Archivi degli autori 
-
Brancaccio: debito, da Berlusconi una lezione a Santoro
Silvio Berlusconi poteva essere attaccato per avere impresso una tremenda accelerazione ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro italiano; per aver contribuito più di altri al depotenziamento della contrattazione nazionale sui salari; per avere assecondato un micidiale regresso culturale, oltre che giuridico, nel campo dei diritti civili; più in generale, per esser stato convinto propugnatore di una visione aziendale e quindi autoritaria dello Stato. Poteva esser messo sul banco degli imputati politici per avere ridotto la politica industriale nazionale a una scassata congerie di prebende, lassismo fiscale, riduzione dei controlli sulla sicurezza del lavoro. Poteva essere accusato di aver contribuito in modo decisivo al dilagare di una concezione magliara delle relazioni sociali, affettive e sessuali.
-
Cremaschi: il vero spread è il flagello della disoccupazione
Mario Monti ha presentato la sua lista di estremisti di centro mentre veniva celebrata la sua vittoria sullo spread, crollato di quasi trecento punti durante il suo governo. Come abbiamo imparato, lo spread di cui si parla misura il divario tra gli interessi a dieci anni sul debito pubblico italiano e quello tedesco. È diventato unanimemente un misuratore dello stato di salute della nostra economia, per cui la sua riduzione sarebbe un indubbio successo del governo dei tecnici. Senonché c’è un altro dato che viene sostanzialmente ignorato e che invece a me pare molto più rilevante. Alla fine del 2011 il tasso di disoccupazione in Germania era del 7,1% mentre quello italiano stava all’ 8,5%. Lo spread sulla disoccupazione stava dunque a 140 punti, se si usano gli stessi sistemi di calcolo e riferimento adottati per lo spread finanziario.
-
Il perito di Ustica: Wiki-menzogne, i marò sono innocenti
«Attenzione: i due marò del San Marco sono innocenti e contro di me è stata montata una classica operazione di disinformazione». Parola di Luigi Di Stefano, già consulente sul caso-Ustica, definito “il finto ingegnere di Casa Pound” dal “Fatto Quotidiano”, che in un articolo di Luca Pisapia rilancia la ricostruzione di Matteo Miavaldi, redattore di “China Files”, ripresa da “Giap”, il newsmagazine di Wu-Ming. Per Di Stefano, non c’è alcuna prova che i due militari italiani siano colpevoli dell’uccisione di due pescatori indiani, così come non regge la perizia balistica indiana secondo la quale a sparare e uccidere sarebbero stati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio 2012 scortavano la petroliera Enrica Lexie in prossimità della costa del Kerala. Quel giorno, insiste Di Stefano, in quel tratto di mare incrociava anche una petroliera greca, che nessuno ha voluto controllare.
-
Petrolio, gas e uranio: la Guerra Infinita ora trasloca in Mali
Tripoli e Gaza, Damasco e Kabul, Baghdad e Mogadiscio. Missili, droni e petroliere che salpano con scorta militare, per paura dei pirati. Ricchi contro poveri, secondo un copione sempre più confuso: la secessione filo-occidentale del Sud-Sudan petrolifero appena infrastrutturato dalla Cina e il rapido congelamento della “primavera araba”. Eliminato Gheddafi, ora tocca al Mali, il “nuovo Afghanistan”, raccontato come ultimo terreno di lotta scelto dal radicalismo islamico per battersi contro l’Occidente. Non è solo quello, avverte Ennio Remondino: al contrario dell’Afghanistan, il Mali custodisce immense riserve di petrolio e gas algerino, accanto a nuovi giacimenti scoperti in Niger e in Mauritania. Inoltre, il Mali confina con le maggiori riserve mondiali di uranio, ed è al centro delle rotte europee dei clandestini e della droga. Dall’aprile 2012, “Al Qaeda nel Maghreb islamico” (Aqim) controlla questo territorio: e da lì può influire sulla trasformazione radicale delle rivolte nei paesi arabi.
-
L’imprenditrice in tv: con l’euro e Monti, siamo condannati
Faccio impresa da 35 anni, e vedo continuamente i miei sforzi vanificati da questa pressione fiscale terribile. Noi imprenditori veramente non ce la facciamo più, lavoriamo come schiavi e tutto il nostro guadagno se ne va in tasse e interessi. E adesso oltre il danno anche la beffa, perché ultimamente le banche non danno più credito, e quindi siamo con l’acqua alla gola anche lì. Io conosco degli imprenditori che hanno dovuto chiudere l’azienda, pur avendo degli ordini in portafoglio, perché le banche non erogano il credito. C’è gente che si è venduta tutta la casa per pagare le tasse. Gente che vive in macchina, nella nostra zona a nord-est. Ormai abbiamo l’acqua alla gola e i nostri morti ormai non si contano più. E sapete perché non si contano più? Perché non li dicono. Da fonti certe so che, per ogni suicidio che viene raccontato e portato alla luce dai giornali, ce ne sono altri tre di cui non si deve parlare. Questa è una cosa assurda.
-
Gallino: agenda Monti impraticabile, senza moneta sovrana
L’agenda Monti, cioè quella di Bruxelles, è tecnicamente impraticabile: 50 miliardi l’anno di tagli extra, più 80 miliardi di interessi sul debito pubblico. Tutto questo grazie al Fiscal Compact, il grande tabù della campagna elettorale, chi si evita accuratamente di analizzare. Lo denuncia il sociologo Luciano Gallino: gli impegni-capestro contratti dal nostro paese e dagli altri Stati membri dell’Unione Europea con il Trattato sulla stabilità e la governance nell’unione economica e monetaria, imporranno all’Italia decenni di impoverimento. Secondo l’articolo 4 del trattato sui bilanci europei, ogni Stato deve infatti ridurre di un ventesimo all’anno la quota del proprio debito. Per il 2013 significa tagli per 50 miliardi, ma la cifra nei prossimi anni potrebbe ulteriormente crescere, visto l’aumento continuo del nostro debito, senza più l’argine di una banca centrale sovrana che emetta denaro a costo zero.
-
I guru sbarcati in politica? Paiono dilettanti allo sbaraglio
Da venerati maestri o giovani promesse a soliti noti, o anche meno, nel lampo di una frase: mi candido. Li si ascoltava con rispetto, ora li si guarda come dilettanti allo sbaraglio, messi sotto senza sforzo da mestieranti della politica che un attimo prima, davanti a loro, si sarebbero taciuti. È bastato un attimo e si ritrovano semplici questuanti di voti, tra i mille altri nel suk elettorale, ex personalità autorevoli divenute aspiranti colleghi di Scilipoti, con relativo downgrading istantaneo, giornalisti influenti prossimi a mutarsi in «un manipolo di frustrati, costretti a pigiare un pulsante in base agli ordini di partito» (Gramellini sulla “Stampa”). Ma chi gliel’ha fatto fare? L’effetto, su tutti, è tristemente peggiorativo: tendono a sgonfiarsi come palloncini.
-
La vera storia dei due marò: colpevoli e mai incarcerati
Hanno davvero ucciso due pescatori innocenti scambiandoli per pirati, sparando da una nave che non si trovava affatto in acque internazionali ma vicina alla costa indiana. Una volta arrestati, non hanno trascorso un solo giorno in carcere ma sono stati sempre ospitati in strutture confortevoli e hotel di lusso. Il governo italiano ha ammesso il loro errore e, intanto, ha provveduto in via extragiudiziale a risarcire le famiglie delle vittime. Questa la vera storia dei due marò del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasformati in eroi nazionali: per “Giap”, il magazine curato dalla Wu Ming Foundation, si tratta di «una delle più farsesche “narrazioni tossiche” degli ultimi tempi». Verso Natale, la “narrazione tossica” «ha oltrepassato la soglia dello stomachevole, col presidente della Repubblica intento a onorare due persone che comunque sono imputate di aver ammazzato due poveracci (vabbe’, di colore…), ma erano e sono celebrate come… eroi nazionali. “Eroi” per aver fatto cosa, esattamente?».
-
Votare? Non abbiamo scampo: ha già deciso tutto Bruxelles
Scusate, votare per cosa? «Fra Vendola e Monti lo spazio di manovra è non più dello 0,1%», considerando le scelte che contano. E Grillo? «Ancora meno, perché il suo team è talmente scadente che neppure riuscirebbe a capire come si paga lo stipendio di un bidello». Paolo Barnard è esasperato: «Nessuno degli uomini o delle donne che oggi si azzuffano nelle liste elettorali, premier o parlamentari, vi potrà governare nei prossimi 5 anni». Gli attuali candidati «eseguiranno solo ordini impartiti da tecnocrati europei, dai Trattati europei e dai mercati finanziari», perché il Wto, l’Unione Europea e trattati come il Gats hanno già decretato la fine sostanziale della nostra sovranità, quella per cui ha senso partecipare alla vita pubblica attraverso le elezioni. «Inutile votare ‘sti politici, inutile leggerne i programmi, guardare i dibattiti tv». Sono soltanto «figure virtuali, impotenti al 99,9%», niente più che «morti viventi».
-
Classifica-horror: ecco le 10 multinazionali più pericolose
Il costume di Babbo Natale è rosso, ma non da sempre: il conducente di renne più famoso del pianeta smise la tradizionale casacca verde precisamente nel 1931, anno in cui lo “rivestì” del colore aziendale nientemeno che la CocaCola. Lo rivela “Ecosas.com”, in una vera e propria galleria degli orrori firmati dalle “dieci multinazionali più pericolose del mondo”, architrave economica della globalizzazione del pianeta realizzata a spese dei poveri della Terra e poi ovviamente anche degli ignari consumatori. Storie quotidiane, regolarmente ignorate dai media, in cui la realtà supera di gran lunga la più perversa fantasia. Come nel caso del colosso petrolifero Chevron, già Texaco, accusato di aver riversato 18 miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le popolazioni indigene.
-
Il Gigante Silvio: se torna da Santoro vince le elezioni
Ha detto diverse clamorose cazzate, è vero: ma che bravo. Straordinario. Un controllo totale della scena, una capacità di parlare a braccio fuori dal comune, una proprietà di linguaggio esemplare. Mai nervoso, sempre pronto a schivare le trappole, impietoso nel mettere in difficoltà l’avversario. Silvio Berlusconi è un nano della politica ma un gigante della comunicazione e da Santoro lo ha dimostrato in maniera strepitosa. Una trasmissione secondo me impostata malissimo, con una prima parte molto lenta, e che il conduttore ha dovuto riprendere in pugno per evitare che si inabissasse. Silvio intanto furoreggiava, prendeva a pallate tutti, capace perfino di dire cose sensate e di dare lezioni di economia internazionale (sul comunismo avrà pure delle convinzioni datate, ma sui meccanismi che regolano i mercati non si può certo dire che non abbia le idee chiare).
-
Miracolo Islanda: è bastato fermare i parassiti del rigore
Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità” al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle Obbligazioni, a qualsiasi costo. Dopo tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.