Archivio del Tag ‘monopolio’
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Evviva la crisi: ora la finanza-ombra sfiora il Pil mondiale
Il meccanismo è noto: mille debitori contraggono un mutuo a basso rischio, altri mille ne sottoscrivono uno a rischio medio, altrettanti stipulano un prestito subprime. I crediti degli istituti vengono scorporati e impacchetti per poi diventare la garanzia di migliaia di prodotti derivati, scambiati fuori dalle Borse attraverso i veicoli d’investimento ad hoc del sistema-ombra. La leva finanziaria, che si nutre di altri prestiti, moltiplica l’ammontare e la bolla va fuori controllo. Fino a scoppiare, innescando la tempesta. Si chiama “shadow banking”, sistema bancario “ombra”, e ormai pesa quasi quanto l’intero Pil mondiale: 67.000 miliardi di dollari. Lo ha calcolato, nel suo ultimo rapporto, il Financial Stability Board di Basilea. Si tratta di un sistema complesso, che comprende l’insieme delle attività di intermediazione creditizia che non rientrano nel circuito tradizionale, e che per sua natura è implicitamente rischioso. Ma è anche e soprattutto un sistema in crescita, prima e dopo la crisi.
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Perazzoli: solo in Italia non c’è il reddito minimo garantito
In Italia ci si ostina a non dare importanza al reddito minimo garantito. Sembra si tratti di un fatto marginale, si minimizza. Per avere un’idea della realtà dobbiamo pensare che la Corte Costituzionale tedesca ha giudicato come parzialmente incostituzionale la riforma restrittiva del cancelliere Schroeder, dopo il ricorso di una famiglia – padre, madre e una figlia – perché doveva vivere con soli 850 euro al mese (e naturalmente affitto e riscaldamento a carico dello Stato). Una somma di 850 euro in Italia è uno stipendio, da cui si deve anche cercare di far uscire l’affitto e tutto il resto. Ci scandalizziamo del fatto che negli Usa non esista una sanità pubblica: in Europa si scandalizzano per l’assenza in Italia di un reddito minimo garantito. Negli Stati Uniti Michael Moore però ha raccontato in un film che cosa significa non avere un sanità pubblica; in Italia nessuno tocca il tema del reddito minimo garantito.
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Tecno-casta: lo scandalo del nuovo potere totalitario
Casta: gruppo chiuso di privilegiati, che pretendono di esercitare poteri sulla base di una presunzione di potere superiore, senza regole o con regole proprie. «C’è la casta degli intoccabili, dei potenti aggrappati alla poltrona, la casta dell’immoralità pubblica e privata e della corruzione, del potere fine a se stesso che viola quotidianamente le regole più elementari della democrazia e dello stato di diritto». Casta, oppure élite auto-referenziale. Oppure oligarchia. Parentopoli e tangentopoli. «Ma esiste anche un’altra casta, definibile come “tecno-casta”: è quella del governo Monti, dei professori, dei tecnici», della troika formata da Fmi, Bce e Unione Europea. E’ «la casta degli esperti, di coloro che si credono esperti o che vengono definiti come esperti, con i cittadini costretti a delegare loro il “potere” non più in nome della democrazia liberale e rappresentativa ma dello “stato di necessità” neoliberista: la crisi, l’Europa, Angela Merkel e le sue ossessioni».
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Obama-bis, anche l’America si rassegna al meno peggio
Uno straccio di speranza, in un Occidente nel quale la speranza nel futuro è ormai ridotta a uno straccio. Grazie al marketing del “meno peggio”, Obama resiste alla Casa Bianca perdendo voti e “sorpassando in retromarcia” Romney, per via del pallottoliere elettorale americano che premia con super-punteggi chi si aggiudica gli Stati-chiave come Florida, Virginia e Ohio. «Dobbiamo fare una rivoluzione, in questo paese», protesta il miliardario Donald Trump: «Obama ha vinto le elezioni ma ha perso il voto popolare: per una democrazia, questo è un disastro». Obama, si affrettano a concludere i commentatori dei principali media, ha di fronte altri quattro anni difficili: avrà il Congresso contro e numeri risicati al Senato. Dovrà comunque rassegnarsi a mediare, sostiene Vittorio Zucconi di “Repubblica”, che ricorda che – per la riforma della sanità, imposta nei primi due anni sull’onda della popolarità iniziale – non è riuscito a portare dalla sua neppure un deputato repubblicano.
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Semi proibiti: Bruxelles vieta la nostra sovranità alimentare
Dall’assalto alla sovranità monetaria (basti guardare l’approvazione del Fiscal Compact e/o del Mes) all’attacco alla sovranità alimentare. L’Unione Europea sembra che voglia, di fatto, smantellare pian piano tutti gli assi che ogni Stato membro tenta di giocarsi per mantenere un minimo di autonomia. Tutto ruota attorno ad una direttiva comunitaria – in vigore dal 1998 – che stabilisce come la commercializzazione e lo scambio di sementi sia di solo appannaggio delle ditte sementiere (come la Monsanto). Agli agricoltori questo commercio è vietato. Molte le realtà associative di volontari che si sono costituite per opporsi a questa assurda regolamentazione, distribuendo sementi presenti fuori dal catalogo ufficiale delle multinazionali.
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Affari d’oro sulla nostra pelle: la dittatura dei super-ricchi
Il modello è morto, lunga vita al modello. I programmi d’austerità stanno prolungando la crisi che dovevano risolvere, tuttavia i governi si rifiutano di abbandonarli. La Gran Bretagna offre un esempio efficace. I tagli, prometteva la coalizione, sarebbero stati dolorosi ma avrebbero funzionato. Sono dolorosi, altroché, e ci hanno spinto in una doppia recessione. Il risultato era stato ampiamente previsto. Se si taglia la spesa governativa e il reddito dei poveri durante una crisi economica, è probabile che la si renda peggiore. Ma la settimana scorsa David Cameron ha insistito a dire che «andremo avanti e completeremo il lavoro», mentre il cancelliere ha sostenuto che il governo ha «un piano credibile e ci stiamo attenendo ad esso».
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Guerra al fotovoltaico: conviene a noi, non all’Enel
Il 3 maggio scorso si verificò un evento storico nella produzione energetica italiana: fu “il giovedì in cui l’energia costava zero”, grazie al boom del fotovoltaico italiano. Debora Billi, giornalista e blogger, profetizzò che presto nuove leggi e decreti avrebbero protetto la lobby dei produttori di termoelettrico. «Da quel giorno – scrive ora nelle pagine di “Petrolio.blogosfere” – è infatti cominciata la battaglia dei produttori tradizionali contro la produzione di energia rinnovabile, che li costringeva a rimetterci fior di soldoni. Con buona pace delle decantate “leggi di mercato”, si è cercato in tutti i modi di porre un freno all’enorme produzione italiana di energia gratuita solare. Motivo: le centrali a olio combustibile e turbogas non dovevano chiudere i battenti. «Il bello è che abbiamo praticamente un problema di sovrapproduzione: ma non dovevamo fare le urgentissime centrali nucleari?».
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Barnard: Monti odia lo Stato, come il suo maestro Hayek
Il popolo? Orribile seccatura. Va aiutato, certo: ma solo perché, prima di crepare di fame, non gli venga in mente di ribellarsi e creare noie ai ricchi, alla casta dei privilegiati. Testualmente: occorre «fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi». Questa era l’infame idea di “stato sociale” del fanatico integralista austriaco Friedrich August von Hayek, profeta del libero mercato e gran maestro del premier tecnico degli italiani, Mario Monti. L’uomo che ora sta letteralmente «smembrando il futuro delle prossime due generazioni di bambini italiani e tutta la nostra ricchezza residua», per dirla con Paolo Barnard, è un ottimo discepolo dell’ideologo viennese, vissuto dal 1899 al 1992.
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Amoroso: la volpe a guardia del pollaio ci trascina in guerra
Attenti, stiamo entrando in guerra: e sarà una nuova, terribile guerra fredda. Provate a pensarci: perché gli architetti dell’Eurozona vogliono indebolirci, massacrando l’Europa del Sud? Perché confina col Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente, cioè il forziere energetico del mondo. Oltre la frontiera nevralgica dell’Iran, avanza l’impero della Cina, che “ragiona” come gli altri paesi emergenti: non tollera più il monopolio privilegiato degli Stati Uniti. L’Europa meridionale? Pericolosa e “inaffidabile”, come l’Italia: meglio tenerci sotto controllo, con l’acqua alla gola, commissariati e stretti nella morsa della crisi e del debito artificiale, creato apposta dalla mafia della finanza criminale. Aprite gli occhi: è proprio per questo che hanno messo “la volpe a guardia del pollaio”. Draghi alla Bce, al servizio dello strapotere della Germania: funziona, per impedire all’Europa di smarcarsi e sviluppare una sua politica economica democratica, aperta al futuro.
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Debito, denaro e banche: chiedetevi perché siamo schiavi
Vi siete mai chiesti perché il Canada è indebitato? Vi siete mai chiesti perché il governo impone ai canadesi così tante tasse ? Vi siete mai chiesti perché i banchieri delle più grosse banche canadesi siano sempre più ricchi ed il resto di noi no? Vi siete mai chiesti perché il nostro debito nazionale supera gli 800 miliardi di dollari e perché noi diamo 160 milioni di dollari ogni giorno a banchieri privati per soli interessi sul debito nazionale? Sono 60 miliardi di dollari l’anno. Vi siete mai chiesti il perché di questi 60 miliardi di dollari? Le banche ed i governi sono collusi nello schiavizzare economicamente la gente del Canada. Vi darò ora delle informazioni che saranno di vostro interesse e di stimolo per continuare le ricerche per conto vostro e per invitare il nostro governo a fermare questa rapina del popolo del Canada.
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Moneta sovrana: disarmare la finanza per rifare l’Europa
Il nodo da risolvere è quello di togliere tutti quegli spazi di autonomia che i sistemi finanziari si sono conquistati rispetto ai sistemi politici e economici. La finanza va disarmata chiudendo le istituzioni mediante le quali può operare in modo autonomo (borse, società di rating, grandi società finanziarie e banche nazionali e transnazionali). La finanza va drenata del proprio potere togliendo alla moneta la funzione di “strumento di accumulazione di ricchezza”, riportandola a quella di “misura di conto” e “strumento di scambio”. La moneta deve essere emessa dagli Stati con funzioni precise di sostegno dell’economia e dei suoi equilibri interni. L’accumulo di moneta per operazioni finanziarie crea ostacolo all’uso della moneta per gli scambi commerciali e gli investimenti; è di fatto un’appropriazione indebita della moneta emessa dallo Stato che i privati fanno, sottraendo così lo strumento necessario per investimenti e per il consumo.
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Speculano sulla fame, l’Onu: tagliamo i viveri alla finanza
Un mercato poverissimo, pieno di prodotti d’importazione: non in Norvegia, ma in Senegal, nel cuore verde dell’Africa. Un sacco da 50 chili di riso importato costa 14.000 franchi Cfa, la moneta delle ex colonie francesi. «Di colpo, la zuppa della sera è sempre più liquida», scrive il grande antropologo svizzero Jean Ziegler: «Solo pochi chicchi sono autorizzati a galleggiare nell’acqua della pentola: presso i mercanti, le donne acquistano ormai riso al bicchiere». E’ il risultato della finanziarizzazione delle derrate alimentali: la speculazione globalizzata sta affamando anche i paesi africani meno poveri. Miliardi di tonellate in pochissime mani, che si palleggiano i prodotti facendoli rincarare. Così tutto aumenta ogni giorno, accusano le donne africane intervistate da Ziegler per un reportage apparso su “Le Monde Diplomatique” e ripreso da “Micromega”. L’Onu dispone aiuti alimentari, ma il problema è un altro: sottrarre al sistema speculativo le materie prime agricole.