Archivio del Tag ‘licenziamenti’
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Niente lezioni da Draghi, la sua cura è la nostra rovina
La dichiarazione rilasciata da Mario Draghi la mattina del 15 ottobre è segno di sarcastica arroganza della classe finanziaria. Mario Draghi, prossimo presidente della Banca Centrale Europea, che ha detto di essere dalla parte degli “indignati”: «Anche noi siamo arrabbiati contro la crisi, figuriamoci i ventenni che non trovano lavoro». Ciò significa che non appena prenderà il suo posto di presidente della Banca, Mario Draghi tasserà le transazioni finanziarie nella stessa misura in cui tassa il mio stipendio? Che la Bce erogherà finalmente un reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati europei? Chiederà ai governi europei di investire nuovamente i soldi tagliati alla scuola, e di riassumere i dipendenti pubblici e privati licenziati per effetto delle misure deflazioniste e privatistiche della passata gestione della Bce? Ne dubito.
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No ai diktat della Bce, serve un referendum sull’Europa
La lettera della Bce pubblicata dal Corriere della Sera è davvero illuminante perché, oltre ai contenuti economici e sociali, pone un grande problema di democrazia. Va sgombrato innanzitutto il campo da una tentazione: siccome la lettera “commissaria” un governo impresentabile, come quello Berlusconi – il peggior governo della storia repubblicana – allora vuol dire che hanno ragione i tecnocrati europei, in questo caso Trichet e Draghi, che non si limitano più a dare lezioni all’Italia ma impartiscono veri e propri diktat. La lettera, invece, è paradossalmente peggiore della manovra economica, pure durissima, approvata ad agosto dal governo. Il quale, ovviamente, ha fatto di tutto per obbedire alla Bce ma ha pure dovuto tenere conto del proprio elettorato.
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Ribelliamoci, o ci faranno fare la stessa fine della Grecia
L’Italia è già avviata verso lo stesso fallimento della Grecia e le misure “lacrime e sangue” prescritte dalla Bce non potranno certo salvarla, né peraltro hanno questo obiettivo: come per la Grecia, Draghi e Trichet mirano solo a tutelare i creditori bancari, preparandosi alla confisca dei beni comuni che gli italiani – col referendum di giugno – hanno dichiarato di voler invece difendere, perché sono l’ultimo baluardo della loro sovranità pubblica. Lo afferma senza mezzi termini il sociologo Guido Viale: non è vero che l’Italia è senza governo, un governo c’è eccome – solo che è straniero. E a salvare il paese non sarà certo il prossimo esecutivo, «quello che si sta allenando a bordo campo con la benedizione di Confindustria», la stessa «che ha coccolato per 17 anni Berlusconi dimostrando – tra l’altro – di essere un allenatore da strapazzo».
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Fmi: all’Italia il bacio della morte, rifiutato dall’Islanda
Quando ieri ho letto un po’ ovunque i piagnistei per l’avvento cinese, perché «finiremo nelle mani della Cina», perché «arriva il pericolo giallo», non sono riuscita a spaventarmi. Proprio per nulla. Avevo il sentore che il nostro debito in mano ai cinesi non fosse messo peggio che in mano ai francesi, ai tedeschi, o a chiunque altro, e che ci sono sicuramenti sorti più tristi. E infatti. Per la prima volta nella storia, l’esercito del Principe delle Tenebre si sta per avventare su un Paese del G8, ovvero il Fondo Monetario Internazionale si candida a correre a salvamento dell’Italia. Peggio di così è impossibile. Il prestito del Fmi, chiamato da molti analisti internazionali “il Bacio della Morte”, è quello che ha segnato le sorti di tantissimi Paesi in via di sviluppo.
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Siamo indignati, e ora ci riprendiamo il futuro che ci spetta
Noi siamo indignati. Siamo indignati contro i governi europei, che stretti tra la crisi e le politiche liberiste e monetariste imposte dalla Bce e dall’Fmi, accettano di essere esautorati delle funzioni democratiche per diventare semplici amministratori dei tagli della spesa sociale, delle privatizzazioni, della precarizzazione del mondo del lavoro e della costruzione di opere faraoniche, incuranti dell’ambiente e delle popolazioni. Siamo indignati perché le classi dirigenti continuano a proporci l’austerity per le popolazioni, mentre le rendite e i privilegi della finanza, dei grandi possidenti e della politica rimangono intonse, quando non crescono.
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Airaudo: guerra ai deboli? E noi assediamo il Parlamento
La Fiom adotta il modello dei No-Tav valsusini e lancia l’“assedio” popolare del Parlamento: «Vogliono usare la crisi per introdurre – di contrabbando, ma nemmeno troppo – la possibilità di licenziare». Risultato: «Sarà la guerra ai più deboli», senza più neppure le protezioni di prima: aggirando l’articolo 18, ogni dipendente potrà finire sulla strada da un giorno all’altro. Di qui l’appello che Giorgio Airaudo, responsabile del settore auto del sindacato metalmeccanico della Cgil, lancia agli “indignados” d’Italia: «Facciamo sentire la nostra voce e occupiamo l’agorà in modo permanente». Obiettivo: affollare le piazze attorno ai palazzi del potere, “assediare” pacificamente il Parlamento e mettere sotto pressione la “casta”: chi firma decreti “lacrime e sangue” avrà sul collo la voce dei cittadini.
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Veleno chimico nel Po, esposto sulla Solvay di Alessandria
Allarme rosso per il fiume Bormida ad Alessandria: la concentrazione di veleno chimico nelle acque supera centinaia di volte quella degli altri fiumi, italiani ed europei. Lo afferma un preoccupante report del Cnr, secondo cui nel Bormida si addensano enormi quantità di Pfoa, acido perfluorottanoico: fino a 1.500 nano-grammi per litro, contro una media di 1-20 unità per litro negli altri corsi d’acqua. Partendo dalle analisi del Cnr, che da Alessandria investono tutto il bacino del Po, Medicina Democratica ha rivolto un esposto alla Procura della Repubblica, chiedendo così di accertare un gravissimo inquinamento di cui sembra che nessuno si preoccupi.
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Ferrero: i media oscurano la povertà, 15 milioni a rischio
I dati sulla povertà diffusi il 23 ottobre dalla Caritas italiana confermano che siamo in una fase di crisi economica e sociale senza precedenti, dal dopoguerra ad oggi. Lo denuncia Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: «Aumentano drammaticamente le persone e le famiglie povere e quelle a rischio povertà». Per 15 milioni di italiani, i soldi sono un problema. L’emergenza non riguarda solo i 7,5 milioni ufficialmente sotto la soglia della povertà, ma altrettanti che «si collocano poco sopra
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Crisi senza precedenti, giornali verso l’estinzione?
Il disastro è smisurato. Decine di quotidiani stanno fallendo. Negli Stati uniti sono state chiuse già circa centoventi testate; adesso lo tsunami colpisce l’Europa. Non si salvano neppure quelli che in altri tempi erano considerati “i giornali di riferimento”: El País in Spagna, Le Monde in Francia, The Times e The Independent nel Regno Unito, il Corriere della Sera e La Repubblica in Italia, ecc. Tutti accusano forti perdite economiche, la crisi della diffusione e il crollo della pubblicità.
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Voto agli immigrati: l’integrazione aiuta l’economia
«La presenza degli immigrati sul territorio italiano rappresenta una straordinaria opportunità per ridare contenuti multiculturali a tutti i livelli, dalla scuola alla società». È l’analisi di Giorgio Alessandrini, presidente dell’organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale del Cnel, commentando il Rapporto Ocse-Sopemi sulle prospettive delle migrazioni internazionali. Si calcola che entro il 2015 i lavoratori che andranno in pensione nei paesi Ocse saranno maggiori di quelli che entreranno nel mondo del lavoro. Lo rileva Francesco De Palo su “FF newsmagazine”, periodico della fondazione “Farefuturo” promossa da Gianfranco Fini.
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Grillo: scendo in politica, per liberare l’Italia
«L’assalto alla diligenza Italia è in corso. Tutti vogliono la loro parte di bottino. Partiti, lobby, criminalità organizzata, interessi locali, gruppi stranieri. Gli unici esclusi sono i cittadini, coloro che si ostinano a chiamarsi italiani e a pagare le tasse». Beppe Grillo scende in campo direttamente, dopo l’esclusione dalle primarie del Pd: farà un suo partito, il “Movimento di Liberazione Nazionale”, che debutterà alle regionali 2010 con le liste “a 5 stelle”, ispirate ai Comuni Virtuosi, modello avanzato di buona amministrazione, ecologica e democratica.