Carpeoro: viene dall’estero l’attacco personale a Di Maio
Tutti a sbranare Di Maio a reti unificate per la vicenda del padre, piccolo imprenditore, accusato di aver fatto lavorare in nero alcuni dipendenti. Scatenati i giornalisti nei talkshow, ma anche politici come Renzi e Maria Elena Boschi, che usò i suoi canali per aiutare la banca di famiglia (Di Maio invece sarebbe completamente estraneo all’incidente paterno). Inutile far finta che l’offensiva contro il capo dei 5 Stelle sia casuale: l’attacco personale al vicepremier gialloverde è palesemente orchestrato dai super-poteri europei ai quali il governo Conte ha tentato di opporsi, provando a difendere il deficit al 2,4% nel Def 2019. Lo sostiene Gianfranco Carpeoro, autore di saggi come “Dalla massoneria al terrorismo” e acuto osservatore, anche grazie a fonti privilegiate, dell’attualità italiana: mesi fa denunciò il siluramento di Marcello Foa alla presidenza della Rai imputandolo a pressioni francesi su Berlusconi tramite Antonio Tajani, contattato da Jacques Attali (padrino di Macron) su consiglio di Giorgio Napolitano. Ora ci risiamo: se il governo gialloverde sfida il rigore di Bruxelles, è dall’estero che proviene l’attacco – durissimo, personale – a Luigi Di Maio: un boccone da gettare in pasto alla grande stampa, allineata col vecchio establishment.
Ecco spiegata, probabilmente, l’improvvisa distensione nei toni tra Roma e Bruxelles: «I mezzi coercitivi di un certo potere sono molto forti», dichiara Carpeoro, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. I gialloverdi sotto attacco? «Forse questa classe politica non è sufficientemente forte da poter affrontare questo tipo di situazione: lo vedremo, nei prossimi giorni». Di certo, sottolinea Carpeoro, la difesa del deficit 2019 – in controtendenza rispetto all’austerity imposta dall’Ue – non era una messinscena: Lega e 5 Stelle ci hanno provato davvero, a rompere la consegna neoliberista dei tagli ciechi alla spesa pubblica. Ora però devono vedersela con quelli che Carpeoro definisce “mezzi coercitivi”, ovvero «ricatti personali, manovre: ti buttano fango addosso». Per esempio, «nell’operazione “papà di Di Maio” io vedo mani fuori dai confini». Assurdo attaccare il figlio per un’accusa come il lavoro nero a carico del padre, d’accordo. Ma chi la fa, l’aspetti: «Gli attacchi dei 5 Stelle, grazie a cui sono andati al potere, non erano molto diversi».
Per affondare Di Maio «si attaccano dove possono», aggiunge Carpeoro, che ribadisce: «Questa manovra viene dall’estero. Di Maio non è stato attaccato per una questione di moralismo, è stato attaccato per fiaccargli le reni su una cosa che stava facendo». Ovvero: far indietraggiare l’Italia sulla manovra col deficit al 2,4%. «E pare ci siano riusciti – o meglio, vedremo». Di Maio è stato dunque ritenuto più attaccabile di Salvini? Non è detto: «Forse, a quei poteri, Salvini aveva già detto di sì: del resto, attacchi chi hai bisogno di attaccare». Aggiunge Carpeoro: «Con chi si è sentito, negli ultimi giorni, Salvini? Con Berlusconi. Probabilmente lo hanno fatto ragionare in un certo modo. Di Maio era più difficile farlo ragionale, e allora gli hanno preparato il “piattino”». Sempre secondo Carpeoro, per Di Maio ormai questa non è più una battaglia politica: «E’ una battaglia per capire se vive o muore, politicamente. C’è chi dice che nel Movimento 5 Stelle sia accerchiato? Sono cose che si accavallano. Ci sono altri cavalli che scalpitano, nei 5 Stelle, per cui ognuno cerca di fare il “piattino” all’altro. Dall’estero, Di Battista gli ha già detto “stai sereno”», come Renzi disse a Letta. Se non altro, possiamo star certi che non ci saranno elezioni anticipate in primavera: «Sarebbe pazzo, Di Maio, ad andare alle elezioni in questa situazione».
il governo fa tutto da solo.
dalle promesse elettorali megalomani ai dietro front ormai frequenti come il battito d’ali di un colibrì alle menzogne gigantesche al fatto che ad ora non hanno combinato niente se non, NAI FATTI far alzare lo spread senza motivo e far arricchire qualche speculatore… magari loro stessi.
chi ancora sostiene questo governo ha davvero grossi problemi.
e la smetta Carpestagno di inventare balle senza possibilità di conferma per darsi un tono. l attacco da estero fa sembrare tutto piu interessante e menl squallido di quello che realmente é questo branco di incompetenti manovrati e abili venditori di fuffa e campioni del furto di caramelle ai bambini.
Già che c’era, Carpeoro, poteva dire che gli attacchi a Di Maio venivano da fuori Via Lattea.
Come si possono confrontare le carriole di Antonio Di Maio con la gestione di una banca di papà Boschi o con gli “affari” di papà Renzi? Infami lustra scarpe che infangano a mezzo stampa se ne trovano a biseffe.
Questi panettieri/ruspisti non hanno ancora fatto nulla nonostante tutte le roboanti dichiarazioni, almeno avessero azzerato tutti i provvedimenti dei governi precedenti non ultima la fatturazione elettronica.
Gli attacchi a Di Maio vengono dal di dentro del Di Maio medesimo: attacchi di cretinite acuta e ripetitiva.
I propositi quasi rivoluzionari dei cosiddetti dioscuri si stanno squagliando come neve al sole, fra le urla da erinni di Palombelli e Gruber, “I NOSTRI, RISPARMI!!!, I NOSTRI RISPARMI, FATE PRESTO…!!!!”
D’altra parte, attendersi dei propositi mooolto meno che eversivi da dei codardi opportunisti al cubo come gli italioti, sarebbe follia. Attendiamo la fine meritata, fra l’invasione da sud e le angherie bruxellesi da nord.