Archivio del Tag ‘umanità’
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Guarire il mondo? Serve un rivoluzionario: San Francesco
Se oggi agonizziamo tra le macerie della grande crisi della modernità, dobbiamo sapere a che santo votarci: Francesco d’Assisi. E’ lui, secondo lo storico Franco Cardini, a sviluppare un pensiero profetico, capace di proteggere l’umanità dai pericoli e dall’avidità autodistruttiva del pur prodigioso evo moderno. Proprio la modernità fu una autentica rivoluzione, in Occidente, perché tra il 1100 e il 1400 si ribaltò in mondo: la produzione di beni e merci smise di dipendere dalla domanda e cominciò a “imporre” i consumi, fino alle attuali estreme conseguenze. La predicazione di San Francesco è dunque un monito attualissimo: per salvare l’umanità da se stessa è necessaria un’antropologia differente, quella del “Cantico delle Creature”, che peraltro – insieme alla Divina Commedia di Dante – ha il valore di un vero e proprio atto di fondazione dell’identità nazionale.
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Santoro: caro Bersani, cosa direbbe oggi Enrico Berlinguer?
«Allora, caro Bersani: lei pensa, come il “Guardian”, che se Beppe Grillo dovesse governare il paese non saprebbe da dove cominciare. Ma il punto non è Grillo. Il punto è: lei lo sa, da dove cominciare?». Così Michele Santoro si rivolge (a distanza) al segretario del Pd, aprendo la puntata di “Servizio Pubblico” dopo il voto in Sicilia che ha incoronato Grillo come forza decisiva. Bersani saprebbe “da dove cominciare”, a metter mano all’Italia disastrata dalla crisi? «Allora, se lo sa – lo incalza Santoro – perché non ci mette la faccia? Perché non ci mette il cuore? Perché non ci mette l’anima? Perché non lo spiega ai delusi, a quelli che non vogliono più votare – ai critici?». Un giudizio impietoso: «C’è una distanza enorme, comunque la si pensi, tra la passione che ha messo Beppe Grillo tuffandosi nelle acque dello Stretto di Messina e quella che ci ha messo lei andando a visitare la “pompa di papà”», aggiunge Santoro sempre rivolto a Bersani, che sulla sua pagina Facebook aveva piazzato una vecchia foto della famiglia, scattata alla stazione di servizio dove lavorava il padre.
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Chomsky: i nostri padroni temono libertà e democrazia
«Tutto per noi stessi e nulla per le altre persone»: in ogni età del mondo, sembra sia stata proprio questa «la ignobile massima dei padroni del genere umano». Così la pensava Adam Smith, «un conservatore vecchia maniera, con principi morali», pensando al suo paese, l’Inghilterra, che allora era padrona del pianeta: sono i produttori di merci e i mercanti, diceva Smith, a plasmare la politica secondo i loro interessi, «per quanto sia doloroso l’impatto sugli altri, compreso il popolo inglese» o magari quello indiano, vittima di una «ingiustizia selvaggia» da parte degli europei. E’ la legge del più forte: quella che ancora oggi, secondo Noam Chomsky, guida la supremazia dell’Occidente. Una leadership declinante ma spietata, che – nel resto del mondo – teme una cosa su tutte, la democrazia: guai se i “sudditi” si ribellano alle dittature filo-occidentali, reclamando diritti.
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Anime morte: i media oscurano Mosler e le ricette anti-crisi
Poche ore di sonno alle spalle. Mi sveglio. Impossibile riposare con così tanta adrenalina. Mi vesto e scendo sotto senza perdere altro tempo: voglio leggere i quotidiani per vedere cosa dicono di noi i giornalisti. Napoletano, de “Il Sole 24 Ore”, ha scritto un articolo di fondo sul summit di Rimini e sul fatto che l’austerità aumenta il debito pubblico, non il contrario. “Cambiare direzione con la Mmt, ora!” è il titolo. “La Repubblica” ospita un pezzo di Scalfari che commenta le parole di Mosler: «La disoccupazione è un crimine contro l’umanità», asserendo che il progetto dell’Ue è morto e l’euro è un’arma di distruzione di posti di lavoro. De Bortoli, ispirato dalle parole di Alain Parguez, scrive di essersi pentito del suo articolo del 2 giugno, quello de “l’€ non deve morire” poiché non conosceva i dettagli che soggiaciono alla creazione della moneta unica.
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Il vero mestiere di Renzi, nuova stella del Financial Times
Chi è Matteo Renzi? In un Parlamento pieno di morti che camminano («dead men walking») e in uno Stato marcio, il giovane Matteo è l’astro nascente («rising star») della politica italiana nella nuova fase aperta dal governo Monti. A sostenerlo non è un qualunque sfasciacarrozze di provincia, e neppure il prof. Ichino, ma il “Financial Times” del 6 marzo 2012. I mercati guardano avanti. Dopo aver fatto scendere da cavallo il Cavaliere, e dopo aver allocato alla testa del governo il rettore bocconiano, adesso allevano con cura lo scalpitante venditore fiorentino. In questo non c’è alcuna novità, a parte lo scapigliato “stil novo” di un politico di professione che fa il verso al caposcuola di Arcore. È manifesta, invece, una razionale continuità, volta a consolidare il potere di comando dei cosiddetti investitori istituzionali, veri proprietari universali.
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Depardieu e Bové coi No-Tav: giù le mani dalla val Susa
Gérard Depardieu si conferma prestigiso supporter No-Tav e torna ad attaccare il progetto della Torino-Lione, l’inutile ecomostro che – dati alla mano – secondo i migliori esperti dell’università italiana non servirà assolutamente a nulla, ma in compenso devasterà la valle di Susa aggravando il debito pubblico, il cui costo l’euro-governo di Mario Monti sta scaricando interamente sui contribuenti italiani. «La val di Susa che resiste alla Tav è come la Gallia sotto l’assedio dei Romani di Giulio Cesare», dichiara il grande attore francese a “Repubblica”, tre anni dopo la prima presa di posizione contro il rischio di devastazione che incombe sui pregiati vigneti alpini della Maddalena di Chiomonte, sito occupato manu militari nel 2011 per impiantarvi il cantiere della prima galleria esplorativa.
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Estulin su Rai2: Monti traditore, il suo posto è in galera
«Il vostro nemico è Mario Monti. E’ un traditore della nazione italiana, dovrebbe essere messo in prigione». Parola di Daniel Estulin, giornalista russo di origine lituana, autore del dirompente saggio sull’oscura influenza del Gruppo Bilderberg nella politica economica mondiale. La clamorosa denuncia di Estulin, introdotto dal blogger Claudio Messora, autore di “Byoblu”, è andata in onda – clamorosamente – su RaiDue il 26 ottobre, grazie all’info-talk “L’ultima parola”, condotto da Gianluigi Paragone. Una puntata interamente concentrata sul nodo della sovranità monetaria, la cui “amputazione” imprigiona gli Stati dell’Eurozona al giogo del debito pubblico. Servizi dal meeting di Rimini sulla Modern Money Theory, con interviste a Paolo Barnard e Warren Mosler. In studio, Giorgio Cremaschi attacca: «Soffriamo per i trattati-capestro varati da Bruxelles: perché in Italia non c’è mai stato un referendum che li convalidasse?». Rincara la dose l’economista Giulio Sapelli: «E’ ora di dire la verità alla gente: possiamo votare solo per il Parlamento Europeo, che non conta niente».
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Boff: capitalismo terrorista, e la Chiesa ne è complice
Ci sono due gruppi di minacce davanti a noi. Una viene dalla macchina di morte che è la nostra cultura militarista che ha creato un tale numero di armi nucleari, chimiche e biologiche, che possono distruggere ogni forma di vita sul pianeta. Queste armi sono molto deleterie: sono in sicurezza, ma non in assoluta sicurezza. Lo abbiamo visto a Chernobyl e Fukushima. Inoltre abbiamo le nanotecnologie. La guerra cibernetica può essere ad elevata distruzione. Si tratta di una guerra non dichiarata, di violenza estrema e che punisce gli innocenti. Il secondo gruppo di minacce deriva da quello che il nostro sviluppo industriale ha fatto negli ultimi 300, 400 anni, con la sistematica aggressione alla Terra, ai suoi beni, le sue risorse. Siamo arrivati al punto di avere destabilizzato totalmente il sistema Terra, e l’evidenza di questo è il riscaldamento globale. Per ricostruire quello che prendiamo alla Terra in un anno, essa abbisogna di un anno e mezzo. Quindi la Terra è già sterminata.
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Fame, guerre e rivolte: nel mondo 72 milioni di profughi
Lo scorso anno una persona ogni cento è stata costretta ad abbandonare la propria casa, in fuga da conflitti o disastri naturali. Ma alle migrazioni forzate contribuiscono anche modelli di sviluppo che ignorano le conseguenze sulle persone. Fenomeno questo spesso messo in secondo piano. Secondi i dati del World Disaster Report 2012 della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc), il numero dei migranti forzati ha raggiunto i 72 milioni, di questi almeno 20 milioni lo sono a lungo termine e per loro il ritorno alle proprie terre appare sempre più lontano, come i 5 milioni di palestinesi nei campi profughi gestiti dall’agenzia delle Nazioni Unite Unrwa.
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Regionopoli: se anche il figlio di Ambrosoli getta la spugna
L’avvocato è Umberto Ambrosoli, un cognome che a Milano è molto impegnativo da portare. Umberto è figlio di Giorgio, ed è uno stimato penalista. Giorgio (lo scrivo per i più giovani) era il liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso nel 1979 su ordine del “banchiere cattolico” della mafia italo-americana Michele Sindona. La storia di Giorgio Ambrosoli è stata raccontata in migliaia di articoli di giornale, “speciali” televisivi, diversi libri. L’ultimo (credo) scritto dallo stesso figlio che lo ha definito «un atto d’amore per il Padre, un attestato di incondizionata ammirazione per il professionista che obbedisce solo alla Legge, un tributo all’Uomo e al Cittadino, esempio altissimo di virtù civili», e si intitola significativamente “Qualunque cosa succeda”. Ma il più conosciuto credo che resti quello scritto da Corrado Stajano (anche e molto per l’incisività del titolo): “Un eroe borghese”. Così si chiama infatti anche il film di Michele Placido che ne ha amplificato la popolarità.
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La casta ruba le briciole: è Bruxelles a portarci via tutto
Cinquanta, sessanta miliardi di euro all’anno – la maxi-tangente imposta dall’Europa – contro le briciole dei costi della politica: partiti, Camera e Senato, Regioni e Province, Comuni italiani. Messe assieme, queste voci scompaiono: sono circa un cinquantesimo, appena il 2-3% del super-bottino dell’Unione Europea, sotto forma di Fiscal Compact, pareggio di bilancio, spending review e Mes. Il fondo salva-Stati in realtà è un forziere affonda-Stati: «I soldi sottratti alle grinfie dei Fiorito sono già destinati: e non certo a noi, ovvero allo Stato», scrive Debora Billi: «Finiranno nell’infinito calderone degli interessi sul debito, quelli con cui ci stanno strappando la pelle di dosso». Il blog “Byoblu” ha pubblicato uno sconvolgente grafico che mostra l’entità della vera “rapina” in corso. «Faccio un appello agli storici del 2100», dice Claudio Messora: «Venite a mettere un fiore sulla mia tomba».
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Guerra e clima: quello che Obama e Romney non dicono
Quando lo spettacolo quadriennale delle elezioni arriva al culmine, è utile chiedersi come le campagne di propaganda politica trattano dei problemi cruciali che dobbiamo affrontare. La risposta semplice è: male o per nulla. Se è così, sorgono alcune importanti domande; perché, e che cosa possiamo fare a riguardo? Ci sono due argomenti di importanza assoluta, perché è in gioco il destino della nostra specie: il disastro ambientale e la guerra nucleare. Il primo appare regolarmente sulle prime pagine dei giornali. Il 19 settembre, per esempio, Justin Gillis ha scritto sul “New York Times” che lo scioglimento del ghiaccio del Mare Artico si era fermato per un anno, «ma non prima di aver demolito il record precedente – e aver lanciato nuovi avvertimenti sul rapido ritmo dei cambiamento nella regione».