Archivio del Tag ‘diritti umani’
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Gli ergastolani al Papa: siamo già morti, senza speranza
Santo Padre, siamo degli ergastolani, dei condannati a essere colpevoli e prigionieri per sempre, ergastolani con l’ergastolo ostativo ad ogni beneficio. Santo Padre, molti di noi sono in carcere da 20, 30 anni, altri di più, senza mai essere usciti un solo giorno, senza mai un giorno di permesso con la propria famiglia. Molti di noi sono entrati da ragazzi adolescenti e ora sono quarantenni destinati ad invecchiare in carcere, altri erano giovani padri e ora sono nonni con i capelli bianchi.
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Brasile-choc: la polizia uccide 2000 persone all’anno
Undicimila persone uccise in sei anni. Ha i numeri drammatici di una guerra il bilancio delle recenti operazioni di polizia condotte in Brasile. La denuncia proviene dall’associazione umanitaria Human Rights Watch, secondo cui la maggior parte degli omicidi è avvenuta sotto forma di brutale esecuzione. Il rapporto di 122 pagine pubblicato il 9 dicembre conferma quello diffuso già nel 2008 dalle Nazioni Unite, secondo cui la polizia brasiliana sarebbe stata responsabile di una «significativa porzione» dei 48.000 omicidi commessi nel paese l’anno precedente.
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Berlusconi e il gas russo, passaporto anti-Usa per l’Europa
Caro Beppe Grillo, mi hai chiesto di mandarti da Mosca, dove mi trovo in questo momento, qualche appunto sulla strategia berlusconiana verso la Russia. Mi limito a esporti modestamente i miei pensieri in merito. Com’è noto Berlusconi pensa di essere eterno. E dunque pensa in termini lunghi, almeno per quanto concerne il suo ruolo nella storia d’Italia. E io credo che gli piaccia pensare a se stesso come colui che garantirà al nostro paese il riscaldamento per un tempo indefinito a venire.
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Prigione più umana, detenuti in sciopero della fame
Due giornate di protesta pacifica e sciopero della fame per dire basta alle condizioni disumane di detenzione. Queste le iniziative dei detenuti italiani, il 1° e il 10 dicembre, per riportare l’attenzione sul sistema carcerario e chiedere l’attuazione di una riforma. I giorni della protesta pacifica non sono stati scelti a caso: il 1° dicembre ricorrono le mobilitazioni avvenute nei penitenziari nel 2007 e nel 2008, mentre il 10 si celebra la giornata internazionale dei diritti umani. Sfibrati e consumati dalle dure condizioni di detenzione, i carcerati chiedono l’applicazione di misure alternative e trattamenti più equi.
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Soldati di Pinochet: ordini disumani, noi le prime vittime
«Ci considerano assassini, ma eravamo soltanto giovani soldati di leva. Durante la dittatura di Pinochet, non eseguire un ordine poteva significare essere fucilati. Anche noi abbiamo subito la violenza di quel trauma». A vent’anni dal ritorno della democrazia in Cile, gli ex soldati del brutale regime di Santiago si dichiarano vittime di abusi durante la dittatura e di pesanti discriminazioni negli anni a seguire. Tanto da chiedere un indennizzo, per i presunti danni psicologici subiti, che avrebbero portato molti di loro alla dipendenza da alcol e droghe per tentare di dimenticare l’orrore di cui furono strumenti.
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Civil Courage, il Marocco non perdona la Haidar: arrestata
Nuovamente arrestata, in Marocco, Haminetou Haidar. L’attivista che da anni è impegnata a difendere i diritti del popolo Saharawi del Sahara Occidentale è stata fermata all’aeroporto di El Aaiun dalla polizia marocchina. L’Ong italiana Cisp, Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli, ha condannato l’atto, definendolo «illegale». Le autorità di Rabat l’avevano avvertita: sarebbe stata arrestata se avesse osato recarsi a New York a ritirare il Civil Courage Prize, attribuitole dalla Train Foundation.
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Tumori e bimbi deformi, il martirio infinito di Falluja
Bambini deformi o affetti da gravi forme di tumore. E’ l’eredità della guerra a Falluja, la città irachena dove nel 2004 si scatenò la devastante violenza militare degli Usa, che colpirono anche la popolazione civile col micidiale fosforo bianco, come rivelò una clamorosa inchiesta di “RaiNews 24”. L’emergenza-tumori a Falluja è ora documentata dal quotidiano britannico “The Guardian”: neurologi e ostetrici denunciano la continuità della strage, in una città dove non ha precedenti il fenomeno dei bambini che nascono già malati di tumore o con gravissime malformazioni, conseguenza del bombardamento e delle spaventose condizioni imposte dalla guerra.
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Ristretti Orizzonti: l’inferno delle carceri italiane
Teste rotte, costole spezzate, lividi, sangue, milze e fegati “spappolati”, lesioni ed emorragie interne. Malgrado ciò, i referti spesso parlano di “morte naturale” per “arresto cardiocircolatorio”. E’ il libro nero delle carceri italiane. L’ha aggiornato, nel suo ultimo rapporto, il centro studi “Ristretti Orizzonti”. Uno spiraglio di luce sulla spaventosa realtà che il caso di Stefano Cucchi, morto a Roma a causa delle violenze subite dopo l’arresto, sembra destinato a rivelare all’opinione pubblica, raramente raggiunta da informazioni precise sulla situazione dei detenuti.
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Banche esplosive: le cluster bombs e il credito italiano
Banche armate, per continuare a finanziare la produzione di bombe a grappolo, ormai bandite dalle convenzioni internazionali. Bnp Paribas, gruppo di cui fa parte l’italiana Bnl, è tra i maggiori finanziatori di aziende che producono “cluster bombs”. Nel nostro paese la banca è al secondo posto della graduatoria, preceduta solo da Unicredit e seguita a ruota da Intesa Sanpaolo. Non si tratta però di investimenti diretti: Bnp opera sul mercato delle micidiali bombe a frammentazione tramite fondi d’investimento e Sicav, Società di investimento a capitale variabile.
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Rapito a Mosca un attivista dei diritti umani in Cecenia
Arbi Khachukayev, un attivista ceceno per i diritti umani, è stato prelevato a Mosca dalle forze di sicurezza del presidente Kadyrov e caricato su un aereo diretto a Grozny. La denuncia arriva da “Memorial”, un’organizzazione russa che a sua volta ha lavorato in Cecenia fino all’omicidio di Natalia Estemirova. Arbi Khachukayev era il direttore di Law, un’associazione fortemente critica nei confronti del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, che ha più volte denunciato le violazioni dei diritti umani praticate dal regime sostenuto dal Cremlino.
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Gaza, tutta colpa di Hamas: il ridicolo sondaggio del Tg1
Apparentemente, il pubblico del Tg1, il notiziario più importante della Tv italiana, assolve Israele per i fatti di Gaza. Così almeno secondo un sondaggio presente sul sito web della Rai. Come mai? Sulla strage di Gaza e i suoi morti a migliaia, il Tg1 continua imperterrito a reggere una sua versione, quella che a suo tempo forniva il suo corrispondente “embedded” Claudio Pagliara. La recente relazione sull’operazione Piombo Fuso redatta dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu, il cosiddetto Rapporto Goldstone – che registra invece gravissime violazioni del diritto bellico da parte di Israele – non ha avuto nessun rilievo nelle cronache del Tg1.
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Saharawi, premio al coraggio di una nazione negata
Un premio al coraggio di una donna che, da quasi vent’anni, ricorda al mondo l’esistenza (negata) del suo paese, abitato dal popolo arabo-berbero Saharawi, invaso dal Marocco dopo il ritiro delle forze coloniali spagnole. La Train Foundation di New York ha ora conferito ad Haminatou Haidar il Civil Courage Prize. Prima della partenza per ritirarlo, le autorità marocchine l’avevano avvisata che al suo rientro sarebbe stata nuovamente arrestata, come le accadde nel 1987, quando fu torturata e fatta scomparire per quattro anni, senza neppure un processo.