Archivio del Tag ‘ricchezza’
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Sciagurati eurocrati, cosa state facendo al nostro paese?
L’economia italiana sanguina copiosamente. L’emorragia di redditi e risparmi passa dagli spread, dalla caduta della domanda interna e del Pil, dal deficit corrente della Bilancia dei Pagamenti. E provoca fughe di capitali (depositi bancari) e di capitale umano (giovani laureati). Alcune conseguenze del rapido impoverimento sono l’aumento della pressione fiscale (stimo un 47% a fine anno), della disoccupazione (il 22% della forza lavoro, scoraggiati e cassintegrati inclusi), dei debiti privati e pubblici, la caduta dei valori di borsa, immobiliari, delle pensioni integrative, l’allungamento dei tempi di pagamento, la disperazione di molti imprenditori, le file alle mense Caritas.
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Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano
«Ma scusate, quando è sceso lo spread? E’ sceso dopo che la Bce, tra dicembre e febbraio, ha fatto due prestiti alle banche. E non poteva farli prima? Sì, che poteva. Ma non li ha fatti prima, quei prestiti, perché la speculazione viene usata come una clava per obbligare gli Stati a demolire il welfare: demolire i diritti dei lavoratori e, nello stesso tempo, tenerli in vita con la bombola d’ossigeno». Sembra di sentire Paolo Barnard, il promotore italiano della Modern Money Theory, e invece è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, già ministro prodiano. Ormai, sotto la scure del rigore, Barnard ha fatto scuola: «Non è vero che la speculazione è un incidente», dice ancora Ferrero: «E’ scelta e mantenuta, perché è il modo in cui si riesce a tenere sotto pressione la gente. Per una ragione di fondo: che la gente non ne capisce nulla, della speculazione».
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L’impero della morte: perché gli artisti occupano spazi
Il 5 maggio un gruppo di artisti, architetti, insegnanti e studenti e lavoratori precari della scuola e della comunicazione hanno occupato un edificio chiamato Torre Galfa e l’hanno rinominato Macao. L’edificio è un grattacielo di 35 piani, abbandonato da quindici anni. «Dieci giorni dopo l’occupazione, mentre il corpo gigantesco del precariato cognitivo milanese cominciava a stiracchiare le sue membra e a sintonizzarsi con la torre – scrive Franco “Bifo” Berardi su “Micromega” – sono entrati in azione gli esecutori del piano di sterminio finanziario». Il proprietario, Salvatore Ligresti, «noto alle cronache giudiziarie come corrotto e corruttore», ha deciso che quel posto è suo e deve rimanere com’è: vuoto. «Tutto deve essere vuoto nella città, perché il capitalismo finanziario ha bisogno di distruggere ogni segno di vita. Le risorse materiali e intellettuali vengono progressivamente inghiottite, annullate, perché i predatori possano espandere la loro insensata ricchezza».
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Mostri al potere, Hudson: manderete a lavorare i bambini
«Tra vent’anni, per campare, dovrete mandare i vostri bambini a lavorare». Parola di Michael Hudson, eminente economista americano della Modern Money Theory. Il problema si chiama: golpe finanziario. «Vi impongono un nuovo ordine sociale, vi vogliono distruggere», conferma il francese Alain Parguez, il professore che ripudiò come “traditore” il presidente Mitterrand. Scenario cupo: «Ci sarà sangue nelle strade», annuncia Marshall Auerback, altro economista democratico statunitense, “reclutato” per il summit sulla teoria della moneta moderna promosso a Rimini da Paolo Barnard, secondo cui l’unica cosa che il super-potere teme è «la radicalità di Mariarca Terracciano», l’infermiera napoletana che si lasciò morire perché rimasta senza stipendio. Ora il “massacro sociale” è arrivato. La causa? «L’America aveva la schiavitù, voi avete l’euro», dice Stephanie Kelton, dell’università Missouri-Kansas City.
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Lavoro per tutti: solo lo Stato, se vuole, può salvare l’Italia
Salvare l’Italia è possibile: basta creare, da subito, almeno un milione di posti di lavoro finanziati direttamente dallo Stato. Sembra un costo, invece è un investimento: perché, al contrario, disoccupazione significa catastrofe. E cioè povertà, perdita della casa, criminalità, denutrizione, abbandoni scolastici, antagonismo etnico, famiglie spezzate. Luciano Gallino, sociologo ed economista, rilancia la sua proposta nella speranza che qualcuno – governo, partiti, sindacati – si decida ad ascoltarla. Ottimo pretesto per riparlarne, l’allarme appena lanciato dal ministro Passera, che ora teme per la tenuta del sistema-Italia sotto i colpi del rigore promosso da Monti per tagliare il debito pubblico. Attenzione, avverte Gallino: la disoccupazione è un male ben peggiore del deficit, come ammoniva già vent’anni fa William Vickrey, premio Nobel nel ’96.
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Il teorema della paura: la madre di tutte le preoccupazioni
Nuova emergenza-terrorismo, dopo l’attentato al manager dell’Ansaldo “gambizzato” in stile Bierre? Risposta: è la Tav, che è «madre di tutte le preoccupazioni». Non è la prima volta che il ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, interviene sulla valle di Susa: mesi fa, dopo l’annuncio del “via libera” al mini-tunnel geognostico di Chiomonte, di fronte alle forti proteste della popolazione – scesa in strada a bloccare il traffico – si domandò, ad alta voce, se fosse proprio il caso di insistere con quella grande opera tanto controversa, generatrice di tensioni. Le rispose un minuto dopo il collega Passera: sì, è il caso. Motivo? Il solito: la Torino-Lione è un’opera strategica. Indiscutibile, punto e basta, anche se non spiegabile: 600 milioni di euro per ogni chilometro di binario, secondo Ivan Cicconi, e solo per creare un inutile doppione, nella stessa valle in cui l’attuale ferrovia italo-francese è ormai cronicamente disertata dalle merci.
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Parguez: con l’euro si avvera oggi il sogno dei fan di Hitler
Sono qui per parlarvi di una storia oscura e tragica. Avete già capito: l’Europa è un mostro che va contro tutte le regole della teoria monetaria e dell’economia moderna. Perché esiste un sistema così assurdo? Mi è stato detto che nel vostro paese – come nel mio, del resto – alcune persone pensano che, se riusciamo a liberarci dell’euro, l’Italia o la Francia diverrebbero equiparabili ad alcuni dei paesi più poveri dell’Africa, come lo Zimbabwe. Ma l’economia reale dell’Eurozona è già nello stesso stato dello Zimbabwe. In Francia, il vero tasso di disoccupazione è di circa il 60% della popolazione attiva, una cifra enorme. E il vero tasso di inflazione è del 7-8%. Perciò non abbiamo la piena occupazione né una stabilità dei prezzi. Questo significa che tutti i dati ufficiali europei sono menzogne.
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Barnard: attenti a quei 30, sono loro che ricattano il mondo
Attenti a quei Trenta: ricattano il mondo truccando le regole. E nessuno li può fermare, perché maneggiano 650.000 miliardi di dollari, cioè otto volte il Pil del pianeta. In dieci anni, hanno messo in ginocchio l’economia reale. E sono ancora lì, a dettar legge, a cominciare da uno dei loro specialisti, Mario Draghi. Teoria del complotto? No: storia. Quella del famigerato “Group of 30”, creato alla fine degli anni ’70 da personaggi come David Rockefeller. Obiettivo: piegare le nazioni ai diktat della speculazione finanziaria. Missione compiuta: oggi l’intera Europa è nelle loro mani, e un paese come l’Italia – membro del G8 – è agli ordini della super-lobby che ha commissariato il governo affidandolo al fido oligarca Mario Monti, tecnocrate targato Goldman Sachs, veterano del Bilderberg, della Trilaterale e della micidiale Commissione Europea, quella che oggi dispone il suicidio sociale degli Stati mediante il pareggio di bilancio.
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La Cina contro l’apartheid globale: come evitare la guerra?
La Cina dimostra una grande saggezza nel gestire i processi di crescita della propria economia nelle fasi che tutti abbiamo conosciuto, e cioè di una crescita che si finanzia sull’utilizzo del basso costo della manodopera abbondante e sulle esportazioni per avere accesso alle valute necessarie per i rifornimenti energetici e delle tecnologie. Dopo aver attuato in circa 15 anni una trasformazione industriale e civile che ha richiesto in Occidente 150 anni, la Cina sta affrontando i problemi della coesione territoriale e sociale spostando l’asse della crescita dall’esportazione al consumo interno. La Cina sa anche molto bene che la sua collocazione dentro un orizzonte temporale di due decenni alla testa dell’economia mondiale costituisce l’incubo dei paesi occidentali, incapaci finora financo di pensare ad una propria ricollocazione dentro un sistema mondiale che li veda nel ruolo di partner di uno sviluppo la cui centralità risiede altrove.
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Moneta sovrana: disarmare la finanza per rifare l’Europa
Il nodo da risolvere è quello di togliere tutti quegli spazi di autonomia che i sistemi finanziari si sono conquistati rispetto ai sistemi politici e economici. La finanza va disarmata chiudendo le istituzioni mediante le quali può operare in modo autonomo (borse, società di rating, grandi società finanziarie e banche nazionali e transnazionali). La finanza va drenata del proprio potere togliendo alla moneta la funzione di “strumento di accumulazione di ricchezza”, riportandola a quella di “misura di conto” e “strumento di scambio”. La moneta deve essere emessa dagli Stati con funzioni precise di sostegno dell’economia e dei suoi equilibri interni. L’accumulo di moneta per operazioni finanziarie crea ostacolo all’uso della moneta per gli scambi commerciali e gli investimenti; è di fatto un’appropriazione indebita della moneta emessa dallo Stato che i privati fanno, sottraendo così lo strumento necessario per investimenti e per il consumo.
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Perdo il lavoro e mi ammazzo: tanto, lo Stato se ne frega
Perdo il lavoro, chiudo l’azienda e mi tolgo la vita: «Nessuno può essere trattenuto in vita contro la propria volontà», diceva seccamente Seneca commentando Epicuro, per il quale «vivere nella necessità» non era affatto necessario. In tempi di sordida crisi che miete vittime in Italia, nella civile Europa e in tutto l’Occidente, osserva Marco Cesario su “Micromega”, ci si chiede se calpestare la necessità ed optare per il suicidio non costituisca forse «la scandalosa ed inammissibile sconfitta della società in cui viviamo». Ovvero: la sconfitta delle istituzioni e dello Stato come forma di associazione che, come voleva Rousseau, in nome della libertà individuale «difende e protegge, mediante tutta la forza comune, la persona ed i beni di ciascun associato». Di fronte all’eclissi del welfare e al «definitivo tramonto di una qualunque idea di Europa basata sul principio di solidarietà», oggi perde valore anche il senso più antico del termine “Stato”, in quanto «collettività di vite federate per il bene comune».
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Barnard: aprite gli occhi, la nostra rovina è il loro business
Nella savana, il leone è in agguato e punta la sua preda. Deve scegliere fra due uomini, quello armato di fucile e l’altro, quello disarmato. Chi attaccherà? L’uomo col fucile è l’America, che dispone del dollaro sovrano: finora ha mirato al risparmio, comprimendo la spesa, per la gioia dei parassiti della finanza, gli usurai del debito che hanno prosperato grazie alla complicità dei politici. Ma potrebbe sempre svegliarsi, l’America, e decidersi a usare il fucile – cioè fabbricare dollari e distribuirli, immettendo ricchezza a costo zero nelle famiglie e nelle aziende. Per questo il leone sceglierà l’altra vittima, quella disarmata. Indovinato: l’uomo senza fucile siamo noi, l’Eurozona. Incredibile ma vero: ci hanno portato al macello, nella savana dei leoni, raccontandoci che sarebbe stata una passeggiata. Ora ci tagliano i viveri e versano lacrime, sulle note dell’inno della crisi universale? Tutto perfettamente previsto: era il loro piano. Movente: incassi record, sulla nostra pelle.