Archivio del Tag ‘sprechi’
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Tav a mano armata: fine della sovranità popolare?
Tav a mano armata: per imporre la Torino-Lione è stato ventilato anche l’impegno dell’esercito, dovendo militarizzare la valle di Susa. E senza mai spendere una parola per dimostrare – conti alla mano – che la nuova linea ferroviaria servirebbe davvero a qualcosa, oltre che a regalare euro-miliardi alla lobby del cemento. Eppure la “colpa” viene fatta ricadere sugli abitanti della valle di Susa, dei quali viene evocata la “violenza”, quando invece sono stati proprio loro, finora, a finire all’ospedale, colpiti dai manganelli. E restano tuttora senza colpevoli i 12 attentati incendiari e dinamitardi che alla fine degli anni ’90 scossero la valle, provocando l’arresto dei giovani anarchici Edoardo Massari e Soledad Rosas, morti in stato di detenzione prima ancora che venisse provata – come poi avvenne – la loro estraneità rispetto a quella tenebrosa pagina di strategia della tensione.
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Salvare l’Italia dal debito? Tagliamo sprechi e corruzione
Se sono bastati i 25 miliardi di tagli del 2010 per scatenare la protesta sociale, cosa accadrebbe se l’Europa chiedesse all’Italia di rientrare dalla voragine del suo debito? L’ipotetica maxi-rata, in teoria, ammonterebbe a 90 miliardi di euro l’anno. Una cifra mostruosa, che nessun governo oggi potrebbe prendere in considerazione. Missione impossibile, dunque? Con questa politica, certamente. Ma se invece si tagliassero di colpo sprechi, evasione e corruzione, l’Italia potrebbe perfino consentirsi una condotta virtuosa: uscendo dalla spirale del debito pubblico, che ormai rasenta i 2.000 miliardi, e permettendosi persino di scovare risorse strategiche per investire finalmente sul futuro.
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Tav: come ridurre la val Susa a un corridoio di morti
Non vorrei sembrare troppo pessimista ma, secondo me, sulla questione Tav la valle di Susa ha comunque perso. Ha perso se la faranno, poiché all’oligarchia medievale di questa repubblica afghana poco importa la sorte di 80.000 sudditi intubati in un corridoio di morti. Il potere politico ed economico – che sono poi la stessa cosa – sa perfettamente che i soldi non ci sono ma non può più permettersi di rimandare un’opera già lottizzata e divisa tra famiglie di potenti. Che la Tav sia l’opera più inutile e costosa del XXI secolo lo sostengono tutti i più grandi economisti d’Europa, ma non importa: per noi resterà sempre un’“imperdibile occasione di lavoro e di sviluppo per il territorio”.
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Pallante: stiamo mangiando nel piatto dei nostri figli
«Non sprecare è diventato un dovere morale: stiamo mangiando nei piatti dei nostri figli e dei nostri nipoti. Dobbiamo credere nelle nuove tecnologie, la politica deve investire nel settore e tutti noi nel dobbiamo fare qualcosa. Come? Riducendo i consumi». Parola di Maurizio Pallante, leader del Movimento per la Decrescita Felice, che a Perugia ha concluso la tre giorni “Progettare il il futuro”, scienziati e aziende a confronto per mettere in campo le “tecnologie della decrescita”. Tutto è troppo: in estrema sintesi, è questo il pensiero di ecologisti e imprenditori della green economy che fanno della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente la loro filosofia di vita per un “comportamento virtuoso”.
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Susa, al via l’inutile Torino-Lione: 20 miliardi di euro sprecati
Martedì 19 gennaio 2010: alle 3 di notte, protetti da 300 agenti in tenuta antisommossa, i tecnici incaricati dei sondaggi geognostici per l’alta velocità Torino-Lione sono penetrati nell’area del “presidio” No-Tav di Susa azionando la trivella per l’esplorazione del terreno. E’ l’atto d’inizio della seconda campagna di perforazioni del suolo della valle di Susa. Mentre i militanti No-Tav hanno reagito all’incursione notturna bloccando l’autostrada del Fréjus, prendono così ufficialmente avvio i lavori per la Torino-Lione: 20 miliardi di euro, per un’opera inutile spacciata per strategica.
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Torino 2006, già in disarmo gli impianti olimpionici
A quattro anni di distanza dalle Olimpiadi Invernali, gli impianti alpini di Torino 2006 sono in disarmo, sulle stesse montagne dove si stanno per riaprire i cantieri dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Se la valle di Susa attende con inquietudine la nuova sessione di prospezioni geologiche per il progetto del treno veloce contro cui si battono i No-Tav e la Comunità montana, che non credono né all’utilità dell’opera né all’efficacia delle eventuali infrastrutture di compensazione, a pochi chilometri di distanza, sui monti innevati, si consuma lo spettacolo dell’abbandono (o del declassamento) di alcuni dei costosissimi impianti olimpionici, costati decine di milioni di euro.
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TVB, un successo la campagna per l’acqua del rubinetto
T.V.B. Ovvero: Ti voglio bere! È la dichiarazione – d’amore e d’intenti – firmata dagli ecobevitori più romantici. Destinataria? L’acqua del rubinetto. Perché è ben più che potabile: sicura, controllata, comoda, economica, preziosa. A lei il Centro Studi Ambientali di Torino ha dedicato una vera e propria campagna nazionale (www.tvb-tivogliobere.it) , al fine di incentivare il risparmio idrico e la ‘promozione’ dell’acqua di rete a bevanda da bere, in barba a pregiudizi e leggende metropolitane.
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Stuart: mangio solo spazzatura, per abolire gli sprechi
Una confezione di funghi, mezzo chilo di salsicce, lasagna pronta, pane in cassetta, yogurt alla fragola, pesche nettarine, banane bio del commercio equo, un mango e una mousse al cioccolato. La lista della spesa di Tristram Stuart è ricca, ben bilanciata, a costo zero ed è stata reperita tutta in un cassonetto. È così che si è nutrito per anni il giovane ricercatore inglese, laurea a Cambridge e un libro appena uscito in Italia (con dedica alla memoria di Gudrun) che racconta tutto sulle dilapidazioni alimentari del nostro mondo.
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Felicità sostenibile, Pallante nella valle dei No-Tav
Economia concreta, a impatto zero, per uscire dalla crisi. Risparmio energetico, riciclaggio dei rifiuti, economia verde: niente cemento, no alle grandi opere. La valle di Susa, da anni protagonista delle cronache per la forte protesta popolare contro la Tav Torino-Lione, incontra il fondatore italiano della Decrescita, l’ambientalista Maurizio Pallante, collaboratore di Beppe Grillo e fondatore del Movimento per la Decrescita Felice. Pallante incontrerà i valsusini il 1° ottobre a Bussoleno, al centro polivalente di via Fontan. L’incontro, “Ricette di economia concreta”, affronta l’abc degli stili di vita che la crisi globale ormai impone, alla ricerca della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
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Perone: basta sprechi, rivoluzione nella cultura
Rivoluzione: contributi pubblici erogati solo per progetti organici, utili e sostenibili, condivisi con il territorio e tra diverse associazioni cooperanti. Il nuovo assessore alla cultura della Provincia di Torino, Ugo Perone, riscrive le regole per le concessioni pubbliche. Fine dei benefici a pioggia, spesso arbitrari e clientelari. Parola d’ordine: ottimizzare e razionalizzare. Vale per tutti, grandi e piccoli: compresi lo Stabile e il Regio, invitati a uscire delle mura ed esportare in provincia, in modo diffuso, la propria offerta culturale. La nuova linea del neo-assessore, annunciata in una conferenza stampa a Torino, è pienamente condivisa dal presidente della Provincia, Antonio Saitta.
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Cultura vera e senza sprechi, riaprite il Rialto di Roma
Servono spazi per il Rialto, il centro sperimentale di cultura contemporanea bloccato il 28 luglio dal sequestro dei locali, malgrado il Comune di Roma avesse autorizzato l’associazione a procedere con l’attività: una delle più interessanti esperienze italiane, laboratorio internazionale di cultura indipendente, con oltre 600 artisti da tutto il mondo. “La cultura indipendente non si arresta” è il tema della tavola rotonda che il 16 settembre, al teatro India, radunerà istituzioni e operatori culturali attorno al possibile futuro del Rialto, partendo dall’unanime riconoscimento del lavoro svolto in oltre dieci anni: un “saper fare”, che è anche “modello di cultura senza sprechi”.
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.