Archivio del Tag ‘vacanze’
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Ceronetti con la Decrescita: e si scordino il Tav in val Susa
«Dove tutto è visto come puramente relativo e dissacrabile, ha senso assolutizzare il Pil, le cifre aziendali, le pensioni, le tasse, i conti della spesa, la Crescita di merci che non portano per niente a diminuzioni di infelicità o a più ricchezza nei rapporti umani? Emendate il linguaggio e avrete trovato una chiave. Liberate la mente da una formica di falso e vi toglierete dallo stomaco il peso di un elefante». Sembra di sentire Guido Ceronetti, solitario intellettuale tragicista. E infatti è proprio Guido Ceronetti: sono parole raccomandate ai lettori d’agosto della “Stampa”. Titolo: decrescita felice e socialismo utopistico. Visione: nell’idea della decrescita vivono «le grandi ombre premarxiane dei Thoreau, dei Fourier, dei Saint-Simon, dei Gandhi, della società fabiana, dei Malthus, dei Tolstoij, che tuttora indicano altri cammini, altre vie».
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Mettiamocelo in testa: noi italiani non contiamo niente
Una sottile ma persistente vibrazione si percepisce nell’aria. Difficile catalogarla, o comunque esplicitarla, comunque sia la sostanza è una: mi pare di capire che non contiamo un cazzo. Siamo sudditi. Vacche da latte, pronte e venire macellate appena smetteremo di produrre qualcosa di confiscabile. Il concetto di “popolo”, in sé, non so quanto possa venir mitizzato. Voglio dire, questo stesso “popolo” italiano ha fatto vincere per ben tre volte Berlusconi (oh, Berlusconi!, tre volte), prima ancora ha sbavato dietro al primo Craxi che passava, quarantamila beoti sfilarono per le vie di Torino contro gli operai in lotta e solo dopo si accorsero di esser stati fregati anche loro, e si potrebbe andare avanti all’infinito e oltre.
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Mostri al potere, Hudson: manderete a lavorare i bambini
«Tra vent’anni, per campare, dovrete mandare i vostri bambini a lavorare». Parola di Michael Hudson, eminente economista americano della Modern Money Theory. Il problema si chiama: golpe finanziario. «Vi impongono un nuovo ordine sociale, vi vogliono distruggere», conferma il francese Alain Parguez, il professore che ripudiò come “traditore” il presidente Mitterrand. Scenario cupo: «Ci sarà sangue nelle strade», annuncia Marshall Auerback, altro economista democratico statunitense, “reclutato” per il summit sulla teoria della moneta moderna promosso a Rimini da Paolo Barnard, secondo cui l’unica cosa che il super-potere teme è «la radicalità di Mariarca Terracciano», l’infermiera napoletana che si lasciò morire perché rimasta senza stipendio. Ora il “massacro sociale” è arrivato. La causa? «L’America aveva la schiavitù, voi avete l’euro», dice Stephanie Kelton, dell’università Missouri-Kansas City.
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Natale low cost in val Susa, ospitalità gratis dai No-Tav
Natale in Valsusa. Sarebbe un bel titolo, per un cinepanettone da tempi di crisi. Invece non è cinema: è un proposta turistica dalla val di Susa. Turistica e… gratuita, o quasi. I valsusini, stanchi di essere dipinti come pericolosi terroristi, hanno deciso di aprire case e baite a chi vuol andarli a trovare. Lo scopo è quello di mostrare le bellezze della “valle che resiste” più chiacchierata d’Italia, la cordialità dei suoi abitanti, e far conoscere a tutti i motivi della ventennale famosa lotta NoTav. Tranquilli: potrete fare i vacanzieri, nessuno vi trascinerà a fare del turismo estremo fra lacrimogeni, manganelli e cantieri ferroviari. In val di Susa si scia, si va in montagna, si respira aria buona e si mangia il panettone.
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Kunstler: ritorno al passato, finita l’era del petrolio
Nel libro “Ritorno al passato – La fine dell’era del petrolio e il futuro che ci attende”, Andrea Bizzocchi propone un’analisi in parte caustica e catastrofica, ma al tempo stesso veritiera e ben documentata dell’impatto che l’esaurimento delle scorte petrolifere mondiali avrà sulla nostra economia e, giù a cascata, su ogni aspetto della nostra vita quotidiana, determinando, di fatto, il nostro futuro più prossimo e che forse nessuno si aspetta. Il libro, di grande interesse ed attualità, è nato da un incontro con il saggista ed esperto di picco petrolifero globale James Howard Kunstler ed è scritto nella forma leggera e di immediata comprensione di una conversazione tra amici.