Archivi degli autori 
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La7: Torino-Lione, frontiera fantasma senza futuro
Un treno fantasma, una regione in ginocchio e una valle alpina su cui incombe la minaccia della mafia. Il futuro del nord-ovest appeso all’alta velocità Torino-Lione, la più grande infrastruttura mai progettata in Italia? «Quando si parla della Torino-Lione si pensa a questioni locali», la piccola valle di Susa contro il potere centrale. «Invece la linea costerà 5 miliardi di euro più del tunnel sotto la Manica e quattro volte tanto il faraonico ponte sullo Stretto di Messina». Soldi nostri: «Capire se li stiamo investendo nel modo giusto è fondamentale per il futuro dell’economia italiana».
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Robin Hood: un eroe che sfida l’arroganza del potere
Sarà presto anche nelle sale italiane e il 12 maggio inaugurerà il festival del cinema di Cannes: sulla Croisette farà la sua comparsa Robin Hood. Quello del 2010 è Russel Crowe diretto da Ridley Scott in un kolossal che è all’incirca la trentesima trasposizione cinematografica ispirata a quest’eroe a metà tra storia e leggenda. Questa di Scott (non l’ottocentesco Walter Scott, che del paladino dei poveri è il creatore letterario) sarà sostanzialmente diversa dalle versioni precedenti, raccontando, in una sorta di prequel, soprattutto le vicende che portarono l’arciere del re Riccardo Cuor di Leone a diventare il Robin Hood che tutti conoscono.
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Zero sviluppo: politica e affari, la resa alla mafia
Pizzo, pizzi e pizzini. Rifiuti sotto cieli che sembrano davvero dipinti. I bronzi di Riace, la Reggia di Caserta, le colline di Sicilia. Ma è una bellezza che non acceca: la mafia si vede a occhio nudo. David Lane, corrispondente dell’“Economist”, in Italia da più di trent’anni, ha fatto il suo grand tour nella tana del lupo. “Terre profanate”, edito da Laterza, è una guida per nulla turistica al Mezzogiorno d’Italia. Da Gela a Teano, dove Garibaldi “consegnò” il Sud a Vittorio Emanuele nel 1865: viaggio nell’Italia che si è arresa alla mafia, in un intreccio politico-affaristico.
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Senza talenti la nazionale di Lippi: mediocre, come l’Italia
Hai talento? Hai fantasia? Hai personalità? Allora resta a casa. La lista dei trenta calciatori fra cui il c.t. Lippi sceglierà i 23 che voleranno con lui in Sudafrica è una Nazionale che assomiglia alla Nazione. Abbondano i reduci e i bravi ragazzi, ma latitano disperatamente i numeri 10, quelli in grado di movimentare una conferenza-stampa e soprattutto una partita che si sta mettendo male. Quando devi recuperare lo svantaggio e azzardare la mossa del cavallo, facendo alzare dalla panchina il campione che sovverte gli schemi, inventa un gol o un assist, si procura un rigore.
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Iran, rischio guerra: Russia e Cina non la fermeranno
Russia e Cina «stanno sulla riva del fiume a veder passare il cadavere di Obama», se gli Usa cadranno nella trappola della guerra contro l’atomica dell’Iran. Lo afferma Giulietto Chiesa, intervistato da Simone Santini per “Clarissa” sui mobili scenari dell’Asia, scossi da continue crisi, dalla Georgia al Kirghizistan. Sullo sfondo, la lobby di Israele estesa anche a Mosca, l’ansia per l’espansione della Cina e l’eterna partita a scacchi con l’America in crisi per il controllo delle risorse planetarie. Uno scenario pericoloso, che avvicina il mondo a una nuova guerra, nel silenzio assoluto dei media.
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Europa: dittatura finanziaria che ha tradito i popoli
La tragedia europea è iniziata. Tre morti in una banca di Atene sono il primo orribile bilancio di una guerra che il capitalismo finanziario ha scatenato contro la società, e da cui la società non sa come liberarsi. La società greca non può sopportare il diktat delle agenzie finanziarie che l’hanno spinta nel baratro della crisi, e ora pretendono che a pagare il prezzo siano i lavoratori. Spinta contro il muro della miseria, dell’umiliazione e della catastrofe, la società greca potrebbe reagire in maniera folle. Può essere l’inizio di una tragedia che non sarà limitata alla Grecia.
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Suicidi e uomini-bomba, l’inutile violenza del carcere
Il carcere reclama sacrifici umani, lo fa con inusitata violenza, senza andare troppo per il sottile, in fin dei conti parliamo di materiali difettati, di prodotti cancerogeni, di merce da smaltire in fretta senza fare rumore. Sul carcere non è consentito affermare un bel niente davanti al collasso della giustizia che dovrebbe sostenere il diritto all’equità e alla dignità di una pena da scontare non solamente come castigo fine a se stesso, bensì per ritornare a essere uomini che possono rientrare in seno alla collettività. Dall’inizio dell’anno uno, cinque, dieci, venti corpi avvelenati dall’incuria, con gli occhi spalancati e resi ciechi dal dolore della solitudine.
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Meccanica celeste: Maggiani, la bellezza salverà il mondo
«Sono in Garfagnana, la terra dei miei cugini silvestri, la mia casa ancestrale». Se qualcuno avesse dubbi su cosa ancora aspettarsi, oggi, dalla letteratura italiana di narrazione, può tentare di leggere “Meccanica celeste”, il romanzo con cui Maurizio Maggiani torna in libreria dopo cinque anni, dall’epoca de “Il viaggiatore notturno”, premio Strega 2005. Tentare di leggere: perché non è detto che si riesca ad arrivare fino in fondo, fino alla fine della lettura. “Meccanica celeste” soffre di un morbo miracoloso e rarissimo: eccesso di bellezza. Ci si deve fermare spesso, frastornati.
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Pakistan e Cia dietro il bombarolo di Times Square?
L’uomo arrestato in Pakistan in relazione al fallito attentato dell’autobomba di Times Square sarebbe membro di un’organizzazione terroristica «controllata» dall’intelligence angloamericana. Lo riferisce il “Los Angeles Times”: Sheik Mohammed Rehan, arrestato a Karachi, il 7 luglio 2009 aveva «presumibilmente» viaggiato su un pickup fino a Peshawar in compagnia di Shahzad, il presunto terrorista sorpreso a New York all’indomani del fallito attentato. I due, scrive il quotidiano Usa, rientrarono a Karachi il 22 luglio: «Non si sa perché sono andati a Peshawar né se lì abbiano incontrato qualcuno».
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Libertà di stampa, l’Italia all’ultimo posto in Europa
L’Italia scivola dal 44esimo al 49esimo posto per la libertà di stampa nel mondo, dopo Argentina, Spagna, Francia, Cile, Slovenia e Costa Rica, ma prima di Bulgaria, Brasile e Croazia. E’ quanto si evince dal rapporto annuale diffuso da “Reporter senza frontiere” (Rsf) nella giornata mondiale della libertà di stampa. «I giornalisti in Italia affrontano quotidianamente la peggiore condizione lavorativa di tutta l’Unione europea», denuncia Rsf. Secondo il rapporto, l’Italia è «l’unico paese al mondo nel quale il presidente del Consiglio controlla direttamente la quasi totalità delle reti televisive nazionali».
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Smascherare i gattopardi della camorra
Trecento pagine sono tante, ma non se si tratta di narrare una vicenda lunga più di centocinquant’anni che ci riporta alla Napoli dei Borbone e trova già allora le associazioni camorristiche che organizzano la loro presenza parassitaria sulle attività produttive, i mercati, le case da gioco, la prostituzione. Impossibile batterla, la camorra, se la logica è sempre quella dell’emergenza e della repressione momentanea invece di una volontà diffusa e generale di affrontare il fenomeno mafioso mobilitando la società a livello culturale ma anche politico, economico e sociale contro l’anomalia che caratterizza il sottosviluppo meridionale.
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Grecia in fiamme: tradita dall’Euro, paura della Turchia
La Grecia era troppo povera per aderire all’Unione Europea sottostando al regime della moneta unica: l’adesione alla Cee, nel 1981, fu motivata soltanto come scudo strategico contro la possibile invasione della Turchia dopo la crisi di Cipro del ’74. Lo afferma Petros Papakonstantinou, scrittore e giornalista di “Kathimerinì”, nonché membro del partito extra-parlamentare Antarsya: un’analisi severa, che prefigura per Atene una sola via d’uscita: deflazione, compressione di prezzi e stipendi, recessione e decrescita forzata. In un quadro sociale esplosivo, dove il disagio incendiario ha già fatto i primi morti.