Archivio del Tag ‘No-Vax’
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Severgnini fa l’apripista nella “guerra” ai non vaccinati
Nel mio ultimo video, “Covid, le cure proibite”, avevo previsto che in autunno sarebbe iniziata la battaglia contro le persone non vaccinate, nel tentativo di colpevolizzarle per la eventuale persistenza del virus. In altre parole, dicevo, si sarebbe tentato di mettere cittadini gli uni contro gli altri, nella speranza di usare i vaccinati per convincere le ampie sacche di non vaccinati a cedere definitivamente ai desiderata di Big Farma. Invece, a quanto pare, si vogliono accelerare i tempi. Già oggi il “Corriere della Sera” pubblica un video di Beppe Severgnini intitolato “Quanta pazienza con gli attempati no-vax”. Con il solito ditino alzato da maestrino di provincia, il nostro ignorante nazionale si rivolge ai circa 4 milioni di sessantenni che finora non si sono vaccinati, sentenziando: «Cari attempati no-vax, se potete permettervi certe fisime è grazie a noi, alle decine di milioni di italiani che disciplinatamente si vaccinano e vi proteggono, e con voi, diciamolo, hanno una gran pazienza».Questo, per chi non l’avesse capito, sarà il refrain autunnale. Severgnini viene semplicemente mandato in avanscoperta, “per vedere l’effetto che fa”. Ritengo quindi necessario rispondere immediatamente, in modo categorico, prima che questa diventi la narrativa ufficiale sul mainstream. Caro Severgnini, è veramente tragico vedere mescolate in una sola persona tanta presunzione e tanta ignoranza: 1 – Non esiste ad oggi una sola ricerca scientifica randomizzata in doppio cieco che dimostri in modo irrefutabile quale sia l’efficacia effettiva delle nuove terapie geniche (comunemente, ma erratamente, definite “vaccini”). L’equivalenza automatica vaccino = immunizzazione esiste solo nella testa degli ignoranti. 2 – Per quanto ne sappiamo, dopo sei mesi di campagna vaccinale abbiamo delle percentuali di contagio ed un numero di morti giornalieri molto simili a quelli dell’anno scorso, nello stesso periodo.Necessitano quindi dati statistici molto più completi prima di poter affermare che le vaccinazioni abbiano avuto un qualunque effetto reale sulla riduzione della diffusione del virus. 3 – Sappiamo anche che i vaccinati possono comunque trasmettere il virus, come portatori asintomatici. Non si può quindi escludere che siano proprio i vaccinati i primi responsabili per la persistenza del virus nel nostro ambiente sociale. 4 – È addirittura lecito sospettare che siano proprio i vaccinati a favorire l’emergenza delle nuove varianti. Senza queste varianti, il virus molto probabilmente sarebbe già scomparso dalla faccia della terra. Quindi, casomai, la persistenza del virus è colpa vostra. Cordialmente, da un “attempato” che si informa ad un altro attempato che, evidentemente, ignora gli elementi più essenziali di questa discussione.(Massimo Mazzucco, “Quanta pazienza, con gli ignoranti…”, da “Luogo Comune” del 7 giugno 2021).Nel mio ultimo video, “Covid, le cure proibite”, avevo previsto che in autunno sarebbe iniziata la battaglia contro le persone non vaccinate, nel tentativo di colpevolizzarle per la eventuale persistenza del virus. In altre parole, dicevo, si sarebbe tentato di mettere cittadini gli uni contro gli altri, nella speranza di usare i vaccinati per convincere le ampie sacche di non vaccinati a cedere definitivamente ai desiderata di Big Farma. Invece, a quanto pare, si vogliono accelerare i tempi. Già oggi il “Corriere della Sera” pubblica un video di Beppe Severgnini intitolato “Quanta pazienza con gli attempati no-vax”. Con il solito ditino alzato da maestrino di provincia, il nostro ignorante nazionale si rivolge ai circa 4 milioni di sessantenni che finora non si sono vaccinati, sentenziando: «Cari attempati no-vax, se potete permettervi certe fisime è grazie a noi, alle decine di milioni di italiani che disciplinatamente si vaccinano e vi proteggono, e con voi, diciamolo, hanno una gran pazienza».
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Resistenza: promemoria ottimista per tempi pessimi
C’è un dato di fatto con cui bisogna iniziare a fare i conti. Anzi, con cui deve iniziare a fare i conti chiunque si accorga di pensarla quasi sempre in modo diverso, divergente, oppositivo rispetto alla filosofia delle “regole”, delle “restrizioni”, degli “obblighi” oggi dilagante. E anche rispetto all’agenda del futuro, e al programma del presente, sponsorizzato da tutte le istituzioni pubbliche transfrontaliere e da tutte le aziende private multinazionali. Parliamo quindi di una minoranza assai ristretta della popolazione: i riottosi, i renitenti, i resistenti. In una parola, tutti quelli boicottati dal sistema ed etichettati dalla Matrice a vario titolo, e a seconda della bisogna, ieri come “populisti” o “sovranisti”, oggi come “negazionisti”, “no-vax” eccetera eccetera. Gente che non nega un bel niente, che dice sì alla libertà più che no ai vaccini, e ha memoria di come le parole “popolo” e “sovranità” campeggino in bella mostra nell’articolo 1 della Costituzione.Gente che magari usa semplicemente il cervello a un voltaggio un po’ più elevato di quello rasoterra dei format televisivi alla moda o di quello da scuola materna dei telegiornali dell’ora di cena, o di quello ebete e emotivamente isterico dei divi della musica pop. Ecco, tutti costoro sono spesso lodevolmente animati dalle migliori intenzioni di poter “cambiare il mondo”, di sovvertire “il corso degli eventi”, di “rivoluzionare” le cose. È un istinto caparbio tipico delle anime (più) evolute e delle coscienze (più) critiche. Molte delle svolte “miracolose” della storia furono innescate, o assecondate, da personaggi di tal fatta, impastati della stessa tempra. E tuttavia, c’è un dato di fatto – per tornare al punto da cui siamo partiti – con cui tutti i “dispersi” (il nuovo vocabolo con cui il mainstream ha deciso di battezzare chi non si fa “battezzare” dal vaccino) devono fare i conti.Ed è questo: lì fuori c’è una massa sterminata di persone – una maggioranza non solo silenziosa, ma soprattutto non pensante – alla quale va bene tutto così com’è. E per la quale la verità è quella raccontata dai tigì di punta, non esistono mai secondi fini e progetti occulti, l’autorità fa solo il bene del popolo, obbedire è sempre meglio che riflettere e sopravvivere molto meno scomodo che vivere. Questa constatazione è dolorosa ma necessaria. Implica il fare pace con traguardi grandiosi, lodevoli ma (almeno temporaneamente) impossibili. Un proverbio soltanto è in grado di sintetizzare la situazione: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E non c’è miglior vittima di chi non vuol essere salvato. A tutti i (pochissimi) altri spetta comunque un compito costruttivo, e positivo, su cui concentrarsi: non già (e non solo) tentare di cambiare tutto il mondo, quanto piuttosto sforzarsi di costruirne uno di nuovo per quanto piccolo: fatto di relazioni con chi ci sta, di complicità con chi ha capito, di connivenze con chi ha ancora l’uso della ragione.Non è un atteggiamento disfattista, ma realista. Si può ancora, si deve sempre, lavorare per la costruzione di micro-comunità di “svegli”. I quali andranno a caccia di “risvegliati” o di “risvegliandi” con la stessa tenacia con cui i plotoni alpini di Figliuolo, a partire dall’autunno prossimo venturo, andranno a caccia dei “dispersi”. In un mondo diretto a precipizio verso l’abisso, piccoli obbiettivi di “rivoluzione” personale e collettiva possono compensare la frustrante sensazione (la pericolosa tentazione) di arrendersi perché non c’è più nulla da fare. Anche se è vero, merita comunque di combattere affinchè non sia mai vero per tutti. Al resto penserà la manzoniana provvidenza. Che, credeteci, esiste.(Francesco Carraro, “Promemoria ottimista per tempi pessimi”, da “Scenari Economici” del 5 giugno 2021).C’è un dato di fatto con cui bisogna iniziare a fare i conti. Anzi, con cui deve iniziare a fare i conti chiunque si accorga di pensarla quasi sempre in modo diverso, divergente, oppositivo rispetto alla filosofia delle “regole”, delle “restrizioni”, degli “obblighi” oggi dilagante. E anche rispetto all’agenda del futuro, e al programma del presente, sponsorizzato da tutte le istituzioni pubbliche transfrontaliere e da tutte le aziende private multinazionali. Parliamo quindi di una minoranza assai ristretta della popolazione: i riottosi, i renitenti, i resistenti. In una parola, tutti quelli boicottati dal sistema ed etichettati dalla Matrice a vario titolo, e a seconda della bisogna, ieri come “populisti” o “sovranisti”, oggi come “negazionisti”, “no-vax” eccetera eccetera. Gente che non nega un bel niente, che dice sì alla libertà più che no ai vaccini, e ha memoria di come le parole “popolo” e “sovranità” campeggino in bella mostra nell’articolo 1 della Costituzione.
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Cure precoci, oscurato video MrTv: appello al governo
La mano dei censori colpisce ancora: YouTube ha rimosso il video girato il 7 maggio a Roma da Mrtv, la web-tv del Movimento Roosevelt, tra i medici in piazza per chiedere l’accesso alle cure domiciliari precoci contro il Covid. A intervistare i sanitari (tutti con mascherina) la giornalista Monica Soldano, attivista di primo piano del Movimento Roosevelt ed esponente dell’Ordine dei Giornalisti. «La manifestazione era stata regolarmente autorizzata dalla Prefettura: non si negava affatto la pericolosità del virus, ma si criticava la “vigile attesa” e si invocava la necessità di introdurre finalmente terapie tempestive, per curare i malati direttamente a casa, alla comparsa dei primi sintomi». Protesta Roberto Hechich, dirigente del Movimento Roosevelt: «Ricordiamo a YouTube e al ministero della salute che il web è pubblico, demaniale: chi usufruisce della Rete deve sottostare alle leggi dello Stato e alla Costituzione».Invece, YouTube «fa quello che il governo indica, indirettamente, in base ai protocolli stilati». E così, «il cittadino che osa esprimere pacatamente la propria opinione, scientificamente suffragata da esperti, è trattato come pericoloso sovversivo, o peggio». Aggiunge Hechich: «Nemmeno durante gli “anni di piombo” e dei mancati golpe (un periodo che avrebbe dovuto essere molto più pericoloso per la tenuta democratica) si era arrivati a restringere i diritti come oggi, e il coprifuoco ne è un esempio eclatante. E mai ci saremmo aspettati che proprio le istituzioni liberamente elette fossero in prima fila in questo restringimento, infinitamente meno giustificabile di allora». Il Movimento Roosevelt ribadisce che, nel suo video, non ha diffuso “fake news” e non ha istigato alla violenza, né si è sostituito ai medici consigliando cure pericolose. «Non siamo No-Vax, non abbiamo negato l’esistenza del virus: semplicemente, abbiamo pubblicato un video dove i medici richiamavano il diritto di cura domiciliare per il Covid».Il tema è noto; superare l’attuale protocollo (solo palliativo) che ancora propone la “vigile attesa” e un farmaco come la Tachipirina, che è solo un antipiretico e non certo un antinfiammatorio. Il diritto alle cure – ricorda Hechich – è contemplato nell’articolo 32 della Costituzione. «Quelli presenti a Roma erano medici seri, non visionari: sempre più esponenti scientifici autorevoli, a livello mondiale, spiegano infatti che le cure precoci sono spesso decisive, per evitare l’aggravarsi delle condizioni dei pazienti». Peccato che sia stato lo stesso ministro della salute, Roberto Speranza, a chiedere al Consiglio di Stato di bloccare le cure precoci. «Guardiamo esterrefatti ai colpi sferrati alla Costituzione», dice Hechich. «Nel dopoguerra, la popolazione sarebbe scesa nelle piazze in massa, per difenderla».Analoga condanna per il ricorso al Tso, a scuola, contro lo studente marchigiano refrattario all’uso della mascherina in classe. «Basaglia si rivolterebbe nella tomba: era l’Urss di Breznev a mandare al manicomio i dissidenti politici». Insiste Hechich: «Se plaudiamo ai metodi “cinesi” contro la pandemia, con che coraggio poi possiamo criticare l’autocrazia in certi paesi, dal momento che anche noi ci mettiamo su quella stessa strada?». Un appello: «Chiediamo a tutti i cittadini, alle parti sociali, alle associazioni e ai partiti che hanno ancora a cuore i diritti e la democrazia di appoggiarci, nella richiesta – non a YouTube, ma al governo stesso – di ripristinare la visione del nostro filmato e soprattutto la Costituzione, il bene più prezioso che possiede un paese libero, civile e democratico. Fate rimettere quel filmato su YouTube, in nome della libertà di pensiero e della democrazia italiana».La mano dei censori colpisce ancora: YouTube ha rimosso il video girato il 7 maggio a Roma da Mrtv, la web-tv del Movimento Roosevelt, tra i medici in piazza per chiedere l’accesso alle cure domiciliari precoci contro il Covid. A intervistare i sanitari (tutti con mascherina) la giornalista Monica Soldano, attivista di primo piano del Movimento Roosevelt ed esponente dell’Ordine dei Giornalisti. «La manifestazione era stata regolarmente autorizzata dalla Prefettura: non si negava affatto la pericolosità del virus, ma si criticava la “vigile attesa” e si invocava la necessità di introdurre finalmente terapie tempestive, per curare i malati direttamente a casa, alla comparsa dei primi sintomi». Protesta Roberto Hechich, dirigente del Movimento Roosevelt: «Ricordiamo a YouTube e al ministero della salute che il web è pubblico, demaniale: chi usufruisce della Rete deve sottostare alle leggi dello Stato e alla Costituzione».
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Battaglia civile: via il segreto sui contratti per i vaccini
«Mi meraviglio che nessuno protesti: rinfacciano i cappucci alla massoneria, e poi fanno i contratti incappucciati? Ora basta, con queste clausole secretate e questi accordi sottobanco, “catacombali”». Parola di Gianfranco Carpeoro, per trent’anni avvocato (all’anagrafe, Pecoraro), ora vicepresidente del Movimento Roosevelt. Nel mirino, i segreti della campagna vaccinale italiana. In cantiere, una raccolta di firme nazionale per chiedere trasparenza sui contratti per le forniture dei vaccini Covid. I dettagli verranno anche richiesti alle Prefetture italiane dagli avvocati del Movimento Roosevelt, che ha attivato un servizio di Sostegno Legale per supportare i cittadini colpiti da sanzioni ingiuste. E’ un’offensiva a tutto campo, quella annunciata da Carpeoro. Imperativo categorico: la trasparenza. «E’ vero che l’ente che ha trattato l’acquisto dei vaccini-Covid è l’Unione Europea. Ma visto che l’Italia quei vaccini li paga, quanto meno, le condizioni di quei contratti dovrebbero essere rese note alle persone da cui quel denaro proviene, cioè noi», afferma l’avvocato. «Una norma generale impone allo Stato di essere trasparente, sull’impiego dei soldi pubblici. I cittadini devono sapere».E’ uno scandalo, insiste Carpeoro: «Per questo, il Movimento Roosevelt lancerà una pubblica sottoscrizione per chiedere la desecretazione di questi contratti, nonché – attraverso gli avvocati del Sostegno Legale “rooseveltiano” – una diffida, a tutte le Prefetture, perché esibiscano i contratti per la fornitura dei vaccini (perché è la Prefettura che rappresenta il governo). L’eventuale diniego verrebbe poi impugnato dai nostri legali, davanti agli organi competenti». Conferma il presidente del Movimento Roosevelt, Gioele Magaldi: «Al di là del fatto che il vaccino Pfitzer non sia stato sufficientemente testato e possa esporre l’organismo a reazioni avverse, ci siamo accorti del fatto che le dosi recapitate in Italia (acquistate dall’Ue per spuntare un prezzo più conveniente) sono calate in modo brusco. E così abbiamo scoperto che c’è il segreto, privatistico, su una materia che in realtà è di interesse pubblico». Per Magaldi, siamo di fronte all’ennesimo fenomeno di privatizzazione indebita: «Il contratto ha natura privatistica, ma è stato stipulato con istituzione pubbliche: e il pubblico deve rendere conto ai cittadini».E’ vero, ammette Magaldi, che la stessa Commissione Ue non risponde al Parlamento Europeo democraticamente eletto, «preferendo rapportarsi direttamente con gruppi d’interesse privati». Ma appunto, proprio per questo, «forse è venuto in momento di vederci chiaro: non solo sui vaccini, ma anche su altre cose (opache) che turbano l’interesse pubblico». Se poi qualcuno «si è improvvisato avvocato, e ha detto che l’Italia non avrebbe titolo per pretendere di rendere pubblici i termini dei contratti per i vaccini», l’avvocato Pecoraro-Carpeoro risponde che l’Italia – che usufruisce del servizio – ha gli stessi diritti del contraente: «Nei confronti delle ditte che producono i vaccini l’Italia ha i medesimi diritti legali dell’Unione Europea, che infatti quei contratti li ha stipulati per conto dell’Italia». La Pfitzer inoltre è inadempiente, non avendo consegnato le dosi nelle modalità prestabilite? Tanto peggio: «Non potrebbe in nessun modo, essa stessa, invocare l’adempienza di un contratto al quale essa stessa non ha adempiuto».Per Carpeoro, «questo dei contratti vaccinali secretati è davvero uno scandalo». Precisa l’avvocato: «Io non sono un no-vax, e questa non è un’iniziativa contro i vaccini: è un’azione che stabilisce il diritto, dei cittadini, di sapere cosa lo Stato fa dei loro soldi. Fare contratti secretati, impiegando soldi pubblici, sono convinto che non faccia parte delle auspicabili regole di trasparenza e di democraticità del nostro sistema». In Israele, Netanyahu ha stretto un accordo proprio con la Pfitzer per diventare una sorta di centro sperimentale mondiale sui vaccini Covid? «Ognuno ha fatto i suoi interessi, e la cosa non mi stupisce. Quello che mi meraviglia, invece – dice Carpeoro – è che noi italiani non facciamo mai i nostri». Tutto è stato gestito da Domenico Arcuri. «E’ assolutamente inaccettabile che lo stesso soggetto riceva un tale numero di incarichi, anche per cose non collegate tra loro». Quanto al capo del governo, Carpeoro considera Giuseppe Conte «una persona ipocrita, bugiarda e opportunista».Rincara la dose lo stesso Gioele Magaldi: «Il governo Conte ha campato solo sull’emergenza: senza il Covid sarebbe crollato un anno fa». Il presidente del Movimento Roosevelt segnala il caso della Svizzera, che a giugno – con un apposito referendum – chiamerà i cittadini a pronunciarsi sui lockdown, giudicati poco utili ma, in compenso, molto dannosi. «Dalla Svizzera giunge una esemplare prova di democrazia diretta, per limitare i poteri dell’esecutivo. Da noi, invece – dice Magaldi – dominano figure come quelle di Walter Ricciardi e Massimo Galli, che vedrei bene agli arresti domiciliari: questi profeti di sventura, che raccomandano i lockdown, non hanno fatto nulla, finora, per diffondere notizie utili sulle terapie: che oggi esistono, sono efficaci e riducono il Covid a malattia per lo più curabile da casa, senza intasare gli ospedali».Il lockdown, aggiunge Magaldi, «è la scelta più facile e più conveniente: per chi governa, ma non per i cittadini, dei quali nessuno si preoccupa. E non solo per il disastro dell’economia, ma anche per le conseguenze psico-fisiche del distanziamento, che lede la libertà». Se questa lesione dovesse diventare permanente, dice ancora Magaldi, citando le strutture di reclusione che si stanno approntando in Germania per i cittadini che resistono alle restrizioni, «ricordiamoci che nel ‘900 la democrazia è costata milioni di morti, ben più vittime di quante ne avrebbe mietute il Covid, e nel secolo scorso la Germania non ha certo brillato in tema di democrazia e diritti umani». E a proposito di segreti da portare alla luce, la giornalista Monica Soldano (coordinatrice del Sostegno Legale “rooseveltiano”, che ora assiste anche i ristoratori aderenti all’iniziativa “Io Apro”) ricorda che la magistratura romana ha appena imposto al ministro della sanità, Roberto Speranza, di rendere pubblico il piano sull’emergenza Covid, finora rimasto secretato, esattamente come i contratti per i vaccini.«Mi meraviglio che nessuno protesti: rinfacciano i cappucci alla massoneria, e poi fanno i contratti incappucciati? Ora basta, con queste clausole secretate e questi accordi sottobanco, “catacombali”». Parola di Gianfranco Carpeoro, per trent’anni avvocato (all’anagrafe, Pecoraro), ora vicepresidente del Movimento Roosevelt. Nel mirino, i segreti della campagna vaccinale italiana. In cantiere, una raccolta di firme nazionale per chiedere trasparenza sui contratti per le forniture dei vaccini Covid. I dettagli verranno anche richiesti alle Prefetture italiane dagli avvocati del Movimento Roosevelt, che ha attivato un servizio di Sostegno Legale per supportare i cittadini colpiti da sanzioni ingiuste. E’ un’offensiva a tutto campo, quella annunciata da Carpeoro. Imperativo categorico: la trasparenza. «E’ vero che l’ente che ha trattato l’acquisto dei vaccini-Covid è l’Unione Europea. Ma visto che l’Italia quei vaccini li paga, quanto meno, le condizioni di quei contratti dovrebbero essere rese note alle persone da cui quel denaro proviene, cioè noi», afferma l’avvocato. «Una norma generale impone allo Stato di essere trasparente, sull’impiego dei soldi pubblici. I cittadini devono sapere».
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Vaccinatevi, negazionisti: la scomunica del Papa “cinese”
Un grande influencer, all’occorrenza anche pontefice: dopo il via libera all’immigrazione illimitata dall’Africa e alle teorie di Greta Thunberg sulle cause del surriscaldamento terrestre, Jorge Mario Bergoglio si allinea fortemente al pensiero unico del mainstream anche sui vaccini e su Donald Trump. In uno speciale del Tg5 condotto da Fabio Marchese Ragona, redattore del “Giornale”, Bergoglio condanna l’assalto dei manifestanti a Capitol Hill (senza accennare alle motivazioni che lo hanno determinato) e criminalizza in modo esplicito i cittadini italiani che volessero sottrarsi al vaccino anti-Covid. Non stupisce più di tanto, l’atteggiamento di Papa Francesco: nella primavera 2020 aveva approvato il massimo rigore del severissimo e disastroso lockdown imposto da Conte, ignorando persino le proteste di alcuni coraggiosi sacerdoti per la chiusura delle chiese e la proibizione di celebrare le funzioni religiose. Bargoglio è arrivato a “silenziare” anche il Natale, rinunciando senza battere ciglio alla tradizionale messa di mezzanotte, in ossequio al coprifuoco. E ora attacca chi manifesta dubbi sui vaccini Rna approntati in pochi mesi, senza la consueta sperimentazione: chi si sottrae al vaccino, in pratica, sarebbe un cittadino socialmente irresponsabile. Addirittura un «negazionista».«C’è un negazionismo suicida – ha infatti dichiarato il pontefice sudamericano al telegiornale di Mediaset – che non saprei spiegare: il vaccino si deve prendere». E ancora: «Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino: è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Messaggi impliciti: il Covid è un grandissimo pericolo, estremamente letale (il che è falso) e il vaccino è l’unico rimedio: un farmaco che per giunta è assolutamente sicuro, per chi lo assume. Soprattutto, Bergoglio presenta come verità assoluta la sua tesi più insidiosa: i free-vax – sintetizza il “Giornale” – comprometterebbero anche la salute degli altri, oltre che la loro. E’ la posizione, ideologica, dei propagandisti di Big Pharma: chi è vaccinato dovrebbe temere i non-vaccinati. Come se il vaccino (che si dà per scontato che sia sicuro, senza rischi per chi lo riceve) non fosse affatto efficace: se un soggetto fosse vaccinato, infatti, che motivo avrebbe di avere timore di contrarre il virus?Eppure, è il refrain della nuova pedagogia “zootecnica” imposta dal sistema-Covid: quello che ha esasperato i toni dell’emergenza “pandemica” per poi arrivare esattamente a questo, cioè all’imposizione di vaccini estremamente controversi, temuti da molti degli stessi medici. Non solo: con anche il placet del Papa, il vaccino viene presentato come unico rimedio possibile, ignorando completamente le valide terapie del frattempo messe a punto. Bergoglio, aggiunge il “Giornale”, ha anche ripercorso la storia delle vaccinazioni, aderendo alla tesi (non sottoscritta dall’intera comunità scientifica) secondo cui l’introduzione del vaccino avrebbe storicamente comportato il declino di alcune gravissime malattie, come la poliomelite. Non solo: il Papa ha citato anche il morbillo tra le patologie pericolose, sottoscrivendo quindi le pressioni di Big Pharma che hanno recentemente introdotto l’obbligo dello stesso vaccino contro quella che resta una comune malattia infantile, normalmente contratta (senza conseguenze) durante l’infanzia.Sottinteso: per il pontefice, il “terrorismo sanitario” scatenato con il Covid, che ha sospeso libertà e diritti, è sacrosanto. Giusta, quindi, la decisione di instaurare la “dittatura sanitaria”, gonfiando i numeri dell’emergenza e ostacolando l’adozione di normali, efficaci terapie. L’unico orizzonte resta quello previsto fin dall’inizio: il vaccino. E chi si mostra refrattario è addirittura “negazionista”: sconcerta, qui, il fatto che il Papa cattolico accetti di utilizzare in modo tanto inopportuno un termine (negazionismo) con il quale, storicamente, si indica chi osa ridimensionare, o persino negare, la tragedia della Shoah. Esplicita, da parte di Bergoglio, l’adozione della neolingua orwelliana imposta dal pensiero unico e dal nuovo regime, non più democratico, che esercita il suo potere a vocazione totalitaria proprio utilizzando la paura del Covid. L’orizzonte è quello illuminato da Bill Gates e dagli altri “padroni dell’universo”, che profetizzano una riformulazione dell’umanità (e della socialità) a misura di pandemia: distanziamento eterno, smart working, pass vaccinale e controllo “cinese” sulla vita delle persone.Lo scorso dicembre, Bergoglio aveva stipulato in Vaticano un’alleanza con il Council for Inclusive Capitalism, organismo promosso da Lynn Forester de Rothschild, grande amica di Hillary Clinton. Due mesi prima era stato Mike Pompeo, segretario di Stato di Donald Trump, ad attaccare frontalmente Bergoglio per la decisione, senza precedenti, di concedere al governo di Pechino il potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. Un patto che, secondo Pompeo, mina «l’autorità morale della Chiesa», compromessa con la dittatura che opprime i cinesi e ora ricatta il mondo, con l’esplosione dell’epidemia di Wuhan. Puntuale la vendetta di Bergoglio, dopo la caduta di Trump in seguito alle gravissime irregolarità che hanno segnato le presidenziali 2020, alterate da estesi brogli: fingendo di ignorare completamente le ragioni dell’esasperazione dei manifestanti pro-Trump, che il 6 gennaio hanno contestato la certificaziobe della vittoria di Biden arrivando a invadere in modo sconcertante il Parlamento, Bergoglio dichiara il suo stupore per un fatto tanto grave, per «un popolo così disciplinato nella democrazia», denunciando chi «prende una strada contro la comunità, contro la democrazia, contro il bene comune».Un grande influencer, all’occorrenza anche pontefice: dopo il via libera all’immigrazione illimitata dall’Africa e alle teorie di Greta Thunberg sulle cause del surriscaldamento terrestre, Jorge Mario Bergoglio si allinea fortemente al pensiero unico del mainstream anche sui vaccini e su Donald Trump. In uno speciale del Tg5 condotto da Fabio Marchese Ragona, redattore del “Giornale”, Bergoglio condanna l’assalto dei manifestanti a Capitol Hill (senza accennare alle motivazioni che lo hanno determinato) e criminalizza in modo esplicito i cittadini italiani che volessero sottrarsi al vaccino anti-Covid. Non stupisce più di tanto, l’atteggiamento di Papa Francesco: nella primavera 2020 aveva approvato il massimo rigore del severissimo e disastroso lockdown imposto da Conte, ignorando persino le proteste di alcuni coraggiosi sacerdoti per la chiusura delle chiese e la proibizione di celebrare le funzioni religiose. Bargoglio è arrivato a “silenziare” anche il Natale, rinunciando senza battere ciglio alla tradizionale messa di mezzanotte, in ossequio al coprifuoco. E ora attacca chi manifesta dubbi sui vaccini Rna approntati in pochi mesi, senza la consueta sperimentazione: chi si sottrae al vaccino, in pratica, sarebbe un cittadino socialmente irresponsabile. Addirittura un «negazionista».
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Il Grande Reset ci vuole sottomessi: apriamo gli occhi
In questo preciso momento, il mondo si divide in due fazioni: i fideisti del virus e dell’operato dei governi, e quelli che mettono in discussione ciò che sta accadendo. Non era mai accaduto, nella storia umana, che una malattia fosse un fatto politico: perché, dunque, oggi c’è gente che mette in discussione l’effettiva portata della cosiddetta Sars-Cov-2, mentre nessuno ha mai messo in dubbio la peste nera, o il vaiolo, per esempio? Perché nessuno ha mai messo in discussione l’opportunità di trovare cure farmacologiche per la malaria, ma molti ritengono che il vaccino che si sta introducendo a tappe forzate oggi sia strumentale? Un “assaggio” di ciò che accade oggi ci venne offerto nel 2009, con la cosiddetta influenza suina: subito dopo quella emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità venne accusata di aver mistificato i dati e di aver dichiarato la pandemia senza i presupposti, per favorire la vendita di vaccini. Vaccini che diverse nazioni acquistarono (con soldi pubblici), salvo poi non utilizzarli.Le accuse nascevano dal palese conflitto di interessi tra farmaceutiche e alcuni esponenti dell’Oms coinvolti nella declaratoria di pandemia. Del resto, mentre nel 2009 l’Oms pubblicò un documento analitico con la dichiarazione pandemica, nel 2020 ciò non è mai accaduto, e l’unica esternazione in tal senso la si rinviene in un comunicato stampa in cui, laconicamente, si afferma che la situazione «può definirsi pandemica». Nessuna analisi delle ragioni o dei dati, come, invece, accadde nel 2009. Perché? Forse per evitare le accuse mosse in passato? Intanto, però, una cosa è certa: pur continuando a spargere allarmismo, affermando di non sapere con cosa si avesse a che fare, sembra che i governanti apparenti (politici) e quelli occulti (i padroni dell’economia) le idee le avessero chiarissime, quanto agli effetti permanenti del virus. Tanto che già nel maggio 2020, il principe Carlo d’Inghilterra proponeva un Grande Reset, cioè una trasformazione radicale dell’economia (e, quindi, della società).Un po’ come, del resto, Bill Gates appariva ovunque in televisione, e perfino in un assai pubblicizzato colloquio telefonico con il premier italiano, dispensando certezze in tema di vaccini (mercato che ha avuto un vero e proprio boom, e che anni fa lui stesso in un’intervista dichiarò fruttargli 20 a 1 l’investimento iniziale). Lo stesso presidente del Consiglio italiano, un personaggio mai candidatosi in alcun partito politico, eppure elevato improvvisamente al ruolo di maggior potere della nazione, non ha mai fatto mistero del suo progetto di “nuovo umanesimo”. Insomma, persone senza incarichi politici né competenze sanitarie sembrano avere però le idee chiarissime sul da farsi, tanto da indirizzare loro stessi politici e medici. E, in effetti, tutti i medici “non allineati” sono stati sistematicamente sanzionati, diffamati dai media o semplicemente ridotti al silenzio e censurati.Moltissime persone sembrano essere “consolate” nella propria fiducia verso i governi dalla, pressochè retorica, domanda: “Chi ci guadagna?”. La risposta sottintesa sarebbe, ovviamente: “Nessuno!”. Questa è una risposta miope, resa possibile soltanto dalla superficialità delle nostre conoscenze di ciò che accade attorno a noi. Se consideriamo isolatamente la politica di ciascun singolo paese, e riteniamo i politici che lo guidano sincera espressione degli interessi dell’elettorato, allora è agevole concludere che il danno provocato dalle scelte politiche è drammatico e non giustificabile, se non in base alla tutela di un interesse di rango superiore nei confronti delle popolazioni stesse. Se però assumiamo una prospettiva differente, tutto si spiega in modo talmente logico da risultare perfino banale. E, solitamente, la spiegazione più semplice è anche quella giusta.Se infatti ci limitiamo ad ascoltare e raccogliere le informazioni fornite da chi governa (di nome e di fatto), la verità è lampante: “grande reset”, “nuova normalità”, “il mondo di prima non ci piaceva”, “nuovo umanesimo”. Le intenzioni sono alla luce del sole, a ben vedere. L’unica cosa che trattiene dall’ammetterlo o dal riconoscerlo è il negazionismo puro di cui la società è permeata, e che però è trattenuta dall’accorgersene grazie ad abili strumentalizzazioni mediatiche. Basti dire che ad essere accusati di negazionismo sono proprio i liberi pensatori e i critici, che mettono in discussione ciò che sta accadendo. Non sto compiendo alcuno sforzo creativo né di immaginazione, nel rispondere al quesito circa lo scopo degli eventi presenti: trasformare la società e l’economia, all’insegna del motto latino più famoso (“divide et impera”).Un’umanità separata, controllata tramite le tecnologie che permetteranno di lavorare e di intrattenere rapporti umani e sociali (e perfino affettivi), ma anche di studiare e comunicare in generale. Una popolazione ridotta nel numero, per venire incontro alle note preoccupazioni ambientali dei cosiddetti “filantropi” fra cui Bill Gates, la famiglia Clinton, eccetera. Una popolazione mondiale asservita a obblighi vaccinali che permettono da un lato di guadagnare cifre impensabili, e, dall’altro lato, di poter violare anche la libertà di disposizione di sé e del proprio corpo. Chi c’è dietro? Anche la risposta a questa domanda è abbastanza elementare: se la maggior parte dei governanti opera in armonia, è evidente che il loro “accordo”, non essendo noto, deve essere occulto. I progetti e i fini sottesi al Grande Reset sono notoriamente di promanazione massonica, così come il “nuovo umanesimo” di cui fa tanto parlare il premier italiano, e che, pure, continua inspiegabilmente a occupare il ruolo di maggior potere della nazione, pur avendone abusato più di chiunque dal dopoguerra a oggi, e senza che sia mai stato chiarito come sia stato possibile che un individuo privo di esperienze di governo e senza alcuna rappresentatività elettorale sia assurto a quella carica.Le sette massoniche non fanno mistero della propria esistenza. Semmai, ciò che occultano sono i propri contatti, le ramificazioni e le aderenze nel mondo economico e politico. Se ci fosse qualche dubbio sul fatto che le società segrete abbiano sempre diretto occultamente le civiltà umane, basti osservare come lo stesso giorno di Natale, apparentemente una celebrazione religiosa, sia in verità festeggiato non quando, secondo i testi sacri, sarebbe nato Gesù, bensì nel giorno di culto del Sol Invictus. Quel culto si affermò anche nell’antica Roma, pur originando in epoche assai più remote: sono coloro che si autoproclamano illuminati, a venerare l’astro come falso idolo in una sorta di non-religione. Ed è così che si sono compiute, storicamente, tutte le più grandi coercizioni dei popoli: sotto la luce – è proprio il caso di dirlo – del Sole! Non è un mistero che la maggior parte delle industrie fondamentali nelle economie mondiali siano in mano a pochissime persone: basti dire che l’80% del mercato alimentare fa capo a 5 società/famiglie. A partire da numeri tanto ridotti, e secondo la nota catena di comando di matrice piramidale, è facile comprendere come pochi possano controllare moltissimi.Naturalmente, a ogni gradino della piramide che si scende, c’è minore consapevolezza rispetto a quello superiore, fino ad arrivare alla massa di persone che ignora completamente tutto, e che in ciò è agevolata dai conflitti interni provocati ad arte. La parte politica prescelta per condurre questa operazione è la sinistra, per ovvi motivi: la storia ha già identificato nella destra i totalitarismi e le dittature, quindi non si sarebbe potuto imporne altre sotto la medesima bandiera. Eppure, la cosiddetta “sinistra” che oggi porta avanti questo progetto si ammanta di parole vuote e di concetti sterili: “solidarietà”, “rispetto”, “uguaglianza”, “lotta alla discriminazione”. Ma, mentre si professa animata da simili ideali, le azioni sono antitetiche: anziani isolati, bambini psicologicamente devastati, poveri sempre più poveri (e ricchi sempre più ricchi!), nessun rispetto per tutto ciò che va contro il progetto, totale disparità di trattamento tra chi si asservisce, e chi, invece, rivendica la libertà di espressione. E infine, vera e propria discriminazione nei confronti di tutti quei soggetti non allineati, siano essi medici, politici o privati cittadini.Insomma, una sinistra che, curiosamente, anziché attenuarle, alimenta le contrapposizioni civili e sociali, e che instilla continuamente principi e categorie mentali atte a creare divisione: “negazionista”, “complottista”, “no-vax”, eccetera. Quanto durerà? Anche la risposta a questa domanda è intuitiva: finchè non si sarà verificato il Grande Reset! Cioè, fino a quando non sarà divenuto impossibile continuare a vivere come prima. In particolare, fino a quando la maggior parte delle interazioni umane, lavorative e sociali non sarà divenuta digitale. Fino a quando le economie tradizionali non saranno crollate. Fino a quando il sistema di obblighi vaccinali non sarà consolidato. Fino a quando nella mentalità collettiva non saranno eradicate le abitudini e le aspettative pregresse: dallo stringersi la mano, al vivere accanto agli altri. Tutto questo è già visibile nelle esternazioni che i media – consapevolmente – propalano: il vaccino, come del resto si è sempre detto, non dà alcuna immunità a lungo termine, né previene dall’essere contagiosi. Quindi, il vaccino sarà un elemento costante (non una tantum!), e anche dopo che le persone l’avranno accettato, continueranno a verificarsi limitazioni e privazioni, in modo da proseguire nel progetto definitivo.I lockdown servono in primo luogo a distruggere le economie tradizionali, e pertanto non dureranno all’infinito, ma è prevedibile che per riuscire nell’intento occorrano almeno un paio d’anni, quindi incluso tutto il 2021. Nel frattempo, i governi continueranno a fingersi preoccupati delle conseguenze “del virus” (in realtà, delle loro scelte politiche), elargendo ristori palliativi e prospettando infiniti rimedi, che, ovviamente, si risolveranno in nulla di fatto. I cambiamenti che si intende provocare, però, saranno duraturi. Un po’ come i controlli aeroportuali post 11 Settembre, che sono divenuti un fenomeno ordinario e consolidato. Come uscirne? A livello di società è difficile prospettare un metodo per interrompere tutto ciò. Presupporrebbe in primo luogo la consapevolezza, ma la consapevolezza è trattenuta, poiché la maggior parte delle fonti di informazione è controllata (esattamente come l’economia globale). Informarsi e informare è sempre stata, e resterà sempre, l’unica, vera, via per mantenersi liberi e non soggiogabili.È presumibile che le società oggi asservite al nuovo ordine acquisiranno consapevolezza di ciò che oggi soltanto pochi hanno compreso, in modo direttamente proporzionale all’intensità dei cambiamenti e alla durata delle azioni che ne sono alla base. È un processo che, storicamente, sembra richiedere almeno 3-5 anni, per maturare in modo significativo. A livello individuale, invece, la risposta è più semplice: ciascuno può essere artefice della propria liberazione. In primo luogo, rifiutandosi di sottostare a obblighi o divieti illegittimi, ingiusti, dannosi o strumentali. Oggi, molti sono trattenuti dall’agire o dal rifiutarsi di obbedire, dalla paura di multe e sanzioni varie. Il che è paradossale, se si pensa che tutti, in Italia, scontano da quasi un anno una sanzione gravissima come gli arresti domiciliari. Normalmente, le persone sono disposte a pagare (cauzione, multa), per non subire limitazioni della propria libertà. Oggi, invece, le persone rinunciano alla libertà per la paura di pagare 280 euro di multa. Tanto poco vale, sul mercato, essere liberi. Di paura, e disinformazione, si alimenta qualsiasi forma di controllo: per emanciparci non occorre nulla che sia fuori di noi. Solo, dobbiamo smettere di aver paura.(Carlo Prisco, “Il Grande Reset”, da “Eusebismo” del 27 dicembre 2020. L’avvocato Prisco è ricercatore in filosofia del diritto).In questo preciso momento, il mondo si divide in due fazioni: i fideisti del virus e dell’operato dei governi, e quelli che mettono in discussione ciò che sta accadendo. Non era mai accaduto, nella storia umana, che una malattia fosse un fatto politico: perché, dunque, oggi c’è gente che mette in discussione l’effettiva portata della cosiddetta Sars-Cov-2, mentre nessuno ha mai messo in dubbio la peste nera, o il vaiolo, per esempio? Perché nessuno ha mai messo in discussione l’opportunità di trovare cure farmacologiche per la malaria, ma molti ritengono che il vaccino che si sta introducendo a tappe forzate oggi sia strumentale? Un “assaggio” di ciò che accade oggi ci venne offerto nel 2009, con la cosiddetta influenza suina: subito dopo quella emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità venne accusata di aver mistificato i dati e di aver dichiarato la pandemia senza i presupposti, per favorire la vendita di vaccini. Vaccini che diverse nazioni acquistarono (con soldi pubblici), salvo poi non utilizzarli.
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Vaccini Covid, flop colossale: e nel 2021 il Grande Risveglio?
Più passa il tempo e più mi convinco che la grandiosa “operazione vaccino” del prossimo anno sarà un flop a livello globale. Certamente, i vaccini arriveranno, e certamente ci saranno decine di milioni di persone che correranno a farseli. Ma questo non si trasformerà necessariamente nella grande operazione di vaccinazione globale sognata dai vari Bill Gates, Fauci e Burioni. C’è infatti ormai nella popolazione mondiale una diffidenza molto diffusa verso il nuovo vaccino, e questa diffidenza sarà molto difficile da eliminare nell’arco di pochi mesi. Anzi, rischia solo di aumentare. Ormai il mondo ha assistito in diretta Tv alla svergognata rincorsa fra le varie case farmaceutiche per essere le prime ad assicurarsi una buona fetta di mercato. E questo spettacolo indegno ha lasciato il segno anche nelle persone meno preparate. Diversi sondaggi nei vari paesi occidentali (Italia, Francia, Usa) riportano che una cifra oscillante fra il 30 e il 50% della popolazione non ha intenzione di vaccinarsi, almeno non subito. Oltre tutto, alla svergognata corsa al successo a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane verrà anche ad aggiungersi un inevitabile caos sempre crescente nell’informazione: ci saranno giornalisti – pagati da certe farmaceutiche – che metteranno in dubbio la validità dei prodotti di altre farmaceutiche concorrenti; ci saranno discussioni infinite sull’efficacia e sulla sicurezza effettive di questi vaccini.Ci saranno polemiche sempre più esasperate fra i virologi, per sostenere l’una piuttosto che l’altra tesi; ci sarà la guerra fra coloro che vogliono mettere l’obbligo a tutti i costi e coloro che vogliono difendere i diritti della persona; ci saranno le prime reazioni avverse alle vaccinazioni, seguite da interminabili discussioni su cosa le abbia veramente causate. Voleranno gli stracci, a tutti i livelli e in tutte le direzioni. E tutto questo caos non potrà che aumentare ancora di più il senso di diffidenza che la gente prova verso i vaccini. A questo si aggiunga che molto probabilmente sarà la stessa classe medica a rifiutare l’obbligo di vaccinarsi, e naturalmente la gente dirà: “Se il mio medico non si vaccina, perché mai dovrei farlo io?”. Naturalmente, a quel punto, i media cercheranno un colpevole, e proveranno ad addossare la colpa ai cosiddetti “no-vax”. Diranno “quest’insuccesso è colpa di tutta quella gente che fa propaganda contro i vaccini”. Ma sarà una tesi molto difficile da sostenere, anche perché significherebbe riconoscere ai cosiddetti “no-vax” un potere mediatico che chiaramente non hanno mai avuto.I media cercheranno il colpevole dappertutto, ma non in casa propria. Sono infatti gli stessi media, che continuano a rilanciare con titoli cubitali l’avvento del vaccino come se fosse la venuta del Salvatore, ad alimentare a livello inconscio l’insicurezza e la diffidenza della popolazione. E più aumenta la diffidenza più i media – invece di correggere il proprio errore – calcano la mano per far contenti i loro padroni. Questo non potrà che portare a nuove tensioni e a nuove esasperazioni. E così il prossimo anno sembra destinato a diventare l’anno del caos e del tutti contro tutti. Ma c’è anche qualcosa di più. Quello che molti hanno definito “The Big Reset” potrebbe diventare anche “The Big Awakening”, e cioè il grande risveglio, l’anno in cui la popolazione mondiale inizierà a scrollarsi di dosso definitivamente il giogo imposto nelle loro menti dalla dittatura mediatica. Se questo succederà o meno, dipenderà anche molto da ciò che farà ciascuno di noi. Oggi non basta più capire, bisogna anche agire, cercando di far capire agli altri quello che abbiamo già capito noi.(Massimo Mazzucco, “Vaccini Covid, un flop colossale?”, da “Luogo Comune” del 2 dicembre 2020).Più passa il tempo e più mi convinco che la grandiosa “operazione vaccino” del prossimo anno sarà un flop a livello globale. Certamente, i vaccini arriveranno, e certamente ci saranno decine di milioni di persone che correranno a farseli. Ma questo non si trasformerà necessariamente nella grande operazione di vaccinazione globale sognata dai vari Bill Gates, Fauci e Burioni. C’è infatti ormai nella popolazione mondiale una diffidenza molto diffusa verso il nuovo vaccino, e questa diffidenza sarà molto difficile da eliminare nell’arco di pochi mesi. Anzi, rischia solo di aumentare. Ormai il mondo ha assistito in diretta Tv alla svergognata rincorsa fra le varie case farmaceutiche per essere le prime ad assicurarsi una buona fetta di mercato. E questo spettacolo indegno ha lasciato il segno anche nelle persone meno preparate. Diversi sondaggi nei vari paesi occidentali (Italia, Francia, Usa) riportano che una cifra oscillante fra il 30 e il 50% della popolazione non ha intenzione di vaccinarsi, almeno non subito. Oltre tutto, alla svergognata corsa al successo a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane verrà anche ad aggiungersi un inevitabile caos sempre crescente nell’informazione: ci saranno giornalisti – pagati da certe farmaceutiche – che metteranno in dubbio la validità dei prodotti di altre farmaceutiche concorrenti; ci saranno discussioni infinite sull’efficacia e sulla sicurezza effettive di questi vaccini.
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Australia: isoliamo i bambini, anche strappandoli ai genitori
Le autorità australiane si sono date il potere di chiedere alla polizia di allontanare i bambini dalla custodia dei loro genitori al fine di garantire il rispetto delle norme sul coronavirus. L’Allegato 2 del “Covid-19 Emergency Response Act 2020″ modifica l’Emergency Response Act 2004 per creare nuovi poteri durante le “emergenze dichiarate”. La sezione 25 della legge afferma quanto segue: «Un funzionario autorizzato può, allo scopo di garantire il rispetto di qualsiasi direzione in quella sezione, rimuovere un bambino da qualsiasi locale, luogo, veicolo o nave in un luogo di residenza del bambino o in un ospedale o in una struttura di quarantena, come ritiene opportuno il funzionario autorizzato (e può, nel farlo, usare la forza ragionevolmente necessaria)». Bambino è definito come chiunque abbia meno di 18 anni. Lo stato di Victoria in Australia sta dimostrandosi luogo con le leggi di lockdown più draconiane. Chiunque venga sorpreso fuori senza maschera, o violi il coprifuoco (dalle 20 alle 17) rischia anche una multa salata.Le autorità sono arrivate a rivendicare di poter entrare nelle case dei cittadini anche senza mandato. Ancora più incredibile è stato quando hanno giustificato la distruzione dei vetri dell’auto da parte delle forze dell’ordine locali al fine di estrarre dall’abitacolo gli automobilisti che non rispettano le nuovo regole. Molti utenti Internet sono stati scioccati qualche giorno fa dal video di un poliziotto che blocca a terra con forza una signora senza mascherina, che dice di soffocare. In Australia, in era pre-pandemica, venivano rispediti indietro esponenti stranieri del mondo antivaccinista appena giunti in aeroporto: “personae non gratae” degli antipodi, luogo dell’obbligo vaccinale più ferreo. Accadde nell’agosto di 3 anni fa. Ad uno dei più eminenti sostenitori dell’anti-vaccinismo al mondo fu negato l’ingresso in Australia: Kent Heckenlively aveva in programma di visitare l’Australia, ma il ministro dell’immigrazione Peter Dutton decise di negare l’ingresso a Heckenlively, dicendo che le sue opinioni non erano benvenute in Australia.Come riportato a suo tempo da “Renovatio 21″, è possibile considerare l’Australia un «paese guida nell’emarginazione dei non vaccinati». Nel 2018 in Australia divenne effettiva una legge che riduceva i sussidi fiscali familiari bisettimanali di circa 28 dollari australiani per ogni bambino che non soddisfaceva i requisiti di immunizzazione. Lo Stato del South Australia introdusse una legislazione che avrebbe vietato l’iscrizione di bambini non vaccinati nei centri per l’infanzia. La proposta stabiliva multe fino a 30.000 dollari australiani (circa 18.000 euro) ai centri che ammettono un bambino non vaccinato. In particolare, i genitori che si oppongono alla vaccinazione per motivi filosofici o religiosi non posso ricevere esenzioni. Nell’inverno dell’emisfero australe, stiamo vedendo emergere il lato oscuro dell’Australia e della Nuova Zelanda. Paesi considerati un rifugio di benessere economico e naturale, possono mostrare di essere in realtà sotto il dominio di un potere da incubo.(”Le autorità australiane si danno il potere di strappare i bambini dai genitori per garantire le norme C-19″, da “Renovatio 21″ del 20 agosto 2020).Le autorità australiane si sono date il potere di chiedere alla polizia di allontanare i bambini dalla custodia dei loro genitori al fine di garantire il rispetto delle norme sul coronavirus. L’Allegato 2 del “Covid-19 Emergency Response Act 2020″ modifica l’Emergency Response Act 2004 per creare nuovi poteri durante le “emergenze dichiarate”. La sezione 25 della legge afferma quanto segue: «Un funzionario autorizzato può, allo scopo di garantire il rispetto di qualsiasi direzione in quella sezione, rimuovere un bambino da qualsiasi locale, luogo, veicolo o nave in un luogo di residenza del bambino o in un ospedale o in una struttura di quarantena, come ritiene opportuno il funzionario autorizzato (e può, nel farlo, usare la forza ragionevolmente necessaria)». Bambino è definito come chiunque abbia meno di 18 anni. Lo stato di Victoria in Australia sta dimostrandosi luogo con le leggi di lockdown più draconiane. Chiunque venga sorpreso fuori senza maschera, o violi il coprifuoco (dalle 20 alle 17) rischia anche una multa salata.
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Magaldi: fermiamo Zingaretti, vuole imporre il Tso al Lazio
Ma che razza di paese siamo? Nella sua circolare per impostare le campagne vaccinali d’autunno, il ministero della sanità sposa la “forte raccomandazione” della Regione Lazio, che invita a vaccinare contro l’influenza anche i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, anche se – come scrive lo stesso ministero – a sconsigliarlo sono voci autorevoli della comunità scientifica. «Esilarante: anziché ai cittadini del Lazio, che Zingaretti vorrebbe sottoporre al trattamento sanitario obbligatorio, io il Tso lo prescriverei per i funzionari che scrivono cose come quelle. Ma come: la comunità scientica sconsiglia, e noi – impunemente – raccomandiamo?». Gioele Magaldi annuncia l’ennesima azione, sulla crisi Covid, intrapresa dal Movimento Roosevelt: un ricorso al Tar del Lazio, affidato all’avvocato “rooseveltiamo” Vanni Oddino, per annullare l’ordinanza che, nella regione, impone da ottobre l’obbligo del vaccino antinfluenzale per medici, infermieri e over-65. Un atto «assurdo, rischioso e ingiusto, perché incostituzionale». Magaldi condanna il “trattamento sanitario obbligatorio” imposto da Zingaretti, che ha spinto gli stessi medici laziali a rivolgersi alla magistratura. Attenti: il Lazio – già imitato dalla Calabria – potrebbe fare da battistrada per l’Italia intera. Tanti i denari in ballo: 115 milioni di euro, per prenotare i vaccini antinfluenzali destinati alle due Regioni. E i soldi dei vaccini, avverte Magaldi, spesso finanziano gli apparati politici.Di fronte all’ordinanza della giunta Zingaretti, osserva il presidente “rooseveltiamo”, «si capisce perché molti sono esacerbati e scivolano nell’insensato antivaccinismo: le autorità politiche e sanitarie hanno abdicato al principio scientifico e anche a quello del buon senso». Secondo Magaldi, ormai «è passata l’idea che più vaccini imponiamo, e meglio tuteliamo la popolazione. In realtà – obietta – a essere tutelato è chi ha approfittato di questa situazione: a chi arrivano poi tutti questi milioni? E chi ha avuto interesse a muovere un tale flusso di denaro? L’unica cosa certa – aggiunge Magaldi – è che queste vaccinazioni plurime, con gli inconvenienti che si iniziano a comprendere e i benefici che non sempre si comprendono, hanno foraggiato potentemente il sistema politico. E questo può spiegare anche la crociata ideologica dei No-Vax». Beninteso, precisa Magaldi: «Non sono mai stato No-Vax e non ho mai apprezzato quella canea di strepiti, alimentati da suggestioni antiscientifiche, ma nemmeno ho apprezzato l’obbligo di tanti vaccini imposti ai bambini con motivazioni friabili». Motivazioni che poi, nel caso dell’ordinanza laziale, diventano ridicole e insostenibili, sia dal punto di vista legale che sotto l’aspetto medico-scientifico.«C’è una diffusa indignazione per le modalità dello strumento adottato dal Lazio», conferma Monica Soldano, coordinatrice del servizio di Sostegno Legale del Movimento Roosevelt, sportello che difende gratuitamente i cittadini colpiti da sanzioni ingiuste durante il lockdown: «L’ordinanza regionale non può imporre un Tso, visto che l’articolo 32 della Costituzione lo consente solo se c’è un pericolo imminente: e l’influenza stagionale non rappresenta certo un pericolo così grave, né tantomeno imminente, al punto da imporre un trattamento sanitario obbligatorio». Non solo: «Sempre in base alla Costituzione, un ente come la Regione non ha il potere di emanare una simile ordinanza: chiediamo infatti al Tar che venga annullata per eccesso di attribuzione di potere (abuso di potere, quasi) e per assenza di competenza costituzionale». Il Lazio, poi, si rifà al Dpcm sull’emergenza Covid firmato da Giuseppe Conte lo scorso 27 aprile, «quando ormai la pandemia si stava attenuando», mentre l’obbligo vaccinale nel Lazio scatterebbe solo a ottobre, «cioè 5 mesi dopo l’emergenza». Infine, serviva almeno un cospicuo avallo scientifico: invece, il Lazio dichiara solo di aver “sentito per vie brevi” il Comitato tecnico-scientifico del governo. Solo una telefonata? «Questa ordinanza – sottolinea Monica Soldano – è nata in maniera preoccupante, sul piano del rispetto delle procedure».Tante le perplessità, a livello sanitario: il vaccino antinfluenzale può essere un rimedio peggiore del male, avverte il dottor Antonino Laudani, direttore del Dipartimento Salute del Movimento Roosevelt. «Esistono vaccini sicuri e più che giustificati, come quello contro la poliomielite: ma paragonare l’antinfluenzale all’antipolio non ha senso, visto che molti studi evidenziano come i benefici, in questo caso, non siano affatto rilevanti». Azzardato, quindi, puntare sull’obbligo del vaccino antinfluenzale, specie in relazione al Covid. «La Sars è scomparsa da sola, e senza “seconde ondate”: nessuno può sapere se il Covid tornerà in autunno, oppure no». Avverte il dottor Laudani: «L’antinfluenzale, oltretutto, è tra i vaccini meno efficaci: lo dicono i dati clinici». Meglio essere prudenti: «Oltre i 65 anni, la mortalità aumenta del 12%». Vaccinare contro l’influenza nel caso in cui dovesse riapparire il Covid, insiste Laudani, potrebbe essere deleterio: «Dove gli anziani sono stati vaccinati in maniera massiccia, quella degli over-65 è stata la fascia di popolazione che ha avuto il maggior numero di morti per Covid: anche questo dovrebbe costringerci a essere cauti, evitando le “vie brevi” adottate dalla Regione Lazio».Semplificare è sempre un errore, aggiunge il medico: «Ogni anno muoiono 12.000 persone per polmonite di origine batterica, e chi è defedato potrebbe aver bisogno di una vaccinazione specifica per lo streptococco, non per il virus influenzale». Altra complicazione: «Il vaccino antinfluenzale viene sviluppato sulla base di un gruppo di virus che sono già vecchi, relativi a una precedente infezione: quindi non è detto che il vaccino sia efficace sul ceppo di virus in circolazione durante l’inverno». Inoltre, la stessa Aifa ricorda che, nei vaccini, è sempre da valutare il rapporto rischio-beneficio, «e nel caso dell’influenza il rischio è basso». Inoltre, il vaccino antinfluenzale sfugge al diritto del paziente (e anche a quello del medico, di curare “secondo scienza e coscienza”). «Medico e paziente vengono cioè esautorati da questo loro diritto naturale», sostiene Laudani. «Mi sembra una violazione dei diritti della categoria: se il vaccino viene imposto, i medici non possono prendere la decisione che reputano migliore». Dover far firmare al paziente un consenso informato per un trattamento che magari non gli servirà, ribadisce il dottor Laudani, è un aspetto medico-legale tutto da valutare: «Stando all’ordinanza del Lazio, il medico dovrebbe assumersi la responsabilità di vaccinare una persona che invece ha altre problematiche, che magari sconsigliano di somministrare il vaccino».Dal canto suo, Gioele Magaldi punta l’indice contro quelli che hanno messo in piedi «questa sorta di dittatura vaccinista, aumentando a dismisura la retorica sul vaccino come chiave risolutiva di ogni malattia», senza contare «il bombardamento di vaccini a cui sono stati sottoposti i bambini». E aggiunge: «Attraverso queste derive, poi si arriva a dire che devono essere vaccinati anche gli adulti, gli insegnanti, i medici, gli anziani. Si finirà per proporre una vaccinazione plurima per tutti? Siamo all’assurdo». Quello del Movimento Roosevelt – sottolinea il presidente – resta un approccio laico, «non basato sulla fede o sull’abbraccio mortale con qualche suggestione alla quale aggrapparsi, e per la quale militare in modo fazioso e tribale: noi vogliamo ragionare, e vogliamo che la dignità umana possa mostrarsi anche nell’esercizio dello spirito critico». Per questo, conclude, «intendiamo combattere contro l’ordinanza iniqua e anticostituzionale promossa dalla Regione Lazio per imporci un vaccino antinfluenzale che molto probabilmente non serve a nessuno: se vogliamo vivere in Italia e non in un sistema come quello cinese, certe imposizioni lasciamole alla Cina».Ma che razza di paese siamo? Nella sua circolare per impostare le campagne vaccinali d’autunno, il ministero della sanità sposa la “forte raccomandazione” della Regione Lazio, che invita a vaccinare contro l’influenza anche i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, anche se – come scrive lo stesso ministero – a sconsigliarlo sono voci autorevoli della comunità scientifica. «Esilarante: anziché ai cittadini del Lazio, che Zingaretti vorrebbe sottoporre al trattamento sanitario obbligatorio, io il Tso lo prescriverei per i funzionari che scrivono cose come quelle. Ma come: la comunità scientifica sconsiglia, e noi – impunemente – raccomandiamo?». Gioele Magaldi annuncia l’ennesima azione, sulla crisi Covid, intrapresa dal Movimento Roosevelt: un ricorso al Tar del Lazio, affidato all’avvocato “rooseveltiamo” Vanni Oddino, per annullare l’ordinanza che, nella regione, impone da ottobre l’obbligo del vaccino antinfluenzale per medici, infermieri e over-65. Un atto «assurdo, rischioso e ingiusto, perché incostituzionale». Magaldi condanna il “trattamento sanitario obbligatorio” imposto da Zingaretti, che ha spinto gli stessi medici laziali a rivolgersi alla magistratura. Attenti: il Lazio – già imitato dalla Calabria – potrebbe fare da battistrada per l’Italia intera. Tanti i denari in ballo: 115 milioni di euro, per prenotare i vaccini antinfluenzali destinati alle due Regioni. E i soldi dei vaccini, avverte Magaldi, spesso finanziano gli apparati politici.
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Bugiardi, spiegateci perché il Covid ha colpito la Lombardia
Inquinamento, antenne 5G e sovra-vaccinazioni (influenza e meningite). Tutto ciò ha a che fare con la strage Covid che ha devastato la Lombardia? «Soprattutto a causa degli inceneritori, quella tra Bergamo e Brescia è la zona più inquinata d’Europa: e tra fine 2019 e inizio 2020, in quell’area, ci sono stati 180.000 inoculi vaccinali, somministrati agli anziani», dice Marcello Pamio, nutrizionista, presente – fra gli altri – alla grande manifestazione (12.000 persone) organizzata a Firenze il 21 giugno dal Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), con oratori come Mauro Scardovelli e la coraggiosa parlamentare ex grillina Sara Cunial, promotrice del progetto di mobilitazione popolare R2020. Il tema: l’emergenza coronavirus nasconde un disegno totalitario. E nessuno, intanto, ci ha ancora spiegato perché la Lombardia è finita nell’occhio del ciclone: 238.000 contagi e oltre 16.500 morti, a fronte dei 4.000 di Piemonte e Veneto. Colpite in misura minore altre Regioni non lontane (1500 vittime in Liguria e 1000 nelle Marche), mentre nel resto d’Italia i numeri oscillano: da qualche centinaio a poche decine di decessi, ben al di sotto del bilancio di una normale influenza stagionale. Cosa c’è, dunque, dietro all’esplosione lombarda del fenomeno Covid? «Non lo sappiamo ancora, perché non ci vengono forniti i dati essenziali», dice un medico rianimatore, Stefano Manera.
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5G alla Camera e sul comodino di Colao, poi ne riparliamo
Alzi la mano chi ancora crede ai numeri quotidiani della Protezione Civile e alle promesse di Conte, alla religione delle mascherine e a quella dei guanti – prima raccomandati e poi sconsigliati dai misteriosi burloni dell’Oms, il gotha tecno-sanitario che a Wuhan se c’era dormiva, quando gli stregoni della genetica pasticciavano attorno all’Rna di un virus del raffreddore, probabilmente con l’intento di ricavarne un chimerico vaccino contro l’Aids. Questa almeno è la versione suggerita da paesi come gli Usa e la Francia, nonché da luminari della medicina come il professor Luc Montagnier, Premio Nobel, primo scopritore del virus Hiv. Alzi la mano chi seguita a immaginare che sia del tutto casuale la catastrofe piovutaci addosso, che ha spinto i governi a trasformarci prontamente in sudditi spaventati e ricattati, destinati a non tornare liberi mai più, lungo un orizzonte post-democratico dove i ministri spariscono, e al loro posto parlano oscuri tecnocrati e rinomati capitani di ventura come Vittorio Colao, principe europeo del 5G, e infatti lestissimo nel proporre il wireless di quinta generazione come elisir miracoloso per resuscitare l’Italia messa in coma farmacologico da Conte. Antenne pericolose? «Facciamo così: prima piazziamo un dispositivo 5G in Parlamento e un altro sul comodino di Colao, poi ne riparliamo».Autore della provocazione è il video-reporter Massimo Mazzucco, regista di documentari dirompenti come “Inganno globale”, sull’11 Settembre, trasmesso in prima serata da Canale 5. Mazzucco ha fama di piantagrane, da quando i giornalisti hanno smesso di fare il loro mestiere in un’Italia in cui gli editori si chiamano Berlusconi, Elkann e Cairo. Ha firmato video-denunce accurate: sul terrorismo fatto in casa, sulle “cure proibite” contro il cancro (che guariscono i pazienti) e sulla guerra dei petrolieri contro la marijiuana (per sbarazzarsi della canapa, concorrente ecologica della plastica). Comodo, liquidare Mazzucco con l’etichetta di complottista: peccato che siano i maggiori fotografi del mondo, da Oliviero Toscani e Peter Lindbergh, a confermare – nel documentario “American Moon” – che le immagini del mitico “sbarco sulla Luna” siano state girate in studio, con luci disposte in modo da simulare il riflesso naturale del sole. In prima linea, Mazzucco, anche contro l’obbligo vaccinale imposto da Beatrice Lorenzin (senza alcuna emergenza sanitaria in corso) e confermato dalla grillina Giulia Grillo, dopo che i 5 Stelle avevano fatto il pieno di voti, nel 2018, anche con la promessa di abolire l’improvvisa e ingiustificata overdose di vaccinazioni obbligatorie.In automatico, il mainstream ha calunniato Mazzucco con l’etichetta No-Vax. «Mai stato contro i vaccini, in linea di principio», chiarisce il reporter. «Sono per la libertà vaccinale, e per vaccini sicuri e puliti: sapendo che gli Usa hanno già speso 4 miliardi di dollari per indennizzare i danneggiati da vaccino, dopo aver garantito – stranamente – la completa impunità delle case farmaceutiche, che evidentemente non sono in grado di assicurare che non vada incontro a rischi, chi accetta di farsi vaccinare». Discorsi scivolosi? Certo: la condanna per eresia (cospirazionismo) è scontata. Da parte di chi? «Dei media mainstream, che hanno permesso alla Lorenzin di raccontare impunemente che a Londra, in un anno, sarebbero morti di morbillo oltre 200 bambini. Ho controllato: non era vero. Eppure, l’anno seguente, Corrado Formigli su La7 ha consentito alla “ministra” di ripetere la stessa, identica notizia falsa». Chi è il complottista, allora? Mazzucco che fa le pulci alle frottole del governo o il sistema dei media, che ha messo la sordina a tutte le notizie allarmanti, in materia? Esempio: i militari italiani morti e ammalati dopo vaccini inappropriati (fonte, la commissione difesa del Parlamento). O i vaccini “sporchi” scoperti dall’Ordine dei biologi. O i test eseguiti in Puglia, che hanno rivelato “reazioni avverse” nel 40% dei bambini vaccinati.Dalle siringhe al 5G, il passo è breve. Perché il metodo è lo stesso: subdolo, non trasparente. «Se la cosa è buona e giusta, che bisogno c’è di nasconderla?». Il parallelo è impietoso: radere al suolo le alberate di mezza Italia e occultare i trasmettitori 5G persino nei tombini, ragiona Mazzucco, fa il paio con le bufale della Lorenzin sulla strage degli innocenti (mai avvenuta) a Londra, per colpa del morbillo. Ancora ci si interroga sulla strana incidenza del Covid nella Lombardia orientale, distretto inquinatissimo. Coincidenze: elevata percentuale di anziani vaccinati contro l’influenza, in un’aera gremita di antenne 5G. Non abbiamo nessuna prova che queste cose siano collegate all’ecatombe-coronavirus, chiarisce Mazzucco, il primo a scoprire – comunque – la correlazione fra il taglio degli alberi la diffusione del 5G: «Lo comprovano due documenti ufficiali del governo inglese: le fronde ostacolano la propagazione del wireless». Mentre Mazzucco avviava la sua ricerca sulla strage degli alberi nei centri storici, tanto per cambiare, i sindaci mentivano (raccontando la storiella degli alberi “malati”, di colpo e tutti insieme) e i giornali tacevano, insieme alle televisioni. Poi succede che la polvere, nascosta sotto il tappeto, a un certo punto diventa troppa. E oggi sono oltre 500, i sindaci italiani che si oppongono all’installazione di quelle antenne. E Colao cosa fa? Vuole togliere ai sindaci il potere di interdizione.Trattandosi di “riforme” all’amatriciana, Mazzucco segnala pure l’immancabile conflitto d’interessi: l’ex manager di Vodafone reclutato da Conte è anche il capo di Verizon, primo investitore europeo nel business “cinese” del 5G. Il piano: finire di riempire l’Italia di antenne, innalzando anche l’intensità delle emissioni. A garantire che si tratti di irradiazioni innocue è l’Ipnirc, un “panel” di scienziati e tecnici «che in realtà provengono dall’industria delle antenne, secondo il sistema delle “porte girevoli” che, anche nella farmaceutica, mette insieme controllori e controllati: addio indipendenza, autorevolezza dei controlli e tutele della salute». Centinaia di scienziati autonomi lanciano l’allarme: non sappiamo ancora quali effetti produca, il 5G, sul corpo umano. Il consiglio: tre anni di test, prima di adottare il nuovo wireless (certamente utilissimo, sul piano tecnologico). E invece: si tende a trasformare i cittadini in potenziali cavie, a loro insaputa. «I promotori del 5G giurano che sia innocuo. Lo dimostrino – dice Mazzucco – e ne saremo felicissimi». Il problema: nessuno è in grado di dimostrare niente, per ora. Tant’è vero che paesi come la Svizzera e la Slovenia hanno imposto l’alt: vogliono prima che la scienza ne comprovi la sicurezza effettiva. «Se i nostri paladini del 5G sono così sicuri che non rappresenti un pericolo per la salute – ecco la provocazione di Mazzucco – i parlamentari facciano un bel gesto: installino antenne alla Camera e al Senato».Stranamente, l’unica grande città europea che ha rifiutato il 5G è Bruxelles, sede dell’Unione Europea. Il sindaco non vuol sentir parlare, di wireless di quinta generazione, nella città che ospita gli uffici Ue, la Commissione, il Parlamento Europeo. I contro-complottisti in buona fede, quelli che accusano di infantilismo i cosiddetti cospirazionisti, ricordano che anche quando venne introdotta l’energia elettrica non mancavano gli agitatori di incubi. Verissimo, ma qui siamo di fronte a qualcos’altro: e se sono “paranoie”, quelle di Mazzucco e soci, certo a fugarle non aiutano le informazioni finora a disposizione, né il metodo semi-clandestino con cui il 5G è stato introdotto in Italia e bandito da Bruxelles. «Se è davvero innocuo – chiosa Mazzucco, tra il serio e il faceto – il suo grande sponsor Colao compia un atto plateale: si installi un’antenna 5G sul suo comodino e ci dorma accanto per anno intero. A quel punto, ne potremmo riparlare». Sì, ma dove? Su quali media? «Gli avvocati del senatore renziano Andrea Marcucci – racconta Mazzucco, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights” – mi hanno appena invitato a rimuovere un video in cui mettevo in relazione la messa alla bando della sieroterapia anti-Covid con la possibilità di produrre siero sintetico in laboratorio, materia in cui è specializzata l’azienda farmaceutica della famiglia Marcucci».Ecco il punto: più che il cosa, il come. Perché si deve aspettare che l’Italia sia in ginocchio, stroncata dal lockdown di Conte, per far uscire il 5G dalle catacombe della clandestinità? E’ troppo, pretendere chiarezza e trasparenza? Domanda retorica, in un paese in cui il ministero della sanità – di fronte all’emergenza Covid – ha fatto l’unica cosa che non doveva fare: dissuadere i medici dal compiere autopsie. Risultato: ci sono volute settimane, per scoprire che non si moriva di polmonite ma di trombo-flebite, e quindi l’ossigenazione forzata era letale, per i malati alle prese con problemi di coagulazione sanguigna. Altra vergogna nazionale, il caso De Donno: il medico di Mantova scopre che la sieroterapia funziona, il sangue dei guariti salva la vita ai malati trasmettendo gli anticorpi, ma invece di adottare il suo protocollo (richiesto da mezzo mondo, a partire dagli Usa) lo si emargina, arrivando poi a proibirlo, mentre il ministro si affretta a prenotare tonnellate di vaccino per un virus che ormai non fa più paura, perché i medici ora sanno finalmente come affrontarlo. Questa, dunque, sarebbe l’Italia in cui i cittadini dovrebbero dormire sonni tranquilli, nel momento in cui un grande privatizzatore della telefonia racconta ai cittadini che del 5G non c’è da aver paura?Alzi la mano chi ancora crede ai numeri quotidiani della Protezione Civile e alle promesse di Conte, alla religione delle mascherine e a quella dei guanti – prima raccomandati e poi sconsigliati dai misteriosi burloni dell’Oms, il gotha tecno-sanitario che a Wuhan se c’era dormiva, quando gli stregoni della genetica pasticciavano attorno all’Rna di un virus del raffreddore, probabilmente con l’intento di ricavarne un chimerico vaccino contro l’Aids. Questa almeno è la versione suggerita da paesi come gli Usa e la Francia, nonché da luminari della medicina come il professor Luc Montagnier, Premio Nobel, primo scopritore del virus Hiv. Alzi la mano chi seguita a immaginare che sia del tutto casuale la catastrofe piovutaci addosso, che ha spinto i governi a trasformarci prontamente in sudditi spaventati e ricattati, destinati a non tornare liberi mai più, lungo un orizzonte post-democratico dove i ministri spariscono, e al loro posto parlano oscuri tecnocrati e rinomati capitani di ventura come Vittorio Colao, principe europeo del 5G, e infatti lestissimo nel proporre il wireless di quinta generazione come elisir miracoloso per resuscitare l’Italia messa in coma farmacologico da Conte. Antenne pericolose? «Facciamo così: prima piazziamo un dispositivo 5G in Parlamento e un altro sul comodino di Colao, poi ne riparliamo».
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Pd nel panico: calunnia Mazzucco, con fake news ridicole
Sta messo così male, il partito di Zingaretti, da “manganellare” un blogger come Massimo Mazzucco, calunniandolo in modo plateale? Sembrerebbe proprio di sì, vista la dose di olio di ricino (mediatico) somministrata – sulla pagina Facebook del partito, nientemeno – all’autore del video “Il ministero della verità“, diffuso l’11 aprile e vicino al milione di visualizzazioni, su vari account YouTube. Nel mirino di Mazzucco, il doppio attacco in corso: da un lato i media mainstream che raccontano solo mezze verità, e dall’altro il governo Conte che minaccia di imbavagliare il web indipendente. Da qui però a scatenare l’anatema del Pd attraverso i canali ufficiali del partito, ne corre. «Mi hanno diffamato», protesta Mazzucco in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”: «La pagina ufficiale del Pd non può permettersi una cosa del genere, quindi riceveranno la giusta richiesta di correzione, al più presto». Sottinteso: nel caso, poi, ci si vede in tribunale. L’esordio del post targato Pd è un capolavoro comico: «Sempre loro, i bufalari No-vax». Va bene che la nuova Inquisizione si arroga il diritto di stabilire quali sono le fake news e quali invece le verità (rivelate da Dio, direttamente a Zingaretti). Ma definire “no-vax” un classico “free-vax” come Mazzucco è decisamente ridicolo.