Archivio del Tag ‘Askatasuna’
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Perino: Torino-Lione intoccabile, è il bancomat dei partiti
Le grandi opere? «Sono il bancomat dei partiti». Una verità politica, e ormai «anche giudiziaria», tranne per che per l’opera più costosa e misteriosa: la Torino-Lione. E’ mai possibile, si domanda il portavoce No-Tav Alberto Perino, che solo la magistratura torinese non veda il problema? «E’ solo una sensazione, ma sgradevole: come se a Torino i magistrati lavorassero per conto del Pd», il partito che più di ogni altro preme sull’alta velocità fra Italia e Francia. Forse anche così, sostiene Lele Rizzo del centro sociale Askatasuna, si spiega l’ultima raffica di provvedimenti giudiziari – una ventina – emessi alla vigilia del “contro-vertice” che i No-Tav italiani e francesi organizzano a Lione il 3 dicembre, per smentire le tesi ufficiali del summit Monti-Hollande. «Sembra proprio che le autorità temano la nostra capacità di mobilitazione popolare». Senza peraltro riuscire mai a spiegare la presunta utilità della maxi-opera, aggiunge il naturalista Luca Giunti, che si è visto annullare un incontro al Politecnico di Milano per “manifesta inconsistenza” dei Sì-Tav.
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Torino, lo show della paura: Fassino assediato dai fischi
«Cosa c’entrate, voi? Andate via: via la polizia dal corteo!». Sembra Belfast, invece è Torino: Primo Maggio 2012. Qualche attempato manifestante, col quotidiano sottobraccio, intona il coro “via, via, la polizia”, mentre gli agenti in assetto antisommossa controllano nervosamente il pubblico, visibilmente irritato. Poi, immancabili, i tafferugli: in via Po, gli agenti caricano coi manganelli, reagendo agli insulti di un gruppo di studenti, mentre i dirigenti del reparto mobile faticano a contenere la carica: «Fermi!», continuano a sgolarsi, mentre i manifestanti si mettono al riparo sotto i portici. Obiettivo della contestazione: lo strapotere delle istituzioni-ombra, che infliggono il “rigore” ma si rifiutano di dare spiegazioni credibili. «Il Primo Maggio è la nostra festa: qui non ce li vogliamo», protestano i più giovani, ragazzi dei centri sociali e delle coooperative rimaste senza lavoro. L’atmosfera è di piombo: sembra Londonderry, ma è Torino.
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Torino, in 300 attaccano i poliziotti al G8 dei rettori
«Un’aggressione violenta e premeditata», secondo il ministro dell’interno Roberto Maroni, quella di cui sono rimasti vittima il 19 maggio gli agenti schierati al castello del Valentino a protezione dei rettori radunati per il G8 University Summit: 24 feriti tra polizia e carabinieri, 5 manifestati contusi e due arresti. Ad attaccare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine, circa 300 “antagonisti” a viso coperto, protetti da scudi e armati di sassi, estintori e spranghe. Gli attaccanti erano nascosti tra i 5.000 studenti del pacifico corteo dell’Onda, radunati a Torino per contestare i rettori dietro lo striscione “Voi il fallimento del presente, noi l’anomalia del futuro”.
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Addio ad Armando Ceste, pioniere del cinema sociale
Un maestro, nell’arte del documentario sociale. Si è spento il 15 aprile Armando Ceste, 67 anni, caposcuola del cinema-verità targato Torino e fondatore, negli anni ’70, del Collettivo Cinema Militante. «Cerco di continuare a lavorare restando leale con le ragioni di quegli anni», ripeteva. Dopo “La lezione”, il cortometraggio d’esordio presentato nel 1969 al festival del Cinema Indipendente di Torino, Ceste collaborò a lungo con l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma e fondò nel 1997 il Valsusa Filmfest