Magaldi: ipocriti e invidiosi, i nemici dell’accordo Italia-Cina
Bei sepolcri imbiancati, i nemici dell’accordo Italia-Cina: di loro, par di capire, “il più pulito ha la rogna”. Francia e Germania friggono d’invidia: ma come possono rinfacciare a Roma il fatto di aver scavalcato Bruxelles, se Parigi e Berlino sono reduci dal Trattato di Aquisgrana, stipulato come se l’Unione Europea non esistesse neppure? Una discreta faccia tosta anche da parte dell’alleato americano: furono proprio gli Usa ad aprire alla Cina le porte del mercato globale, ricorda Gioele Magaldi in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti. Sempre in video-chat con il conduttore di “Border Nights”, lo stesso Gianfranco Carpeoro (che del Movimento Roosevelt è un dirigente) rincara la dose: «Ha fatto benissimo, il governo Conte, a fare l’accordo con la Cina: tutela i legittimi interessi dell’Italia. Gli Usa strepitano? Pazienza, capiranno: anche loro mirano all’interesse nazionale. Ci rinfacciano che stringiamo un’alleanza con un paese non democratico? Prima ci spieghino la loro alleanza con monarchie autoritarie come l’Arabia Saudita». Aggiunge Carpeoro: «Dopo l’accordo con la Cina, ora l’Italia passi oltre: faccia fronte comune con paesi come la Spagna e la Grecia. E’ ora di metter fine al domino abusivo nord-europeo, finora esercitato da nazioni come la Germania, la Francia e l’Olanda».
La verità è che siamo attaccati in modo pretestuoso da politici invidiosi e smemorati, sintetizza Gioele Magaldi. Sono ipocriti, i bellimbusti come Macron che vorrebbero imporre proprio all’Italia una cabina di regina europea per la gestione del commercio con Pechino. Quanto ai rimbrotti degli Usa, irritati dal fatto che l’Italia stringa accordi con un paese non esattamente democratico, Magaldi ricorda che fu proprio il massimo potere statunitense – ben incarnato da una struttura come la Trilaterale, guidata dai vari Kissinger, Rockefeller e Brzezinski – ad accogliere la Cina nel Wto, senza pretendere da Pechino né una svolta democratica né la tutela dei diritti sindacali del lavoro, pur sapendo che in quel modo la Cina avrebbe potuto immettere sul mercato globale prodotti a bassissimo costo. Del resto, sostiene Magaldi, questa è la natura dell’attuale globalizzazione progettata dalla massoneria sovranazione di segno reazionario: un club opaco, che ha anteposto il business ai diritti umani e alla sovranità democratica. Nessuno, oggi, ha le carte in regola per criticare l’Italia: chi dice di pretendere democrazia da Pechino non gestisce affatto in modo democratico la stessa governance europea, preferendo il neoliberismo mercantile al libero mercato, e la post-democrazia alla sovranità effettiva delle istituzioni, completamente piegate all’ordoliberismo dell’élite finanziaria.
Pur ribadendo la propria fede atlantista, Magaldi critica la stessa Nato, che in passato supportò in Grecia il regime dittatoriale dei colonnelli. La Cina, ribadisce Magaldi, non è certo un modello di democrazia. E l’aspetto peggiore del suo turbo-capitalismo, che pure ha fatto progredire rapidamente il paese garantendo un crescente benessere, sono i protagonisti del boom cinese: grandi magnati che hanno acquisito posizioni dominanti, in patria e all’estero, in quanto provenienti dalla ristretta oligarchia del partito comunista. Da qui a contestare l’Italia, però, ne corre: tra i grandi gestori mondiali del vero potere – conclude Magaldi – nessuno è estraneo alla vorticosa ascesa della Cina, con la quale l’Italia ha giustamente stretto il suo recente accordo. Secondo Magaldi, il nostro paese dovrebbe insistere proprio nell’interpretare il suo ruolo naturale di “ponte”: non solo verso Pechino ma anche verso la Russia, l’Africa e il Medio Oriente, impegnandosi a sviluppare relazioni che, accanto ai commerci, producano un’evoluzione democratica dei partner. Tutto questo, per arrivare infine a pretendere – come il Movimento Roosevelt chiederà nel suo convegno il 30 marzo a Londra – un “New Deal Rooseveltiano” per l’Europa, basato sul recupero del capitalismo sociale keynesiano: un forte investimento pubblico per sostenere l’economia e, al tempo stesso, la conquista di istituzioni comunitarie finalmente democratiche.
Lo Status Quo.
“1 Metti in competizione i lavoratori del mondo a chi si fa sfruttare di più; 2 Ricchi vincono, classe media occidentale perde, Cina diventa superpotenza commerciale; 3 Economia è globalizzata, c’è la Cina. 4 Son problemi di scala mondiale, devi dare più potere ai globalizzatori.
La globalizzazione è il processo politico che ha lo scopo di svuotare la democrazia promettendo la soluzione planetaria dei problemi che la globalizzazione stessa crea in continuazione. Il problema che si presenta come soluzione.”, tweet del Dott. Gavino Sanna, Presidente Associazione Consumatori Piemonte, 24 febbraio 2019.
La Soluzione.
“Keynes su come ricostruire Londra dopo la guerra a chi diceva che non c’erano i soldi: ” Non si costruiosce con i soldi, serve cemento, mattoni e acciaio e non mancano…poi conoscenze di ingegneria e gente capace di lavorare e l’abbiamo… I soldi ? li emette lo stato gratis…” “, tweet del Dott. Giovanni Zibordi, 12 marzo 2019.
Riferimento: https://twitter.com/gzibordi/status/1105439043138060288
In conclusione e in breve, l’articolo si propone di edulcorare lo Status Quo ma sostanzialmente pur sempre di Status Quo si tratta, la Soluzione saggiamente indicata dal Dott. Giovanni Zibordi invece parte dal presupposto che in Italia è in corso una guerra economica da quando l’Italia è entrata nell’euro che ha visto l’Italia dissanguarsi finanziariamente per restare nell’euro, ha visto l’Italia perdere un quarto della sua produzione industriale, ha visto l’Italia un aumento pauroso della povertà fra gi italiani, ha visto l’Italia una crisi demografica, ha visto l’Italia persino un aumento a dir poco vertiginoso e del tutto a sproposito di flussi di extracomunitari con tutti i problemi annessi e quindi appunto essendo l’Italia in guerra economica ( nella migliore delle ipotesi, perché quello che è successo in Libia significa anche che l’Italia è stata sotto pesante attacco anche a livello geopolitico ) per recuperare come si deve posizioni economiche la soluzione più efficace non è altro che quella classica indicata da Keynes e saggiamente riportata dal Dott. Giovanni Zibordi ovvero che lo Stato recuperi al più presto la propria sovranità monetaria e avendo di nuovo in mano la propria politica economica e finanziaria potrà mettere in atto tutta una serie di politiche adeguate che porterannio sviluppo economico e demografico, l’Italia lo ha già fatto con enorme successo nel recente passato e se non lo si vuole più fare non è perché il destino cinico e baro si mette contro ma semplicemente dipende dal fatto che ai piani altissimi del potere che conta vogliono lo Status Quo, si te le propongono con altre salse ma sempre e solo quello in sostanza vogliono e non è una coincidenza fortuita che sia la situazione più conveniente per le loro tasche gigantesche che a quanto pare ormai sono senza fondo!
Mai provato a commerciare con i cinesi?
Se possono ti fregano e lo fanno quasi sempre.
Mai provato ad aprire un’attività in Cina?
Conosco chi c’ha provato: ci vuole un socio cinese, poi quando i cinesi hanno aquisito le conoscenze di ciò che produci aprono un’attività identica e da te arriva la polizia, ti denunciano per qualunque reato gli passi per la mente e se va bene ti fanno solo chiudere.
Questo lo fanno con chiunque: i russi vendettero un piccolo numero di caccia SU-27 ai cinesi, poi loro li copiarono e presero a costruirseli senza pagare niente ai russi, i quali non poterono fare nulla visto l’embargo da europa e usa.
Questo tanto per chiarire che personcine siano i cinesi ed il loro governo MAFIOSO, non solo totalitario.
Nello specifico degl’accordi:
Il governo italiano non ha i soldi (!!!) per ammodernare il porto di Trieste e Genova e si affida ad una società cinese China Communications Construction Co che ha 101 miliardi di dollari di debito. Finanzia lei i lavori e poi noi paghiamo interessi per 10 o 20 anni (?!)
Questa è FOLLIA PURA: chi da i soldi alla ditta cinese?
Lo Stato cinese… e dove li prende?
LI STAMPA DAL NULLA…
Dunque noi dovremmo pagare gl’interessi ed il capitale, far fare i lavori ai cinesi con le loro maestranze, perchè??? Per quale folle ragione?
Noi siamo assolutamente in grado di STAMPARE DENARO (i metodi creativi non mancano) e di sicuro siamo in grado di eseguire dei progetti edili.
Questo accordo con la Cina è CRIMINALE, non so se per IGNORANZA, DEMENZA o CORRUZIONE, ma è un accordo che fa comodo solo alla Cina.
Di una cosa si può avere la quasi certezza: in ogni caso, per come siamo organizzati e strutturati, non faremo i nostri interessi.
Come di consueto da qualche tempo, faremo gli interessi di qualcuno di noi.
Comunque questo é Barnard:
https://comedonchisciotte.org/polmoni-neri-diritti-minati-balle-e-la-fregatura-finale-cosa-puo-accadere-a-trieste-e-genova-sulla-via-della-seta/
“Ma parliamo di queste arance italiane in Cina: siamo sicuri che sia un grande affare?”
26 marzo 2019
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/ma-parliamo-queste-arance-italiane-cina-siamo-sicuri-che-sia-199357.htm
Da notare questo passaggio significativo dell’articolo:
“Salvatore Rapisarda, presidente di Euroagrumi per il quale arrivare in Cina potrebbe rivelarsi, per reprocità, un cavallo di Troia piuttosto che una vittoria. “Siamo interessati – ammette – ma come valore simbolico più che economico, perché servirà a mettere una bandierina sul mercato cinese. Non sono quelli però – avverte – i mercati che possono dare veramente sfogo alle nostre produzioni”.
Siamo anzi preoccupati – rimarca Rapisarda, perché i cinesi hanno un enorme potenziale di produzione e hanno investito molto negli ultimi anni. I cinesi possono in realtà aprire un varco al contrario ed esportare le loro arance in Europa. In Cina stanno coltivando anche arance rosse e quando un colosso si mette in movimento può diventare un temibile competitor. In quanto all’Italia si tratterebbe di spedire in Cina quantitativi veramente esigui”.
In conclusione e in breve, dal particolare si vede il generale e insistere ancora a commerciare con la Cina che ha già messo in ginocchio gli USA ( Cina n 1 al mondo come area di delocalizzazione industriale da parte di aziende USA e Cina n 2 nel mondo come detentore titoli debito pubblico USA ) significa solo nelle migliore delle ipotesi essere un globalista utopico a livelli cosmici, essere un globalista in totale malafede oppure un suo servo, oppure ancora una combinazione delle due cose.
“La Via della Seta: occhio alla «mianzi»”, a cura del Prof. Massimo Bordin per Micidial Blog
21 marzo 2019
http://micidial.it/2019/03/la-via-della-seta-occhio-alla-mianzi/
Da notare questo passaggio significativo dell’articolo:
“La mianzi cinese è ciò che tutti vedono in superficie, ma che può essere ben distante da ciò che vi è dietro. Così, per usare un esempio tratto dal mondo aziendale, molte società cinesi assumono occidentali non perché abbiano veramente bisogno di loro, ma solo per far vedere che sono più progredite, che possono permettersi di assumere stranieri.
La mianzi è importante anche a livello personale per i cinesi, motivo per cui raramente qualcuno osa parlare in modo troppo diretto ad una persona esprimendo chiaramente ciò che veramente vuol dire o pensa o sente.
Un volta un amico cinese mi riassunse così la loro mentalità: “sorriso in faccia e coltello in tasca”. ”
Riconfermo il commento precedente con una piccola correzione finale:
in conclusione e in breve, insistere ancora a commerciare con la Cina che ha già messo in ginocchio gli USA ( Cina n 1 al mondo come area di delocalizzazione industriale da parte di aziende USA e Cina n 2 nel mondo come detentore titoli debito pubblico USA ) significa solo nelle migliore delle ipotesi essere un globalista utopico a livelli cosmici, nella peggiore delle ipotesi essere un globalista in totale malafede oppure un suo servo politico, oppure ancora una combinazione delle due cose ovvero in parte utopista cosmico e in parte in totale malafede, insomma, un ca….. confuso!
In riferimento all’articolo del 25 marzo:
“Carpeoro: nelle mie logge non c’erano magistrati né politici”
https://www.libreidee.org/2019/03/carpeoro-nelle-mie-logge-non-cerano-magistrati-ne-politici/
hanno chiuso i commenti e ci tenevo veramente a dire alcune cose, in particolare in riferimento a questo passaggio dell’articolo:
“Secondo Carpeoro, Ledeen – membro di spicco del potente Jewish Institute – è un tipico esponente della “sovragestione” della politica italiana: «Fu accanto a Craxi ma al tempo stesso anche a Di Pietro, poi a Renzi e contemporaneamente a Di Maio». Lobby ebraica? Supermassoneria reazionaria? Carpeoro diffida del complottismo, preferisce dosare rivelazioni precise e proporre analisi.”
E allora, l’Avv. G. Carpeoro però in un’altra occasione e in un suo articolo ben più importante era di opinione del tutto diversa, ecco un passaggio significativo di quell’articolo in cui dimostrava di avere un opinione del tutto diversa:
“Dopodiché si scopre, tramite il caso Gelli, che Craxi finanziava Arafat. Perché i famosi 2 miliardi che Craxi dice a Martelli di prendere da Gelli e di versare sul “Conto Protezione”, cosa che non vi dicono, un minuto dopo sono stati presi da Craxi per darli ad Arafat, cioè ai palestinesi. E’ sottile il confine tra terrorismo e insurrezione: Pietro Micca che fa saltare mezza Torino mettendo le bombe nei sotterranei per noi è un patriota, mentre un terrorista palestinese è un terrorista. Pietro Micca lottava per la sua terra, perché l’Italia fosse unita; i palestinesi perché esista una Palestina: uno ha messo le bombe ed è un eroe, quegli altri mettono le bombe e per noi sono dei mascalzoni. Ricordiamoci dell’Achille Lauro, e qui c’è un’altra cosa che non vi dicono: l’operazione Achille Lauro era mirata a colpire il Mossad decapitando il “B’nai Brit”, la massoneria ebraica, che ha le caratteristiche di tutte le massonerie: come la massoneria americana funziona in stretta alleanza con la Cia, il “B’nai Brit” è la parte segreta dei servizi israeliani, cioè del Mossad. Il capo dei “B’nai Brit” – e questo è quello che non vi dicono – era quel signore sulla sedia a rotelle che i palestinesi buttarono giù dalla nave. Si chiamava Leon Klinghoffer. I giornali scrissero che la vittima era un povero paralitico, ma non dissero chi era veramente.”, Avv, G. Carpeoro
Riferimento, per trovare l’articolo scrivere le seguenti parole chiave:
La vera storia della fine di Craxi e l’euro-rovina dell’Italia Libreidee
Comunque, l’Avv. G. Carpeoro invece ci aveva visto giusto in questa occasione anche perché forse era in forte vena ispirativa, chi lo sa….., e infatti l’esistenza di una potente lobby ebraica in USA e quindi anche in Italia ( essendo l’Italia dalla fine della seconda guerra mondiale una colonia europea degli USA ) è un segreto di Pulcinella per chi si occupa di controinformazione, a meno che ci si affidi ingenuamente ai media maistream in tutto e per tutto ma ovviamente non è il caso del lettore e commentatore tipico di Libreidee, comunque, ecco qui due articoli controinformativi di qualità sull’argomento:
1. Per trovare articolo, scrivere le seguenti parole chiave:
undestanding Jewish power Phil Giraldi Unz com
2. Per trovare articolo, scrivere le seguenti parole chiave:
the true cost of Israel American Conservative
NB articolo connesso indirettamente, per trovarlo, scrivere le seguenti parole chiave:
ebrei e massoni si ritrovano a casa Nathan sede del Goi per la visita del rabbino capo Dagospia
Integrazione interessante con qualche guizzo controinformativo.
“Massoneria e Banca d’Italia: la storia infinita”
di G. Meletti per il FQ
Ottobre 2017
Per trovare articolo, scrivere le seguenti parole chiave:
Massoneria e Banca d’Italia la storia infinita Dagospia
In conclusione e in breve, visto e considerato che la Banca d’Italia è stata infiltrata da lobby massoniche da molto tempo e allora non sarà stato per niente difficile renderla innocua quando è stato portato avanti il progetto della UEE visto e considerato che il progetto UEE è stato portato avanti anche da gruppi paramassonici e massonici, insomma, fra paramassoni e massoni ci si intendeva molto bene a vari livelli, son grandi soddisfazioni fregare il popolo senza farglielo capire, veramente gente davvero coraggiosa che ci metteva e ci mette sempre la faccia e sempre con ardore vibrante nelle loro azioni virtuose alla luce del sole………