Archivio del Tag ‘Marco Ludovico’
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Censura annullata: riecco il video MrTv sulle cure precoci
Una buona notizia: YouTube si è rimangiata la censura e ha pubblicato il video sulle terapie domiciliari per il Covid, che aveva bannato prima ancora che venisse messo online. «Lo avevamo appena caricato sul canale, e ci era subito arrivato l’altolà, con minacce precise: un secondo “incidente” ci sarebbe costato la sospensione del canale per una settimana, e una terza contestazione avrebbe comportato addirittura la chiusura del canale», afferma Roberto Hechich, una delle anime di “MrTv”, la web-tv del Movimento Roosevelt. Pietra dello scandalo, la diretta della manifestazione dell’8 maggio a Roma, promossa da Erich Grimaldi con medici e infermieri per rivendicare il diritto alla cure precoci. In piazza, per “MrTv”, la giornalista “rooseveltiana” Monica Soldano. Vietato anche solo parlare di cure vere e proprie, ben oltre il ridicolo protocollo ancora in vigore, che si limita alla Tachipirina e alla “vigile attesa”? Per inciso: proprio il mancato riconoscimento dell’esistenza delle (ormai tante) terapie efficaci – ricorda Massimo Mazzucco in un recente video-reportage – ha consentito di arrivare all’autorizzazione d’emergenza per i vaccini, che lo stesso governo Draghi considera l’unica soluzione per uscire dalla crisi-Covid.E com’è che la censura è stata sconfitta, nel caso del video oscurato preventivamente? «Più che YouTube – spiega Hechich – abbiamo accusato direttamente il governo e in particolare il ministero della sanità, per aver chiesto ai media – già nel 2020 – di ridurre o addirittura eliminare le notizie sgradite». Hechich ringrazia i cittadini che hanno sottoscritto la petizione che il Movimento Roosevelt ha inoltrato all’Agcom, anche attraverso una raccolta di firme su “Change.org”. «La situazione si è poi sbloccata di fronte alla seconda protesta rivolta a YouTube da un nostro attivista, Marco Ludovico: video finalmente pubblicato, con tante scuse da parte di YouTube». Si domanda lo stesso Ludovico: «Perché vengono prese di mira proprio le idee? Se attraggono tanta attenzione, forse non sono così inutili e così ininfluenti, come troppe volte si tende lasciar credere». E poi: «Se esprimo un’opinione (giusta o sbagliata) questo non dovrebbe essere così pericoloso, specie se sono gli stessi grandi media ad aver cambiato idea su tutto, in merito al Covid, nell’arco di appena un anno». E questo, per Marco Ludovico, «dimostra che una verità assoluta non esiste, neppure sul Covid».Roberto Hechich invoca il ritorno all’educazione civica, fin dalla più tenera età: «Bisogna abituare le persone a pensare con la propria testa, a ricostruire l’origine di una notizia e a capire la differenza tra una fake news (una notizia falsa) e una notizia vera». Per Hechich, se è abbastanza facile riconoscere una bufala, è più complicato riconoscere «le notizie più insidiose, cioè quelle manipolate, in parte vere e in parte no». E attenzione: «Proprio la censura preventiva, su idee e interpretazioni come quelle che noi diffondiamo, non fa altro che disabituare le persone a distinguere tra una notizia manipolata e una semplice, legittima interpretazione». Marco Moiso, altro esponente di primo piano del Movimento Roosevelt, condanna la deriva autoritaria (con censure a tappeto sui social) introdotta con la gestione emergenziale del Covid: «Un fortissima stretta, senza precedenti, alla libertà di espressione». Moiso fa notare che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, cui si ispirano i “rooseveltiani”, fu scritta praticamente in contemporanea con la Costituzione italiana nell’immediato dopoguerra, nel momento storico dell’uscita dalle dittature.«Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, e la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure: così recita l’articolo 21 della Carta costituzionale italiana». Ancora più esplicito l’articolo 19 della dichiarazione universale promossa all’Onu da Eleanor Roosevelt: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo». Moiso rivolge un appello politico agli «amici di una sedicente sinistra, che spesso pretende di parlare da un pulpito di presunta superiorità morale o culturale». Ovvero: «La libertà di esprimere le proprie idee è anche libertà di dire cazzate, incluse le fake news». Tradotto: «La libertà va garantita sempre, a prescindere dal contenuto», sottolinea Moiso. «Vuol dire lasciar parlare proprio tutti: persino chi dice cose antitetiche anche al sistema di diritti nel quale vive la società occidentale».Questo, secondo Moiso, è il grande vizio di oggi: «Il dibattito è polarizzato tra persone convinte di esprimere posizioni nel bene dell’interesse collettivo e posizioni ritenute non legittime. Quindi, chi pensa di essere nel giusto si considera legittimato a censurare chi voglia diffondere un’idea difforme, rispetto a quella del mainstream dominante». Lo stesso Moiso cita l’insigne linguista Noam Chomsky, considerato uno dei massimi referenti politico-culturali del vero progressismo mondiale: è facile parlare di libertà di espressione laddove le persone dicono quello in cui crediamo noi, dice Chomsky; ma se siamo onesti con noi stessi, aggiunge, dobbiamo concludere che non siamo molto lontani dall’Urss o dal nazismo, se arriviamo a censurare, come non legittime, le opinioni che non condividiamo. La storia degli ultimi 15 mesi, che ha sprofondato anche l’Italia in una palude di autoritarismo “sanitario”, è figlia di una lunga torsione post-democratica, collaudata sul terreno dell’economia (con la “religione” del neoliberismo), ora approdata al tema della salute, con la nuovissima “religione” del Covid, che penalizza le terapie per lanciare i vaccini (zittendo anche i sanitari, e le voci come quella di “MrTv”).Una buona notizia: YouTube si è rimangiata la censura e ha pubblicato il video sulle terapie domiciliari per il Covid, che aveva bannato prima ancora che venisse messo online. «Lo avevamo appena caricato sul canale, e ci era subito arrivato l’altolà, con minacce precise: un secondo “incidente” ci sarebbe costato la sospensione del canale per una settimana, e una terza contestazione avrebbe comportato addirittura la chiusura del canale», afferma Roberto Hechich, una delle anime di “MrTv”, la web-tv del Movimento Roosevelt. Pietra dello scandalo, la diretta della manifestazione dell’8 maggio a Roma, promossa da Erich Grimaldi con medici e infermieri per rivendicare il diritto alla cure precoci. In piazza, per “MrTv”, la giornalista “rooseveltiana” Monica Soldano. Vietato anche solo parlare di cure vere e proprie, ben oltre il ridicolo protocollo ancora in vigore, che si limita alla Tachipirina e alla “vigile attesa”? Per inciso: proprio il mancato riconoscimento dell’esistenza delle (ormai tante) terapie efficaci – ricorda Massimo Mazzucco in un recente video-reportage – ha consentito di arrivare all’autorizzazione d’emergenza per i vaccini, che lo stesso governo Draghi considera l’unica soluzione per uscire dalla crisi-Covid.
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Bacco: la “vigile attesa” uccide, e i vaccini sono inutili
Tra gli errori ormai accertati, nella gestione dell’emergenza Covid, c’è il fatto di non aver svolto le autopsie: questo è stato sicuramente la causa di migliaia di morti, cosa che ha “sporcato le mani” di molti medici, che – in maniera del tutto involontaria – in quel momento, purtroppo, stavano uccidendo le persone che pensavano di curare. E ancora continuiamo a essere causa della morte di molte persone, quasi uno sterminio, con la prassi della “vigile attesa” e la somministrazione della sola Tachipirina, in questo caso inutile e addirittura controproducente. Non capisco la permanenza di Speranza come ministro della sanità: nella “più grande tragedia per emergenza sanitaria che l’uomo abbia mai affrontato negli ultimi 200 anni” (così ce la presentano) continuiamo ad avere un ministro che ha fatto diversi errori – le autospie negate, le terapie sbagliate – ma soprattutto un ministro che non capisce nulla, di medicina. Mai come in questo momento, forse, sarebbe stato corretto avere, in quel ruolo, un medico che avesse anche una certa apertura mentale.Io ho studiato tanti anni, in America, proprio occupandomi dei virus Rna. Come tutti i virus influenzali, gli Rna hanno un’incredibile capacità di sviluppare mutazioni con una velocità enorme. Puoi difenderti impedendo che il virus entri nella stanza dove vivi. Ma una volta entrato, si infettano tutti: non c’è possibilità di evitarlo, e la medicina dice che non c’è alternativa all’immunità di gregge. Da ministro della salute, al posto di Speranza io avrei assolutamente isolato i soggetti deboli (malati oncologici, anziani in età molto avanzata), proteggendoli con vere mascherine, non quelle che fanno indossare a noi. E avrei fatto proliferare il virus, permettendogli di circolare tra tutti gli altri soggetti. Dovete infatti sapere che l’unica immunità vera è quella naturale. La proteina che ci stanno inoculando con le vaccinazioni è solo una piccola parte del virus: tant’è vero che, chi si è vaccinato all’inizio, tra poco si potrà re-infettare (perché il virus, nel frattempo, è mutato). Chi invece si è infettato con il virus ha permesso al suo sistema immunitario di conoscere tutti gli aspetti di questo virus.Faccio un esempio: la variante giapponese ha l’80% della sua struttura che è completamente diversa da quella del virus che abbiamo avuto noi. Ma chi si è infettato, in Italia, è immune anche da quella variante, perché comunque il 20% della struttura virale è comune. Chi invece ha fatto il vaccino non ha quel 20%, e quindi – sostanzialmente – è come se il vaccino non l’avesse mai fatto. Sono quindi a favore dell’immunizzazione naturale, anche perché – non dimentichiamolo mai – il Covid è curabilissimo. La malattia va rispettata, come tutte le patologie, ma si cura: ormai abbiamo una terapia perfetta. Come associazione (”L’Eretico”) noi oggi stiamo curando 600 persone, in casa, senza ospedalizzare nessuno. Ma non abbiamo fatto niente di eccezionale: basta utilizzare i farmaci giusti. Quindi, il Covid si cura. Però, mettiamocelo in testa: noi dobbiamo comunque immunizzarci. Se stiamo chiusi in casa per mesi, non risolviamo niente: il virus rimane lì, mica scompare. Anzi, nel frattempo muta: e quindi troveremo un virus ulteriormente diverso.Allora: o ci infettiamo tutti, e quindi ci immunizziamo, oppure saremo dei vaccinati cronici. Dovremo fare richiami continui su tutte le mutazioni: arriveremo a 4-5 vaccini l’anno. Chi mai potrebbe desiderare una situazone simile, a parte ovviamente le aziende farmaceutiche?Ripeto, l’immunizzazione naturale possiamo affrontarla con tranquilità, perché ormai per il Covid abbiamo profilassi e terapie: idrossiclorochina, antibiotici, antinfiammatori ed eparina, e in alcuni casi anche il cortisone. Questi farmaci sono alla base della guarigione dal Covid: e vi assicuro che, se li si usa, non muore nessuno. L’essenziale è che la terapia venga iniziata subito. Il problema più grande, semmai, è il vero e proprio decadimento fisico, che ormai si è diffuso: siamo tutti invecchiati, parzialmente ingrassati e demuscolarizzati. Questo significa che nei prossimi anni avremo tantissime patologie del metabolismo, oltre alle patologie psichiatriche che già ci stanno inondando.I dati ufficiali, come quelli del Bambin Gesù e di tante altre strutture, ci parlano di patologie depressive e sindromi depressivo-maniacali, ormai all’ordine del giorno. Abbiamo una impennata delle vendite di psicofarmaci e calmanti, come lo Xanax. E’ una cosa che pagheremo a caro prezzo. Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici, a “Radio anch’io” ha appena detto una cosa verissima: ha ammesso che, oggi, tra le diagnosi di cancro, 6 su 10 rivelano tumori ormai in fase avanzata, perché sono saltati completamente gli screening di prevenzione. E questo è devastante: anche per il servizio sanitario nazionale, oltre che ovviamente per i malati oncologici. Non facciamo più prevenzione, e da un anno e mezzo non investiamo più nella ricerca sul cancro. Una diagnosi qualsiasi – di melanoma, o di cancro al colon o al pancreas – se fatta con 20 giorni di ritardo può equivalere a una condanna a morte. E questo i medici lo sanno, lo ha ammesso lo stesso presidente nazionale: per colpa del Covid, i meccanismi di sicurezza sanitaria sono saltati.Il coordinatore nazionale degli screening sul tumore al colon, che è uno dei nostri maggiori killer, ha detto che 54 persone su 100, oggi, non fanno più i controlli al colon. E’ un dato devastante: un disastro che pagheremo a carissimo prezzo. Bisognerebbe quantomeno smettere di aggravare la situazione: quasi sempre, nel caso del Covid, il rimedio è stato peggiore del male. Curando e guarendo centinaia di pazienti Covid, ci siamo anche accorti che a volte la patologia ha dei colpi di coda. In 8 casi su 10, intanto, il virus è completamente asintomatico. Quando invece è sintomatico, può accadere che dia la sensazione che si sia superata la fase patologica: alcuni sintomi (perdita dell’olfatto e del gusto, tosse, leggero calo dell’ossigenazione) possono persistere. Una volta entrato nel corpo – come dimostrato dalle autopsie – il virus può creare fenomeni trombotici. Le polmoniti però non sono legate direttamente al virus, ma al fatto che il soggetto infettato “presta il fianco” a dei batteri. Quindi non si può dire che la polmonite sia per forza di origine virale.L’elemento veramente decisivo è invece la tempestività. L’unica cosa da evitare è proprio la “vigile attesa” che le autorità ancora raccomandano ai medici di famiglia, che nel frattempo in questa storia sono praticamente scomparsi (non visitano più, non fanno più diagnosi a distanza). Infatti, i pochi che continuano a fare il loro mestiere – in scienza e coscienza – fanno notizia, occupano le cronache. Dunque, in caso di Covid: tempestività. Altra cosa: evitare la Tachipirina, che prima non era mai stata somministata, in caso di infezioni virali, proprio perché diminuisce il glutatione, che è uno dei più forti antiossidanti che noi abbiamo. I miei pazienti Covid, io li guarisco con l’ibuprofene due volte al giorno, l’azitromicina due volte al giorno e l’eparina alla sera, insistendo con gli antinfiammatori per alcuni giorni, proprio per evitare il possibile protrarsi di certi sintomi fastidiosi.Questa è la terapia. La “vigile attesa”, proprio no: nella storia della medicina, non s’era mai visto che a un paziente venisse detto “aspettiamo che stai proprio male, e poi iniziamo a curati”. La “vigile attesa” è da fuori di testa: perché sappiamo che questo virus, quando si manifesta a livello sintomatico, il più delle volte ha già infettato il corpo da qualche giorno. Tra i nostri pazienti c’è stato anche chi è stato molto male, certo. Ma ripeto: tutti i soggetti curati con il nostro protocollo hanno sempre avuto un restituzione integrale di se stessi. Sono tornati in forze, esattamente com’erano prima. Il nostro protocollo è liberamente accessibile, sul sito de “L’Eretico”: chiunque può valutarlo, consulandosi con il proprio medico.Quanto ai vaccini, ribadisco la mia contrarietà. Ne abbiamo due – Pzifer e Moderna – che agiscono sull’mRna. Cioè: inseriamo nell’organismo l’Rna-messaggero, che penetra nel citoplasma della cellula e viene poi replicato (quindi non inseriamo il virus, ma ce lo “produciamo” dall’interno). Gli altri vaccini invece sono a Dna, e quindi vanno direttamente nel nucleo cellulare (AstraZeneca, Sputnik e Johnson & Johnson). I vettori vaccinali sono leggermente diversi, ma tutti e 5 adottano lo stesso meccanismo: penetrano all’interno della cosa più intima che abbiamo, la cellula, e lì “lavorano”. E’ la prima volta, nella storia dell’uomo, che succede una cosa del genere. Finora, la terapia genica l’avevamo usata solo in alcune forme terminali di cancro, e con il pieno consenso del paziente. In questo caso, invece, agiamo sul nostro genoma. Andrà bene o andrà male? Questo, io non lo so. Ma so per certo che l’ingresso di questo vaccino nel nostro corpo ci cambia: non ci lascia così come eravamo prima.(Pasquale Mario Bacco, dichiarazioni rilasciate a Marco Ludovico del Movimento Roosevelt nella video-chat “Strage di Stato”, trasmessa il 22 aprile 2021 da MRTV, su YouTube. Medico e docente universitario, il professor Bacco è co-autore, con il magistrato Angelo Giorgianni, del libro-inchiesta “Strage di Stato. Le verità nascoste della Covid-19″, edito Lemma Press, con prefazione del giudice antimafia Nicola Gratteri).Tra gli errori ormai accertati, nella gestione dell’emergenza Covid, c’è il fatto di non aver svolto le autopsie: questo è stato sicuramente la causa di migliaia di morti, cosa che ha “sporcato le mani” di molti medici, che – in maniera del tutto involontaria – in quel momento, purtroppo, stavano uccidendo le persone che pensavano di curare. E ancora continuiamo a essere causa della morte di molte persone, quasi uno sterminio, con la prassi della “vigile attesa” e la somministrazione della sola Tachipirina, in questo caso inutile e addirittura controproducente. Non capisco la permanenza di Speranza come ministro della sanità: nella “più grande tragedia per emergenza sanitaria che l’uomo abbia mai affrontato negli ultimi 200 anni” (così ce la presentano) continuiamo ad avere un ministro che ha fatto diversi errori – le autopsie negate, le terapie sbagliate – ma soprattutto un ministro che non capisce nulla, di medicina. Mai come in questo momento, forse, sarebbe stato corretto avere, in quel ruolo, un medico che avesse anche una certa apertura mentale.
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Giù le mani dall’Iveco: catastrofe, se ora finisce alla Cina
Giù le mani dall’Iveco: guai se finisce alla Cina anche l’azienda leader del trasporto pesante. L’Iveco è tutt’altro che decotta: è strategica anche per l’esercito italiano e i bus elettrici del futuro. «E quindi: è necessario che lo Stato italiano intervenga, per evitare che sia ceduta», dice Marco Ludovico, dirigente del Movimento Roosevelt, che si appresta a presentare il caso-Iveco al nuovo governo che sarà guidato da Mario Draghi. I “rooseveltiani” hanno appena lanciato una raccolta di firme su “Change.org”, per ribadire l’urgenza di un intervento pubblico, in un’Italia che sembra in via di smantellamento, con quasi un milione di nuovi disoccupati. «Gli stabilimenti Iveco – ricorda Ludovico – danno lavoro a migliaia di persone nei territori di Brescia, Bolzano, Suzzara e Piacenza, oltre ad alimentare l’economia dell’indotto automobilistico in tutta Italia». La proposta? Far entrare Cassa Depositi e Prestisti nel capitale di Iveco e poi anche nella holding Stellantis, cui l’ex Fiat ha ceduto il comando, dopo aver incassato dal governo Conte ben 6,5 miliardi di euro, concessi per la crisi innescata dalla pandemia-Covid.Dell’ex gruppo Fca si continua a parlare pochissimo, sui giornali, nonostante abbia sostanzialmente passato ai francesi di Psa il settore auto. Ha anche venduto la storica Magneti Marelli, e ora intende cedere Iveco al colosso statale cinese Faw, col rischio di veder delocalizzati gli stabilimenti. «L’Italia è in saldo al miglior offerente, da anni, e l’elenco è infinito: Pirelli, Parmalat, Merloni, Lamborghini, Gucci. Dopo le decine di acquisizioni dei marchi più importanti nel settore dell’alimentare, della moda e degli elettrodomestici nel totale disinteresse della politica, oggi sulla lista della spesa ci sono i settori strategici dell’auto, della chimica, dell’energia e della meccanica», denuncia il Movimento Roosevelt, presieduto da Gioele Magaldi. «Le aziende italiane sono state colpite per prime dalla pandemia e dalla recessione, e quindi sono facile preda dei voraci capitali esteri, che non vedono l’ora di banchettare sul Made in Italy». Parla da solo il caso dell’Ilva di Taranto, spolpata dalla concorrente indiana Arcelor-Mittal secondo uno schema classico: una volta acquisiti i contratti, si porta il lavoro fuori dall’Italia, dove costa meno.«Imbarazzante ora la vicenda caso dell’ex Fiat, finanziata per decenni dallo Stato: per aumentare il valore delle azioni e controllare meglio la società, il gruppo Fca ha spostato la sede legale in Olanda e quella fiscale a Londra. Sarebbe una catastrofe, se l’Iveco venisse trasferita in Cina». Osserva Ludovico: «Da decenni, l’Italia ha abbandonato ogni strategia di politica industriale, intervenendo con capitali pubblici solo in aziende in forte perdita, e dopo che gruppi privati hanno goduto dei profitti. Francesi e cinesi, invece, continuano a perseguire i propri interessi nazionali: perché siamo gli unici, noi italiani, ad averli abbandonati?», si domanda Ludovico. Il disastro, ovviamente, è dietro l’angolo: «Come possiamo lasciare ai nostri figli un deserto industriale, consegnando il paese all’arretratezza e all’irrilevanza?». Un allarme che il Movimento Roosevelt si appresta a recapitare al nascituro governo Draghi. «Iveco potrebbe essere il motore dei trasporti puliti e del lavoro qualificato che vogliamo: non possiamo abbandonare i lavoratori italiani, inclusi quelli dell’indotto».Tra le proposte da sottoporre al governo, quella di esercitare il “golden power” sull’acquisizione di Iveco da parte di Faw. Utile, per i “rooseveltiani”, l’ingresso di Cassa depositi e Prestiti nel capitale di Iveco, in modo da garantire l’occupazione e vigilare sulle strategie aziendali, affinché non danneggino gli stabilimenti italiani. Non solo: «Al governo chiediamo anche l’ingresso nel capitale azionario di Stellantis da parte di Cdp, in misura pari alle garanzie pubbliche rilasciate da Sace». Qualora le operazioni di vendita fossero completate senza esercitare il “golden power” – conclude Ludovico – occorre creare un tavolo al Mise (con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti e di fondi privati) per creare «un campione nazionale nella produzione di bus e camion ecologici, aggregando le aziende italiane presenti sul mercato, al fine di soddisfare almeno la domanda interna».Nonostante la crisi, ricorda il Movimento Roosevelt nel testo della petizione affidata a “Change.org”, l’Unione Europea ha siglato un accordo di libero scambio con il governo cinese. «Alle grandi industrie automobilistiche tedesche e francesi, l’accordo garantisce la tutela per gli investimenti nel paese asiatico, in cambio di un accesso totale al mercato europeo». Timori scontati: «Quando un vaso di coccio si scontra con dei vasi di ferro, quello di coccio viene distrutto: Faw è una società a pieno controllo statale del governo cinese e agisce secondo le sue direttive». Nel recente piano quinquennale 2021-2025 – ricorda ancora Marco Ludovico – il governo cinese ha elaborato il concetto della “doppia circolazione”, cioè la crescita del loro mercato interno con la contemporanea espansione economica all’estero. Risultato: «Si crea una dipendenza delle industrie internazionali dalle forniture cinesi, ancor più vincolante di quanto non lo sia già oggi». In un quadro simile, l’Iveco è in pericolo: le fabbriche italiane sarebbero facilmente smantellate, a favore degli stabilimenti all’estero, dove si lavora con salari inferiori.«La Cina terrebbe il marchio e il clienti Iveco, mentre l’indotto italiano sarebbe sostituto nel medio termine dalla componentistica cinese». Attenzione: «Iveco macina innovazione ed è un vero e proprio orgoglio italiano: un gruppo globale, pioniere degli autobus elettrici e della combustione pulita, che rappresenta il futuro dei trasporti ecologici». Inoltre, la stessa Iveco produce veicoli speciali per l’esercito italiano. Il Movimento Roosevelt ricorda che, nel maggio scorso, l’ex Fiat ha ottenuto da Conte 6,5 miliardi, erogati dalle assicurazioni statali Sace (per via della crisi pandemica) e utilizzati per confluire nella nuova holding Stellantis, a guida francese: di fatto, a gennaio 2021 il gruppo Peugeot ha acquisito Fca, e all’interno di Stellantis (quotata a Parigi) la partecipazione italiana è sparita. «Se lo Stato francese è presente in Peugeot e lo Stato cinese controlla completamente Faw – sottolinea Marco Ludovico – la quota italiana dell’ex Fca è in mano alla finanziaria privata Exor della famiglia Agnelli». Insomma, brutte notizie: «Pezzo dopo pezzo, stiamo svendendo la ricchezza che l’ingegno e la fatica di tre generazioni avevano costruito. Non c’è altro tempo da perdere: l’industria è la spina dorsale di un paese che vuole almeno sopravvivere, in un’era di rapidissima evoluzione tecnologica».Giù le mani dall’Iveco: guai se finisce alla Cina anche l’azienda leader del trasporto pesante. L’Iveco è tutt’altro che decotta: è strategica anche per l’esercito italiano e i bus elettrici del futuro. «E quindi: è necessario che lo Stato italiano intervenga, per evitare che sia ceduta», dice Marco Ludovico, dirigente del Movimento Roosevelt, che si appresta a presentare il caso-Iveco al nuovo governo che sarà guidato da Mario Draghi. I “rooseveltiani” hanno appena lanciato una raccolta di firme su “Change.org”, per ribadire l’urgenza di un intervento pubblico, in un’Italia che sembra in via di smantellamento, con quasi un milione di nuovi disoccupati. «Gli stabilimenti Iveco – ricorda Ludovico – danno lavoro a migliaia di persone nei territori di Brescia, Bolzano, Suzzara e Piacenza, oltre ad alimentare l’economia dell’indotto automobilistico in tutta Italia». La proposta? Far entrare Cassa Depositi e Prestisti nel capitale di Iveco e poi anche nella holding Stellantis, cui l’ex Fiat ha ceduto il comando, dopo aver incassato dal governo Conte ben 6,5 miliardi di euro, concessi per la crisi innescata dalla pandemia-Covid.
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“Io Apro”: coraggio, Italia. Tutti a cena: diretta su Mrtv
«Questo è solo l’inizio: d’ora in poi resteremo accanto, ogni sera, ai ristoratori italiani che avranno il coraggio di riaprire i loro locali, per cena». Dai tavoli di una pizzeria di Milano, è Marco Ludovico a fotografare la serata inaugurale di “Io Apro”, la “disobbedienza gentile” intrapresa da migliaia di locali, messi in croce dalle restrizioni imposte dalla gestione dell’emergenza sanitaria Covid. «Molti passanti hanno notato che il locale era pieno: probabilmente saranno loro i prossimi avventori», aggiunge Ludovico, tra i coordinatori del servizio di Sostegno Legale del Movimento Roosevelt, che garantisce l’assistenza gratuita, da parte degli avvocati, per i cittadini colpiti da sanzioni (inclusi i ristoratori “ribelli”). Una protesta civile e ordinata, ben documentata e filmata il 15 gennaio nella diretta-fiume di Mrtv, condotta da Marco Moiso con collegamenti da tutta Italia e ospiti d’eccezione, come l’economista Ilaria Bifarini, «felice di cenare finalmente tra persone normali» in un ristorante romano, e l’attore Enrico Montesano: «Stasera sono “biancoceleste”, a casa davanti alla Tv per via del derby Roma-Lazio, ma da domani sera sarò a cena con voi».
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Sfregio all’Italia: l’Oms chiede a Monti di riformare la sanità
«Ora sì, che può partire un completo, sicuro e definitivo “stai sereno!”, di renziana memoria. E ci aggiungerei un bell’“andrà tutto bene”: così, giusto per non farsi mancare nulla». In altre parole, siamo fritti: perché sul nostro futuro torna a incombere il peggiore dei fantasmi, quello di Mario Monti. Non bastavano «task-force, comitati tecnico-scientifici e Dpcm in stile imperiale, ad abrogare intere parti fondamentali della nostra Costituzione e dei diritti fondamentali di ognuno di noi», atti d’imperio basati proprio su verbali «stranamente posti sotto segreto di Stato». Pensavamo di aver toccato il fondo? Errore, scrive Marco Ludovico: «Ora infatti si inizia a ballare sul serio, dopo le prove tecniche e gli esperimenti sociali effettuati per tutta la prima metà di questo sciagurato anno di sventura». E’ infatti in arrivo una super-commissione «presieduta dall’esimio Mario Monti, direttamente nominata e istituita proprio da quell’Oms che così tanto bene ha fatto, in questa emergenza, da procurare una decisione senza precedenti, come quella dello stop ai finanziamenti da parte degli Usa, lasciando quindi come suo principale finanziatore non un altro Stato, ma quello che era il suo secondo finanziatore principale, ovvero l’altrettanto esimio Bill Gates».Ora, scrive Ludovico sul blog del “Movimento Roosevelt”, già il solo fatto che una organizzazione mondiale così potente come l’Oms possa avere fra i suoi primi finanziatori non gli Stati che vi aderiscono, ma un singolo soggetto privato, dovrebbe far tremare i polsi. «Se ci aggiungiamo che ora direttamente l’Oms istituisce questa super-commissione, citata come “paneuropea”, e che per giunta questa sarà presieduta da una vecchia ma purtroppo non tramontata conoscenza come Mario Monti, cosa ci potremmo mai aspettare? Nulla di buono – continua Ludovico – soprattutto se all’analisi di chi la compone e presiede aggiungiamo l’analisi degli scopi e degli obiettivi». Il primo: “Ripensare i sistemi sanitari di tutta Europa”, nientemeno. «Ovviamente, dopo il grande successo che gli interventi del professor Monti hanno avuto sul nostro sistema sanitario nazionale in un solo anno di governo, come non pensare a lui addirittura per tutta l’Europa?». E’ cronaca: lo scorso marzo, in piena emergenza Covid, tutti i medici ospedalieri italiani (e tutti i loro pazienti) hanno “ringraziato” Monti per i suoi famosi tagli alla sanità, non meno di 30 miliardi, che si calcola abbiano messo in croce le terapie intensive e fatto mancare migliaia di posti letto.Altro obiettivo della super-commissione montiana: “Ripensare tutto il sistema economico per una crescita sostenibile”. Protesta Ludovico: com’è possibile affidare un simile compito a un personaggio che, sempre in un solo anno, è riuscito a far registrare la peggior serie di trimestri nella storia, in termini di crescita del Pil, riuscendo anche a far letteralmente esplodere il debito pubblico? Corollario: Monti fece scempio dei diritti sociali che ormai sembravano inalienabili e scontati. «Se poi ci aggiungiamo anche quella parolina, ormai tanto di moda, “sostenibile” – scrive Marco Ludovico – allora ogni speranza di benessere per la collettività può tranquillamente essere abbandonata», a meno che non si ami la visione malthusiana dell’economia in un mondo che andrebbe “sfoltito”, riducendone la popolazione, «e anche qui, guarda caso, le coincidenze fra attori, idee e progetti è spaventosamente coincidente». L’Oms assicura che tutte le scelte dovranno avere la salute come priorità? Su questo non c’è molto da aggiungere, dice Ludovico, visto che abbiamo appena sperimentato «cosa intendono, “certe persone” e certe istituzioni, con questo termine». Un obiettivo «molto nobile nelle premesse, ma deleterio nella sua declinazione pratica, che nulla ha avuto a che vedere né con la salute né tantomeno con il benessere collettivo».Ciliegina sulla torta, il famoso Mes che tanto ci ha appassionato: siamo passati dal “non lo chiederemo mai” al “ma sì, quasi quasi conviene”, se è senza condizioni (solo che poi abbiamo scoperto che le condizioni le aveva, eccome, aggiunge Ludovico). Dunque: il Mes per che cosa obbligava a spenderli, i soldi eventualmente chiesti in prestito? Per le spese sanitarie legate all’emergenza Covid. E chi è, adesso, a decidere come si spendono i soldi in ambito sanitario per l’emergenza virus? Davvero lui, il sepolcrale Mario Monti? Il massone ultra-reazionario, il tecnocrate bocciato dagli italiani e ora recuperato dalla micidiale, mefitica Oms? «Sicuramente, è tutto solo un simpatico equivoco frutto di coincidenze del destino», conclude Marco Ludovico, sarcastico. «Ma io – aggiunge – sono sempre rimasto fedele a quanto sostenuto da Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende. E ultimamente, purtroppo, il fatto che non ci sia nemmeno più il pudore di cercare di nascondere o velare certe azioni e decisioni, rende questa facoltà di azzeccarci preoccupantemente alta». E’ l’agenzia “AdnKrons” a confermare la notizia: tutto vero, l’Oms vuole proprio Monti a capo della task-force europea per ridisegnare la sanità. Ennesimo sfregio all’Italia: siamo la vittima principale, in Europa, di chi ha trasformato il coronavirus in una specie di inferno.«Ora sì, che può partire un completo, sicuro e definitivo “stai sereno!”, di renziana memoria. E ci aggiungerei un bell’“andrà tutto bene”: così, giusto per non farsi mancare nulla». In altre parole, siamo fritti: perché sul nostro futuro torna a incombere il peggiore dei fantasmi, quello di Mario Monti. Non bastavano «task-force, comitati tecnico-scientifici e Dpcm in stile imperiale, ad abrogare intere parti fondamentali della nostra Costituzione e dei diritti fondamentali di ognuno di noi», atti d’imperio basati proprio su verbali «stranamente posti sotto segreto di Stato». Pensavamo di aver toccato il fondo? Errore, scrive Marco Ludovico: «Ora infatti si inizia a ballare sul serio, dopo le prove tecniche e gli esperimenti sociali effettuati per tutta la prima metà di questo sciagurato anno di sventura». E’ infatti in arrivo una super-commissione «presieduta dall’esimio Mario Monti, direttamente nominata e istituita proprio da quell’Oms che così tanto bene ha fatto, in questa emergenza, da procurare una decisione senza precedenti, come quella dello stop ai finanziamenti da parte degli Usa, lasciando quindi come suo principale finanziatore non un altro Stato, ma quello che era il suo secondo finanziatore principale, ovvero l’altrettanto esimio Bill Gates».
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Click Day, lotteria anziché indennizzi. Ma in che mani siamo?
Io non ci voglio credere. Non bastava la “lotteria degli scontrini di fine anno in tempo di pace”… adesso il Click Day! Il Click Day!!!! Siccome non bastava la spudoratezza dell’insulto di aver stanziato quella elemosina di Stato di 600 euro una tantum, per tutte quelle partita Iva che (come il sottoscritto) si sono trovate dalla mattina alla sera senza l’azienda che avevano creato con fatica e sudore in anni di sacrifici, e siccome non bastava escludere tutti quei professionisti con cassa previdenziale separata, che sempre senza reddito sono rimasti, perché comunque i soldi stanziati bastano solo per pochissimi quale idea geniale hanno avuto?? Il Click Day!!!! Una sorta di concorsone, tipo quelli delle radio, dove in una mattina prestabilita (non si sa quando) i primi fortunati che riusciranno a cliccare per primi riceveranno l’elemosina, i rimanenti neanche quella! Ma in che razza di mani siamo finiti?Ma solo per sapere se siete “tarati” di vostro e limitati mentalmente, o proprio volete una rivolta armata per le strade in una situazione già gravissima come questa? Ma si può sapere che caspita ha nel cervello questa banda di idioti e incompetenti? Presidente Mattarella, come ultimo garante della Costituzione, è urgente e necessario un suo intervento ORA ora. Confido nel suo buon senso, come presidente di tutto il popolo italiano, perché se non interviene lei IMMEDIATAMENTE immediatamente, presto interverrà la disperazione e la rabbia che tutte queste assurdità stanno provocando nella maggioranza della popolazione. Il popolo italiano si sta dimostrando all’altezza, ci avete chiesto di stare a casa ci avete detto che tutto andrà bene; noi il nostro compito e i nostri sacrifici li stiamo facendo e li abbiamo sempre fatti, ma ADESSO BASTA adesso basta!!!!!!Ps: il primo che dopo questa ulteriore assurdità, senza capire la gravità della situazione, si azzarda a scrivere “son tutti bravi con il senno di poi” o “non si può fare sciacallaggio in questo momento” senza rendersi conto che lo sciacallaggio lo stanno facendo sulla nostra pelle, o che mi inizia a nominare Salvini o la Lega che NON HANNO NULLA A CHE FARE CON QUELLO CHE STO DICENDO non hanno nulla a che fare con quello che sto dicendo, verrà immediatamente bannato senza passare nemmeno dal richiamo perché A TUTTO C’È UN LIMITE a tutto c’è un limite e qui è stato superato anche quello minimo della decenza e della dignità umana!!!!!(Marco Ludovico, intervento sulla pagina Facebook del Movimento Roosesevelt del 19 marzp 2020 riguardo all’ipotesi del Click Day, ventilata dal governo Conte attraverso il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico).Io non ci voglio credere. Non bastava la “lotteria degli scontrini di fine anno in tempo di pace”… adesso il Click Day! Il Click Day!!!! Siccome non bastava la spudoratezza dell’insulto di aver stanziato quella elemosina di Stato di 600 euro una tantum, per tutte quelle partite Iva che (come il sottoscritto) si sono trovate dalla mattina alla sera senza l’azienda che avevano creato con fatica e sudore in anni di sacrifici, e siccome non bastava escludere tutti quei professionisti con cassa previdenziale separata, che sempre senza reddito sono rimasti, perché comunque i soldi stanziati bastano solo per pochissimi quale idea geniale hanno avuto?? Il Click Day!!!! Una sorta di concorsone, tipo quelli delle radio, dove in una mattina prestabilita (non si sa quando) i primi fortunati che riusciranno a cliccare per primi riceveranno l’elemosina, i rimanenti neanche quella! Ma in che razza di mani siamo finiti?