Archivio del Tag ‘Alberto Beneduce’
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Traviare la Germania? Ci riescono sempre, e sono guai
Così seria, rigorosa, diligente. E così facile da manipolare. Per questo la Germania finisce per essere il problema numero uno dell’Europa: lo fu con Hitler, lo è oggi con la Merkel e il suo rigore devastante. Lo afferma “Grande Oriente Democratico”, sito curato da Gioele Magaldi, autore del saggio “Massoni, società a responsabilità illimitata” (Chiarelettere) che svela il ruolo fondamentale, a livello internazionale, di 36 Ur-Lodges che rappresentano il vertice occulto, apolide e massonico, del supremo potere mondiale, decisivo nella storia del ‘900 e nell’attualità dei nostri giorni. «A fronte delle giuste considerazioni sui vantaggi (cinici) conseguiti dal sistema-Germania grazie alle attuali politiche suicide della Ue – premette il post – bisogna tuttavia rifuggire da qualsivoglia demonizzazione del popolo tedesco», composto da «grandi filosofi, artisti, intellettuali di spessore», ma anche da «una genia piuttosto facile da manipolare». Ovvero: «Non è colpa loro e non è un problema razziale-biologico, quanto piuttosto socio-culturale». In altre parole: a scadenze fisse, l’Europa (che non è “innocente”) paga il prezzo, tremendo, della grande fragilità psicologica della Germania.«Per le stesse ragioni per le quali la cultura clerical-fascista e poi comunista e democristiana ha reso larghe fasce di italiani ipocriti, corrotti, doppiogiochisti e vili (dimenticando la grande lezione dei patrioti risorgimentali), i tedeschi si innamorano di dogmi fideistici in modo assoluto e ne deducono una serie di comportamenti scellerati, almeno fino a quando qualche shock traumatico non li ridesta alla ragione e allo spirito critico», scrive “Grande Oriente Democratico”, ricordando che negli anni ‘30 «la crescita economica e militare della Germania hitleriana fu finanziata anche da ingenti capitali provenienti da determinati ambienti finanziari massonici inglesi e statunitensi (di matrice conservatrice e reazionaria)». Ambienti «simpatizzanti con l’esperimento nazionalsocialista tedesco e con quello fascista italiano». E tutto questo «proprio mentre, con spregiudicata mistificazione manipolatrice per le solite masse di gonzi, fascisti e nazisti imprecavano contro le consorterie demo-pluto-giudaico-massoniche». In realtà, «i massoni progressisti furono ovunque perseguitati, nell’Europa a dominazione nazi-fascista», e la massoneria in quanto istituzione ufficiale fu messa fuori legge. L’altra massoneria, quella reazionaria, era invece pienamente in sella.«La regia economica dell’Italia fu affidata da Mussolini al massone (ed ex socialista) Alberto Beneduce», continua il sito curato da Magaldi, osservando che, nel contempo, il Gran Consiglio del Fascismo «era quasi completamente composto di ex massoni reazionari». E in parallelo, la direzione dell’economia della Germania nazista fu coordinata dal massone Hjalmar Schacht. Intendendiamoci: «Non c’è dubbio che il popolo tedesco, esasperato dalle dissennate politiche vessatorie propugnate dagli anglo-francesi dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e ancor più dal ritiro dei capitali statunitensi a seguito della Grande Crisi del 1929, fu abilmente condotto ad affidarsi alle cure del nazionalsocialismo». Il partito di Hitler «fu finanziato originariamente dalla più influente, cosmopolita e massonica (di inclinazione reazionaria) industria e alta finanza tedesca, significativamente collegata con ambienti “fraterni” della City di Londra e di Wall Street, i quali a loro volta intervennero a far ri-affluire capitali in Germania dopo che Hitler fu salito al potere».L’esperimento tedesco avrebbe letteralmente seppellito la democrazia in Europa, se non fosse stato bloccato da forze determinanti. “Grande Oriente Democratico” sottolinea «l’intervento provvidenziale (e in extremis) dei massoni progressisti euro-atlantici (a partire dalla cerchia di Roosevelt e con l’apporto dei massoni conservatori riuniti attorno a Winston Churchill, “guariti” dalla simpatia per il fascismo, pur in presenza di certa aristocrazia massonica britannica legata a filo doppio con il regime nazista». Senza l’intervento statunitense del 1941, ovviamente, «l’Europa sarebbe divenuta un continente egemonizzato da un’oligarchia sovranazionale che aveva nella Germania hitleriana la sua formidabile e parzialmente dissimulata testa di ponte». E ora, «a distanza di molti decenni e in uno scenario altrettanto complesso di dissimulazioni e mistificazioni mediatico-politiche», ecco che «il veleno della manipolazione del popolo teutonico» è stato nuovamente «cosparso a piene mani», da quando nel 2005 Angela Merkel ha iniziato la sua esperienza di governo alla guida dei tedeschi riunificati. Corsi e ricorsi: così come la congiura anti-germanica dopo la Prima Guerra Mondiale spinse i tedeschi tra le braccia di Hitler (e dei suoi sostenitori occulti), analogamente – con qualche eccezione – la coscienza collettiva tedesca «è stata plasmata negli ultimi anni per concordare e convergere su un progetto egemonico neo-nazionalista, che è anche sostanzialmente anti-europeista».Il sito curato da Magaldi accusa la Germania odierna di «perseguire sfacciatamente un disegno di destrutturazione degli Stati europei più fragili, al fine di realizzare una odiosa forma di egemonia cinica e predatoria», peraltro – come già negli anni ‘30 – anche oggi «guidata da fili che riconducono a burattinai sovra-nazionali, globali e cosmopoliti, indifferenti ai destini dei popoli europei nello stesso grado in cui lo sono della manovalanza cinese, asiatica, africana o sudamericana». Di nuovo, «la popolazione della Germania è stata irretita e manipolata». Il miraggio è quello di «una straordinaria egemonia continentale esattamente come lo fu ieri, negli anni del regime hitleriano». Non a caso, «le politiche di austerità, rigore, suicidio e de-crescita del resto d’Europa sono il fondamento su cui il governo della Merkel sta edificando un luciferino e cinico benessere per larghe fasce (anche se non tutte) della sua nazione. E intanto altri soggetti hanno realizzato e realizzeranno colossali profitti speculando sul balletto degli spread che coinvolge i bond di tutte le nazioni europee che non siano la Germania».Se la Germania riuscirà a completare, con le legislazioni del rigore, «quella egemonia razzista e nazionalista che non fu raggiunta dal regime hitleriano» a suon di bombe e stragim, i veri burattinai di tutta l’operazione anti-europea in corso «si godranno i dividendi economici, con l’acquisizione e sostituzione a prezzi stracciati di industrie private dei paesi schiacciati dalla crisi, nonché mediante il business colossale della privatizzazione dei servizi locali di pubblica utilità e della dismissione di beni e industrie statali». Magaldi include anche i dividendi “politici” di quella che definisce «una involuzione tecnocratica ed oligarchica del Vecchio Continente». Corsi e ricorsi, anche nel bene? Magaldi, che è presidente del Movimento Roosevelt (metapolitico e trasversale, per il “risveglio” democratico dei partiti) si augura che «salti fuori un nuovo gruppo di combattenti come quello che permise al “fratello” Franklin Delano Roosevelt (e poi ai “fratelli” Truman e Marshall) di ristabilire libertà, democrazia e benessere per l’Europa e per l’Occidente».Così seria, rigorosa, diligente. E così facile da manipolare. Per questo la Germania finisce per essere il problema numero uno dell’Europa: lo fu con Hitler, lo è oggi con la Merkel e il suo rigore devastante. Lo afferma “Grande Oriente Democratico”, sito curato da Gioele Magaldi, autore del saggio “Massoni, società a responsabilità illimitata” (Chiarelettere) che svela il ruolo fondamentale, a livello internazionale, di 36 Ur-Lodges che rappresentano il vertice occulto, apolide e massonico, del supremo potere mondiale, decisivo nella storia del ‘900 e nell’attualità dei nostri giorni. «A fronte delle giuste considerazioni sui vantaggi (cinici) conseguiti dal sistema-Germania grazie alle attuali politiche suicide della Ue – premette il post – bisogna tuttavia rifuggire da qualsivoglia demonizzazione del popolo tedesco», composto da «grandi filosofi, artisti, intellettuali di spessore», ma anche da «una genia piuttosto facile da manipolare». Ovvero: «Non è colpa loro e non è un problema razziale-biologico, quanto piuttosto socio-culturale». In altre parole: a scadenze fisse, l’Europa (che non è “innocente”) paga il prezzo, tremendo, della grande fragilità psicologica della Germania.
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Massoni e Opus Dei, la strana cupola della finanza italiana
Sono massone dal 1981. Ho fatto tutti i gradini del rito scozzese, che sono 33. Nel 1999 sono diventato “sovrano gran maestro” della “legittima e storica comunione di Piazza del Gesù”, che era la storica obbedienza del rito scozzese in Italia. Era un’obbedienza di ottantenni, sempre gli stessi dal dopoguerra: si erano resi conto che la gente voleva entrare in massoneria solo per fare carriera, per opportunismo, e quindi non facevano entrare nessuno. Il più giovane ero io. Una volta divenuto “sovrano gran maestro”, mantenni la stessa linea. Di questo passo, però, si andava all’estinzione. Finché nel 2005 ho deciso di scioglierla, di dimettermi, indicando ai confratelli la strada di un’altra obbedienza italiana di rito scozzese, quella di Palazzo Vitelleschi, perché sapevo che il suo “sovrano gran maestro” è una persona seria e loro avrebbero potuto continuare a fare massoneria tranquillamente lì. Io invece non ho continuato, per motivi a me presenti fin dall’inizio: solo che, avendo cercato di cambiare determinate cose e non essendoci riuscito, ho capito che dovevo dedicare il mio tempo ad altro, pur rimanendo massone – io sono massone a tutti gli effetti e sono convinto della dottrina massonica; quello che non mi convince sono alcune contraddizioni strutturali.Da questo osservatorio, che è stato per me essere “sovrano gran maestro” della massoneria, ho potuto fare delle ricostruzioni storiche, anzi meta-storiche, perché a volte gli storici non usano il buon senso. Presentando un mio libro a Cosenza, mia città natale, discussi coi due ordinari di storia di quell’ateneo. Si parlava di Alarico, il re dei Goti, che avrebbe nascosto il tesoro di Roma alla confluenza di due fiumi. Pretendevano che Alarico fosse un furfante. Dico: ma quell’oro, i romani a loro volta a chi l’avevano preso? Lo so che noi abbiamo una strana logica. Il principe di Montecarlo, Grimaldi, era un pirata – non un corsaro, di quelli al servizio degli Stati e quindi, tra virgolette, legittimati: no, era proprio un pirata, di quelli con la bandiera col teschio. Poi è diventato Grimaldi. Col passare delle generazioni, c’è stata una sorta di nobilitazione. Non pretendo che i figli paghino le colpe dei bisnonni, ma non è accettabile che debbano essere considerati superiori solo perché oggi si trovano in una posizione privilegiata. Mi infastidisce: tu parti in vantaggio rispetto a me perché qualche tuo antenato era un mascalzone.Questo per farvi capire quanto noi procediamo per stereotipi. E il luogo comune ci frega, perché non lo mettiamo mai in discussione. I gesuiti, per esempio: erano il braccio armato della Chiesa e divennero i tutori spirituali e gli educatori dei principi, ma poi furono addirittura disciolti. Perché, incontrando i popoli del Sud America, scoprirono quello che in Europa sosteneva Rousseu: che il “buon selvaggio” è spesso migliore di noi. Per questo i gesuiti dell’America Latina si impegnarono così a fondo al fianco dei movimenti di liberazione. Oggi, a capo del Vaticano, in un momento tanto difficile per la Chiesa, è stato eletto un gesuita proveniente dal Sudamerica. Al di là di quello che riuscirà a fare – lo vedremo – si tratta di un messaggio chiarissimo.La rottura coi gesuiti risale al 1928, quando la Chiesa capisce che i gesuiti non le possono più servire, e nasce l’Opus Dei. L’Opus Dei nasce perché la Chiesa non si fida più dei gesuiti. Ha bisogno di qualcosa di più “hard”, di più avanzato: ha bisogno di fare una sorta di massoneria cristiana, perché l’Opus Dei ha esattamente lo stesso schema funzionale della massoneria così come si è configurata con i Grandi Orienti. Con una differenza: che ogni tre mesi escono liste di massoni sputtanati su tutti i giornali italiani. Avete mai visto un elenco dell’Opus Dei? Se volete ve lo dico io, il nome di qualche appartenente: Gianni Letta, il nipote di Gianni Letta, Dell’Utri. Tutti quanti attribuiscono questi personaggi alla massoneria, e invece sono dell’Opus Dei. Li attribuiscono alla massoneria perché la massoneria e l’Opus Dei hanno fatto l’incesto, si sono sposati. Ma non si sono sposati sul piano filosofico, dottrinale: si sono sposati sui soldi. E qui dobbiamo scrivere la storia delle banche e dell’economia italiana.L’economia italia del dopoguerra innanzitutto eredita una realtà importante, l’Iri, fondato da Mussolini nel 1926 con a capo un grande economista, Beneduce. Nel dopoguerra, in seno all’Iri, avviene la prima alleanza tra laici e cattolici. E siccome i laici erano soprattutto massoni, indirettamente è una prima alleanza tra finanza massonica e finanza cattolica, tramite le banche di riferimento. La banca di riferimento della finanza massonica era la Banca Commerciale Italiana, mentre le banche di riferimento della finanza cattolica erano il Credito Italiano e le banche legate alle casse di risparmio. Questi organismi, a loro volta, danno origine a due grandi gruppi, che litigano tra loro solo in apparenza: per la finanza laica c’è Mediobanca, che nasce per volere di Mattioli, il massone a capo della Banca Commerciale Italiana (e Mediobanca viene comandata per tanti anni da un altro massone, Enrico Cuccia), e per la finanza cattolica c’è il gruppo SanPaolo, più il Banco Ambrosiano, una realtà minore, limitata alla Lombardia. Tutto questo va avanti finché, in qualche modo, sul Banco Ambrosiano non cerca di entrare la finanza massonica con un capo che si chiama Calvi, che era un massone.L’Opus Dei e la massoneria si mettono alla fine d’accordo e fondano una banca. Lo Ior nasce perché durante il papato di Pio XII vengono decise alcune cose, deliberate nel 1942 e poi eseguite nel 1950. La Chiesa e la massoneria decidono di avere un organo, che pochi conoscono, di gestione comune. Decidono quindi di far affluire personaggi dell’Opus Dei in una specie di ordine di cavalieri, che si chiamava Ordine di San Maurizio e Lazzaro. Ne sono stato anch’io priore, in quanto “gran maestro”, ma solo fino a quando il responsabile di quest’ordine era un galantuomo, il cardinale Oddi, di Genova; poi, non appena hanno deciso che con lo Ior dovevano fare un po’ di porcherie (il cavalierato era collegato con lo Ior, la banca vaticana), hanno fatto fuori Oddi e nominato Marcinkus, così io ho smesso di andare alle riunioni. Marcinkus è un personaggio che fino a pochi mesi fa giocava a golf nel suo campo personale, annesso alla sua casa di New York. Marcinkus non era massone, era dell’Opus Dei. Il suo Ior ha cominciato a operare come una banca normale: non ha fatto niente di più grave di quello che fanno tutte le banche del mondo.Sappiate che una delle prime cose su cui ha messo le mani il potere mafioso è il potere bancario: negli anni ‘70 e ‘80, il capo della mafia di allora, Stefano Bontade, veniva ricevuto in pompa magna dalle principali banche d’affari europee, come Crédit Monégasque, Lazard, la stessa Goldman Sachs per cui lavorò anche Prodi. Le banche, Bontade lo ricevevano come fosse Onassis. Tutti i principali enti pubblici di questo Stato hanno fatto affari con la mafia. Anche nella Rai c’era il rappresentante della mafia, si chiamava Vanni Calvello. Era una specie di principe, di barone palermitano, e curava i rapporti della mafia con la Rai. Non a caso Andreotti, per farsi assolvere, ha citato come testimoni tutti gli ambasciatori americani a partire dal dopoguerra: tu non puoi andare a processare una persona per mafia quando sai benissimo che gli americani, sbarcati in Sicilia, hanno fatto sindaco di Mazara del Vallo Vito Genovese, che era il numero due di Cosa Nostra. Se ti metti a processare il passato, non ne esci più. Devi metterti a processare il presente.A volte, comunque, accade che nel potere si litighi. Quando il mondo veniva nominato finanziariamente da 7 realtà, e Agnelli era una di queste 7 realtà, successe che litigarono Agnelli e i Rothschild. E un minuto dopo Agnelli vendette le quote della Fiat a Gheddafi – un bel segnale, no? Al capo del gruppo bancario di riferimento dei Rothschild chiesero un commento, e lui disse una parola francese che equivale alla nostra “conturbante”, e pregò che venisse scritta separando “con” da “turbante”, per dire che stavano cercando di coinvolgere quelli che portano il turbante. Fare entrare Gheddafi nella Fiat era uno sfregio non solo ai Rothschild, ma anche al fronte economico sionista (che non significa ebreo: identificare il popolo ebreo col sionismo è una grossissima ingiustizia dei nostri tempi). La bellezza delle cose del potere – che è la nostra fortuna, per cui continuiamo a mantenere dei margini di libertà – è che questi litigano. Perché non nascerà mai il Nuovo Ordine Mondiale? Perché poi si devono mettere d’accordo su chi si piglia la fetta più grossa. Quindi, sotto questo profilo non sono molto pessimista, sento che gli spazi di sopravvivenza sono garantiti.(Gianfranco Carperoro, estratti delle dichiarazioni rese il 13 maggio 2014 alla conferenza pubblica dell’associazione “Salusbellatrix” a Vittorio Veneto, ripresa integralmente su YouTube. Studioso di simbologia, esoterista, già avvocato e magistrato tributario, giornalista e pubblicitario, Carpeoro è autore di svariati romanzi ed è stato “sovrano gran maestro” della comunione massonica di Piazza del Gesù).Sono massone dal 1981. Ho fatto tutti i gradini del rito scozzese, che sono 33. Nel 1999 sono diventato “sovrano gran maestro” della “legittima e storica comunione di Piazza del Gesù”, che era la storica obbedienza del rito scozzese in Italia. Era un’obbedienza di ottantenni, sempre gli stessi dal dopoguerra: si erano resi conto che la gente voleva entrare in massoneria solo per fare carriera, per opportunismo, e quindi non facevano entrare nessuno. Il più giovane ero io. Una volta divenuto “sovrano gran maestro”, mantenni la stessa linea. Di questo passo, però, si andava all’estinzione. Finché nel 2005 ho deciso di scioglierla, di dimettermi, indicando ai confratelli la strada di un’altra obbedienza italiana di rito scozzese, quella di Palazzo Vitelleschi, perché sapevo che il suo “sovrano gran maestro” è una persona seria e loro avrebbero potuto continuare a fare massoneria tranquillamente lì. Io invece non ho continuato, per motivi a me presenti fin dall’inizio: solo che, avendo cercato di cambiare determinate cose e non essendoci riuscito, ho capito che dovevo dedicare il mio tempo ad altro, pur rimanendo massone – io sono massone a tutti gli effetti e sono convinto della dottrina massonica; quello che non mi convince sono alcune contraddizioni strutturali.
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Sacrifici umani, ariosofia nazista: ieri Auschwitz, oggi l’Ue
Sacrifici umani: chi li compie è convinto che il sangue della vittima abbia il potere di rendere più forti, invincibili, quasi immortali. E’ sempre accaduto, nell’antichità ma non solo. Ad Auschwitz, per esempio: «Perché sterminare gli ebrei? Al regime nazista erano più utili da vivi, come schiavi», osserva Francesco Maria Toscano. Tanta brutale ferocia, infatti, non si spiega se non illuminando il buio retroterra dell’ideologia stragista germanica, basata proprio sul culto del sacrificio. Ne sa qualcosa anche la Grecia di oggi, a cui è stata inflitta – con crudeltà gratuita – la tortura infinita dell’austerity, la distruzione di massa della struttura sociale di un intero paese, senza nessuna pietà per anziani e bambini. Niente a che vedere coi deliri di Himmler? La stessa Angela Mergel, secondo l’esplosivo libro “Massoni” di Gioele Magaldi, fa parte di una superloggia segreta che si chiama “Walhalla”, esattamente come la sinistra cripta iniziatica del capo delle SS. Il paradiso nibelungico e il mito di Parsifal. La guerra come vocazione, la violenza come prassi. Cosa lega l’anima oscura del nazismo alla ferocia tecnocratica dell’Ue a guida tedesca? Si chiama ariosofia. E’ una corrente sotterranea, che percorre l’Europa per decenni, legittimando i superuomini e incoraggiandoli a compiere “sacrifici umani”.Fascismo e nazismo, scrive Toscano recensendo il libro di Magaldi sul blog “Il Moralista”, furono segretamente aiutati, nella loro ascesa, da segrete forze massoniche: «Tanto il Duce quanto il Führer giunsero al potere grazie all’aiuto di alcuni “apprendisti stregoni” in grembiulino, desiderosi di imprimere una svolta autoritaria e oligarchica al mondo occidentale». Certo, Roma e Berlino avevano ufficialmente messo al bando la “libera muratoria”. Ma Mussolini «fece del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, affidando non a caso al massone Alberto Beneduce il ruolo di supervisore dell’intera economia fascista». Parallaelamente, «dopo avere smantellato le logge tedesche “ordinarie”», Hitler delegò al massone Hjalmar Schacht il compito di riportare in auge il vecchio sistema industriale e finanziario germanico, basato sul mercantilismo padronale. Non è solo politica: gli uomini del Führer, aggiunge Toscano, traevano ispirazione dalla loro famigerata dottrina segreta, l’ariosofia, «corrente occulta ben presto entrata in rotta di collisione con i massimi rappresentanti di un esoterismo di tipo “tradizionale”».Cos’è l’ariosofia? «E’ una gnosi, coltivata specialmente all’interno delle SS di Himmler, capo supremo del culto dell’Ordine Nero». Nel suo dirompente libro, che denuncia il ruolo segreto delle “Ur-Lodges” nella storia del Novecento, Magaldi cita un saggio di Pierluigi Tombetti che rievioca il “cuore nero” dell’esoterismo nazista delle SS: «Nella campagna a poca distanza da Paderborn, in Vestfalia, si erge maestoso su una collina che domina il territorio il castello Wewelsburg, dove Heinrich Himmler creò l’Omphalos, o ombelico del mondo, il centro spirituale del suo personale impero». Proprio a Wewelsburg, i migliori scienziati tedeschi si riunivano per dedicarsi alla “ricerca pura”. I cultori dell’Ordine Nero rielaboravano il mito di “Thule”, l’iperborea ariana, il Polo Nord, l’antica patria in cui la maggioranza delle tradizioni germaniche posizionavano l’Eden ariano, «cioè il luogo in cui, nella notte dei tempi, una stirpe di uomini-dei ariani vivevano in perfetta armonia con le forze della natura, essendone essi stessi una manifestazione». Uomini dotati di poteri divini. Tra il 1939 e il 1944, Himmler stravolse la struttura del castello, ricavando una cripta che divenne il sancta sanctorum delle SS. Cripta che Himmler battezzò il “Wahlalla”.«Per inciso – scrive Toscano – proprio “Wahlalla” è il nome di una delle tre Ur-Lodges frequentate da Angela Merkel». Un tuffo ancestrale nell’irrazionale? Solo in apparenza: è proprio una certa ideologia esoterica a spiegare, a posteriori, certe manifestazioni storiche altrimenti incomprensibili. L’Olocausto, per esempio. Perché quella strage così metodica e fanatica? «La risposta va ricercata sempre nell’ambito della filosofia occulta», sostiene Toscano. «Molte dottrine sapienziali antiche, assorbite e riattualizzate dalle élite esoteriche naziste, auspicavano la consumazione di “sacrifici umani” indispensabili per liberare “energie positive” a vantaggio dei sacrificatori». Ed eccoci al 2014: «Anche oggi, sebbene in chiave soft, riveduta e corretta, Angela Merkel, iniziata presso una loggia dal nome evocativo e ambiguo (“Walhalla”), inneggia di continuo alla retorica del “sacrificio”. Per queste ragioni, al netto delle evidenti differenze di metodo, l’Olocausto greco attuale è paragonabile a quello ebraico di allora, figli entrambi della stessa identica “gnosi”, quella stessa che insegnava a Himmler ieri e a Merkel oggi come i “sacrificatori” traggano energia e forza versando il sangue delle vittime».Giusto per completare la panoramica “esoterica”, continua Toscano, è giusto ricordare come la Merkel risulti affiliata pure alla “Parsifal”, una “Ur-Lodge” frequentata in passato anche da Helena Petrovna Blavatsky, madrina di quella “teosofia” che tanto influenzò l’armamentario ideologico caro alle élite con la svastica. «E quindi, con riferimento alla biografia della Merkel, le “coincidenze” in grado di far tornare alla mente l’esperienza nazista guarda caso aumentano». Anche l’atroce capitolo del nazismo, secondo Magaldi, non è perfettamente leggibile se si trascura il ruolo-chiave dell’ideologia occulta e dei circoli segreti di allora, accomunati dallo stesso inconfessabile obiettivo: far sparire dall’Europa i cittadini, trasformandoli in sudditi. La Germania e l’Ue stanno riuscendo, oggi, nell’impresa tentata ieri da Hitler? Suggestioni inquietanti, tra le mille sfaccettature della storia e dell’attualità. Un panorama che il libro di Magaldi arricchisce di inediti e sbalorditivi indizi, inserendo nomi e cognomi del “terzo livello” del supremo potere. Un network mondiale di grandi oligarchi, rispetto ai quali i politici sono soltanto mediocri esecutori. Un potere smisurato e “nemico”, il cui pensiero retrostante è aristocratico, feudale, autoritario, persino tenebroso. Secondo questa tesi, i “sacrifici umani” non sono affatto un incidente socio-economico. Sono espressamente voluti, come se si trattasse di un rito: perché le nostre sofferenze sono il “loro” trionfo.(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).Sacrifici umani: chi li compie è convinto che il sangue della vittima abbia il potere di rendere più forti, invincibili, quasi immortali. E’ sempre accaduto, nell’antichità ma non solo. Ad Auschwitz, per esempio: «Perché sterminare gli ebrei? Al regime nazista erano più utili da vivi, come schiavi», osserva Francesco Maria Toscano. Tanta brutale ferocia, infatti, non si spiega se non illuminando il buio retroterra dell’ideologia stragista germanica, basata proprio sul culto del sacrificio. Ne sa qualcosa anche la Grecia di oggi, a cui è stata inflitta – con crudeltà gratuita – la tortura infinita dell’austerity, la distruzione di massa della struttura sociale di un intero paese, senza nessuna pietà per anziani e bambini. Niente a che vedere coi deliri di Himmler? La stessa Angela Merkel, secondo l’esplosivo libro “Massoni” di Gioele Magaldi, fa parte di una superloggia coperta che si chiama “Walhalla”, esattamente come la sinistra cripta iniziatica del capo delle SS. Il paradiso nibelungico e il mito di Parsifal. La guerra come vocazione, la violenza come prassi. Cosa lega l’anima oscura del nazismo alla ferocia tecnocratica dell’Ue a guida tedesca? Si chiama ariosofia. E’ una corrente sotterranea, che percorre l’Europa per decenni, legittimando i superuomini e incoraggiandoli a compiere “sacrifici umani”.