Archivio del Tag ‘ordine pubblico’
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Entriamo nel futuro: disobbedienza, nuove forme di lotta
E Di Pietro pensa di risolvere tutto con le leggi speciali? Patetico! Quando le condizioni di vita di un popolo peggiorano e non c’è in vista nessuna via pacifica per migliorare la situazione, succede che alcuni decidono che l’unica è menare le mani. E’ legittimo indignarsi per le violenze dei Black Bloc, ma è vergognoso che lo faccia chi ha costruito il disastro italiano, che di queste violenze è causa. Chi ha portato la benzina e ha distribuito i fiammiferi non può scagliarsi contro una banda di ragazzini infiltrati da provocatori che ha dato fuoco alla benzina. Che Berlusconi ammetta che è sua la colpa delle violenze di piazza mi par difficile. E altrettanto difficile mi sembra che la sinistra ufficiale ammetta che l’incapacità di aprire in Italia una fase di lotte pacifiche ed efficaci sia concausa di queste violenze.
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Grazie ai black bloc, niente cortei e nuove leggi repressive
Niente cortei a Roma per almeno un mese, proprio mentre si stava accendendo la protesta nazionale contro i tagli al welfare: è il primo tangibile successo degli eroi in nero che il 15 ottobre hanno sequestrato piazza San Giovanni, sottraendola alle centinaia di migliaia di manifestanti accorsi da tutta Italia per manifestare contro il debito. Volevano partecipazione, democrazia, dialogo, parole: e sono stati fermati dal muro invalicabile della violenza, dei lacrimogeni e delle devastazioni. Secondo svariati sondaggi, 8 italiani su 10 bocciano la politica di rigore imposta dalla Bce. Ma dopo gli incidenti nella capitale, proprio grazie ai “black bloc”, protestare sarà più difficile: l’ex pm Antonio Di Pietro invoca nuove leggi per controllare la protesta, e il ministro Maroni fa sapere che lo accontenterà.
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Grillo a Caselli: nell’Italia dei ladri tenete in galera i No-Tav?
Spettabile Gian Carlo Caselli, lei è considerato un eroe nazionale da una parte dell’opinione pubblica nazionale, e io credo assolutamente a ragione, per il coraggio con cui ha combattuto in prima persona la mafia negli anni novanta in qualità di Procuratore della Repubblica a Palermo. La mia stima nei suoi confronti è stata espressa più volte in questo blog. E’ per questo che non capisco la decisione della Procura di Torino di incarcerare due donne incensurate per aver manifestato contro un’opera inutile come la Tav. Nell’udienza di ieri lei, insieme al Pm titolare dell’inchiesta, Nicoletta Quaglino, ha chiesto la conferma della custodia cautelare di Elena Garberi in carcere insieme a Marianna Valenti dal 9 settembre per resistenza e violenza a pubblico ufficiale nel cantiere di Chiomonte.
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Fazio e Mercalli: si tocca la Tav e il Pd scatena il finimondo
Si fa tanto parlare di censura televisiva, di spazi democratici che si riducono sempre più sul piccolo schermo, di conduttori cacciati perché “di sinistra”. Fabio Fazio, col suo “Che tempo che fa” pare sopravvivere a tutte le bufere, continuando a rappresentare bene l’elettorato piddino e i suoi leader. Ma anche il programma del weekend ha la sua variabile impazzita, imprevedibile, nei panni del meteorologo Luca Mercalli. Il quale, domenica sera, non ha avuto paura di sedersi su quella poltrona e pronunciare un’appassionata arringa contro la Tav (comprensibile: Luca è valsusino) e in difesa delle due attiviste ancora agli arresti (ne avevamo parlato qui).
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Anch’io alpino No-Tav a Chiomonte, con la meglio gioventù
Premesso che quanto dirò sono esclusivamente mie riflessioni, in quanto sono un ex alpino non iscritto all’Ana, per formazione culturale e caratteriale da sempre antitetico a qualsiasi forma di struttura militare. Purtuttavia domenica ho messo anch’io con molti altri il cappello con la penna nera davanti al “fortino” della Maddalena. L’ho messo innanzitutto perché il cappello l’ho portato (con la divisa) quasi quarant’anni fa per tredici mesi sulle nostre montagne, condividendo quei momenti non solo con tanti altri ragazzi come me, ma soprattutto con la gente di montagna, che come sempre ci vedeva e ci accoglieva come amici fraterni.
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Monnezza per seppellire De Magistris, temuto da tutti
No, non è una battuta sui sacchetti multicolori. Ma un dubbio amaro che viene guardando le foto della rivolta napoletana di stanotte. De Magistris si è insediato da appena una settimana, e la città è percorsa da una rivolta come mai si era verificato negli anni scorsi. Ma non avevano votato ieri per De Magistris con percentuali bulgare? Ora gli stessi si rivoltano contro di lui, senza neanche dargli il tempo di attaccare il cappotto? Non solo. Nelle foto si vede gente a volto coperto (mascherine anti miasmi, si come no) che sbandiera tutta contenta sopra mucchi di monnezza. Dove sono le forze dell’ordine? Dove sono i soliti manganelli, sempre pronti all’uso in questi casi?
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Verso un Islam italiano, a scuola nell’ora di religione
La proposta di un’ora di religione islamica nelle scuole italiane non è né una novità né una provocazione. Al contrario. Ma ogni volta che se ne parla sembra che questo sia il pretesto per intromettere nella discussione politica un elemento estraneo. I numeri dell’immigrazione e della presenza di fedeli di religione musulmana nel nostro paese, invece, parlano di altro. Così come il cammino di questa proposta che negli anni ha visto politici, istituzioni e le stesse gerarchie cattoliche cercare di trovare un punto di accordo. Segno che il problema persiste e che non è stato ancora risolto.
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Notte Bianca degli Invisibili, senzatetto a Torino
«Quando manca la camera da letto si va a dormire in salotto», fosse anche il “salotto” della città, ovvero piazza San Carlo, cuore sabaudo di Torino, che la sera del 10 giugno sarà simbolicamente occupata dagli “invisibili”, i tanti senzatetto della metropoli piemontese, alle prese con una “Notte Bianca” non proprio festosa, visto che non c’è niente da festeggiare, dopo l’annuncio di ulteriori tagli nei ricoveri pubblici. «Siamo stanchi di attendere, di fare la coda per un posto letto sempre meno disponibile», affermano comitati di senza-casa, sostenuti nella loro protesta da operatori dei servizi sociali e da “avvocati di strada” del foro di Torino, che daranno assistenza ai dimostranti.
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Giulietto Chiesa: mi hanno impedito di visitare i detenuti rumeni
«Mi hanno impedito di visitare, nelle loro celle, i due detenuti rumeni arrestati in seguito al recente stupro avvenuto a Roma nel parco della Caffarella». Giulietto Chiesa, scrittore ed eurodeputato del Pse, ha annunciato che presenterà esposti alle autorità italiane ed europee contro la direzione del carcere romano di Regina Coeli, dove il 13 marzo ha tentato inutilmente di incontrare Karol Racz e Alexandru Isztojka in compagnia di un interprete rumeno e quattro volontari dell’associazione “EveryOne” che si batte in difesa dei diritti umani.