UNA VALLE IN FONDO AL VENTO
Un giovane giornalista riluttante e già disilluso sul proprio mestiere viene inviato nella valle di Susa in rivolta contro il Tav. Dietro alle barricate della più anomala protesta popolare d’Italia scoprirà un oscuro retroterra di misteri irrisolti che ancora inquinano un orizzonte di tensioni. E’ il tema di “Una valle in fondo al vento”, romanzo che Giorgio Cattaneo – esponente del network creativo torinese “Libre” – dedica alla lunga controversia, tuttora in corso, sull’alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Sullo sfondo dell’opaco business delle grandi opere, fra strani depistaggi e attentati fantasma, emerge la voce corale di una comunità esasperata dagli abusi subiti e pienamente consapevole del respiro storico della propria terra, eterno crocevia europeo fin dall’antichità. Tra le ombre inquietanti di vicende frettolosamente archiviate, il protagonista scopre che, proprio come in guerra, la prima vittima della cronaca è sempre la verità.
Giorgio Cattaneo, “Una valle in fondo al vento”, Aliberti editore
(208 pagine, 17 euro).
Libre: Romanzo di una valle che resiste in fondo al vento
Una valle in fondo al vento from Libre on Vimeo.
bella presentazione sono curioso di sapere com’è la storia un saluto andy.
la truffa del giorno
misuratore di elettricità – debba essere di tipo legale. Cioè omologato. Ebbene nessuno dei contatori che ogni istante misurano la quantità di corrente che consumiamo lo è. Nessuno è dunque in grado di poter stabilire se la quantità di «energia» pagata dall’utente sia quella effettivamente erogata. Sia perché mancano i controlli, sia soprattutto perché manca il «prototipo primario», in parole povere un misuratore standard di kW/h cui omologare i misuratori di elettricità piazzati poi in case, industrie e uffici.
Che peccato! Che delusione! che tristezza vedere il niente, la passiva rassegnazione dopo quanto ha rappresentato il movimento NO TAV!!!
Sarà per paura di denunce, reali o minacciate, dai degni rappresentanti di questo miserabile stato poliziesco?
Cito un episodio (se è andata esattamente così) quello di una studentessa che, col benestare della sua Università, intendeva sviluppare la tesi di laurea sulla TAV. DENUNCIATA per… favoreggiamento? terrorismo? altro?
So solo che, forse, la sua vita sarà rovinata o condizionata da questo fatto. Sapete cosa sarebbe stato sacrosanto fare? Una bella palla di carta con la motivazione e gli atti, da far inghiottire fino all’ultimo boccone, al giudice o giudichessa, responsabili della condanna. Degni, degnissimi rappresentanti della magistratura politicizzata, comprata e venduta, che abbiamo. Amen, e per quanto riguarda il movimento NO TAV, requiescat in pacem!
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Ringrazio Cattaneo (che non sapevo fosse aderente al Movimento Roosevelt) per le pubblicazioni.
Dopo molto peregrinare (alla Ulisse) devo dire che gli unici a non avermi deluso e a darmi voce sono LibreIdee e il Movimento fondato dal Maestro.
Felice di aver citato l’opera di Magaldi nel mio saggio.
Se scriverò un altro libro (ma sono esausto) citerò sicuramente LibreIdee.