Archivio del Tag ‘futuro’
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Addio welfare europeo: Bruxelles suicida il futuro
Negli ultimi cinquant’anni il modello sociale europeo ha migliorato la vita di decine di milioni di persone, convinte che il destino dei figli sarebbe stato migliore di quello dei genitori. Ora il sogno è finito: i governi dicono che ormai, per non morire di debito pubblico, è necessario tagliare tutto: pensioni, sanità, scuola, università, salari e diritti. Questo spiega la rivolta degli studenti inglesi, le manifestazioni francesi contro i tagli delle pensioni e l’agitazione dalla Fiom in difesa del lavoro. L’Europa incolpa la crisi e l’eccessivo costo del welfare? Peccato, scrive il sociologo Luciano Gallino, che le entrate siano diminuite prima ancora della crisi: dal 2000, i ricchi hanno pagato sempre meno tasse.
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Usa-Cina: un’altra guerra (mondiale) è possibile
Un altro mondo è possibile? Era lo slogan del movimento pacifista mondiale, quando si esponevano bandiere della pace ai balconi e i leader della sinistra scendevano in piazza alla testa dei cortei. Oggi, mentre muoiono altri militari italiani in Afghanistan, il silenzio è agghiacciante. Ma ciò che manca è soprattutto la capacità di prevedere lo scontro fra Occidente e la coppia Cindia-Brasile, tra Usa-Europa che non crescono più e i paesi emergenti la cui crescita sta esplodendo. Non c’è più spazio per tutti. La crisi del ’29 portò alla la Seconda Guerra Mondiale. E adesso? Giulietto Chiesa non ha dubbi: un’altra guerra è possibile. Anzi, quasi inevitabile. E non si vede strategia che la possa fermare.
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Usa-Cina, lo scontro del secolo insidia Europa e Russia
Tutti sanno che questo non sarà più un secolo americano, ma cinese. E l’Europa, unita eppure indebolita dalle divisioni interne, non potrà fare da ruota di scorta né di un’America in crisi, né di una Cina in vorticosa espansione. Londra e Parigi, Berlino e Roma hanno problemi simili a quelli di un altro “continente” in transizione: la Russia. Scommettere su Mosca potrebbe consentire a Bruxelles di tornare a giocare un ruolo forte sullo scacchiere mondiale, contribuendo a riequilibrare le sorti del “grande gioco” tuttora in corso: la conquista di risorse, energia e mercati, per conquistare posizioni-chiave in vista della grande crisi planetaria alle porte.
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Fusione Fredda: l’energia delle stelle in un bicchiere
La comunità scientifica tenta di fugare i dubbi. Può essere una rivoluzione. Energia per tutti e quasi a costo zero? La fusione nucleare che avviene nelle stelle si può ottenere in una cella elettrolitica grande quanto un bicchiere d’acqua e a temperature ordinarie! Sono passati ben venti anni dal primo annuncio da parte di Fleischmann e Pons di quelle anomalie sperimentali, così difficili da replicare, battezzate col nome di “Fusione Fredda”. Ma ora la mole di lavoro di ricerca che con svariate tecniche corrobora l’esistenza effettiva di quelle anomalie è enorme. Sono italiani gli unici fisici che abbiano elaborato un modello teorico della fusione fredda. E sono italiani moltissimi ricercatori che ottengono (nel loro laboratorio privato) la perfetta padronanza del fenomeno.
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Perkins: io, sicario dell’economia, pagato per rovinarvi
Ero un sicario dell’economia (un Ehm, economic hit man), parte di un gruppo d’élite di moderni “killer professionisti” che promuovono gli interessi delle grandi multinazionali e di alcuni settori del governo americano. Avevo una qualifica altisonante – Chief Economist – e uno staff di economisti, consulenti d’impresa e analisti finanziari super qualificati che producevano imponenti relazioni che potevano legittimare qualunque cosa, ma il mio vero lavoro era ingannare e saccheggiare il Terzo Mondo.
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Crisi al buio: l’inizio della fine dell’egemonia anglosassone
Di recente un arco di riflessioni molto profonde è stato a più riprese pubblicato da Marino Badiale e Massimo Bontempelli. È uno dei tentativi più interessanti di costruire un pensiero politico all’altezza della grande crisi in corso. Possiamo dire prima di tutto che la vera faccia del capitalismo, non solo italiano, si palesava completamente già nell’arco di tempo ricompreso fra la metà degli anni settanta e la seconda metà degli anni novanta. Perché quel periodo è così importante? Dal punto di vista economico e sociale è proprio in quella fase che si è chiuso il ciclo aperto dalla seconda guerra mondiale.
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Futuro a km zero, contro l’antico impero dei trasporti
La Terra vista dallo spazio, da un comodo cratere lunare, da una luna di Giove, nel suo divenire in questi ultimi cento anni, un fotogramma dopo l’altro, apparirebbe come un insieme di invasati in accelerazione. Un nido di formiche impazzite in corsa in ogni direzione dopo la distruzione del formicaio. Un fatto incomprensibile per un gioviano, ma anche per una qualunque persona dotata di buon senso. Se un tempo le domande sul nostro destino erano: “Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?”, ora , nel tempo del Trasporto Obbligatorio di merci e esseri umani, la domanda è diventata unica: “Perché ci muoviamo?”.
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Usa in declino, sfida totale all’impero zoppo
Il sogno della “fine della storia” è svanito. Gli Usa hanno tentato, sotto Bush, un ultimo brutale tentativo di mantenere la propria supremazia incontrastata: il progetto di “guerra infinita”, che avrebbe dovuto annichilire come un rullo compressore tutti i possibili nemici e competitori, ma che si è arenato già sui primi due scogli incontrati, ossia Afghanistan e Iraq. L’ordine mondiale odierno è “semi-unipolare”, con Washington ancora potenza egemone, ma più per la cautela dei suoi rivali che per la propria forza ed autorità. La crisi finanziaria del 2008 è partita dagli Usa ed ha mandato parzialmente in frantumi quell’ordine economico
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Il carcere della paura: ingoia uomini e restituisce bambini
Del carcere si parla per levarci di torno un fastidio, per non rendere giustizia a chi è stato offeso né a chi l’offesa l’ha recata. Se ne parla per rendere nebulosa e poco chiara ogni analisi, un messaggio annichilente che impedisce di intervenire. Il detenuto non è un numero, invece la realtà che deborda da una prigione è riconducibile all’umiliazione che produce il delitto, ogni delitto nella sua inaccettabilità. Risocializzare, reinserire, non sono solamente termini e concetti trattamentali da seguire e svolgere; essi purtroppo stanno a sottolineare l’inadeguatezza al dettato costituzionale, per l’impossibilità di rendere fattivo l’intervento rieducativo; non usare questi strumenti e di contro incancrenire la convivenza, equivale a dichiarare fallito l’ideale della promozione umana.
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Zingari e terroni, i giovani precari diventano razzisti
Che fine hanno fatto i giovani? Quelli aperti a ciò che è nuovo, diverso? Quelli che l’attrazione per le differenze, la curiosità di conoscere l’altro da sé è più forte della comodità di accontentarsi del già visto, del già dato, del comodo? Quelli che fanno migliaia di chilometri per conoscere l’esotico? Ora che tutto questo se lo ritrovano in casa gli sbattono la porta in faccia? Viene da pensarlo quando si scorrono i risultati di una ricerca condotta su duemila ragazzi, su iniziativa dell’Osservatorio della Camera sui fenomeni di xenofobia e razzismo.
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Se la politica si suicida, non resta che la corruzione
Mettiamo le cose in chiaro: la magistratura, le inchieste, le intercettazioni, gli indagati e gli arresti non c’entrano (quasi) nulla. La questione è tutta politica. E della politica. Anche perché, altrimenti, il garantismo estremizzato diventa una sudditanza uguale e contraria al giustizialismo esasperato: fino a quando non si è condannati in terzo grado tutto è ok, tutto fila liscio, tutti sono irresponsabili. E così ogni decisione politica, ogni scelta e ogni giudizio di merito sono delegati, nel bene e nel male, alla magistratura. Come se i giudici fossero il centro di gravità permanente di ogni potere democratico.
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Tutti schiavi del Dio Denaro, rimpiango l’odio di classe
Sono stato tentato di intitolare questo sfogo Odio di classe. Lo confesso senza troppa vergogna. L’odio è, sì, un sentimento umano, come lo sono la sete di potere e la vendetta, l’avidità e perfino il sadismo. Chi si fa ancora delle illusioni sull’innata bontà del genere umano? Chi può ancora dirsi fiducioso a oltranza nelle potenzialità positive dell’uomo? Esse ci sono e sono tante, ma in certe epoche sono soffocate da quelle negative, preponderanti, e la nostra è una di quelle epoche, con la differenza non piccola che le potenzialità negative, adeguatamente amministrate da chi possiede e comanda, possono portare alla rovina l’intero pianeta.