Israele ammette: fosforo bianco contro la Striscia di Gaza
L’esercito israeliano ha preso misure disciplinari nei confronti dei comandi militari che ordinarono l’utilizzo delle bombe al fosforo bianco sulla popolazione civile a Gaza. Lo ha rivelato il quotidiano israeliano “Haaretz”, citando la relazione consegnata da Israele nel week-end all’Onu in risposta al rapporto della Commissione Goldstone. Nel documento, Israele in parte ammette le denunce fatte dalle organizzazioni umanitarie internazionali: il colonnello Ilan Malka e il generale di brigata Eyal Eisenberg andarono oltre la propria autorità «nel consentire l’utilizzo delle bombe al fosforo che misero in pericolo vite umane».
L’episodio in questione è l’attacco alla struttura dell’Agenzia Onu per i Rifugiati palestinesi (Unrwa) il 15 gennaio del 2009, due giorni prima della conclusione dell’operazione “Piombo Fuso”, un raid durato 22 giorni e in cui morirono più di 1.400 palestinesi. «Diversi colpi di artiglieria sono stati sparati in violazione delle regole di ingaggio che proibiscono l’uso di tali armi nei pressi di aree popolate», si legge nel documento inviato alla commissione Goldstone. La sanzione disciplinare nei confronti dei due militari si traduce con una nota nel loro ‘curriculum’ e nella presa in considerazione della stessa qualora in futuro i due facessero domanda per salire di grado.
E’ la prima volta che Israele rivela le sanzioni a un ufficiale per la sua condotta durante l’offensiva Cast Lead, ammettendo pubblicamente di aver fatto uso di fosforo bianco in situazioni di pericolo per la popolazione civile, come in più occasioni denunciato da organizzazioni come Amnesty International e Human Rights Watch. Secondo una fonte israeliana citata dalla Bbc, il documento inviato alle Nazioni Unite non è un’esplicita risposta alle accuse e alle denunce contenute nel rapporto Goldstone, ma la prova che il sistema della giustizia israeliano è affidabile e indipendente.
Sia Israele che Hamas, il movimento fondamentalista palestinese accusato dal rapporto Goldstone di aver colpito deliberatamente civili coi razzi Qassam e di aver eliminato gli oppositori politici approfittando della guerra, devono rispondere nel dettaglio alla richiesta dell’Assemblea generale di ‘inchieste indipendenti’. Entrambi hanno tempo fino al 5 febbraio. Entrambi hanno tuttavia rigettato in toto le conclusioni cui è giunto Goldstone.
(Luca Galassi, estratti da “Israele, marcia indietro sul fosforo”, pubblicato su “PeaceReporter”, www.peacereporter.net).
Purtroppo è tipico degli ebrei fare del male, usare le peggiori e micidiali armi (gentilmente fornite da Usa ed anche da altri stati produttori di armi) e negare con rabbia e aggressiva ferocità di usarle.
Guardate gli articoli durante il periodo 29 dicembre 2008 -19 gennaio 2009: gli ebrei bombardarono per 2200 volte la povera Striscia di Gaza (1417 morti ammazzati), e nel contempo negavano di utilizzare fosforo bianco.
Anzi gli stessi ebrei osavano dichiarare (mai smentiti) che usano il fosforo bianco per illuminare la stessa Striscia di Gaza.
Peccato che la bombardassero in pieno giorno (e ci sono i filmati che lo dimostrano).
Adesso che certe acque della manovrata “opinione pubblica” si sono calmate, gli stessi ebrei (del democratico stato mebraico di israele) ammettono che hanno utilizzato tali armi al fosforo bianco.
I morti palestinesi?
Mai che vengano indennizzate e risarcite le loro famiglie: ma certo i morti palestinesi erano dei “terroristi”!