Archivi degli autori 
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Nucleare, nuovo ricorso? Solo col sostegno di tutti
L’avvocato sostiene che ci sono validi presupposti per ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Piemonte. Effettivamente la sentenza è pessima e vulnerabile. Però il ricorso costerebbe almeno 10.000 euro. Una terza sottoscrizione popolare? Un altro Sos a Beppe Grillo? Non ne assumerò la paternità, questa volta. Ritengo invece che sia ora che il ricorso venga assunto al livello più alto, dalle associazioni nazionali, dai partiti nazionali, che si dicono antinucleari.
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Politica zero: contro la fabbrica degli stipendi inutili
Il mio obiettivo è la politica a costo zero. Quasi zero. Tendente allo zero. Il costo della politica è diventato il fine della politica. Si fa politica per i soldi, per preservare quelli minacciati dalla magistratura, per dare un impiego ben remunerato ai figli, per diventare se non ricco (un obiettivo raggiunto comunque da molti), almeno benestante. Più i costi della politica aumentano, più questi costi possono essere distribuiti, ripartiti a chi fa politica. Più Province, più soldi. Più Authority, più soldi. Stipendi creati dal nulla per organizzazioni che non servono a nulla. La politica a costo zero, quasi zero, tendente allo zero è possibile. Il MoVimento 5 Stelle ne è la prova.
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Draquila, il ballo dei vampiri nell’Italia che trema
Sabina Guzzanti, cacciata dalle tv, risponde con un film dell’orrore (nelle sale il 7, a Cannes il 13), munita di martello e paletto. “Draquila – L’Italia che trema” è un’inchiesta sul dolore di una terra martoriata. Un film serio. Ciò che altri soffrono può essere sperimentato solo attraverso l’arte. Ma anche comico, che fustiga chi trasformò in super affare edilizio la catastrofe per moltiplicar consensi e profitti: la protezione civile, braccio armato, Spa del governo, succhia commesse e denaro, grazie a normative straordinarie molto ben congegnate.
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Lerner: ma perché Scajola era ancora ministro?
Di fronte alle dimissioni di Claudio Scajola, anche se rassegnate con dichiarazioni che sfiorano il ridicolo (l’ipotesi che qualcuno gli abbia pagato due terzi del prezzo dell’appartamento a sua insaputa), infierire sarebbe superfluo. In una vicenda di privilegi e corruzione così evidente, sarebbe stato ingenuo pensare che ci potesse essere un’uscita di scena più elegante. La domanda è un’altra: di quanto deve essersi abbassato il livello di moralità della nostra classe politica
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Bin Laden e Impregilo: Arabian Connection made in Italy
Impregilo, la società di costruzioni general contractor del Ponte sullo Stretto di Messina, concorrerà in Arabia Saudita alle gare per la realizzazione di impianti di dissalazione dal valore complessivo di 4 miliardi di dollari. E, secondo quanto dichiarato dal suo amministratore delegato Alberto Rubegni, lo farà in associazione con la controllata Fisia Italimpianti e con la Bemco, società del Saudi Binladin Group (Sbg), il colosso finanziario della famiglia bin Laden operante nei settori delle opere pubbliche, delle telecomunicazioni e dell’editoria.
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l’Italia si salva solo grazie al lavoro degli immigrati
«Soltanto gli immigrati potranno salvarci. Il futuro benessere degli italiani dipenderà dalla capacità di attrarre trecentomila lavoratori stranieri all’anno». Parola di Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi 2001-2006. Provate a depennare questi nomi: Eto’o, Milito, Maicon, Pato, Mutu, Chivu, Zanetti, Lavezzi. Immaginate che dalla prossima partita nessuno di loro scenda in campo. Sarebbe un disastro. Oggi su 933 calciatori della serie A ben 322 sono stranieri.Un esempio da solo rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (compresi i clandestini), tutta l’Italia andrebbe a rotoli.
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D’Alema e compagni: il piacere di rinnegare Berlinguer
«Moro aveva una visione più laica e occidentale di Berlinguer». Parola di Massimo D’Alema. Meraviglioso. L’ennesima puttanata antistorica, vien da dire pensando alla frequenza delle revisioni e delle piccole, miserabili abiure dei dirigenti post-comunisti quando parlano con prevedibile riflesso parricida, del leader che li ha cresciuti. Veltroni ci ha spiegato che Craxi era più moderno di lui. Fassino che è morto perché non aveva una linea politica. Caldarola che è stato la palla al piede della sinistra.
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A Genova via mare, per fermare il naufragio-Italia
Siamo un gruppo di italiani/e che vivono a Barcellona. Insieme ad amici (non solo italiani) assistiamo seriamente preoccupati a ciò che avviene in Italia. Certo la crisi c’è anche qua, ma la sensazione è che la situazione nel nostro Paese sia particolare, soprattutto sul lato culturale, umano, relazionale. Il razzismo cresce, così come l’arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario.
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Crisi greca, predatori Usa: obiettivo, colpire l’Euro
Dietro l’attuale crisi del debito che ha colpito la Grecia (e che sta contagiando anche Portogallo, Spagna, Irlanda e, molti temono, anche l’Italia) non c’è solo la nota frode di bilancio commessa dai governanti ateniesi in combutta con le principali banche americane, in particolare la Goldman Sachs di Lloyd Blankfein e la Jp Morgan Chase di Jamie Dimon. Su tutto incombe infatti il sospetto, o meglio, la certezza di una spregiudicata operazione speculativa orchestrata dalla cupola finanziaria di Wall Street per lucrare sull’indebolimento dell’euro. Questo è lo scenario su cui sta timidamente indagando il dipartimento della Giustizia Usa.
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Rifkin: basta catastrofi, archiviamo l’era del petrolio
Ora basta. Questa è una delle più gravi catastrofi della storia americana. È inaccettabile continuare a correre rischi simili: bisogna varare un’immediata moratoria sull’estrazione di greggio offshore in tutto il Golfo del Messico. Bisogna sospendere l´attività delle piattaforme di estrazione di petrolio in tutta l’area. È arrivato il momento di scegliere: da una parte c’è la vecchia economia del petrolio, che ormai produce poco benessere e molte catastrofi, dall’altra la terza rivoluzione industriale basata sull´efficienza, sull´innovazione tecnologica, sulle fonti rinnovabili.
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Revelli: come guarire l’Italia, ipnotizzata dalla Tv
Un popolo di schiavi, senza più regole e con istituzioni in via di estizione. Un deserto sociale, un linguaggio di plastica: il nostro, quello imposto dalla televisione. Il sociologo Marco Revelli invoca «un atto di secessione etica ed estetica prima ancora che politica», per bucare la bolla mediatica che ci avvvolge: serve «un gran rifiuto di questa logica del racconto e di questa tecnica del linguaggio», per cantare fuori dal coro, lontano dal «grande circo messo in piedi dal grande illusionista», Silvio Berlusconi, poi imitato da Veltroni e soci.
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Grecia, se cade l’Italia addio Euro: è il debito a salvarci
Attenti alla Grecia: il debito italiano fa paura e lo spettro della bancarotta di Atene avvicina pericolosamente l’Italia alla crisi finanziaria mediterranea che sta scuotendo l’Europa. Se Bossi preme sul federalismo fiscale per evitare l’incubo greco, Beppe Grillo è convinto del contrario: senza conoscere i costi reali della riforma tributaria federalistica, l’Italia rischia di «fare la fine dell’Argentina», ovvero il bivio: «Fallire subito o rimandare?». Se fallisce la Grecia l’euro vacilla, dice Grillo. Ma, se fallisce l’Italia, «l’euro sprofonda insieme a tutti i nostri creditori. Per ora il nostro immenso debito pubblico ci protegge».