Cabras: è la lotta contro il Deep State a unire Lega e M5S
Scritto il 01/4/19 • nella Categoria:
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«E’ vero, nella maggioranza siamo in due, 5 Stelle e Lega, ma al governo c’è anche un terzo incomodo: lo “Stato profondo”». Ricompare a Londra, il fantasma del Deep State, nelle parole di Pino Cabras, neo-deputato grillino. Platea: il forum economico del Movimento Roosevelt per un New Deal europeo, che rottami l’austerity rispolverando Keynes. Tra i presenti Nino Galloni e Ilaria Bifarini, l’ex banchiere Guido Grossi, imprenditori come Danilo Broggi e Fabio Zoffi. Ammette Cabras: «Noi e la Lega siamo divisi su tutto, tranne che sul Deep State: siamo consapevoli di dover scardinare quel meccanismo». Paradosso: «Senza lo “Stato profondo”, il governo gialloverde non sarebbe neppure nato. Però era un’occasione irripetibile». In altre parole: Di Maio e Salvini hanno accettato di salpare con a bordo i controllori del potere-ombra. Altra possibilità non c’era. Del resto, sostiene Cabras, questo è l’unico governo che può provare a smontare il paradigma del rigore neoliberista: «Certo non può farlo il Pd di Zingaretti, di cui ho osservato con sgomento i primi dieci giorni da segretario: è allucinante che si sia mantenuto fedele al peggio del verbo di Renzi, cioè allo schema che ha imprigionato l’Italia in questi anni». In compenso, il Deep State non molla i gialloverdi: «Non avete idea delle pressioni a cui Di Maio e Salvini vengono sottoposti».
Il convitato di pietra ha un nome preciso: si chiama supermassoneria reazionaria. «Se i gialloverdi fossero meno ipocriti sulla massoneria, la parte progressista di quel Deep State (che non è un monolite) li potrebbe aiutare», sostiene Gioele Magaldi. «Adire il vero l’ha anche già fatto: la rivolta francese dei Gilet Gialli contro Macron, proprio mentre il governo Conte affrontava Bruxelles sulla questione del deficit, è stato un regalo della massoneria progressista. Regalo di cui, incredibilmente, i gialloverdi non hanno saputo approfittare, per portare a casa almeno il loro iniziale 2,4%», comunque modestamente inferiore al 3% di Maastricht e, a maggior ragione, al 3,5% ora concesso all’Eliseo. Il guaio? «Con un atteggiamento discriminatorio, i 5 Stelle proclamano di non volere massoni tra le loro fila, ignorando che era massone lo stesso Gianroberto Casaleggio». Peggio: «Il governo Conte pullula di massoni. Per questo, fingere di non saperlo è ipocrisia pura». Tradotto: sacrosanta la denuncia contro il Deep State. Ma perché non chiamare le cose con il loro nome? Inoltre: se nello “Stato profondo” ci sono anche massoni contrari al dominio oligarchico, sparare a casaccio sulla massoneria non li invoglia certo a impegnarsi per assistere Di Maio e Salvini, alle prese con i tecnocrati di Bruxelles e i loro terminali italiani, da Bankitalia al Quirinale.
Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del network massonico progressista internazionale, si candida a fare da “sindacalista”, in appoggio al governo. A una condizione: che i gialloverdi, e in particolare i 5 Stelle, smettano di dicriminare (a parole) i massoni. Dal canto suo, Cabras fornisce una lucida analisi sul vero potere che condiziona pesantemente il governo a partire dalla sua nascita. «Avremmo voluto altri ministri», ammette, alludendo anche al veto opposto da Mattarella alla nomina di Paolo Savona al dicastero strategico dell’economia. «Sappiate che quel potere di firma è decisivo, fa la differenza», sottolinea Cabras, che aggiunge: «Ci sono strutture molto “profonde”, che non possono essere ignorate, e che determinano ancora molto l’orientamento del potere. E non sono strutture facili da scardinare». Magaldi lo chiama “back-office”. Da noi, dice Cabras, «il back-office sta in un edificio molto in alto, a Roma, ed è il punto di equilibrio di tante realtà – che sono corpose, nella vicenda di uno Stato, e probabilmente sono diverse dal modo di pensare abituale della politica. Attenzione, questa cosa esiste in tutti gli Stati del mondo: non penserete che Trump sia il decisore unico, vero?».
Pino Cabras prova a difendere l’operato del governo, fin dal primo giorno avversato dai media a reti unificate. Stando ai giornali sarebbe crollato l’export, che invece è cresciuto. Lo spread? La tempesta paventata non s’è vista. «Avevano detto che non sarebbe stato possibile fare una misura come “Quota 100”, che invece ha dato respiro a famiglie e lavoratori». Quanto al “decreto dignità”, «ha cercato di incentivare i contratti a lungo termine, e invece i media mainstream hanno ripetuto che avrebbe causato solo licenziamenti e disastri (e invece sta funzionando bene, lo dice l’Istat)». Il reddito di cittadinanza? Non è la cuccagna promessa in campagna elettorale, «ma almeno è una prima risposta al dilagare della nuova povertà». Troppo poco? Forse, ammette Cabras, ma non si può certo volare alto, con un deficit bloccato al 2%. «Ci hanno fatto davvero la guerra, un mare di pressioni. Hanno cercato di usare ogni possibile “waterboarding”, contro di noi». Lo si è visto: la macchina del fango si è avventata su Di Maio, mentre Salvini è stato accusato di sequestro di persona solo per non aver lasciato sbarcare i migranti della Diciotti, in realtà liberissimi di andarsene dove volevano.
«Tra il dire e il fare c’è lo “Stato profondo”, che determina la libertà di decisione su tante cose», insiste Cabras, senza con questo voler accampare alibi. La sua, al contrario, è una denuncia esplicita. Il tema del convegno londinese era l’economia? Benissimo: ma il Piano-B a cui sta lavorando Cabras (moneta completamentare, sotto forma di crediti fiscali scambiabili come forma di pagamento alternativa) rischia di andare per le lunghe. «Eppure – rileva Fabio Zoffi – Lega e 5 Stelle avrebbero i numeri per attuarla in 24 ore, una misura del genere». Certo, ammette Cabras. Ma è impossibile fare i conti senza l’oste. Un esempio clamoroso? «I decreti attuativi per risarcire i risparmiatori truffati dalle banche, con la complicità dei governi precedenti. Stiamo parlando di un miliardo e mezzo di euro, già a bilancio», precisa Cabras. «Bene, quelle carte sono pronte da mesi: stanno su qualche scrivania al ministero delle finanze, ma nessuno le ha ancora firmate». Perché non denunciarli, i boiardi che remano contro, facendo nomi e cognomi? «Ci abbiamo provato, e ricordate cos’è successo? Tutti i media ci hanno dato addosso, facendoci passare per “sfasciacarrozze”». Memorabile la gogna mediatica cui fu sottoposto Rocco Casalino, per aver osato annunciare un “repulisti” nei ministeri.
E quello della burocrazia ministeriale, sottolinea Magaldi, è solo lo strato più basso del Deep State: esecutori e passacarte. A monte c’è ben altro, ovviamente: Mattarella arrivò a “invitare” l’incaricato Conte a visitare Bankitalia, cioè il terminale italiano del supermassone Draghi. Pino Cabras, per ora, mostra una certa fiducia verso le elezioni europee in arrivo: spera che contribuiscano a indebolire l’euro-sistema. Ammette, francamente, che Lega e 5 Stelle sono divisi praticamente su tutto: famiglia, legittima difesa, concezione dello Stato, politica estera. «Però siamo uniti nell’impegno a “smontare”, poco alla volta, lo “Stato profondo”». Come? «Conquistando gradualmente alcune “casematte”». A chi rimprovera scarso coraggio ai gialloverdi, Cabras risponde: «Ho rispetto per Di Maio, ha solo 31 anni e ha già affrontato prove tali da far tremare i polsi. Lega e 5 Stelle hanno dimostrato un coraggio di cui non c’era traccia da anni, nella politica italiana». Il nocciolo è questo: «Vogliamo aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, e rimettere l’Italia nelle condizioni di esprimere una politica economica». Il nemico è il Deep State, e siede nei posti-chiave. Di Maio e Salvini lo sanno, e hanno accettato di affrontare una guerra di logoramento. Per Magaldi non basta: serve una sfida frontale, perché la crisi italiana non aspetta. E senza veri risultati, gli elettori si ribelleranno: stanno già “scaricando” i 5 Stelle, e domani potrebbero dire addio allo stesso Salvini, anche se oggi sembra inaffondabile. Lo sembrava anche Renzi, che aveva il 40%.
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Abbiamo scoperto anche noi l’esistenza del deep state, forse perché costretti, dato che é divenuto di moda evocarlo in America, ma il nostro groviglio profondo non ha nulla da invidiare a quello, e gode di un ineguagliabile habitat costituita dalla burocrazia made in Italy, raro crogiolo di cultura levantina, borbonica, papalina e laborioso moralismo d’oltralpe filtrato da grossolanità padana.
Veniamo informati che il deep state nostrano é costituito in buona misura da apparati massonici, presenti in forze anche nelle strutture governative, nonostante la formale interdizione (introdotta dai 5*) oggetto di attenzione da parte del Movimento Roosevelt che sembra auspicare una esperienza massonica alla luce del sole.
Ma si tratta solo di una discutibile trovata dei 5*, o non piuttosto di una scelta di certa massoneria che sa, per lunga esperienza, di poter perseguire efficacemente i suoi scopi restando ‘deep’?
LucianoBarraCaraccio:
15 dic 2018
“Da qui a maggio fonti Ue possono aver radicalmente trasformato e inasprito disciplina bancaria, del risparmio, in tema di difesa, ordine pubblico, giustizia e libertà di espressione del pensiero.
Al punto che, senza opporsi ORA, un “dopo” potrebbe essere un’incauta speranzella.”
Claudio Borghi:
15 dic 2018
“Ovvio… hanno fiutato l’aria e cercano di far passare più fregature possibili prima delle elezioni. Stessa cosa qui con le nomine dell’ultimo minuto prima delle politiche e di cinque anni fa. Ricordiamo che il bail in fu fatto approvare pochi giorni prima delle elezioni europee”
Edoardo Ciotti:
15 dic 2018
“A maggior ragione bisogna denunciare i trattati e ribaltare il tavolo.
L’UE da dentro e giocando secondo le regole (come da qualche giorno dice Salvini…) non si cambia.
Un modo di mettertela in c….. lo trovano sempre.
Va abbattuta, come fu per l’unione sovietica.”
Claudio Borghi:
15 dic 2018
“E come no, denunci i trattati e ribalti i tavoli senza nessun tipo di maggioranza, anche in ipotesi alternative, che sia d’accordo per farlo? Temo non abbiate ben chiaro come funziona una democrazia. Maggioranze alternative ipereuriste in Parlamento ce ne sono, euroscettiche no.”
Riferimento:
https://twitter.com/borghi_claudio/status/1073939761688125440
Da notare anche, sempre facendo riferimento al tweet appena segnalato, la battuta molto significativa al fulmicotone del Prof. A. Bagnai:
“Il Mercato ha dichiarato guerra allo Stato, l’euro è un’arma del Mercato e lo Stato siamo noi, anche se molti di noi non lo capiscono”
E allora, visto che il vero Sovrano è il Mercato, quindi i veri protagonisti del Deep State si troveranno da quelli parti, a tale proposito nel prossimo post un articolo abbastanza interessante del Prof. Massimo Bordin.
“Finanza e Deep State in gioioso amplesso”, Prof Massimo Bordin per “MicidialBlog”
Febbraio 2018
http://micidial.it/2018/02/finanza-deep-state-gioioso-amplesso/
In conclusione e in breve, lo Status Quo ( UEE ) è stato, è e probabilmente sarà sempre una manna per i veri protagonisti del Deep State ( multinazionali, vertici militari, alti livelli del sistema bancario, a tale proposito, vedasi articolo del Prof. Massimo Bordin ) e coloro che dicono che ci vuole ancora più Europa e più UEE ma sotto un’altra forma stanno solo proponendo un’altra salsa ma la cui sostanza rimane sempre la stessa.
NB “Per mettere il mondo in ordine, dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per mettere la nazione in ordine, dobbiamo mettere la famiglia in ordine, Per mettere la famiglia in ordine, dobbiamo coltivare la nostra vita personale, Per coltivare la nostra vita personale, dobbiamo prima mettere a posto i nostri cuori.”, Confucio
A proposito di mettere la famiglia in ordine, è notizia delle ultime ore che Raffaele Fico, M5S, Presidente della Camera, ha annunciato l’organizzazione di un evento alla Camera dei Deputati sulle famiglie arcobaleno.
Della serie, dal particolare si vede il generale…………
Borghi e Bagnai…nonché Savona…con questo co-gnome…predicavano BENE, ma poi il cetriolo ce l’hanno “supposto” anche loro…la ue è un nostro ulteriore padrone…solo l’Italia è all’ergastolo…se vogliamo liberarci intanto della ue, poi man mano di tutti gli altri, ci dobbiamo evolvere, Noi, il Popolo Sovrano della Carta…igienica…ateismo, veganesimo, rifiuto del tifo, PANNELLI SOLARI ALLA CLOROFILLA !!!!! altrimenti ci Venezuelano ! ! !
Oggi c’è il pesce d’aprile e conviene continuare a dormire perché si sa che chi dorme non piglia pesce.
Alla faccia di Cabras.
Per eventuali terzi lettori, prima parte.
Per quanto il “Deep State” internazionale sia incuneato anche nell’economia italiana non vuol dire che non ci siano soluzione tecniche per incominciare ad abbattere un passo alla volta lo Status Quo, ci sono, eccome se ci sono, già ne avevo parlato nel mio penultimo post a questo articolo:
https://www.libreidee.org/2019/03/piu-tasse-che-spese-avanzo-primario-ripresa-secondaria/
Delle tre soluzioni, la più fattibile al momento è la secondo, nel prossimo post un recente articolo interessante in merito.
Per eventuali terzi lettori, seconda parte.
“Una moneta fiscale parallela per crescere senza fare debito”
di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi per “IllSole24ore”
01 aprile 2019
https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2019-03-31/una-moneta-fiscale-parallela-crescere-senza-fare-debito-112250.shtml?uuid=ABI137iB
Non è un caso che si proponga questo tipo di soluzione ( che comunque ha una sua efficacia, anche perché c’è un significativo test storico che ne comprova l’efficacia ma non se ne parla perché fu fatta agli inizi del regime nazista, evviva la democrazia liberale…. ) per prima perché le altre due soluzioni sarebbero più impattanti sulle rendite finanziarie del “Deep State” internazionale e quindi per poterle mettere in atto ci vorrebbe una maggioranza euroscettica, cosa che attualmente non c’è ma cosa che sperano ci sarà alle prossime elezioni europee, staremo a vedere.