Archivi degli autori 
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Terrore a Misurata: ribelli a mani nude contro i tank
Una città allo stremo, assediata e terrorizzata da cecchini, carri armati e cannonate, con migliaia di lavoratori stranieri intrappolati al porto e nessuno che intervenga a salvarli. E’ il dramma di Misurata, terza città della Libia, unico caposaldo dell’ovest del paese ancora in mano ai ribelli: che sono pochi e male armati, spesso solo di bombe molotov, con cui sperano di fermare i tank di Gheddafi già penetrati nei quartieri centrali, al riparo dai raid aerei che non li colpiscono per paura di far strage di civili. E’ il drammatico racconto del fotogiornalista Alfredo Bini, che è riuscito a raggiungere Misurata: «La situazione è drammatica e l’impatto sulla popolazione civile è difficile da descrivere».
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Libia, war game: raid franco-inglesi già pronti dal 2010
C’è un dittatore feroce, che regna col terrore su un “paese del sud”. Un giorno il dittatore cede il potere al figlio, e la situazione peggiora ulteriormente. A quel punto, entrano in azione i “buoni”, Francia e Gran Bretagna: che, con mirati raid aerei, intervengono per fermare i tiranni, padre e figlio. Gheddafi? Mubarak? Chi può dirlo. Il “paese del sud” si chiama semplicemente Southland, e figura in una sorta di war game presentato su un sito web dell’aviazione francese, che – si apprende – fin dal 2010 si addestrava, insieme a quella inglese, per un’evenienza del genere. «L’attacco franco-britannico contro la Libia – ne deducono Pino Cabras e Giulietto Chiesa – pare non avesse niente a che fare con operazioni umanitarie di sorta».
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Rischio apocalisse: rompiamo il silenzio su Fukushima
Ci sono rumori che servono a depistare e silenzi che servono per occultare. Forse è giunto il momento di rompere il silenzio atomico che ci sta avvolgendo, in una progressione concitata ma inesorabile. Forse è l’ora di iniziare a discernere quello che veramente si cela nel frastuono apparente delle notizie rapsodiche ed epilettiche che ci arrivano (o meglio, che ci fanno arrivare) da Fukushima. E soprattutto da quelle che dietro la favoletta mediatica dell’“agire maldestro”, e degli “errori umani”, non ci fanno arrivare.
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Fukushima, si avvicina l’ora zero: catastrofe planetaria
Il disastro nucleare di Fukushima, dove la situazione sta precipitando, rivela il rischio concreto di uno scenario apocalittico: la completa fusione del nocciolo può produrre una catastrofe ambientale di portata incalcolabile, facendo impallidire il ricordo di Chernobyl. Se le barre di combustibile esaurito prenderanno fuoco per mancanza di liquido refrigerante, l’intenso calore alzerà pennacchi di radiazioni fino all’atmosfera più alta, interessando tutto il pianeta. Questo è lo scenario da incubo: nubi di materiale radioattivo che innaffiano il pianeta con tossine letali per mesi e mesi. E secondo l’Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica di Vienna, il processo mortale è già iniziato.
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Occulto Italia, viaggio nelle sette che fabbricano leader
Scientology sarebbe entrata per alcuni anni nelle scuole italiane come ente formatore sotto le vesti di “Applied Scholastics” quando Letizia Moratti era ministro dell’Istruzione, mentre l’agopunturista ed ex dipietrista Scilipoti ha fondato il “movimento olistico” facendosi consigliare dal gruppo piemontese di Damanhur. Le sette sono tra noi e fanno proseliti: rappresentano grandi network, hanno bisogno della politica e intrecciano rapporti di scambio. Soprattutto, promettono felicità immediata: saranno le religioni di domani? E’ la domanda alla quale tentano di rispondere Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, autori del libro-inchiesta “Occulto Italia”. Viaggio in un mondo invisibile: nel quale si entra facilmente, spesso restandone coinvolti. E senza una legge che tuteli chi vuole andarsene.
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Delitto perfetto: prescrizione breve per bloccare i processi
Mentre divampa la guerra in Libia e il premier fa spettacolo a Lampedusa, promettendo di “liberare” l’isola dai migranti che lo stesso governo ha lasciato che si ammassassero a migliaia, il ministro degli Esteri Frattini il 30 marzo è rimasto in aula tutto il giorno, per garantire i numeri all’ultimo provvedimento ad personam, la “prescrizione breve”. «Ve la immaginate la Clinton – dice Rutelli – che scompare per un giorno intero per votare una legge che salva Obama dai processi?». Se approvata, la norma metterà Berlusconi al riparo dal procedimento Mills, dove è imputato per corruzione in atti giudiziari. «Avevamo sperato in una riforma per gli italiani – protesta Casini – e invece è l’ennesimo vergognoso provvedimento dettato dall’ossessione giudiziaria di Berlusconi».
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Clima impazzito, catastrofi continue: Sos dalle assicurazioni
Che il 2010 non fosse stato uno degli anni migliori per il clima lo si poteva immaginare, ma che a darci questa certezza e a collegare questo fatto con disastri naturali di vario genere sarebbe stata una compagnia assicurativa non ce lo saremmo mai aspettato. La logica è semplice, dal 1980 – anno in cui si è cominciato a tenere questi dati – le compagnie assicurative si sono trovate progressivamente sempre più esposte ai rimborsi conseguenti a disastri naturali o ad altre calamità riconducibili ai cambiamenti climatici. In particolare negli ultimi 30 anni le compagnie assicurative hanno erogato rimborsi di questo genere per cifre pari a 600 miliardi di dollari dei quali ben il 78% dovuti a eventi meteorologici.
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Il vescovo di Tunisi: non gettate a mare la nostra speranza
State attenti: se la crisi in Libia non si risolve alla svelta, l’Italia sarà letteralmente invasa. Per questo, oltre a tifare per una rapida uscita di scena di Muhammar Gheddafi – contro cui il 29 marzo Usa, Francia e Gran Bretagna hanno annunciato la possibilità di armare massicciamente i ribelli – è necessario che l’Italia rispetti i tunisini che si ammassano a Lampedusa: sono “profughi della fame”, spiazzati dal disordine esploso nel loro paese che ha comunque assistito alle frontiere 120.000 persone in fuga dalla Libia. A parlare è l’arcivescovo di Tunisi, portavoce dei 30.000 cattolici liberi di professare la loro fede in Tunisia: per favore, non rigettate a mare chi oggi chiede aiuto e ha bisogno di tempo per risollevarsi.
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Tsunami, la grande paura: la Terra non è nostra, ci sfratterà
Ieri ho passato gran parte della giornata a fare quello che hanno fatto altre migliaia di persone in questo Paese e, credo, alcune decine di milioni di altri esseri umani nel mondo: sono rimasto appiccicato al computer per sfogliare le migliaia di pagine sul terremoto e sullo tsunami che hanno devastato il Giappone. Cercando con ossessivo puntiglio le immagini più efficaci, ovvero più tragiche, le più descrittive, ovvero le più orripilanti. In preda, e sono ragionevolmente certo allo stesso modo degli altri milioni di compaesani terresti, a forti e contrastanti sentimenti. Meraviglia, sgomento, pietà, paura. Paura, sopra ogni altra cosa.
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Lampedusa, collasso organizzato da chi incasserà voti
Si può stare al governo, non riuscire a risolvere i problemi e in più cercare anche di lucrarci sopra dal punto di vista elettorale? La risposta è sì. Basta vedere quello che sta accadendo a Lampedusa e, a cascata, nel resto del paese. In primo piano la Lega Nord: è il partito che esprime il ministro dell’Interno e detta le linee guida in tema di immigrazione. «Si sta dimostrando incapace di trovare una soluzione concreta all’emergenza e parla al paese solo con la voce della più vieta propaganda», quella di Umberto Bossi: «Gli immigrati? Cacciamoli tutti e basta». Al tempo stesso, la Lega è la forza che conta di ricavare il maggior incremento di consensi dalla situazione attuale. Più crescono i problemi, più voti arriveranno al Carroccio – che pure avrebbe dovuto risolverli.
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Crimini di guerra, Londra fa sparire il libro della vergogna
Un libro eretico, che va fatto sparire prima che possa provocare “pericolose” conseguenze. “Dead men risen”, narrazione delle gesta delle Guardie Gallesi in combattimento, sottotitolato “La vera storia della guerra britannica in Afghanistan”, è il volume messo all’Indice dal ministero della Difesa di Sua Maestà. E’ stato il generale Peter Wall, capo di Stato maggiore dell’Esercito, a sollevare il problema: acquistate tutte le stampe della prima edizione o ci saranno rischi per la sicurezza nazionale, un enorme imbarazzo politico, conseguenze per le elezioni in Estonia e il possibile ritiro delle truppe baltiche del Paese mediorientale.
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11 Settembre, la strage era prevista da un’esercitazione
Alla vigilia dell’11 Settembre, il Pentagono stava progettando un’esercitazione basata su uno scenario allora inedito: un aereo che si schianta sulle Torri Gemelle. Lo rivela il generale Peter Chiarelli, allora responsabile dell’area “operazioni, reattività e mobilitazione” di fronte a eventi straordinari, con possibili stragi di massa. L’alto ufficiale, racconta “Shoestring 9/11”, fu trasferito in quel reparto un mese prima della catastrofe. E i preparativi per l’esercitazione furono messi a punto esattamente una settimana prima dell’attentato del secolo, per il quale fu poi accusato Bin Laden e furono scatenate due guerre, in Afghanistan e in Iraq. La notizia si aggiunge all’impressionante casistica sull’11 Settembre, che il grande pubblico continua ad ignorare o trascurare.