Archivio del Tag ‘Rai’
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Rai faziosa? I finiani: basta canone, privatizziamola
Telegiornali faziosi, editti per mettere al bando trasmissioni scomode e “persecuzioni” come quella che torna a colpire Michele Santoro, su cui incombe la nuova sospensione di “Annozero” decretata dal direttore generale Mauro Masi per punire il conduttore, colpevole di averlo mandato a quel paese in prima serata dopo l’estenuante ostruzionismo contro il programma giornalistico di maggior successo? Una via d’uscita definitiva esiste: è venuto il momento di privatizzare finalmente la televisione di Stato, annuncia “Futuro e libertà”. Fine del canone Rai, stop alla censura politica, servizio pubblico distribuito sulle emittenti private e finanziato con una tassa sugli spot pubblicitari.
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Freccero: anche il web è schiavo del pensiero unico
Sì, mi sono pentito. Anche se tutto era già scritto, era nelle cose. E sarebbe avvenuto anche a prescindere da Berlusconi. Noi non abbiamo fatto altro che accompagnare il processo di americanizzazione della società italiana. Quella sì che è stata come un’esplosione. La globalizzazione ha trasformato il produttore in consumatore, ha demolito le classi sociali, le ha trasformate. E alla classe ha sostituito l’individuo. Tutto questo è avvenuto prima della caduta del Muro. La politica è crollata dopo che il capitale finanziario ha soggiogato il capitale industriale. E quando le lotte operaie sono state sconfitte, con esse è sparito il contraltare critico a quanto stava avvenendo.
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Articolo 21: vogliono cacciare Mineo da RaiNews
Via il direttore di Rainews Corradino Mineo, al suo posto un esterno alla Rai con il pregio di piacere alla Lega Nord. Lo fanno sapere il portavoce di “Articolo 21″ Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita, due conoscitori delle faccende Rai: «Altro che ricerca del dialogo. Nelle prossime ore gli imbavagliatori, e i loro delegati alla Rai cercheranno di mettere le mani anche su Rainews allontanando il direttore Corradino Mineo, mortificando le richieste della redazione e addirittura mettendo al suo posto un esterno gradito alla Lega».
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La Busi: rinuncio al video, dal Tg1 è sparita l’Italia
Caro direttore, ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.
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La resa di Santoro: inutili i record di Annozero
Il federalismo non si farà mai, le riforme neppure, il calo delle tasse è un sogno, ma almeno un obiettivo programmatico il governo Berlusconi l’ha centrato in pieno: la chiusura di “Annozero”. In fondo a una guerra cominciata nel 2002, con l’editto bulgaro, Silvio Berlusconi ha ottenuto la resa di Michele Santoro. «A parte cinque o sei milioni di spettatori, che però non contano nulla, sembrano tutti contenti», scrive Curzio Maltese su “Repubblica”, commentando l’annucio di Santoro: “Annozero” chiuderà a giugno. «È felice il premier, per il quale “Annozero” era ormai diventata un’ossessione personale, come si evince dalle intercettazioni, anche quelle destinate a sparire nel nuovo giro di vite».
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Guerra alle menzogne, Google non ci salverà
La narrazione dominante della società italiana è falsa. Radicalmente falsa. È quella che viene dal mainstream; è parte del “rumore di fondo” che milioni di persone sono costrette ad ascoltare e vedere. È una narrazione che ci descrive un’Italia maggioritariamente berlusconiana, già soggiogata irrimediabilmente. È una narrazione che è stata magistralmente prodotta dal sistema dominante, sotto la forma dell’ “eletto dal popolo”. Ma che è stata accettata senza nemmeno tentare di combatterla, dalla cosiddetta opposizione.
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Addio Raimondo, principe che archiviò il talento anarchico
«Se mi guardo indietro rifarei tutto quello che ho fatto. Tutto. Mi risposerei anche. Con un’altra, ovviamente». Parola di Raimondo Vianello, spentosi il 15 aprile all’età di 87 anni dopo mezzo secolo di carriera, televisiva e cinematografica, in tandem prima con Ugo Tognazzi e poi con la moglie, Sandra Mondaini. «Il sodalizio con Sandra è stato un mezzo di trasporto per andare ovunque», scrive Antonio Dipollina su “Repubblica”, salutando «il più grande battutista-improvvisatore in circolazione, con il cinismo di fondo coniugato a una capacità strepitosa di far ridere, sempre al momento giusto».
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Santoro: Berlusconi mi caccia dalla Rai? Vada via lui
Chi deve uscire dalla Rai è Berlusconi, che ha dimostrato di saper stare nel privato possedendo tre reti. Non certamente noi. E’ lui che deve stare zitto, rappresenta la concorrenza. Cominci Berlusconi a uscire dalla Rai invece di far scrivere ai suoi giornali che dovrei essere io ad andarmene. Quando è sceso in campo aveva detto che non avrebbe toccato neanche una pianta, invece sta arando tutto il giardino estirpando quanto c’è di buono.
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Santoro web: sfondato il muro della censura Rai
“The times they a-changin’”, cantava Bob Dylan nel 1964, anticipando il terremoto del Sessantotto. I tempi stanno per cambiare? «Ci vuole una rivoluzione, perché in questa Italia, schiava da trecent’anni, non vedo dignità da nessuna parte», scandisce Mario Monicelli, il grande vecchio del cinema italiano, dalla clamorosa kermesse mediatica messa in piedi da Michele Santoro il 25 marzo a Bologna per aggirare il bavaglio elettorale imposto agli info-talk della Rai per la prima volta nella storia della nostra democrazia. Un trionfo a reti unificate: record di streaming web e dirette su Current, SkyTg24, YouDem e, alla fine, anche RaiNews24
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Travaglio: se il regime degli scandali silenzia le elezioni
Molto saggia la decisione del Cda Rai di chiudere i programmi giornalistici nell’ultimo mese di campagna elettorale. Ora si potrebbero rispolverare presso i migliori rigattieri i cartelli che il fascio affiggeva negli uffici pubblici durante il Ventennio: “Qui non si parla di politica, qui si lavora”. L’idea che, con l’aria che tira, gli elettori venissero a sapere chi sono i candidati a occupare le mille poltrone dorate dei consigli regionali era troppo terrificante. Meglio evitare. Il regime è pronto a tutto, persino ad amputarsi il braccio armato, cioè “Porta a Porta”, pur di impedire che qualche notizia trapeli. Provvederanno per tutti Minzolingua, Mimun e Fede
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Santoro: no al bavaglio, edizione-pirata di Annozero
«Faremo una puntata di “Annozero” il 25 marzo, alla vigilia delle elezioni. Non so dove, né come. In piazza, su Internet, ma la faremo». Michele Santoro reagisce così alla confermata cancellazione dei talk giornalistici ad un mese dalle regionali. Il conduttore di “Annozero” torna in trincea per la libertà di stampa, ma stavolta non da solo: accanto a lui ci saranno il sindacato dei giornalisti, Giovanni Floris di “Ballarò”, l’opinionista del centrodestra Gianluigi Paragone (“L’ultima parola”, RaiDue) e persino Bruno Vespa, che pure accusa Santoro di aver creato il clima che oggi porta all’inedita sospensione “elettorale” di quattro programmi Rai.
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Elezioni, i giornalisti: sbagliato tagliare i talk della Rai
«La decisione di fermare quelli che ormai sono pollai televisivi non è né scandalosa né preoccupante, anche perché potrebbero essere sostituite da tribune politiche». Silvio Berlusconi commenta così la delibera della Commissione di Vigilanza Rai che di fatto “oscura” nell’ultimo mese prima delle elezioni regionali anche le trasmissioni di approfondimento, come “Ballarò”, “Porta a Porta” e “Annozero”, che non potranno andare in onda o dovranno trasformarsi in tribune elettorali. Tutto questo è assurdo, specie dopo aver appena chiesto di rinnovare il canone Rai, commenta Giovanni Floris di “Ballarò”.