Archivio del Tag ‘allarme’
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Assalto alle banche, vogliono un altro governo Bilderberg
Per imporre in Italia un governo compiacente alla linea che molti oggi chiamerebbero “Linea Bilderberg”, o “Linea Monti-Merkel-Goldman Sachs”, nonostante l’esito elettorale dell’ultimo voto politico, potrebbe essere a breve orchestrata una crisi bancaria italiana che terrorizzi la popolazione e crei il consenso per un governo di quel tipo in cambio di soccorsi monetari di Bce, Fed e altri. I recenti spostamenti di capitali dello Ior da banche italiane a banche tedesche (compresa parte del nostro 8 per mille) corrobora questa congettura, assieme alla nomina di un tedesco alla presidenza dello Ior. Il voto politico del 25 febbraio esprime disinganno e rifiuto della maggioranza degli italiani verso la dittatura dei mercati, l’egemonia della Germania, il modello economico mercatista e neoliberista snaturato in Europa col socialismo tributario dei cosiddetti Illuminati, le ricette rigoriste e fiscaliste di tecnici e accademici balordi o traditori
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Nuova stangata da Bruxelles, se Grillo tiene in vita Monti
«Come mai Grillo trova più accettabile Monti di Bersani?». Aldo Giannuli non si spiega l’accondiscendenza del leader del “Movimento 5 Stelle” nei confronti dell’ultimo “strappo” di Giorgio Napolitano, che ipoteca il futuro nominando i suoi “dieci saggi” secondo uno schema che Paolo Flores d’Arcais giudica “eversivo”. Anziché farsi da parte, l’Uomo del Colle annuncia che resterà in carica fino al 15 maggio: «Il che, in soldoni, significa che prima di settembre non si vota». Dunque questa situazione di “sospensione” potrebbe durare anche altri 5-6 mesi, «durante i quali, il governo c’è: Monti». La situazione è oltremodo pericolosa, avverte Giannuli: con un governo congelato, in regime di “prorogatio”, l’Italia sarebbe ancora più debole nei confronti del vero problema: Bruxelles. L’ennesimo alibi perfetto «per fare quel che gli pare, giustificandosi con l’eccezionalità della situazione: e con un governo come quello di Monti, non ci sarebbero dubbi su cosa farebbe».
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Vera sovranità democratica: la lunga marcia che ci attende
Un valido difensore della valle di Susa aggredita dalla Torino-Lione, colossale spreco di denaro pubblico, ben peggio del mitico Ponte sullo Stretto. E un nemico giurato della “casta”, quella che vive – anche – di finanziamento pubblico a quei partiti che non hanno voluto cambiare la legge elettorale tenendosi l’orrido “Porcellum”, per poter comodamente imbottire il Parlamento di “nominati” di stretta fiducia, inclusi indagati e pregiudicati. Questo in sostanza il profilo politico iniziale del “Movimento 5 Stelle”, che si è via via evoluto – durante la campagna elettorale, di piazza in piazza – per voce del leader, sempre più incline a puntare sul “reddito minimo di cittadinanza” per tenere in piedi un’Italia sul punto di crollare. Elementi di decrescita e riconversione ecologica dell’economia, certo. E poi: scuola pubblica e sanità pubblica, investimento culturale, Internet veloce e gratuito per tutti. Con che soldi? Forse si comincia a capirlo solo ora, dopo le elezioni.
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Il Guardian: grazie Italia, svolta democratica per l’Europa
«Oh giorno felice. Il risultato elettorale italiano è un trionfo per la democrazia. “Nessun Papa, nessun governo, nessun capo della polizia”, recitava un Tweet a diffusione virale che salutava l’arrivo a Roma della “politica punk”. Il risultato è un antidoto, non solo per la corrotta politica italiana, ma anche per il dogma di austerità che ora prende l’economia dell’Europa per la gola. L’unico modo di allentare la sua presa è attraverso il voto. Congratulazioni, Italia». Così il “Guardian”, attraverso Simon Jenkins, saluta il clamoroso risultato italiano. «Il trionfatore elettorale più spettacolare è Beppe Grillo, un comico satirico scatenato ma con un messaggio chiaro: l’austerità, l’euro e la corruzione tutti insieme sono la causa dei mali continui che tormentano l’Italia. Possiamo discutere i problemi, ma perché preoccuparsi quando nessuno ascolta? Basti dire alle autorità in carica, come fa Grillo, di andare affanculo. Quando i politici hanno bandito Grillo dalle Tv, questi si è messo a usare il blog e la piazza. Il suo colpo da ko è stato il voto».
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Il popolo di Grillo: sana e democratica rivolta di classe
C’è una strana serenità che sale dopo il terremoto elettorale, retrocedendo i tonfi sui mercati e gli allarmi delle cancellerie al rango delle note di colore. Come se i problemi fossero altri, di un’altra epoca. La sorpresa che emerge è che il signor Grillo non è un mostro a tre teste né un gerarca nazista, come da anni predicavano i partiti, a iniziare dal Pd, e i loro volonterosi carnefici che oligopolizzano la stampa italiana. E’ solo un libero professionista che si è appassionato del web e di temi socio-ecologici e tre anni e mezzo fa si candidò alle primarie dello stesso Pd. Che rispose come insegnavano le Frattocchie. Col solito niet, non privo di risatine e consigli a trovarseli da solo, i voti. E con la solita pacca sulla spalla che continua a elargirsi ai giovanotti, relegati per oltre 30 anni nelle “sezioni giovanili”, ovvero nella patetica coreografia della danza del giaguaro.
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Potere nel panico, ora serve un patto di salvezza nazionale
Visti i sondaggi, se le forze antagoniste si fossero presentate unite, forse si poteva pensare addirittura di contendere al Pd il premio di maggioranza alla Camera. Se non altro, ora ci sarà – per la prima volta – una vera opposizione, fatta di “grillini” e parlamentari ingroiani. Senza contare molti eletti nelle file di Sel: neppure loro digeriranno facilmente il massacro sociale del Fiscal Compact, spending review elevata all’ennesima potenza fino a devastare la società italiana. Per non parlare dell’altro incubo alle porte: la guerra – alla quale noi, “lavapiatti della Nato”, potremmo essere velocemente chiamati in Medio Oriente, tra Siria e Iran. Molto allarmante, sotto questo aspetto, la chiamata a rapporto di Napolitano nell’ufficio di Obama, a pochi giorni dal voto: «Il Palazzo è nel panico – dice Giulietto Chiesa – e potrebbe mettere in campo un altro tecnocrate della Goldman Sachs». Oppure, inventare un “piano-B”: «Soluzione ancora peggiore, con la svendita finale delle aziende di Stato i cui manager stanno finendo in galera, e una repressione mai vista per impedire ai cittadini di protestare».
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Argus vede tutto: il drone-guardiano ci sorveglia dal cielo
«Ci stiamo muovendo verso una società sempre più elettronica, in cui tutti i nostri movimenti saranno tracciati», ammette Mary Cummings, dell’Humans and Automation Lab presso il Mit. Gli esperti prevedono che ci saranno 30.000 droni di sorveglianza nei cieli americani entro il 2020, a seguito della legge approvata lo scorso anno dal Congresso, che consente l’uso di droni spia-sul suolo nazionale americano. Droni che «sarebbero una piattaforma ideale» per super-sensori come “Argus-Is”, videocamera di sorveglianza da 1,8 miliardi di pixel, capace di “vedere” oggetti minuscoli, anche solo di 15 centimetri, da un’altitudine di almeno seimila metri. «Ci piacerebbe che “Argus” sorvegliasse un’area fissa per 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana», dice il suo inventore, Yiannis Antoniades, della Bae Systems, l’azienda che ha sviluppato questa tecnologia di spionaggio di massa: è lo “sguardo permanente” dalla Darpa, la “Defense Advanced Research Projects Agency” del governo di Washington.
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Grecia, disastro umanitario: via l’euro, o interviene l’Onu
«La Grecia deve uscire subito dall’euro, svalutando la sua moneta del 20-30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu». L’allarme – totalmente ignorato dai media italiani, interamente occupati dal “grande nulla” della campagna elettorale – è firmato dal più importante economista tedesco, Hans Werner Sinn, consigliere personale di Angela Merkel, sorretto da altri 50 economisti, tra cui Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank of Scotland, la quarta banca al mondo. Rapporto urgente, presentato al Consiglio d’Europa, alla presidenza della Bce e all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea: la Grecia sta crollando e la gente ormai assalta i supermercati.
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No-Tav e cattiva politica: taglio illegale di recinzioni illegali
«Tagliare le reti di Chiomonte è una azione dichiaratamente illegale. Averle installate lo è di fatto. Persino l’amministrazione comunale (lasciata in questa occasione davvero sola) ha dovuto formalmente riconoscerlo». Claudio Giorno, storico militante ambientalista della valle di Susa, protesta contro chi “getta benzina sul fuoco” all’indomani dell’arresto di due giovani No-Tav, al termine di un “blitz” dimostrativo la sera dell’8 febbraio nel quale sono state tagliate le recinzioni che proteggono il “fortino”, cioè l’area della Maddalena di Chiomonte sgomberata dalla polizia il 27 giugno 2011 e militarizzata per aprirvi il piccolo cantiere di una galleria geognostica, opera minore e accessoria all’eventuale, futura linea Torino-Lione. Secondo i No-Tav, reduci da una fiaccolata di solidarietà per i due giovani arrestati, si è trattato di “un atto di resistenza”, peraltro incruento, mentre il Pd spara a zero sull’incursione nel mini-cantiere, parlando di «azioni di teppisti» addirittura «coordinate dai sindaci».
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Povera Italia: con l’euro e Monti, redditi retrocessi al 1986
Grazie euro, grazie Monti, grazie Europa. Il reddito disponibile degli italiani scivola ancora e nel 2013 tornerà ai livelli di 27 anni fa. Secondo un’analisi di “Rete Imprese Italia” il dato è sceso a meno di 17.000: precisamente, 16.955 euro pro capite, contro i 17.337 dello scorso anno. Nel 2007, anno di inizio della crisi, il reddito medio degi italiani era di 19.515 euro. In pratica, sono 2.500 euro in meno dall’inizio dell’esplosione della grande crisi che sta scuotendo l’Occidente e letteralmente mettendo in ginocchio i paesi dell’Eurozona, dove gli Stati hanno perso ogni forma di sovranità finanziaria e sono “costretti” a ricorrere alla spirale suicida dell’inasprimento fiscale su famiglie e aziende. E’ la prova di quello che gli economisti democratici definiscono “economicidio”: impoverire un paese a tavolino, tagliando la spesa pubblica che sorregge il benessere diffuso e quindi anche il settore privato, con la domanda di prodotti, servizi e consumi.
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Buco Mps, e lo spread dorme? Si sveglierà dopo il voto
Noi cittadini “qualsiasi”, per nulla esperti di esoteriche questioni finanziarie, avevamo capito così: se l’Italia va male, se la Borsa scende, se ci ritroviamo inguaiati col debito pubblico, se le nostre banche sono “sull’orlo del baratro”, allora lo spread sale. Avevamo capito che lo spread era il campanellino, pronto a suonare per avvisarci che bisognava mettere mano al portafoglio e tamponare qualche buco. Sale lo spread? “Riforme strutturali”, tagli, tasse, governi nazi, ecc. Adesso, però, il Monte dei Paschi rivela un buco miliardario («Ma quali 14 miliardi?», tuonava Profumo a Grillo; infatti sono 17), bisogna accorrere a salvamento coi soliti prestiti oppure nazionalizzare – che è poi la stessa cosa ma senza dirlo, perché per la dottrina religiosa vigente è peccato mortale –, si trema per i 23 miliardi di debito pubblico che Mps comprò col famigerato prestito all’1% della Bce, eppure malgrado tutto ciò lo spread dormicchia a 250.
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Web, spionaggio di massa: siamo tutti sorvegliati dagli Usa
La Cia ci spia, cantava tanti anni fa Eugenio Finardi, pensando agli 007 di allora, impegnati nella guerra fredda. Archiviato il grande nemico, l’Unione Sovietica, gli “spioni” sono più che mai al lavoro, grazie ai nuovi ferri del mestiere: i servizi “cloud” offerti da Google, Microsoft e Facebook. Obiettivo: «Sorveglianza di massa, di calibro pesante, mirata alla nuvola informatica», nientemeno. «Un tipo di linguaggio che non può essere spazzato e nascosto a lungo sotto il tappeto», afferma il giornalista Ryan Gallagher, che da Londra tiene d’occhio manipolazioni digitali e violazioni della privacy effettuate via web. Una su tutte: la nuova legge che di fatto autorizza gli Stati Uniti a controllarci: «Europei, prendete nota: il governo Usa si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente». Lo rivela una relazione fornita al Parlamento Europeo, che avverte: l’America ha legalizzato «una sorveglianza meramente politica sui dati relativi a stranieri».