Archivio del Tag ‘Signal’
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Fuga da WhatsApp: addio privacy, Facebook monitora tutti
Fuga da WhatsApp: il colosso mondiale della messaggistica, controllato da Facebook, cambierà la sua “policy” l’8 febbraio 2021. «Sarà l’inizio di un monitoraggio senza più argini: ogni aspetto della nostra vita verrà “fotografato” e servirà a compilare un profilo accurato di ognuno di noi», avverte un giornalista indipendente come Roberto Mazzoni, attraverso il canale “MazzoniNews” su “Rumble“, la piattaforma video (senza censure) alternativa a YouTube. A far esplodere il caso – e l’abbandono in massa del social media acquisito da Zuckerberg – è stato un tweet di Elon Musk, patron di Tesla: «Passate a Signal», ha scritto, invitando gli utenti di WhatsApp a “traslocare” nel social di messaggistica considerato più sicuro, oltretutto ideato e realizzato dagli stessi realizzatori di Whatsapp, poi delusi dalla gestione imposta da Facebook. «Signal – scrive “GuruTech“, che raccomanda invece Telegram come piattaforma ultra-sicura per i messaggi – è in realtà un’app finanziata da Brian Acton, il co-fondatore di WhatsApp e della chat di Facebook, ossia Messenger. Signal è stato finanziato anche da Edward Snowden, l’ex contractor della Nsa riparato in Russia dopo aver ha dato il via al Datagate», lo scandalo della “sorveglianza digitale di massa” promossa all’epoca di Barack Obama.
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La Cia è in ascolto: da cellulari, social media e televisori
Wikileaks ha pubblicato quella che sostiene essere la più grossa raccolta di documenti confidenziali sulla Cia, che rivelano le estese capacità di quest’agenzia di mettere sotto controllo gli smartphone e le più diffuse app di social media, come WhatsApp. Un totale di 8.761 documenti sono stati pubblicati all’interno di “Year Zero”, una prima parte di documenti sequestrati che Wikileaks ha definito “Vault 7”. Wikileaks ha dichiarato che “Year Zero” rivela i dettagli di un programma segreto globale di hackeraggio della Cia, che comprende “operazioni armate” contro prodotti come l’iPhone della Apple, Android di Google, Windows di Microsoft e persino i televisori della Samsung [smart-Tv]. Tutti questi sistemi possono essere convertiti e utilizzati come microfoni-spia. Secondo i documenti appena pubblicati, il reparto di telefonia mobile della Cia ha sviluppato svariati strumenti e sistemi che permettono di hackerare i più comuni smartphone, mandando istruzioni perché questi ritrasmettano sia informazioni sulla località in cui si trovano, sia comunicazioni audio e testo. Anche le telecamere e i microfoni degli smartphone possono venire attivati a distanza.Wikileaks ha dichiarato sul proprio sito che «questi strumenti e tecniche permettono alla Cia di controllare a distanza piattaforme di social media come WhatsApp, Signal, Telegram, Wiebo, Confide e Cloackman, prima che venga applicato un metodo di criptazione del messaggio». Il periodo di tempo coperto dai documenti della Cia appena resi pubblici va da 2013 al 2016. Wikileaks si domanda se le capacità di hackeraggio della Cia superino il mandato che le è stato conferito, e pongono il problema di un controllo pubblico sulla agenzia. Julian Assange, il cofondatore di Wikileaks, ha detto che questa massa di documenti mostra il rischio di una proliferazione estrema nello sviluppo delle cosiddette armi cibernetiche. «Il significato di “Year Zero”», ha aggiunto Assange, «va ben oltre la scelta fra cyberguerra e cyberpace. Queste rivelazioni sono anche eccezionali da un punto di vista politico e legale».In particolare, l’analisi di Wikileaks su “Year Zero” ha svelato l’esistenza di “Weeping Angel”, una tecnica di sorveglianza che riesce ad infiltrare le smart-Tv, trasformandole in microfoni attivi. Un attacco contro i televisori della Samsung, in cooperazione con l’Mi5, ha utilizzato “Weeping Angel”, mettendo i televisori in falsa modalità “off”, mentre registrava conversazioni anche quando il televisore sembrava spento. Leggendo la documentazione di “Weeping Angel” si scopre che «è possibile aprire dei portali di ascolto sui servizi utilizzati, oltre che estrarre le credenziali e la history del browser».(“Attenti al cellulare, la Cia vi ascolta”, estratto di un articolo pubblicato da “Russia Today” e tradotto da “Luogo Comune”).Wikileaks ha pubblicato quella che sostiene essere la più grossa raccolta di documenti confidenziali sulla Cia, che rivelano le estese capacità di quest’agenzia di mettere sotto controllo gli smartphone e le più diffuse app di social media, come WhatsApp. Un totale di 8.761 documenti sono stati pubblicati all’interno di “Year Zero”, una prima parte di documenti sequestrati che Wikileaks ha definito “Vault 7”. Wikileaks ha dichiarato che “Year Zero” rivela i dettagli di un programma segreto globale di hackeraggio della Cia, che comprende “operazioni armate” contro prodotti come l’iPhone della Apple, Android di Google, Windows di Microsoft e persino i televisori della Samsung [smart-Tv]. Tutti questi sistemi possono essere convertiti e utilizzati come microfoni-spia. Secondo i documenti appena pubblicati, il reparto di telefonia mobile della Cia ha sviluppato svariati strumenti e sistemi che permettono di hackerare i più comuni smartphone, mandando istruzioni perché questi ritrasmettano sia informazioni sulla località in cui si trovano, sia comunicazioni audio e testo. Anche le telecamere e i microfoni degli smartphone possono venire attivati a distanza.
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Foa: tutti spiati 24 ore su 24, era il sogno di Hitler e Stalin
L’ex agente della Nsa Edward Snowden ci aveva avvertito: la capacità di spionaggio dei servizi segreti americani è colossale. Siamo tutti intercettati, in modi e in contesti oltre ogni immaginazione. Ora Wikileaks squarcia ulteriormente il velo su un mondo che non è esagerato definire da Grande Fratello orwelliano. La Cia non solo può registrare qualunque telefonata (che volete che sia, roba da dilettanti…) ma può introdursi nel vostro telefono e ascoltare le vostre conversazioni anche quando non siete in linea. Per intenderci: quando parlate con gli amici o durante una riunione di lavoro e appoggiate il telefono sul tavolo, l’intelligence americana può attivare in remoto il microfono. Vale per l’I-phone. E per chi usa Android. Immagino già il sorrisetto di chi in questo momento pensa: ma io uso Windows! Illuso, anche quello è “hackerabile”. Così come certi modelli di televisori smart di ultima generazione della Samsung, i quali sono dotati di un microfono che può essere attivato a distanza (ma non da voi…) anche quando è spento. Orwell lo aveva immaginato: il televisore che ti spia in casa. Ebbene, ci siamo. Peraltro non è propriamente una sorpresa.Ci siamo già da un paio di anni. La notizia era uscita nel 2015 e ne avevo parlato in questo post, in cui avevo riportato le rivelazioni del capo dei servizi segreti svizzero Seiler, il quale spiegava come ogni email da noi spedita fa “un giro” in Gran Bretagna e negli Usa dove viene copiata e archiviata. Non va meglio con WhatsApp, che negli ultimi tempi ci assicura che i messaggi vengono criptati (per tutti, ma non per la Cia, che li può leggere). Così come ogni attività su Signal e Telegram, come scrive il “New York Times”. Facebook, Twitter e Google contribuiscono già da tempo alla causa della Cia, che, non c’è da dubitarne, presta particolare attenzione a quanto io e voi, cari lettori, scriviamo su questo blog. Il quadro che ne emerge è sconcertante: intercettano praticamente tutto. Tanto più che, spiega ancora Wikileaks, i codici del programma Vault 7, così si chiama, sono sfuggiti al controllo e sono finiti in mano ad hackers governativi e contactors privati. Magnifico! A spiarci non è solo la Cia ma chissà chi altro.Lo confesso: mi sento rassicurato da queste rivelazioni; anche nel sapere che la centrale degli hackers governativi si trova in Germania, nella sede del consolato Usa di Francoforte. Che gentili: queste operazioni le fanno in Europa, mica negli Usa. Apprezzabile, non credete? Il punto è sempre lo stesso e pone un grave problema di fondo: per quale ragione un governo si arroga il diritto di spiare qualunque cittadino praticamente in tutto il mondo? E creando giganteschi archivi, la cui esistenza è stata rivelata da Snowden? Cosa faccio di male? E cosa fanno di male tutti i lettori che subiscono lo stesso trattamento? Le intercettazioni e lo spionaggio esistono da sempre ma rientrano nelle attività di intelligence su un numero limitato di persone, per ragioni di sicurezza o strategiche. Nessuna democrazia si è mai proposta di spiare chiunque e di violare in modo così pervasivo la sua privacy. Il controllo assoluto dei cittadini era da sempre il sogno di regimi dittatoriali come quelli comunisti o nazisti, che, però, non possedevano la tecnologia necessaria. Ora invece si moltiplicano i segnali e le indiscrezioni su quella che appare sempre di più come una schedatura di massa. E’ scandaloso che tutto ciò venga realizzato da un paese che ha come simbolo la Statua della Libertà. E che pretende di essere nostro amico.(Marcello Foa, “Cara Cia, perché spii me e ogni cittadino? Cosa facciamo di male?”, dal blog “Il Cuore del Mondo” su “Il Giornale” del 7 marzo 2017).L’ex agente della Nsa Edward Snowden ci aveva avvertito: la capacità di spionaggio dei servizi segreti americani è colossale. Siamo tutti intercettati, in modi e in contesti oltre ogni immaginazione. Ora Wikileaks squarcia ulteriormente il velo su un mondo che non è esagerato definire da Grande Fratello orwelliano. La Cia non solo può registrare qualunque telefonata (che volete che sia, roba da dilettanti…) ma può introdursi nel vostro telefono e ascoltare le vostre conversazioni anche quando non siete in linea. Per intenderci: quando parlate con gli amici o durante una riunione di lavoro e appoggiate il telefono sul tavolo, l’intelligence americana può attivare in remoto il microfono. Vale per l’I-phone. E per chi usa Android. Immagino già il sorrisetto di chi in questo momento pensa: ma io uso Windows! Illuso, anche quello è “hackerabile”. Così come certi modelli di televisori smart di ultima generazione della Samsung, i quali sono dotati di un microfono che può essere attivato a distanza (ma non da voi…) anche quando è spento. Orwell lo aveva immaginato: il televisore che ti spia in casa. Ebbene, ci siamo. Peraltro non è propriamente una sorpresa.