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Dazi Usa sul made in Italy, grazie all’europeista Moavero
Il 29 luglio, il sottosegretario al Mise, Michele Geraci, si è recato a Washington ad inginocchiarsi sui ceci per cercare di evitare o alleggerire i dazi per un valore da 4,5 miliardi che gli Usa vorrebbero imporre sull’export tricolore in quel paese. Perchè gli Usa, alleati dell’Italia, vogliono imporre dei dazi all’Italia? Per colpa di francesi, tedeschi, spagnoli e inglesi. Infatti si tratta della ritorsione per gli aiuti che l’Unione ha, o avrebbe, garantito al colosso Airbus, composto da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Eppure, come vediamo, ad essere punita è l’Italia. Infatti l’impatto dei dazi sarà soprattutto sull’Italia, che del consorzio neanche fa parte. Le sanzioni sono congegnate in due parti: una specifica sui componenti aerei Airbus, la seconda generica per tutti i membri Ue, dato che è la Ue, nel suo complesso, ad aver fornito al consorzio gli aiuti sotto accusa. In questa distribuzione, sicuramente per pressioni da parte dei settori produttivi americani, sono caduti i nostri prodotti agroalimentari quali vini e formaggi.Quini l’Italia viene punita per il solo fatto di far parte dell’Unione Europa. Un bel premio per chi continua ad affermare che “non c’è vita fuori dalla Ue”, o forse intendeva che non c’vita “dentro” la Ue. Però c’è un colpevole di tutto questo, che avrebbe dovuto essere di fianco a Geraci sui ceci statunitensi, ma che invece se ne è rimasto tranquillamente a casa: il ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi. I motivi sono gravi ed evidenti: il suo ostinato europeismo, come quello dei suoi mandanti, ci ha esposto a ritorsioni economiche per scelte che non abbiamo condiviso, dalle quali non abbiamo avuto alcun vantaggio, e dai cui danni nessuno dei cosiddetti partner europei ci tutelerà; non è stato in grado di far pesare, o di utilizzare a bilanciamento, nessuna possibile opzione di azione italiana tale da controbilanciare l’agire europeo e spingere l’alleato a rimodulare i dazi in modo da colpirci in modo minore, come ad esempio una nostra partecipazione alle attività di scorta del naviglio civile nel Golfo Persico al fianco di Uk e Usa, attività tra l’altro necessaria per la nostra sicurezza energetica.Il ministro Moavero ha lasciato solo Geraci ad occuparsi dei problemi, uomo del Mise, non degli esteri, ad occuparsi della situazione. Eppure è proprio chi lo ha voluto in quella posizione ad aver sempre elogiato e spinto sull’estremismo europeista che rischia di causarci questo danno economico, che colpirà il 9% del nostro export verso gli Usa. Il minimo da fare è esortarlo a darsi una mossa, prima che siano i produttori di vino e di formaggi, dall’Emilia alla Toscana alla Sardegna, a fargli capire che essere il ministro degli esteri della Repubblica italiana significa tutelare gli interessi degli italiani, non dei produttori di aerei francesi o tedeschi.(Giuseppina Perlasca, “Dazi commerciali Usa all’Italia, il fallimento della Ue e dell’europeista Moavero”, da “Scenari Economici” del 30 luglio 2019).Il 29 luglio, il sottosegretario al Mise, Michele Geraci, si è recato a Washington ad inginocchiarsi sui ceci per cercare di evitare o alleggerire i dazi per un valore da 4,5 miliardi che gli Usa vorrebbero imporre sull’export tricolore in quel paese. Perchè gli Usa, alleati dell’Italia, vogliono imporre dei dazi all’Italia? Per colpa di francesi, tedeschi, spagnoli e inglesi. Infatti si tratta della ritorsione per gli aiuti che l’Unione ha, o avrebbe, garantito al colosso Airbus, composto da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Eppure, come vediamo, ad essere punita è l’Italia. Infatti l’impatto dei dazi sarà soprattutto sull’Italia, che del consorzio neanche fa parte. Le sanzioni sono congegnate in due parti: una specifica sui componenti aerei Airbus, la seconda generica per tutti i membri Ue, dato che è la Ue, nel suo complesso, ad aver fornito al consorzio gli aiuti sotto accusa. In questa distribuzione, sicuramente per pressioni da parte dei settori produttivi americani, sono caduti i nostri prodotti agroalimentari quali vini e formaggi.