Archivio del Tag ‘cinema’
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Mafia e grandi opere, Carlotto in valle di Susa
La ragazza, Margherita, ha solo 25 anni. Lui la scopre già esanime in un lago di sangue, uccisa a coltellate. Corre dai carabinieri in cerca di aiuto, ma finisce in manette. Non è un giallo, o meglio: è il noir di tutta una vita, che diverrà un caso italiano e poi internazionale. Era il 1976 e lui aveva appena diciott’anni. Ne ha impiegati altrettanti, tra galera, latitanza e processi, per venirne fuori innocente. E’ la storia, purtroppo vera, di Massimo Carlotto: che dopo Erri De Luca e Giorgio Diritti incontrerà la popolazione della valle di Susa il 20 marzo, al Valsusa Filmfest.
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Erri De Luca e Giorgio Diritti al Valsusa Filmfest
Il film-capolavoro “L’uomo che verrà”, sulla strage nazista di Marzabotto, aprirà l’edizione 2010 del Valsusa Filmfest, rassegna di cinema militante, sulla montagna e la storia sociale delle Alpi, nel cuore della valle di Susa che si oppone all’alta velocità Torino-Lione. Il regista, Giorgio Diritti, sarà presente il 4 marzo a Condove alla proiezione del suo ultimo lavoro, che fa seguito all’applauditissimo “Il vento fa il suo giro”, ambientato nelle valli occitane del Piemonte e scritto da Fredo Valla.
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Iran: arrestato il regista Panahi, Leone d’Oro a Venezia
Il regista iraniano Jafar Panahi, già vincitore del Leone d’oro a Venezia e una delle voci più critiche del presidente Mahmud Ahmadinejad, è stato arrestato la sera del 1° marzo a Teheran con la moglie e la figlia da agenti dei servizi di sicurezza. Panahi e famiglia erano già stati arrestati una prima volta il 30 luglio 2009 (e poi rilasciati dopo alcune ore) mentre prendevano parte alle commemorazione di Neda Aqa-Soltan, la ragazza divenuta simbolo dell’Onda verde. Successivamente, al regista è stato impedito di presenziare ai festival cinematografici di Mumbai, in ottobre, e di Berlino, il mese scorso.
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Maledizione siberiana: Lilin attaccato al Chiambretti show
Maledizione siberiana. Ovvero: il prezzo (tutto italiano) del successo. Protagonista: Nicolai Lilin, 29 anni, narratore per vocazione e scrittore per l’Einaudi, che ha rapidamente sfondato il tetto delle 50.000 copie vendute con l’opera prima, “Educazione siberiana”, romanzo autobiografico sulla pericolosa adolescenza vissuta nel ghetto criminale di Bender, in Transnistria, al crepuscolo dell’Urss, tra carcere minorile, baby-gang e sbirri del Kgb. Successo fulminante, anche grazie alla generosa presentazione di Roberto Saviano su “Repubblica”, tanto benevola da irritare i detrattori di Saviano
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L’uomo che verrà: diario-capolavoro della strage nazista
Inondati da rievocazioni scolastiche o ricostruzioni troppo schematiche della Seconda guerra mondiale e dei suoi episodi, dove il cinema viene piegato alle ambizioni propagandistiche di questo o di quello, la visione di “L’uomo che verrà” offre lo stesso sollievo di una boccata di aria fresca a chi si sente soffocare. Rigoroso, emozionante, onesto, appassionato, il film di Diritti sa coniugare lucidità morale e lettura storica con uno stile insolito per il cinema italiano, di elegante e non ostentata classicità. Da vero (e grande) regista.
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Nicolai Lilin torna in tv, ospite di “Chiambretti Night”
Nicolai Lilin sarà ospite di Piero Chiambretti martedì 26 gennaio: l’autore di “Educazione siberiana” ha accettato di sedere sulla (scomoda) poltrona di “Chiambretti Night”, in seconda serata su Italia Uno, affrontando l’inevitabile intervista semiseria del più tagliente e imprevedibile showman della televisione italiana. Di origine russa, tatuatore formatosi in Transnistria alla scuola del “tatuaggio criminale siberiano”, Lilin ha trasferito la sua drammatica esperienza, compreso il carcere minorile, nelle pagine del fortunato romanzo d’esordio.
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Tutti contro Vendola, campione di trasparenza e risultati
La Puglia quest’anno è stata la regione che ha perso meno di tutti Pil, proprio nell’anno nero dell’economia. Il motivo? Proprio perché è stata la regione che dopo tanti anni è riuscita a invertire il flusso di immigrazione, soprattutto quella giovanile, e questo è alla base di un lavoro sulle politiche giovanili di cui il governatore è stato animatore. Un’altra cosa importantissima – che vedo in prima persona anche perché mi occupo di editoria in una casa di produzione cinematografica – è che la Puglia è diventata veramente un Eldorado per questa industria.
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Kusturica: media e Hollywood mentono, siamo tutti sconfitti
All’inizio del secolo scorso eravamo tutti convinti che l’arte dei grandi, da Joyce a Proust, a Picasso, ci stesse preparando a una rivoluzione dello spirito. Ma davanti all’attuale produzione cinematografica si ha l’impressione di essere riprecipitati a fine Ottocento. Il nostro tempo è saturo: di originali, di esclusive, di brevetti. Inutile tentare di essere inediti. Tarantino funziona perché replica: ricombina e rimette in modo meccanismi, ingranaggi d’una tradizione antica, ben rodata.
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Kiarostami, cinema in esilio: temo per la mia sicurezza
Dopo l’11 settembre, gli toccò un infortunio tragicomico: appena atterrato a New York per un meeting di cinema indipendente, fu scambiato per un sospetto terrorista e costretto a reimbarcarsi per Teheran. Saputo dell’incidente, il grande regista finlandese Aki Kaurismaki, anche lui impegnato nell’evento culturale newyorkese, fece le valigie: «Se questo paese non accoglie un grande artista come Kiarostami, me ne vado anch’io». Ma mentre Kaurismaki è libero di lavorare ovunque, il suo collega iraniano (altro cittadino del mondo) è condannato all’invisibilità e ora si sente addirittura in pericolo: «A Teheran non mi sento più sicuro».
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Caro Berlusconi, scrivere di mafia non è sputtanare l’Italia
La mafia? Non esiste. E’ un’invenzione letteraria. Il Padrino? Scarface? Letteratura cinematografica, come potrebbero testimoniare Bob De Niro, Marlon Brando e Al Pacino. Chissà cosa ne penserebbe Leonardo Sciascia, se fosse ancora vivo, dell’ultima sortita del premier, Silvio Berlusconi. Esasperato dalle indiscrizioni di stampa (smentite dai magistrati fiorentini) su presunte collusioni mafiose, il 28 novembre il Cavaliere s’è sfogato coi giovani del Pdl a Olbia: «Se trovo chi ha scritto “La Piovra”, lo strozzo». Secondo il premier, libri e film sulla mafia danneggiano l’immagine dell’Italia.
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Razzismo ieri e oggi: ebrei o Rom, basta la parola
Alcuni anni orsono, a seguito del grande successo del film “Train de Vie” di cui avevo curato la versione italiana dei dialoghi, ricevetti la proposta di curare anche i dialoghi italiani di un film di produzione tedesca intitolato “Commedian Harmonists”. La pellicola racconta la storia e le tribolazioni di un gruppo vocale formatosi a Berlino alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso. L’ensemble, dopo le iniziali difficoltà proprie di ogni impresa di quel tipo, riusci a conquistare una straordinaria fama anche all’estero e i Commedian Harmonists divennero delle superstar proprio negli anni in cui saliva al potere il partito nazista.
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Polonia: in galera chi sventola la bandiera rossa
Il presidente polacco Lech Kaczynski ha firmato il 28 novembre l’emendamento al codice penale che vieterà il possesso, la produzione e diffusione, anche tramite Internet, di simboli di propaganda delle idee comuniste, che il governo di Varsavia equipara a quelle fasciste. Molto seria la pena: fino a due anni di reclusione per chi oserò sventolare una bandiera rossa, o anche solo custodirla in casa – neppure fosse un’arma da fuoco – a meno che il possessore non sia un collezionista autorizzato di cimeli politici.