Archivio del Tag ‘Trento’
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No-Tav e cattiva politica: taglio illegale di recinzioni illegali
«Tagliare le reti di Chiomonte è una azione dichiaratamente illegale. Averle installate lo è di fatto. Persino l’amministrazione comunale (lasciata in questa occasione davvero sola) ha dovuto formalmente riconoscerlo». Claudio Giorno, storico militante ambientalista della valle di Susa, protesta contro chi “getta benzina sul fuoco” all’indomani dell’arresto di due giovani No-Tav, al termine di un “blitz” dimostrativo la sera dell’8 febbraio nel quale sono state tagliate le recinzioni che proteggono il “fortino”, cioè l’area della Maddalena di Chiomonte sgomberata dalla polizia il 27 giugno 2011 e militarizzata per aprirvi il piccolo cantiere di una galleria geognostica, opera minore e accessoria all’eventuale, futura linea Torino-Lione. Secondo i No-Tav, reduci da una fiaccolata di solidarietà per i due giovani arrestati, si è trattato di “un atto di resistenza”, peraltro incruento, mentre il Pd spara a zero sull’incursione nel mini-cantiere, parlando di «azioni di teppisti» addirittura «coordinate dai sindaci».
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Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione
La Torino-Lione? Ormai definitivamente inutile. Lo “ammette” anche Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato cui compete la gestione della rete ferroviaria: l’attuale traforo internazionale del Fréjus, che già collega Italia e Francia lungo la ferrovia Torino-Modane che attraversa la valle di Susa, è in grado di accogliere anche maxi-convogli, persino i più ingombranti in circolazione in Europa. «La certezza – dichiara Tino Balduzzi, attivista No-Tav intervistato da Alessandra Fava per il newsmagazine “Manifestiamo” – viene da un documento di Rfi, scoperto durante una ricerca sui carri Modalohr». Il documento “svela” l’esatta capacità del vecchio tunnel, recentemente “limato”, e dimostra che le limitazioni che impedivano di caricare su treno i camion standard, alti 4 metri, non ci sono più». Via libera, dunque, alla decantata “autostrada ferroviaria”: cade l’alibi secondo il quale sarebbe necessario un nuovo super-traforo.
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.