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Archivio della Categoria: ‘Recensioni’

  • Hawken: diritto al futuro, ecco perché vinceremo

    Scritto il 01/7/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Diritti umani e giustizia sociale, decrescita e sostenibilità ambientale: sarà capitato a tutti noi, almeno una volta, di chiedersi se l’impegno che mettiamo nel diffondere e difendere questi principi  possa ottenere risultati tangibili e duraturi. Confrontandosi con i nostri stessi più cari amici e familiari, quanti di loro si mostrano del tutto refrattari ad un qualsiasi cambio di atteggiamento non conforme ai disvalori standardizzati e globalizzati dell’apparire, del consumo e della crescita materiale ad ogni costo? Quante volte, ci siamo sentiti una goccia solitaria ed alla deriva in un mare troppo grande?

  • Afghano e comunista, Hussain torna per salvare sua madre

    Scritto il 26/6/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Già è difficile essere afghani, ma essere afghani e anche comunisti è un’impresa epica, da raccontare in un libro. Hussain Nazari è un ragazzo appena diciannovenne. Nacque nell’anno in cui Gorbaciov ritirò l’Armata Rossa da Kabul. Aveva solo 7 anni quando suo padre fu trucidato: comunista, seguì la tragica sorte del presidente filosovietico Mohammed Najibullah, l’uomo che aveva tolto il burqa alle donne ed eliminato il feudalesimo, attirandosi l’odio dei mujaheddin. Riparato in Pakistan con lo zio, anch’egli comunista, e infine approdato in Italia, Hussain è tornato in Afghanistan, in cerca di sua madre.

  • La Decrescita? Ora è anche una canzone

    Scritto il 25/6/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Evviva la decrescita! La decrescita felice, s’intende: non forzata, ma volontaria, «perché si stava tanto meglio quando si campava d’aria». E se decrescita vuol dire progresso, «la crescita del Pil la butto nel cesso». Uno scherzo? No, una canzone: l’inno della Decrescita Felice. «Dopo libri, convegni, conferenze, circoli e corsi del Saper Fare – annuncia Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice – ora abbiamo anche una canzone: la prima canzone sulla decrescita». L’ha scritta, suonata e cantata Bono: non il leader degli U2, ma quello di “Radici Nel Cemento”, storico gruppo della scena indipendente italiana.

  • L’Anticasta: identikit dell’Italia pulita, che funziona

    Scritto il 24/6/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Un altro mondo è possibile. Anzi, è già cominciato, scoprendo che la virtù (pubblica) è anche conveniente, per tutti. Energia, risorse, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti, mobilità sostenibile: è il vangelo contemporaneo dell’anti-casta, quella dei Comuni Virtuosi, che in tutta Italia promuovo progetti speciali e adottano tecnologie ecologiche a beneficio dell’ambiente e, in primo luogo, dei cittadini. Una grande esperienza, quella dei “Comuni a 5 stelle”, che – col patronicio di Beppe Grillo, Dario Fo e Maurizio Pallante – ora è racconta in un bel confanetto, libro e dvd editi dalla Emi, al quale ha collaborato anche “Libre”.

  • Pallante, in libreria la felicità sostenibile

    Scritto il 20/6/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Come disse Bob Kennedy, il Pil misura qualsiasi cosa, tranne quello che può renderci felici. Ma la felicità può essere sostenibile? Eccome, risponde Maurizio Pallante: basta rinunciare alla droga (mentale) della crescita, sinonimo di benessere solo apparente, frutto di un equivoco generato dall’ideologia suicida dello sviluppo illimitato, che esaurisce le risorse e inquina il pianeta, mettendone a rischio il futuro e spingendo l’umanità in un vicolo cieco, dove si confondono beni e merci, lavoro e occupazione, e dove il semplice “divertimento” sostituisce la serenità della gioia.

  • Diario: nella casbah di Torino, per vincere la paura

    Scritto il 15/6/09 • nella Categoria: Recensioni • (3)

    Paura degli immigrati? Niente di meglio, per vincerla, che traslocare «nella tana del lupo», ovvero il quartiere di Porta Palazzo, a Torino, dove in pochi isolati convivono 55 etnie, attorno al più grande mercato multietnico d’Europa. E dove, nei vicoli dietro le bancarelle, territorio delle baby-gang, prospera il maggiore supermarket piemontese della droga. Un anno all’inferno, tra scippi e violenze, risse e rapine quotidiane. Per poi scoprire che, a distanza ravvicinata e prese le dovute cautele, Porta Palazzo «è una gran confusione di genti e di cose, di esasperazioni e di speranze». Non proprio un paradiso, ma uno spettacolo: di colori, lingue, profumi, voci e storie.

  • Pallante: solo la Decrescita può frenare le migrazioni

    Scritto il 29/5/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Il nuovo libro di Maurizio Pallante, “Decrescita e migrazioni”, è un pamphlet tanto sintetico quanto incisivo, che spiega come le società basate sulla crescita economica a tutti i costi implichino necessariamente una crescita delle migrazioni di una sempre maggiore quantità di persone. Un tema molto scottante e molto attuale, in cui nella maggior parte dei casi si bada solo alle fasi “finali” di queste problematiche (parlando di accoglienza piuttosto che di espulsione, ad esempio), senza minimamente curarsi delle cause, dell’origine di questi fenomeni.

  • Vite da pugili suonati, il nuovo libro di Capossela

    Scritto il 27/5/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Si intitola “In clandestinità” (Feltrinelli) il nuovo libro che il cantautore Vinicio Capossela, dopo l’opera prima “Non si muore tutte le mattine”, ha firmato con l’amico di sempre Vincenzo Costantino. «E’ un libro sull’amicizia – scrive Gianni Mura su “Repubblica” – e può piacere ai vagabondi, ai sognatori, ai solitari, ai sonnambuli, agli sradicati e a un sacco d’altra gente. Sconsigliabile vivamente agli astemi e a quelli tutti d’un pezzo, che non hanno bisogno di chiedere mai».

  • Pappé: pulizia etnica, il peccato originale di Israele

    Scritto il 05/5/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Il genocidio della popolazione palestinese commesso a Gaza tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 dalle forze armate israeliane, che hanno usato armi di sterminio come le bombe al fosforo bianco e colpito indiscriminatamente abitazioni, scuole e centri dell’Onu, non è stato purtroppo un caso isolato nella storia dello Stato ebraico. Di quella violenza selvaggia e metodica, riesplosa nella distruzione del ghetto palestinese di Gaza, è possibile infatti riscontrare tracce già dal lontano 1947, prima ancora della nascita di Israele. Lo afferma un insigne storico israeliano, Ilan Pappé, nel libro “Storia della Palestina moderna” (Einaudi), al centro di aspre controversie.

  • L’ultimo Dylan, gloria oscura e splendore del Delta

    Scritto il 04/5/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    «Tipico, e già sperimentato, paradosso dylaniano: l’artista più analogico in circolazione, il più ostinatamente vintage e tetragono alle mode, che manda in fibrillazione la comunità digitale». Così Alfredo Marziano, nella accurata recensione di “Together through life”, 46esimo lavoro discografico di Bob Dylan, apparsa su “Rockol”.  «Nelle ultime settimane – scrive Marziano – i forum di Internet si sono scatenati alla ricerca di riferimenti letterari per il suo nuovo album (Whitman, i “Canterbury tales” di Chaucer)

  • Nessun peccato, la Sicilia e il miracolo della scrittura

    Scritto il 30/4/09 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Si può fondere insieme teatro, poesia e narrativa nelle spire di una trama avvincente? Sì che si può, ma a patto di essere molto bravi: non scadere mai nei bassifondi della prevedibilità, non annoiare, non pretendere che il lettore ti segua in voli faticosi. Il volo c’è, ma è così morbido che non ti accorgi neppure di essere ormai decollato, in compagnia di tutti i personaggi della storia, e con addosso l’ansia di scoprire come va a finire, nonché il piacere puro di abbeverarsi fiduciosamente a una scrittura rara

  • Educazione siberiana e civiltà resistenti

    Scritto il 26/4/09 • nella Categoria: Recensioni • (1)

    “Ho ricevuto un’educazione siberiana – ho risposto mentre lui chiudeva la porta”. Giro la massiccia quarta di copertina sopra l’ultima frase del libro in mie mani. Finito di leggere, quella frase non ne vuol sapere di rientrare al suo posto, cioè dentro un libro chiuso. Continua ad aleggiare ribelle, a suonare come Campanellino nella favola di Peter Pan, attorno alla tavola su cui è stesa la mia colazione. La frase-Campanellino stringe alleanza con il mio cibo, tocca, con lo sbatter d’ali di parole, gli ingredienti: ciambella fatta da mia madre e latte fresco fornito da un contadino. La comunanza tra la frase e il cibo mi risuona in testa all’improvviso: ciascuno è simbolo di una civiltà.

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