Archivio del Tag ‘Gino Strada’
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Liberi subito: l’Italia pretenda giustizia per Emergency
Liberi subito: è lo slogan della manifestazione del 17 aprile (in piazza San Giovanni anziché piazza Navona, vista la quantità di adesioni) sintetizzato graficamente da Vauro, per chiedere – dal cuore della capitale – l’immediato rilascio degli operatori umanitari di Emergency sequestrati dai servizi segreti afghani durante un blitz all’ospedale di Lashkargah in collaborazione con forze Nato. Amnesty International e l’Onu hanno intanto chiesto al governo di Kabul di garantire giustizia e diritto di difesa ai nove operatori di Emergency (sei afgani e tre italiani) attualmente detenuti, non si sa neppure in quale struttura, con l’incredibile accusa di aver fiancheggiato il terrorismo talebano.
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Erri De Luca con Emergency, Cavalli: Italia, che vergogna
Trecentomila firme, alla vigilia della manifestazione nazionale indetta il 17 aprile a Roma, in piazza Navona dalle ore 14.30, a sostegno di Emergency dopo l’arresto di tre operatori umanitari con l’accusa (ridicola) di fiancheggiare terroristi e la chiusura dell’ospedale di Lashkargah, ingombrante avamposto contro i crimini di guerra e unico presidio sanitario nella regione dell’Helmand. «Sono convinto che contro Emergency sia stata attuata una manovra militare per rimuovere un testimone scomodo, un organo di pace», dichiara Erri De Luca.
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Moni Ovadia: Emergency, volto umano dell’Occidente
Da quando ho incontrato Gino Strada sono sempre stato al suo fianco e mi considero parte della famiglia di Emergency. A questa Ong è stata tesa una trappola vile: ricorda quando i nazisti si sparavano addosso per giustificare l’invasione della Polonia. Ci tengo a mostrare tutto il mio affetto per lo staff di Emergency e per Gino, un uomo pronto a varcare il confine dell’Afghanistan su un mulo, rischiando l’infarto, pur di raggiungere i suoi ammalati.
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Italia offesa dall’Afghanistan, il governo protesta
Finalmente il governo italiano si muove per difendere Emergency: una lettera del premier Silvio Berlusconi sarà recapitata il 14 aprile al presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai, insieme ad un “messaggio personale” del ministro degli esteri, Franco Frattini. «È ora che chi di dovere si dia una mossa», incalza Gino Strada da SkyTg24. «L’Italia ha tutti i mezzi per poter dire semplicemente “consegnateci i nostri tre connazionali subito e in ottime condizioni”». L’arresto è «una manovra politica» per screditare Emergency, manovra «molto offensiva per il nostro paese».
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Genna: Gino Strada è il nuovo capo di Al-Qaeda
Stavo giusto mettendo su Facebook e il mio blog un pezzo per dare la notizia che Gino Strada è il nuovo capo di al-Qaeda. Mi sembra che ormai manchi solo questo tassello per chiudere questa vicenda grottesca. Ho seguito la conferenza stampa di Strada e sono d’accordo con lui, specie quando parla di guerra preventiva nei confronti di Emergency. Si è deciso di portare avanti un’aggressione per silenziare questa organizzazione, che è un testimone molto scomodo.
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Emergency fa paura: smaschera i signori della guerra
Centodiecimila firme raccolte in poche ore e una manifestazione nazionale, a Roma, sabato 17 aprile (piazza Navona, ore 14.30). L’opinione pubblica italiana si mobilita in difesa di Emergency, la Ong di Gino Strada finita sotto attacco: accusati di terrorismo e arrestati dai servizi segreti afghani tre volontari dell’ospedale di Lashkargah nell’Helmand, regione dove i talebani hanno il sopravvento e dove le forze Nato potrebbero prepararsi a un’offensiva sanguinosa. Da qui la tentazione di volersi sbarazzare in anticipo di testimoni più volte rivelatisi scomodi, come i coraggiosi volontari italiani, il cui prestigio internazionale si sta ora tentando di compromettere, con insinuazioni ridicole.
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Gino Strada: guerra preventiva contro il nostro ospedale
«Questo è un attacco all’ospedale, sono allibito. Un atto di guerra preventiva, magari in previsione di una nuova offensiva militare nel territorio, nel quale siamo rimasti gli unici, scomodi, testimoni». Così Gino Strada reagisce alla notizia dello strano arresto dei tre volontari di Emergency «sequestrati» il 10 aprile dai servizi segreti Afghani e dalle forze Nato mentre lavoravano all’ospedale di Lashkargah. Testimoni scomodi: «Non ci sono altri ospedali in Helmand e non ci sono giornalisti», rileva “PeaceReporter”: in quel paese senza legge, dominato dal narco-traffico, i medici volontari di Emergency sono un pericolo per i signori della droga e per quelli della guerra.
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Vergogna Afghanistan: giù le mani da Emergency
«Giù le mani da Emergency». Fortissime reazioni nell’opinione pubblica italiana all’arresto in Afghanistan di tre operatori della Ong «indipendente e neutrale» fondata da Gino e Teresa Strada, che dal 1999 a oggi ha curato gratuitamente oltre due milioni e mezzo di feriti afghani nei suoi centri sanitari d’emergenza: tre ospedali, un centro-maternità e 28 posti di primo soccorso. «Ridicola e grottesca», secondo Strada, l’accusa di terrorismo costata l’arresto il 10 aprile all’infermiere Matteo Dell’Aria, al chirurgo Marco Garatti e al dirigente logistico Matteo Pagani, volontari all’ospedale di Lashkargah.
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Contro il razzismo, anche Napolitano diventa nero
Mentre l’Italia il 1° marzo farà a meno di badanti, operai e braccianti per il primo “sciopero degli immigrati”, protesta in giallo che scatterà in 60 piazze, sospinta da 50.000 adesioni su Facebook come anche in Francia, Spagna e Grecia, in queste ore è stato pubblicato un manifesto dedicato ai Rom schedati, agli africani di Rosarno perseguitati e a tutte le vittime anonime del razzismo. “Non toccare il mio amico” è l’iniziativa lanciata dall’Ong “Sos Razzismo”, che ha diffuso il “manifesto contro il razzismo in Italia”, sottoscritto da Oliviero e Lola Toscani, autori dell’immagine della campagna: una Gioconda di colore e un Napolitano nero.
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Strada: Obama Nobel di pace come la D’Addario di castità
Tempi duri per il presidente americano Barack Obama: come se non bastassero il crac di Wall Street, la crisi economica e industriale degli Usa, l’incerta politica estera e l’immane travaglio per imporre agli Stati Uniti un “rivoluzionario” sistema sanitario pubblico, da quando ha ricevuto il Nobel per la Pace il capo della Casa Bianca è diventato vittima di attacchi durissimi, fino a ieri impensabili. L’ultimo proviene da Gino Strada, fondatore di “Emergency”: il Nobel per la Pace a Obama, ha detto Strada con il consueto sarcasmo, equivale al Nobel per la Castità attribuito a Patrizia D’Addario.
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PeaceReporter: guerra alla terra, la rapina dell’acqua
“Guerra alla terra” prova a raccontare alcuni esempi del distorto rapporto tra uomo e natura nel mondo. Afghanistan, Delta del Niger, Territori Occupati palestinesi, Bolivia, cosa hanno in comune? Sono alcuni dei luoghi in cui la fame di ricchezza dei potenti della terra sta utilizzando lo strumento della guerra per appropriarsi delle risorse e del territorio in modo indiscriminato e selvaggio. E mentre esce il libro, nel nostro paese si imbocca la strada della privatizzazione dell’acqua. Un bene che non può avere padroni, esattamente come l’aria. Un bene essenziale, che deve essere di tutti, cioé pubblico.
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Addio a Teresa Strada, presidente di Emergency
«La serenità consapevole con la quale è andata incontro alla conclusione del suo tempo ha espresso la determinazione e il coraggio che rappresentano la verità della nostra azione in un’attività che ha dato senso alla sua e alla nostra esistenza». Emergency ha annunciato così la morte della sua presidente, Teresa Sarti Strada, che si è spenta a 63 anni nella sua casa di Milano. Ad assisterla il marito Gino, con il quale nel ‘94 aveva fondato l’organizzazione che cura le vittime civili delle guerre, e la figlia Cecilia. Qualche ora prima era stata trasferita dalla struttura sanitaria torinese che l’aveva in cura per una malattia che l’affliggeva da due anni.