LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Archivio del Tag ‘alta velocità’

  • Etinomia: futuro sostenibile, un’idea da 6 milioni di euro

    Scritto il 05/5/12 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    Mentre si organizzano i primi tavoli istituzionali per decidere come “spalmare” sulla valle di Susa le opere compensative collegate all’unico lotto della Torino-Lione finora finanziato, ovvero il piccolo tunnel geognostico di Chiomonte – contestatissimo e senza ancora l’ombra di un cantiere – gli operatori economici della valle di Susa, aderenti al cartello etico “Etinomia”, hanno le idee chiare: il miglior affare possibile, per la val Susa e per l’Italia intera, sarebbe la rinuncia alla Torino-Lione, vero e proprio “ecomostro” assolutamente inutile ma costosissimo. Secondo Ivan Cicconi, direttore di “Itaca”, sarebbe l’opera pubblica più cara di sempre: qualcosa come oltre 600 milioni di euro per ogni chilometro di ferrovia. E se i sindaci sono comunque chiamati a valutare le prime “compensazioni”, gli imprenditori di “Etinomia” spiegano: investire sull’ambiente è il modo migliore per creare lavoro e costruire futuro.

  • Torino, lo show della paura: Fassino assediato dai fischi

    Scritto il 02/5/12 • nella Categoria: segnalazioni • (7)

    «Cosa c’entrate, voi? Andate via: via la polizia dal corteo!». Sembra Belfast, invece è Torino: Primo Maggio 2012. Qualche attempato manifestante, col quotidiano sottobraccio, intona il coro “via, via, la polizia”, mentre gli agenti in assetto antisommossa controllano nervosamente il pubblico, visibilmente irritato. Poi, immancabili, i tafferugli: in via Po, gli agenti caricano coi manganelli, reagendo agli insulti di un gruppo di studenti, mentre i dirigenti del reparto mobile faticano a contenere la carica: «Fermi!», continuano a sgolarsi, mentre i manifestanti si mettono al riparo sotto i portici. Obiettivo della contestazione: lo strapotere delle istituzioni-ombra, che infliggono il “rigore” ma si rifiutano di dare spiegazioni credibili. «Il Primo Maggio è la nostra festa: qui non ce li vogliamo», protestano i più giovani, ragazzi dei centri sociali e delle coooperative rimaste senza lavoro. L’atmosfera è di piombo: sembra Londonderry, ma è Torino.

  • Torino-Lione, record folle: la ferrovia più cara della storia

    Scritto il 28/4/12 • nella Categoria: segnalazioni • (5)

    La Torino-Lione, l’infrastruttura “strategica” più inutile d’Europa, sta per centrare un altro clamoroso record: sarà probabilmente l’opera pubblica più costosa del mondo. Una follia: 628 milioni di euro per ogni chilometro di ferrovia. Lo afferma un autentico specialista come Ivan Cicconi, autore del “Libro nero dell’alta velocità” e direttore di “Itaca”, istituto nazionale per la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, che offre consulenza tecnica alle Regioni italiane. In un intervento sul “Fatto Quotidiano”, Cicconi ripercorre la pazzesca cronistoria della Torino-Lione, progetto ancora “fermo” solo grazie alla strenua opposizione della valle di Susa. Vent’anni di ipotesi di tracciato, accordi Italia-Francia e strette di mano, senza mai una spiegazione chiara: tutti i dati dicono che quella linea non servirà mai a nessuno. Eppure, niente ferma il balletto delle cifre: quelle ufficiali e quelle “reali”, che prospettano un autentico suicidio finanziario. 

  • Val Susa, Italia: Pd e Pdl insieme, per conquistare Avigliana

    Scritto il 26/4/12 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    A prima vista, sembra una qualsiasi campagna elettorale locale, di rango comunale. Non lo è, se è vero che scomoda nientemeno che Nichi Vendola, accanto all’altro leader nazionale impegnato nella contesa, Beppe Grillo. Due pesi massimi, in difesa di una cittadina di nemmeno quindicimila abitanti? Ebbene sì: perché il Comune in questione è Avigliana, dinamico capoluogo produttivo della valle di Susa “ribelle”, a metà strada fra Torino e le Alpi. Vent’anni fa, quando l’epopea No-Tav era alle primissime battute, ancora lontana dall’attuale dimensione popolare, Avigliana punì il “partito trasversale degli affari” premiando una lista di outsider, dal nome inequivocabile: Piazza Pulita. Da allora, la “dinastia” della trasparenza ha sfornato sindaci-contro. Ultimo esponente Carla Mattioli, nel 2005 in prima linea sulle barricate della storica rivolta pacifica che costrinse il governo a sospendere il progetto Torino-Lione, rivelando all’Italia la profetica “resistenza” della valle di Susa, avamposto della Grande Crisi.

  • La Germania frena l’alta velocità: costa troppo e non serve

    Scritto il 25/4/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Berlino frena i treni ad alta velocità: filare a 300 all’ora costa troppo e non serve. L’annuncio di Rüdiger Grube, presidente della Ferrovie tedesche, ha un contenuto fortemente simbolico: nell’era della Grande Crisi, segna la fine della folle corsa miliardaria all’inseguimento della velocità a tutti i costi. E naturalmente si parla di passeggeri, per i quali il treno superveloce rappresenta pur sempre un’alternativa all’aereo. Ma niente paura, l’Italia resta distante anni luce: insiste infatti nel voler creare una linea Tav, in valle di Susa, per far risparmiare mezz’ora, fra Torino e Lione, alle merci che impiegano settimane per arrivare via mare dalla Cina. Eppure le nostre Ferrovie non demordono: mentre sulla velocità ora frena persino la Francia, Trenitalia sogna bolidi da 360 chilometri orari, assolutamente inutili: farebbero risparmiare solo qualche minuto, in tutto, sulle uniche due tratte veloci della rete italiana, la Milano-Bologna e la Roma-Napoli.

  • La Fiat crolla: smentiti i maggiordomi di Marchionne

    Scritto il 20/4/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Mentre le cronache ormai descrivono il crollo verticale delle vendite Fiat, «con le redazioni che cadono sorpresissime dal pero», Pino Cabras si diverte a mettere in fila due articoli del 2010, scritti a ridosso del referendum di Pomigliano, «quando Otelma Marchionne ci regalava la previsione sbruffona di fare 6 milioni di auto l’anno, se solo i sindacati si fossero tolti dal suo scroto manageriale». Il primo servizio, del “Corriere della Sera”, descrive le posizioni del Pd; il secondo è un editoriale di Giulietto Chiesa. «Potrete apprezzare quanto le posizioni del Pd avessero i piedi saldamente appoggiati sulle nuvole – scrive Cabras su “Megachip” – e quanto invece l’articolo di Chiesa sia confermato alla virgola col passare degli anni». Due anni dopo, mentre la Fiat affonda, il Pd “suicida” la Costituzione votando il pareggio di bilancio, e «tiene il sacco a Otelma Monti quando vaneggia di numeri futuri come il tasso di crescita del 2020».

  • Tutti contro Grillo: la nomenklatura ora teme gli elettori

    Scritto il 19/4/12 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    «Con questi leader non vinceremo mai», disse anni fa Nanni Moretti, davanti agli attoniti Rutelli e Fassino. Sicuramente, finora, hanno vinto loro: i leader. Sempre lassù, inamovibili. E pronti, oggi, a firmare apertamente il patto definitivo coi poteri forti per sacrificare l’Italia, come comandano i signori di Bruxelles, di Berlino e di Francoforte: lacrime e langue per tutti, tranne che per loro. Rivista oggi, la coraggiosa invettiva di Moretti sembra quasi ingenua. Rispetto a ieri, però, sulla scena c’è un personaggio in più: la paura. I vecchi leader – sempre gli stessi – ora tremano: leggono i risultati dei sondaggi e si sentono sempre meno al sicuro. Temono addirittura un comico, Beppe Grillo, che li ha sfidati pubblicamente, facendo subito bingo: il “Movimento 5 Stelle” convince oltre il 7% dei futuri elettori. Senza contare tutti gli altri, cioè la vera grande incognita: quasi un italiano su due non ha più voglia di votare per i vecchi partiti, schiacciati tra la “cura Monti” e gli scandali del finanziamento pubblico che hanno travolto persino la Lega.

  • Cittadini, vi rubiamo tutto. Non l’avete capito? Cazzi vostri

    Scritto il 10/4/12 • nella Categoria: idee • (9)

    Cittadini – lasciate che vi chiami così anche se tutti sappiamo che siete servi, schiavi, sudditi – però voglio chiamarvi cittadini per non umiliarvi inutilmente. Dunque: cittadini, noi siamo la classe padronale al governo e c’abbiamo ‘na grave responsabilità: dobbiamo dirvi che c’è una grossissima crisi – irreversibile: non possiamo darvi speranze. Be’, intanto noi vi mandavamo in miniera, vi riempivamo i polmoni di biossido di silicico; voi crepavate, però vostra moglie otteneva la reversibilità della pensione: però, oggi, questo non ve lo potete più permettere. Cittadini, un tempo vi mandavamo in fabbrica; noi vi facevamo lavorare quattro, cinque, sei, sette, otto, anche nove ore; sapevamo che dopo quattro ore avevate prodotto tanto quanto bastava per far vivere dignitosamente tanto voi quanto noi; ma noi vi sfruttavamo in fabbrica e utilizzavamo il vostro plus-lavoro per ottenere un plus-valore che ci intascavamo alla faccia vostra.

  • Strana violenza: se il potere ha paura, scatena i black bloc

    Scritto il 30/3/12 • nella Categoria: Recensioni • (55)

    Un mondo diverso è possibile? In teoria, sì. Ma appena la svolta si avvicina, ecco che arrivano loro: sfasciano tutto, devastano città, terrorizzano manifestanti e adesso scatenano anche la guerriglia con la polizia, dando al governo di turno il pretesto perfetto per seppellire sotto la repressione qualsiasi domanda di cambiamento. Loro sono i neri, gli incappucciati: da più di dieci anni, puntualissimi guastatori di qualsiasi “primavera” civile. Sono i migliori alleati del potere che dichiarano di voler combattere, dice senza esitazioni Franco Fracassi, che dopo il saggio “G8 Gate” sulla catastrofe genovese del 2001 ha dedicato ai black bloc un accurato studio monografico. Il libro prova a far luce sull’origine del più ambiguo fenomeno degli ultimi anni, regolarmente in campo ad inquinare qualsiasi pacifica contestazione sociale: molti di loro sono ragazzi ingenui, alcuni di estrema destra, manovrati però da un’abile regia.

  • Zombie dell’800: il governo degli affari ci dichiara guerra

    Scritto il 24/3/12 • nella Categoria: idee • (1)

    Credo che oramai sia evidente che tutti i movimenti, tutte le lotte in corso in questo paese, per quanto differenti negli obiettivi e nelle storie, hanno di fronte lo stesso avversario che argomenta allo stesso modo. I metalmeccanici, da poco scesi in piazza con rabbia e orgoglio, sono di fronte alla devastazione del contratto nazionale e delle più elementari libertà nei luoghi di lavoro. Milioni di altri lavoratori subiscono le stesse aggressioni senza avere la stessa forza o senza essere chiamati alla lotta da un sindacalismo confederale sempre meno capace di reagire. In valle Susa nel nome degli affari, della competitività, del “lo vuole l’Europa”, si sta procedendo a una sopraffazione democratica e ambientale tra le più gravi della storia della Repubblica.

  • Terra nativa: macché Tav, il futuro cresce solo nell’orto

    Scritto il 21/3/12 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    We could be heroes, just for one day. Si fa presto a dire “eroi”: definizione attribuita quasi sempre a sproposito, magari in mezzo a qualche battaglia con morti e feriti. Per fortuna non ci furono morti, nel 2005, in quel lembo di terra miracolosamente piana che s’insinua a ridosso della Francia, all’ombra di montagne altre più di tremila metri. I feriti invece non mancarono: finirono all’ospedale, travolti in piena notte dalla furia dei manganelli. Seguirono due giorni di quasi-insurrezione popolare, con in testa i sindaci in fascia tricolore, e il governo fu costretto ad accantonare il progetto. Doveva essere la prima area di cantiere per la Torino-Lione, e venne sbaraccata. «Il Comune ce l’ha assegnata in comodato d’uso, e adesso quei terreni li abbiamo seminati a grano». Il Comune è quello di Venaus, luogo simbolo della “resistenza” No-Tav, che ora si è trasferita a Chiomonte. Scampato il pericolo, Venaus ha cominciato a coltivare il futuro.

  • La Tav per Elio: il treno, il bottino e l’amico ‘ndrangheto

    Scritto il 19/3/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    No-Tav clandestino in prima serata il sabato su “La7” grazie all’ultima sorpresa di “Elio e le storie tese”: nel programma di Serena Dandini, “Show must go off”, il 17 marzo è sbarcato  un medley spericolato che saccheggia Tozzi, Endrigo e Paolo Conte per “raccontare” il caso-Tav, il contestatissimo progetto di alta velocità in valle di Susa: “Pressoché inutile, ma inevitabile, perché è già stato stanziato un bottino e col cacchio che adesso si possa fermar, checché ne dica il No-Tav”. Chiaro, no? Dopo l’inattesa sortita di Francesco Guccini l’estate scorsa, in una pacata conversazione giornalistica con “Wu-Ming 2”, la “causa” No-Tav fa proseliti nella musica italiana, da Caparezza a Giorgia, che ha dedicato alla resistenza civile della val Susa un passaggio dell’ultimo concerto tenuto a Torino.

  • Page 17 of 26
  • <
  • 1
  • ...
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • ...
  • 26
  • >

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Pagine

  • Libreidee, redazione
  • Pubblicità su Libreidee.org

Archivi

Link

  • Border Nights
  • ByoBlu
  • Casa del Sole Tv
  • ControTv
  • Edizioni Aurora Boreale
  • Forme d'Onda
  • Luogocomune
  • Mazzoni News
  • Visione Tv

Tag Cloud

politica Europa finanza crisi potere storia democrazia Unione Europea media disinformazione Ue Germania Francia élite diritti elezioni mainstream banche rigore sovranità libertà lavoro tagli euro welfare Italia sistema Pd Gran Bretagna oligarchia debito pubblico Bce terrorismo tasse giustizia paura Russia neoliberismo industria Occidente pericolo Cina umanità globalizzazione disoccupazione sinistra movimento 5 stelle futuro verità diktat sicurezza cultura Stato popolo Costituzione televisione Bruxelles sanità austerity mondo