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Archivio del Tag ‘Anima’

  • Rivoluzione democratica: potere al Parlamento Europeo

    Scritto il 28/6/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Un’Europa “normale”, cioè finalmente democratica, al posto del Palazzo degli Orrori che ci sta torturando in base ad un piano eversivo, golpista: costringerci alla resa fino a svendere i nostri beni ai padroni della Terra dopo aver demolito gli Stati sovrani, la loro economia e il sistema dei diritti a garanzia dei cittadini. Tutto questo, grazie alla complicità di partiti-canaglia ridotti a “maggiordomi” dell’élite mondiale, quella dei “proprietari universali” che – come in un nuovo medioevo feudale – pretendono per sé tutto il potere, grazie al micidiale ricatto della finanza e al ferreo controllo su una moneta non più nostra. Per cancellare l’incubo c’è una sola via: il recupero politico della piena sovranità democratica. Punto numero uno: costruire una grande coalizione che pretenda un’Europa non più nemica. Un’Europa solidale, che lavori per il bene del 99% anziché per la sua rovina, a esclusivo beneficio – come avviene oggi – della super-casta planetaria, quella delle lobby onnipotenti che dettano, letteralmente, le direttive della nostra condanna. La Commissione Europea? Va semplicemente abolita. Gli europei meritano un governo democratico, emanato dal loro Parlamento regolarmente eletto.

  • Alternativa: fermiamo i golpisti di quest’Europa mostruosa

    Scritto il 24/6/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Un club planetario a vocazione totalitaria sta distruggendo l’Europa dei popoli, la nostra vita, la nostra democrazia, la nostra libertà. Il nostro futuro è in grave pericolo. Gradualmente, senza che ce ne rendessimo conto, siamo stati consegnati nelle mani di un’oligarchia senza patria e senz’anima, il cui unico collante è il delirio di onnipotenza derivante dal possesso del denaro infinito che essa crea. Coloro che ci hanno condotto a questo guado sono i maggiordomi dei “proprietari universali”: i proprietari finali delle azioni di banche, fondi e corporations internazionali, persone che nessuno di noi conosce, che nessuno ha mai eletto ma che determinano le nostre vite. Essi, sostenuti da parlamenti formalmente eletti, ma in realtà nominati dall’alto, hanno consegnato il potere politico ed economico – un tempo prerogativa degli Stati – a strutture prive di ogni legittimazione democratica. Queste strutture sono le impalcature di un nuovo ordine mondiale in via di costruzione.

  • Tra i fantasmi dell’ex zoo, in marcia per liberare la città

    Scritto il 13/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    Ras, il leone, non mangia più perché dalla sua gabbia ha smesso di vedere la pantera nera e il leopardo aggirarsi dietro le sbarre. Pamela e Snoopy, i due rinoceronti, dopo il digiuno e una buona dose di tranquillanti non volevano salire sui Tir con destinazione lo zoo di Zagabria. Ultima a lasciare i 25.000 metri quadrati del giardino zoologico torinese di Parco Michelotti, la giraffa Romeo. Così la cronaca cittadina di “Repubblica”, il 31 marzo 1987, registra la prima chiusura di uno zoo italiano: Torino in anticipo sul resto d’Italia, pronta a chiudere il parco faunistico lungo il Po dopo 32 anni di onorato servizio. Da lì in poi, il capoluogo piemontese avrebbe conosciuto ben altri record: la città più indebitata, dopo l’effimero boom olimpico e il maquillage del centro storico, nonché il primato della città più inquinata. Ma anche “capitale” della cultura giovanile: capace, a volte, di “resuscitare” persino i fantasmi buoni dell’ex zoo.

  • Noi, lo zoo degli zombie e l’assedio della mediocrità

    Scritto il 08/1/13 • nella Categoria: idee • (2)

    Ti guardi attorno, e vedi quasi solo mediocrità. Cialtroneria, mancanza di rispetto, ignoranza. L’amore per il lavoro libero, fatto bene: è roba in via di estinzione. Il piacere del lavoro ben fatto, lo chiamava Primo Levi. Tutto è fatica mentale: scostarsi dal binario, aggregare anime affini. Fatica sterminata. Psicologica, prima ancora che politica. Paure, dipendenze, pigrizia. Siamo stati rincoglioniti con sapienza, con metodo. Letterati, filosofi, poeti e teologi si occupano di parole come valori, dignità. Uno zoo di addetti ai lavori. Lo siamo tutti, addetti ai lavori. Siamo noi, lo zoo. E tuttavia: trovo la mediocrità infallibilmente offensiva. C’è una sciatteria universale fatta di imprecisione, intempestività, approssimazione. La banale, semplice puntualità è stata derubricata. Le parole viaggiano velocissime, ma non contengono quasi più niente.

  • Santoro: caro Bersani, cosa direbbe oggi Enrico Berlinguer?

    Scritto il 04/11/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Allora, caro Bersani: lei pensa, come il “Guardian”, che se Beppe Grillo dovesse governare il paese non saprebbe da dove cominciare. Ma il punto non è Grillo. Il punto è: lei lo sa, da dove cominciare?». Così Michele Santoro si rivolge (a distanza) al segretario del Pd, aprendo la puntata di “Servizio Pubblico” dopo il voto in Sicilia che ha incoronato Grillo come forza decisiva. Bersani saprebbe “da dove cominciare”, a metter mano all’Italia disastrata dalla crisi? «Allora, se lo sa – lo incalza Santoro – perché non ci mette la faccia? Perché non ci mette il cuore? Perché non ci mette l’anima? Perché non lo spiega ai delusi, a quelli che non vogliono più votare – ai critici?». Un giudizio impietoso: «C’è una distanza enorme, comunque la si pensi, tra la passione che ha messo Beppe Grillo tuffandosi nelle acque dello Stretto di Messina e quella che ci ha messo lei andando a visitare la “pompa di papà”», aggiunge Santoro sempre rivolto a Bersani, che sulla sua pagina Facebook aveva piazzato una vecchia foto della famiglia, scattata alla stazione di servizio dove lavorava il padre.

  • Rabbia e dolore: Tempest, capolavoro firmato Dylan

    Scritto il 30/9/12 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Chi è Bob Dylan? Una domanda a cui è difficile rispondere, nonostante quest’uomo sia in giro da più di mezzo secolo. Tra i tanti che ci hanno provato c’è il regista Todd Haynes con il film Io non sono qui. La sua idea (geniale) è stata quella di raccontare Dylan attraverso sei diverse identità. Una di queste è Woody Guthrie, un ragazzino nero vestito come il leggendario folk singer che gira gli Stati Uniti a bordo di un treno sgangherato. Ecco, Dylan nonostante i suoi 71 anni è ancora come quel ragazzino. Un ibrido tra un cantante folk bianco e un bluesman che ha venduto la sua anima al diavolo, proprio come Robert Johnson. E che nonostante tutto fa ancora dischi bellissimi come Tempest. Gira voce che questo sarà il suo ultimo album, il suo canto del cigno. Difficile dirlo, nonostante i riferimenti alla vecchiaia e alla morte siano sparsi un po’ ovunque tra i testi dei pezzi. Ma Dylan è un fuorilegge della canzone. E quindi, come sempre, c’è poco da fidarsi.

  • Ceronetti con la Decrescita: e si scordino il Tav in val Susa

    Scritto il 04/9/12 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    «Dove tutto è visto come puramente relativo e dissacrabile, ha senso assolutizzare il Pil, le cifre aziendali, le pensioni, le tasse, i conti della spesa, la Crescita di merci che non portano per niente a diminuzioni di infelicità o a più ricchezza nei rapporti umani? Emendate il linguaggio e avrete trovato una chiave. Liberate la mente da una formica di falso e vi toglierete dallo stomaco il peso di un elefante». Sembra di sentire Guido Ceronetti, solitario intellettuale tragicista. E infatti è proprio Guido Ceronetti: sono parole raccomandate ai lettori d’agosto della “Stampa”. Titolo: decrescita felice e socialismo utopistico. Visione: nell’idea della decrescita vivono «le grandi ombre premarxiane dei Thoreau, dei Fourier, dei Saint-Simon, dei Gandhi, della società fabiana, dei Malthus, dei Tolstoij, che tuttora indicano altri cammini, altre vie».

  • Ceronetti: schiavi del dannato cellulare, la pulce-elefante

    Scritto il 15/8/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Cellulare, l’argomento è dei più scabrosi, e importa a tutto il mondo, come l’acqua o la guerra. L’esperienza che ne ho è recentissima, l’apparecchio che ho comprato, con l’aiuto di un amico, è dei più semplici, i giovani lo disprezzerebbero, e devo dire che un simile labirinto non avrei potuto, standone fuori, immaginarlo. Quando, manovrando o più spesso inaspettatamente, leggo “Spegni”, mi sento come Jean Valjean che trova finalmente l’uscita dopo la sua famosa traversata di Parigi nell’umbra mortis delle fogne. Nulla, dell’universo tecnologico, è assente dal cellulare. Mancarne, è crisi di astinenza. Provatevi a toglierne l’uso per una settimana a una donna giovane e apparentemente libera: una detenuta rimasta senza droga ne soffrirebbe meno.

  • Anche Landini nel Rigor Montis del Pd, il Partito Defunto?

    Scritto il 13/6/12 • nella Categoria: idee • (4)

    Barack Obama ci ha fatto la lezione: ha detto che noi europei siamo cattivi, troppo austeri. E’ bene che diamo avvio alla crescita e quindi apriamoci, facciamo come la Federal Reserve: stampiamo anche noi gli euro. Non si sa bene che gioco è, ma la cosa importante da rilevare è che nessuno, dico nessuno, si è messo a ridere. Come quando il nostro Marchionne dichiarò che avrebbe prodotto 6 nuovi milioni di automobili – e nessuno rise, neanche la Camusso. E ora Obama: lui parla, gli altri stanno a sentire e dicono: vuoi vedere che avrà pure ragione? Eppure: Lehman Brothers non l’abbiamo fatta noi, l’hanno fatta loro – prima crescere e poi fallire. I derivati li hanno inventati loro, e così i subprime. E così le centinaia di trilioni che hanno inventato, e che hanno invaso il nostro mercato, creando le crisi dei debiti sovrani. Facciamo ammenda? Vediamo se avrà voglia di fare ammenda anche la Merkel.

  • Necro-economia: la fabbrica della morte ci sta devastando

    Scritto il 16/4/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Limitata e sporadica, la depressione è esistita sempre, e con più nomi nominata: spleen, cafard, acedia, taedium vitae, etc. Oggi è epidemica, pandemica, colpisce chiunque. Dove ci sono molti libri, là ha un luogo di elezione, si fissa, non la mandi più via. Contro questo pervasivo malessere (mal-di-essere) non tengono benesseri sociali o personali, e i farmaci (psicofarmaci, antidepressivi, sonniferi, Prozac) alimentano una sterminata industria, interessata ad attenuarla senza guarirla: a creare e diffondere il morbissimo della Dipendenza. Tutto l’Occidente, e ormai resta poco che non sia Occidente, è fondamentalmente depresso psichicamente: la condizione esistenziale delle città (e di non-città non esiste quasi più nulla, nemmeno i deserti) è generatrice incessante di ogni forma di depressione.

  • Preve: intellettuali e rinnegati di sinistra, feccia di venduti

    Scritto il 15/12/11 • nella Categoria: idee • (4)

    Domenica 4 dicembre, gli italiani hanno assistito in diretta televisiva «alla somatizzazione della crisi capitalistica» sotto forma di pianto: quello di Elsa Fornero, membro della giunta tecnocratica di Mario Monti. Lacrime di coccodrillo? Senz’altro, se sgorgano nel momento supremo in cui il “governo tecnico” spiega quanto e come abbatterà la sua scure sul totem sociale delle pensioni. Eppure, il filosofo Costanzo Preve valuta positivamente lo sfogo della neo-ministra: «Monti e Draghi, serpenti british senz’anima, non lo avrebbero fatto mai». Insomma, «forse non tutto è ancora perduto», dice Preve, «se il complesso di colpa si intrufola nel gruppo sociale più osceno della storia umana». Lacrime o meno, il pericolo sono proprio loro: gli intellettuali che, per il pensatore comunitarista, hanno “tradito il popolo” nel modo più subdolo.

  • Il parco delle discariche: profanare l’anima del vulcano

    Scritto il 26/10/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Mentre in qualunque nazione realmente progredita un parco naturale come quello del Vesuvio verrebbe considerato, oltre che un luogo da tutelare, una risorsa eccezionale per l’economia locale dei comuni che lo ospitano, nell’Italia di oggi si trasforma in un luogo ideale (l’unico?!) per ubicarvi discariche a cielo aperto. Ora, al di là dei problemi ecologici e politici pur rilevanti riguardanti l’igiene, l’inquinamento dell’aria, delle falde acquifere, delle coltivazioni e alla mancanza di un procedimento democratico “dal basso” coinvolgente le popolazioni locali, questo fatto rappresenta anche, ad un analisi più approfondita, l’ennesimo segno di una vera e propria offensiva contro i parchi naturali già denunciata in altra sede.

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