Archivio del Tag ‘cave’
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Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione
La Torino-Lione? Ormai definitivamente inutile. Lo “ammette” anche Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato cui compete la gestione della rete ferroviaria: l’attuale traforo internazionale del Fréjus, che già collega Italia e Francia lungo la ferrovia Torino-Modane che attraversa la valle di Susa, è in grado di accogliere anche maxi-convogli, persino i più ingombranti in circolazione in Europa. «La certezza – dichiara Tino Balduzzi, attivista No-Tav intervistato da Alessandra Fava per il newsmagazine “Manifestiamo” – viene da un documento di Rfi, scoperto durante una ricerca sui carri Modalohr». Il documento “svela” l’esatta capacità del vecchio tunnel, recentemente “limato”, e dimostra che le limitazioni che impedivano di caricare su treno i camion standard, alti 4 metri, non ci sono più». Via libera, dunque, alla decantata “autostrada ferroviaria”: cade l’alibi secondo il quale sarebbe necessario un nuovo super-traforo.
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Bocca: navigare fino a Milano, salvare il Po dai veleni
Il Lambro avvelenato, che minaccia di avvelenare il Po, è l’ultima delle devastazioni compiute «dal partito del fare e del non ragionare». Il Piemonte è “il padre di tutte le inondazioni”, i suoi fiumi non tengono più. Contadini, industrie e cavatori hanno chiesto all’alto corso del Po più del ragionevole. Hanno preso i suoi valligiani per farne dei manovali, le sue acque per derivazioni che in certi tratti, d’inverno, asciugano il fiume che è tanto più pericoloso quanto più è in magra. Salvare il Po? E’ possibile, recuperando la civiltà del fiume. E utilizzandolo come via d’acqua commerciale, pulita e alternativa al cemento e all’asfalto.
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Valledora, un film sull’inferno delle discariche
L’inferno, raccontato e denunciato in un film, autoprodotto dagli abitanti dell’area più inquinata d’Italia, nel cuore della pianura padana, tra discariche, inceneritore, cave, colate di cemento dell’alta velocità ferroviaria, centrali termoelettriche e la centrale nucleare di Trino. L’inferno è la Valledora, area un tempo verde, in provincia di Vercelli. Dove un giovane documentarista, Matteo Bellizzi, ha ambientato il film “Valledora, la terra del rifiuto”: uno sconvolgente atto d’accusa, che testimonia lo scempio del territorio e le torture (ambientali) inflitte agli abitanti, molti dei quali sono ormai in fuga, in cerca di scampo, lontano dai veleni che ammorbano terra, aria e acqua.