa devono e dovranno pagare per tornare italiani, proprio i prezzi uno dopo l’altro, con precisione di somme e di tempi, e chiedersi: siamo disposti a pagarli per pochi anni, o forse solo mesi, per Paolo Barnardpoi però tornare italiani? Rispondete sì o no. L’Italia deve allo stesso tempo raccontare ai suoi cittadini, anzi, ricordargli, quali sono i premi che dopo la burrasca gli pioveranno addosso se molliamo la moneta tedesca della Chemioeconomia. E che premi. Questo è un paese che solo-solo accettasse i prezzi della sfida all’abominio della moneta tedesca, poi diventa il Paradiso, e allora sì che andranno fatti i muri alle frontiere, ma non contro i Rom e i neri, contro australiani, tedeschi, olandesi, americani, belgi, russi…

Non ci vuole molto. Basta stare compatti e stretti gli uni agli altri per il poco tempo della tempesta. Poi, mentre ci piovono addosso quei premi, ricordarsi sempre di questa regola al ministero del Tesoro: con moneta sovrana italiana, la spesa pubblica sarà maggiore delle tasse, e si scrive deficit senza nessun riguardo per le %, per tutto il tempo necessario fino a che l’ultimo disoccupato sarà stato assunto, fino a che i pensionati poveri saranno solo un brutto ricordo, fino a che le parole malattia e liste d’attesa saranno introvabili su Google Italia. L’Italia deve tornare Italia, e questa è la via. L’Italia deve.

(Paolo Barnard, “L’Italia deve”, dal blog di Barnard del 6 dicembre 2018).

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28 Commenti

  1. Telmi
    7 dicembre 2018 • 07:17

    Rifaccio le stesse domande alla nausa

    Da dove viene la certezza che se in Europa siamo ricattati dai mercati, fuori dall’UE non saremo ricattati dagli stessi mercati?

  2. marcocolli
    7 dicembre 2018 • 08:48

    Promesse,annunci roboanti da questi nuovi? governanti e in conclusione ci siamo rimessi a 90 gradi con i calzoni abbassati. Barnard ha messo il dito nella piaga, che nessuno ha il CORAGGIO di curare. Come popolo facciamo pieta’a differenza dei “cugini ” francesi che dimostrano di avere tutti gli attributi.Vergogna infinita.

  3. Primadellesabbie
    7 dicembre 2018 • 08:50

    Sfogo più che comprensibile e giustificato, ma siamo nei pasticci anche perché eravamo un’Italia imbambolata, caro Paolo, e non conoscevamo il mondo in cui ci siamo fatti trascinare, con il quale, fin lì, pochi attori privilegiati trattavano, per interposto alleato, da un teatrino di provincia.

    L’Europa ci detesta e dimostra di non rispettarci? Chiediamoci perché e rimuoviamo le cause, se ne siamo capaci, altrimenti pagheremmo invano quel prezzo di cui parli, e sappiamo tutti chi lo pagherebbe.

    E se fossimo capaci di rimuovere le cause scopriremmo anche, sorprendentemente per alcuni, che saremmo rispettati!

    O vogliamo rimanere un ricco terzo mondo, o il terzo mondo con il più alto tasso di ricchi e di paggi che li circondano e sorreggono, come sembri auspicare qui?

  4. cikagiuro
    7 dicembre 2018 • 10:16

    Telmi, non siamo ricattati dai mercati, ma schiavizzati dai trattati. Sui mercati ci siamo sempre difesi bensissimo prima che ci lasciassimo mettere in gabbia.

  5. cikagiuro
    7 dicembre 2018 • 10:29

    Primadellesabbie, non è l’europa che ci detesta, era la Germania che ci temeva quando poco più di 20 anni fa (guarda caso proprio prima di entrare nella schiagura dell’euro) il nostro pil cresceva di più di quello tedesco, la ricchezza privata degli italiani superava di gran lunga quella dei mangiapatate e i rating di S&P per l’Italia era di AA. Mi raccomando però, adesso non tiriamo fuori la storiella del debito pubblico…

  6. Vittorio
    7 dicembre 2018 • 11:37

    Ottimo intervento di Barnard. Mi sono commosso.

  7. Primadellesabbie
    7 dicembre 2018 • 11:44

    La Germania, che ci ha ciclicamente finanziato fino all’adozione dell’euro, agisce, con i suoi prodotti di alta qualità e costosi (macchinari per l’industria, per dirne una) in una fascia di mercato che a noi serve da riferimento per organizzare concorrenza, ma nella quale non siamo mai stati presenti se non episodicamente.

    Se ci temono, cosa difficile da immaginare, bisognerebbe chieder loro perché: rispondersi da soli mi sembra un tantino puerile.
    Che cerchino di accrescere il vantaggio é un a loro discorso, sono due cose diverse e non vanno confuse.

    Il nostro Pil andrebbe ampiamente aggiornato, riducendolo almeno della parte prodotta con le carte da bollo e relative conseguenze, per cominciare a vederci chiaro.

    Poi chiediamoci perché i nostri imprenditori, appena tolti i fili spinati, si sono precipitati a trasferire armi e bagagli nelle Romanie o, quelli più strutturati che esportano in America, in Estremo Oriente.

    O vogliamo credere alla panzana del costo del lavoro (e la Germania come faceva a finanziarci, allora?).

  8. Primadellesabbie
    7 dicembre 2018 • 11:47

    Correggo:

    Che cerchino di accrescere il vantaggio é ALTRO discorso, sono due cose diverse e non vanno confuse.

  9. Telmi
    7 dicembre 2018 • 13:06

    cikagiuro
    nn siamo ricattati dai mercati?

    un altro che viene da saturno

  10. cikagiuro
    7 dicembre 2018 • 13:45

    Telmi, constato che del messaggio di Barnard non hai capito nulla. Niente di male, mica è obbligatorio.

  11. Wubbì
    7 dicembre 2018 • 14:03

    Bello e appassionato articolo di Barnard , ma purtroppo destinato a rimanere solo illusione : l’
    italia deve tornare ad essere Italia , si , vero , ma gli italiani che dovrebbero farla dove sono? Io vedo solo degli imbelli che si limitano a giudicare gli ultimi effetti senza capire il contesto e ( purtroppo vizio radicato nei secoli ) si prostituiscono agli interessi stranieri , e non parlo solo dei politici , anche in questo limitato blog si può trovare un significativo esempio di codardi cattocomunisti che fanno i moralisti pensando che oltre le alpi ci sia un mondo fatto da integerrimi e corretti personaggi ai quali dovremmo sottostare moralmente solo perchè l’italiano moralmente non vale una cicca … allora andate a trattare con quell’ubricone di Junker se questo è il vostro modello di riferimento.

    Comunque , oltre lo sfogo , la martoriata storia di questo paese nasce già con l’infamia di aver depredato il regno delle due sicilie per fare gli interessi dei soliti anglocazzari che hanno sempre considerato il mediterraneo un loro lago e vedevano nei Borboni temibili concorrenti.

    Il debito contratto dai Savoia di 600 milioni di lire di allora per la guerra di unificazione nazionale ce lo stiamo portando ancora appresso , altro che qualche mazzetta di qualche politico ( che comunque gira in tutto il globo , a dispetto di quanto pensano i cattocomunisti di cui sopra ) , ci provò il duce a non ripagarlo ma cadde anche lui nella trappola dell’ appoggio e finanziamento iniziale per poi fungere da caprio espiatorio per favorire l’ingresso della “democrazia” portata a suon di bombe dai soliti anglo – usa – cazzari ,e con l’aiuto determinante del cancro endemico che si porta questa terra costituita dai traditori seriali di cui ancora esiste e resiste una troppo considerevole rappresentanza.

  12. cikagiuro
    7 dicembre 2018 • 16:26

    Wubbì, a parte il riferimento a LUI di cui non ne sento alcuna nostalgia, sul resto concordo.
    Soprattutto sul saccheggio del sud da parte dei Savoia dopo avere sconfitto, con massacri di popolazioni civili, il Regno delle due Sicilie. Naturalmente nei libri di storia si racconta un’altra storia..
    Povia c’ha fatto pure una canzone https://www.youtube.com/watch?v=q-yL7oF8xyU

  13. TheTruthSeeker
    7 dicembre 2018 • 16:41

    Integrazione articolo di Paolo Barnard,

    Germania questa sconosciuta. Ecco la bibbia su corruzione, evasione, trucchi e bari in terra alemanna.
    Di Costantino Rover

    marzo 2016

    Germania questa sconosciuta… Qualche giorno fa nell’articolo intitolato “GERMANIA, PERCHÉ SIAMO COSÌ FESSI DA CREDERE AI FALSI MITI STRANIERI?“ è stata in parte resa giustizia alla reale fama dei tedeschi. Fama ed immagine ingiustamente offuscata da quel fumo denso di autorazzismo ed ignoranza che si innalza dal di qua delle cime delle Alpi e non perché a questa siepe che da tanta Germania il guardo esclude debbano essere sottratti tutti quei Paesi stranieri che gli auto razzisti elogiano, ma perché tra tutti quei Paesi, verso i quali non si capisce perché noi dovremmo sentirci ignudi a confronto, la Germania spicca per puntualità nelle osservazioni e per attenzione verso gli italiani e l’Italia.

    Ed è così che sollecitato a pormi dei dubbi per mesi e mesi ho collezionato una interminabile lista di giuste osservazioni proprio sulla crucca terra madre di infinita perfezione e tanto riguardo nei nostri confronti.

    Probabilmente non troverete da nessuna parte un simile compendio di informazioni, articoli, notizie e numeri tali da fare impallidire anche il più accanito auto razzista.

    Ce n’è per tutti giusti ed hobby, dal calcio ai motori e dalla finanza all’economia. E se siete appassionati ai giochi da tavolo vi sveliamo tutti i trucchi da baro che la Germania sfodera con una sfacciataggine imbarazzante.

    Ne volete un assaggio?

    Ecco 10 articoli pescati a caso dalla lunga sequela, frutto di costanza e dedizione, sempre in progress:

    ECCO PERCHÉ AD ANGELA MERKEL LA DEFLAZIONE NON DISPIACE

    QUEL VIZIETTO DELLA GERMANIA DI INTERVENIRE SULLE ASTE PER COPRIRE TITOLI INVENDUTI E RIDURRE IL COSTO DEL DEBITO

    BANCHE, MAXI MULTA UE A OTTO ISTITUTI PER I TASSI EURIBOR E LIBOR: “FACEVANO CARTELLO”

    DEUTSCHE BANK CREA I “BOND DELLA MORTE”. LA FILOSOFIA È: TU MUORI, IO GUADAGNO!

    L’ESPERTO: «GERMANIA PIENA DI TITOLI TOSSICI»

    BANCHE, SOTTOMARINI, CALCIO E OLIMPIADI. ECCO TRUFFE E TANGENTI IN SALSA TEDESCA

    I CINQUE TRUCCHI CON CUI LA GERMANIA BARA SUI CONTI

    L’EX MINISTRO DEI TRASPORTI GRECO RESTITUISCE ALLO STATO UNA MAXI TANGENTE RICEVUTA DA SIEMENS

    GÜNTER GRASS: “NOI TEDESCHI SIAMO INDEBITATI E CORROTTI: NON POSSIAMO DARE LEZIONI”

    GERMANIA, TROVATO DISERBANTE IN 14 MARCHI DI BIRRE TEDESCHE

    Proseguimento:

    https://scenarieconomici.it/germania-questa-sconosciuta-ecco-la-bibbia-su-corruzione-evasione-trucchi-e-bari-in-terra-alemanna/

    In conclusione e in breve, nulla da stupirsi, l’occasione fa l’uomo ladro e in Germania dove girano tanti soldi ci saranno sempre più ladri perché il modello economico adottato è il cosiddetto “ordoliberismo” di cui l’euro e la UEE sono due pilastri fondamentali, la socialdemocrazia tedesca è ormai solo un vago ricordo.

  14. Marian
    7 dicembre 2018 • 16:50

    Completamente d’accordo con Paolo Barnard. Comunque va ricordato che, uscire dall’Eurozona non significa uscire dall’Unione Europea. Infatti, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria fanno parte della Ue pur avendo mantenuto la moneta nazionale. Più oneroso sarebbe per l’Italia uscire dall’Unione Europea come sta facendo la Gran Bretagna che, però, non ha mai rinunciato alla sovranità monetaria.

  15. TheTruthSeeker
    7 dicembre 2018 • 16:52

    Integrazione all’articolo di Paolo Barnard.

    Germania SpA, smascherata la mafia più onesta d’Europa

    18/8/17

    https://www.libreidee.org/2017/08/germania-spa-smascherata-la-mafia-piu-onesta-deuropa/

    In conclusione e in breve, vale la stessa identica coincisa conclusione fatta nel post precedente.

  16. TheTruthSeeker
    7 dicembre 2018 • 17:04

    Integrazione all’articolo di Paolo Barnard.

    L’EURO E’ UNA FOLLIA: LO DICEVA ANCHE DRAGHI, LO DICONO TUTTI
    di Alessandro Montanari

    13 Novembre 2017

    La notizia è di quelle clamorose: anche Mario Draghi giudicava l’euro una sciocchezza economica. Erano gli anni Settanta ed il futuro presidente della Bce, allora studente di Economia alla Sapienza di Roma, seguiva appassionatamente la dottrina di Federico Caffé. “Chi frequentava le sue lezioni – ricorda Draghi in un’entusiastica biografia di Stefania Tamburello – lo vedeva come un modello a cui ispirarsi”. Come detto, però, la rivelazione non sta tanto nella curiosa infatuazione giovanile per le teorie keynesiane, quanto piuttosto nella tesi di laurea che guadagnò al promettente economista la lode accademica e l’incarico, ambitissimo, di assistente personale del Professor Caffè. S’intitolava “Integrazione economica e variazione dei tassi di cambio” e, come ammette lo stesso Draghi nel libro della Tamburello (Il Governatore, Rizzoli, 2011, pag. 23), sosteneva “che la moneta unica era una follia, una cosa assolutamente da non fare”.

    Proseguimento:

    https://www.interessenazionale.net/blog/leuro-e-follia-diceva-anche-draghi-dicono-tutti

    In conclusione e in breve, c’è chi per fare carriera e soldi vende anche il suo buon senso e la sua dignità, purtroppo ormai sono diventati tanti e nei settori professionali più diversi e i motivi per i quali tutto ciò avviene non sono difficili da capire.

  17. Primadellesabbie
    7 dicembre 2018 • 17:06

    Allora vediamo: si prostituiscono agli stranieri, bene, cattocomunisti, ci siamo, anglocazzari, duce capro espiatorio, benissimo, anglo-usa-cazzari, perfetto, cancro endemico e traditori seriali, molto bene.
    Mancano demoplutocrazia, buonisti, perfida albione, sovietici, sessantottini, Vaticano secondo, Stalin, Mao…mi dispiace non é da 18, riprovi alla prossima sessione, e non dimentichi i giudei!

  18. TheTruthSeeker
    7 dicembre 2018 • 17:37

    “Theo Waigel: se uscite dall’Euro, la Germania crollerà!”

    Luglio 2016

    Theo Waigel: se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del marco tedesco — che tornerebbe nuovamente in circolazione —. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale. L’euro conviene alla Germania, ecco perché ci restiamo dentro. Va da sé che se il marco diventasse sconveniente, la lira diventerebbe conveniente per i mercati, per gli investitori e per i consumatori. Queste cose i commentatori nazionali non ve lo dicono. Queste notizie ai telegiornali non passano. Per chi lavora la stampa italiana? Per chi lavora la politica italiana? Per l’Italia o per Berlino?

    Proseguimento:

    http://www.ticinolive.ch/2016/07/16/theo-waigel-uscite-dalleuro-la-germania-crollera/

    In conclusione e in breve, a ulteriore conferma che la moneta non è affatto un fattore neutro per la crescita e a ulteriore conferma che i giornalisti dei media mainstream non sono altro che servi del potere, insomma, teoricamente dovrebbe essere i cani da guardia della democrazia, invece poi praticamente diventano i cani da riporto delle oligarchie dominanti, la cosa ancora più grave è che lo fanno per propagandare anche guerre inutili e guerre economiche inutili, vedasi caso Grecia ridotta in ginocchio per volere delle oligarchie eurocratiche manovrate a loro volta dalle banche tedesche e francesi che avevano fatto investimenti a dir poco spropositati sui titoli del debito pubblico greco.

    NB in riferimento al passaggio della nota finale:

    “a ulteriore conferma che la moneta non è affatto un fattore neutro per la crescita”

    ho già segnalato ( mio penultimo post ) articolo tecnico molto interessante al seguente articolo:

    Pomicino ai gialloverdi: ma io con il deficit facevo sviluppo Libreidee

  19. EXILADADELSUR
    7 dicembre 2018 • 17:40

    Barnard è colui che ha cominciato a farmi capire qualcosa, gliene sono grato e gli porto un gran rispetto. Noi Italiani non abbiamo granché da invidiare a qualunque altro popolo, salvo , penso la poca determinazione,qualita’ che altri popoli hanno in maggior misura- Mi domando da giorni: accidenti ma ci vuole tanto ad indossare un gilet
    giallo tutti ogni volta che usciamo di casa? Senza manifestazioni, perche i provocatori degli oligarchi non apettano altro come è sempre stato- Perché non cominciare da qui? giallo o anche arancione dappertutto cinema,teatri,treni, autobus, negozi, supermercati centri commerciali, potrebbe costituire una comoda occasione anche per chi in piazza non e’ mai sceso per pigrizia, o altro- Forse questo governo che mi pare cominci a traballare potrebbe riprendere forza, d’altra parte non abbiamo granché da scegliere

  20. Wubbì
    7 dicembre 2018 • 19:28

    Ma dai che scherzavo , Primadellesabbie , non avrà mica creduto a quello che ho scritto ?

    Nel 1861 un manipolo di un migliaio di valorosi patrioti partirono da Quarto con un vascello , sotto il benestare di casa Savoia che tanto a cuore aveva di riunire sotto un unica bandiera tutte le italiche genti ; questi indomiti eroi riuscirono a sconfiggere la più potente macchina da guerra navale dell’epoca del mediterraneo , li sorreggeva lo spirito e l’ardore di combattere per una giusta causa ; al condottiero di questa memorabile impresa sono dedicate tante piazze nelle città italiane a perenne riconoscimento e gratitudine per una così coraggiosa impresa , così come tante vie sono dedicate ai padri nobili fondatori dell’unità.

    Dopo avere vinto la prima guerra mondiale , dove per necessità e per il bene del paese la classe politica si vide costretta a cambiare maglia a partita in corso , arrivò la più grande sciagura che potesse capitare dalla fine dell’impero romano : il fascismo.
    Ma questo popolo di eroi trova sempre al proprio interno le giuste leve per raddrizzare il timone e spontaneamente nacque l’antifascismo poi la lotta partigiana e infine la tanto sospirata liberazione dalla tirannia.

    Da quel momento è stata tutta una strada in discesa dove il pluralismo , la libertà e la democrazia venivano respirati a pieni polmoni e la gente era inebriata da tale portentoso vento.
    Purtroppo , come in tutte le favole , c’è sempre il cattivo di turno che cerca di minare il quieto vivere , posso citare un certo Mattei che voleva raschiare un pò di autonomia energetica nei confronti dei liberatori che giustamente rivendicavano l’egemonia come compenso per lo sforzo profuso ; oppure un certo Moro , o un certo Craxi che addirittura osò disobbedire agli ordini di chi ( sempre giustamente ) si preoccupava che la nostra fragile democrazia non prendesse una deriva sconveniente.

    Ma fortuna volle che dopo il crollo del muro di Berlino arrivassero gradatamente al potere gli eredi morali di chi le ragioni di costruire quel muro aveva sostenuto , va bè , sono le incongruenze storiche che dimostrano proprio che se le intenzioni sono buone non importa quali sono le basi.

    Da qui all’unione europea il passo è breve , è vero che uno zoccolo duro di ribelli fisiologicamente resiste , ma gli eredi dei partigiani , i compagni ( di merende ) dei vari Napolitano &co hanno sempre fatto da baluardo e hanno continuato a garantire la fedeltà italiana agli alti valori dell’unità europea a discapito dei soliti furbastri corrotti nazionali , forti del sostegno di tanti patrioti moderni che si riconoscono degnamente in questi valori.

  21. TheTruthSeeker
    7 dicembre 2018 • 20:07

    @Wubbi

    ma ha fatto fare quattro risate di gusto, davvero complimenti.

    Però si è scordato lo slogan orwelliano per eccellenza: l’Europa ci ha dato settanta anni di pace!

    Comunque per gli ereteci, secondo la vulgata comune “complottisti”, come noi, ecco un recente capolavoro controinformativo da leggere tutto in un fiato.

    https://www.letture.org/biografia-non-autorizzata-della-seconda-guerra-mondiale-marco-pizzuti/

    Di nuovo complimenti per avermi fatto fare quattro risate di gusto.

  22. Gio rgio
    7 dicembre 2018 • 20:39

    Massimo D’Azeglio non ha ancora finito il lavoro e chissà mai se lo finirà: “Fatta l’Italia, facciamo gli Italiani.”, Barnard potrebbe sempre aiutarlo in questo gravoso compito. L’italiano non si riconosce nell’Italia; a torto od a ragione? Ai posteri l’ardua sentenza.
    Sono certo che il Poeta ha definito i tedeschi nel miglior modo possibile: lurchi, ogni aggiunta è pletorica.

    Complimenti Wubbi! Vedo che ha studiato.

  23. Wubbì
    7 dicembre 2018 • 21:26

    Fa sempre piacere suscitare buonumore negli altri , quindi la ringrazio per l’apprezzamento the truth seeker , e anche per l’interessante link …
    grazie anche a Giorgio , anche se sarei curioso di sapere in quale dei due post ha dedotto la mia applicazione allo studio :)

  24. Primadellesabbie
    7 dicembre 2018 • 22:47

    Non le piace l’unificazione del Paese? Preferiva i Borboni e lo Stato Pontificio? Sospetta che gli inglesi avessero comperato gli ufficiali borbonici in vista dello sbarco dei Mille (dev’essere un vizio: lo hanno rifatto in Iraq)? Aveva una ricetta migliore per l’unificazione?

    Tutte rispettabili opinioni.

    Il soggetto di Predappio ha fatto per filo e per segno quello che voleva chi lo aveva a libro paga (proprio come quelli che sono venuti dopo) poi ha creduto di poter cambiare padrone senza chiederne il permesso, ed é stato castigato.

    Scambiare quella dittatura per una espressione di italianità é una curiosa stranezza, e ha il solo effetto di far perdere del tempo.

    Sempre rispettando le opinioni.

    Il prestito che volevano indietro é quello relativo alla WWI (al proposito, esiste un carteggio privato di almeno due lettere, tra un finanziere ebreo, italiano di nascita, residente a NY, spinto da ambienti vicini a Roosevelt, e il dittatore, che lo invita apertamente, citando chi lo imbecca, a impostare una trattativa per la restituzione e rimanere neutrale).

    Mattei é stato un partigiano, uno dei capi, e ha anche fatto parte del Comitato Nazionale di Liberazione.

  25. Wubbì
    7 dicembre 2018 • 23:22

    Dimorando in quelle zone sono a conoscenza di carteggi fra il ducato di Modena e Reggio e quello di Parma di poco antecedenti l’unità d’Italia dove vengono rilevate trattative da avviare anche con altri stati ( come il granducato di Toscana ) per dare vita ad una federazione di stati che avrebbe costituito l’embrione della futura Italia.

    C’è sempre una storia sotterranea sconosciuta che se si fosse realizzata forse poteva dare un impronta diversa agli avvenimenti futuri … doveva andare così , o meglio era pianificato che dovesse andare così , perchè , a proposito di giudei , chi ha in mano le chiavi della cassa compra chi gli pare … e a quanto pare , anche a 150 anni di distanza , non è difficile trovare chi si vende .

    Tutto sommato è come una questione di tifo , c’è chi preferisce la multinazionale Juventus perchè ama stare con chi vince sempre con qualsiasi mezzo o chi , come me , tifa la Reggiana anche in serie D dopo che un americano ( corsi e ricorsi storici ) l’ha fatta fallire lo scorso anno dopo avere preso per il culo tanti tifosi ( Reggio è famosa per la sua creduloneria )

  26. Gio rgio
    8 dicembre 2018 • 09:25

    Wubbi, mi riferivo alla sua esibizione storica, l’altro è la sua “solita” composizione ironica.

    Quanto al pallone ed a qualsiasi altro sport consiglio di stenderci un velo pietoso, si tratta di soldi e nient’altro che soldi, a partire dalla squadra del patronato.

  27. Primadellesabbie
    8 dicembre 2018 • 09:48

    @ Wubbì

    “…Reggio è famosa per la sua creduloneria…”

    Anche il lambrusco qualche volta non é male, se ricordo bene.

    Viva Maria Luigia, allora, e non dimentichiamo “Canapone”.

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