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Archivio del Tag ‘democrazia’

  • Potere nel panico, ora serve un patto di salvezza nazionale

    Scritto il 25/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    Visti i sondaggi, se le forze antagoniste si fossero presentate unite, forse si poteva pensare addirittura di contendere al Pd il premio di maggioranza alla Camera. Se non altro, ora ci sarà – per la prima volta – una vera opposizione, fatta di “grillini” e parlamentari ingroiani. Senza contare molti eletti nelle file di Sel: neppure loro digeriranno facilmente il massacro sociale del Fiscal Compact, spending review elevata all’ennesima potenza fino a devastare la società italiana. Per non parlare dell’altro incubo alle porte: la guerra – alla quale noi, “lavapiatti della Nato”, potremmo essere velocemente chiamati in Medio Oriente, tra Siria e Iran. Molto allarmante, sotto questo aspetto, la chiamata a rapporto di Napolitano nell’ufficio di Obama, a pochi giorni dal voto: «Il Palazzo è nel panico – dice Giulietto Chiesa – e potrebbe mettere in campo un altro tecnocrate della Goldman Sachs». Oppure, inventare un “piano-B”: «Soluzione ancora peggiore, con la svendita finale delle aziende di Stato i cui manager stanno finendo in galera, e una repressione mai vista per impedire ai cittadini di protestare».

  • Voto storico: fermiamo i banditi e riprendiamoci l’Europa

    Scritto il 24/2/13 • nella Categoria: idee • (8)

    Elezioni storiche: per la prima volta dopo tanti anni possiamo finalmente fermare i “camerieri” della finanza e creare un solido fronte di opposizione che ci consenta, già domani, di riprenderci l’Europa. Insieme a Spagna e Portogallo, Grecia e Francia, potremo rinegoziare i trattati-capestro coi quali Bruxelles impone il massacro sociale dell’austerity. Giulietto Chiesa ha le idee chiare: «Dobbiamo riconquistare l’Europa e riformarla in senso democratico, perché senza l’Europa saremmo perduti, nel grande scontro mondiale che oppone gli Usa alla Cina». Pechino sta crescendo, e fra appena cinque anni avremo di fronte “una Cina e mezzo”: «Quante risorse ci saranno a disposizione, per noi e per loro?». Guai se l’Europa scompare, anche se questa Unione Europea è da buttare. Va cambiata radicalmente, a cominciare dalle singole trincee nazionali. Per questo, l’Italia affronta un voto decisivo, che potrebbe cambiare la storia.

  • Servi e padroni dello spread: ora mettiamoli in minoranza

    Scritto il 23/2/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Si apprende che i fondi e le agenzie della speculazione finanziaria internazionale stanno sondando l’Italia per sapere che fare dopo il voto, se far salire lo spread, o lucrare sulla fuga di capitali, o altro ancora. Questo perché, anche se la campagna elettorale ha fatto finta di dimenticarsene, il nostro paese fa sempre parte della schiera dei paesi debitori del sud Europa, precipitati in una depressione senza fine per colpa delle politiche di austerità e rigore. Paesi tra i quali spicca ancora la Grecia, nella quale nulla è migliorato e che si prepara ad un nuovo sciopero generale contro il massacro sociale in corso senza interruzione da tre anni. Massacro che è stato voluto e amministrato da governi che hanno deciso di obbedire ai diktat di quegli stessi signori che ora stanno testando il nostro voto. 

  • Votare No-Tav: per costringere la politica a dire la verità

    Scritto il 23/2/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Disastrosa, ideologica e sballata: come i leggendari piani quinquennali del Cremlino. L’assurdità della Torino-Lione sembra uscita dal genio inquieto di Buzzati: cambia il mondo, passano i decenni, ma nel deserto siderale che ha attorno – niente merci e niente passeggeri, né ora né mai – la Grande Opera resiste al Grande Nulla, presidiando una frontiera di fantasie, narrazioni, menzogne e puntuali intimidazioni. L’ultima: l’intenzione del governo di chiedere un risarcimento abnorme, quasi un milione e mezzo di euro, a quegli abitanti della valle di Susa che, nell’estate 2011, cercarono di fermare l’avanzata delle ruspe, non avendo di fronte a sé altro interlocutore che i reparti antisommossa. Agenti inviati a Chiomonte a proteggere gli operai che avrebbero recintato un prato, per consentire poi ai politici di dichiarare che sarebbe finalmente partita la Grande Opera voluta e finanziata dall’Europa. Falso.

  • Schulz, l’euro-presidente che minaccia gli elettori italiani

    Scritto il 22/2/13 • nella Categoria: idee • (8)

    Cari italiani, non votate Berlusconi, perché, testualmente, «ha già mandato una volta l’Italia in fondo al baratro, con un’azione di governo irresponsabile». Sembra una comune esternazione da Bar Sport, ma così non è. Perché ad esprimersi in quei termini non è solo un politico, ma un politico tedesco. Peggio: è il presidente del Parlamento Europeo, garante – in teoria – di alcune regole civili e democratiche. In teoria: perché, invece, del più elementare rispetto per le altrui libertà, a partire da quella elettorale, il “compagno” Schultz, socialdemocratico di ferro, evidentemente non sa proprio che farsene. Un’arroganza volgare da piccolo boss, più che da “kapò”, epiteto con cui lo bollò il Cavaliere nel 2003. Con un paternalismo sconcertante, “herr Schulz” – sempre in teoria, presidente anche nostro, in quanto massimo garante dell’Europarlamento – esprime «grande fiducia negli elettori e nelle elettrici italiane», che «faranno la scelta migliore per il loro paese», bocciando ovviamente l’uomo di Arcore che «con le sue avventure sessuali ha già messo l’Italia nei guai».

  • Politici muti: pagati e ricattati dalla mafia della finanza

    Scritto il 22/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Mps, tangenti, Finmeccanica? Sono solo la vetta dell’iceberg, che spesso esplode – a orologeria – col pretesto puntuale della corruzione, grazie a dossier tenuti nel cassetto per il momento opportuno: vedi la liquidazione improvvisa di Di Pietro e della Lega, anch’essa travolta da strani scandali, e persino le intimidazioni che, da Siena, minacciano il Pd: guai a sgarrare, a deviare dall’agenda Monti. E’ la mafia, bellezza: e tu non puoi farci niente. Lo sostiene un economista europeo come il professor Bruno Amoroso. La mafia di cui parla è quella della finanza, che adotta gli stessi metodi di Cosa Nostra: usa i politici, li compra, li ricatta e li fa fuori quando non servono più o, addirittura, quando minacciano gli affari. Il grande business? Aver permesso di inquinare, con “titoli spazzatura”, il portafoglio delle banche. Ricostruzione-choc: i nostri politici sono tutti sotto ricatto, perché hanno accettato – a suon di miliardi – di svendere il sistema bancario alla finanza tossica, senza protestare.

  • Una vera opposizione, contro l’euro-fascismo di Monti

    Scritto il 20/2/13 • nella Categoria: idee • (2)

    La differenza tra destra e sinistra è l’unica cosa in cui possiamo ancora credere. Destra e sinistra oggi sono più vive che mai e si vede benissimo. La destra, in questo momento, significa Europa, Monti, banche e messa in ordine dei conti. Uno schieramento che domina perché ha il controllo dei media. La sinistra, invece, significa più politica sociale, meno disuguaglianze, sostegno ai diritti civili e una patrimoniale seria. Il patto con la Svizzera per il rientro dei capitali, noi non l’abbiamo fatto. L’hanno fatto Inghilterra e Francia, tassandoli al 20 per cento. La destra ha una natura darwiniana e razzista: vuole usare le differenze naturali per lo sviluppo. La sinistra vuole correggere le differenze naturali in modo che tutti possano competere cominciando dallo stesso livello. La situazione è tale che in virtù del ‘voto utile’ Bersani incastra persino Vendola, facendogli balenare, con estremo cinismo, l’idea delle nozze gay.

  • Sos futuro: serve un’economia sociale e democratica

    Scritto il 19/2/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Inutile negare che l’economia sia un potente motore dell’umanità, come comunità sociale: ma il problema è che, oggi, proprio l’economia è diventata il grande tabù della politica. «L’economia non può essere un vincolo per la politica, se contemporaneamente la politica non lo è per l’economia», sostiene Enrico Guglielminetti, direttore della rivista “Spazio filosofico”. «Se – come osserviamo – sempre più spesso l’economia prevarica sulla politica, l’alternativa non sta semplicemente in un ristabilimento dei confini reciproci, ma in forme diverse, e questa volta virtuose, di contaminazione». Ovvero: «L’economia deve farsi politica e la politica economia». Attenzione: «Non nel senso che i banchieri debbano governare gli Stati», cosa che peraltro avviene oggi, dalle parti dell’Eurozona, «ma nel senso che il capitalismo dovrebbe imboccare con decisione la propria fase sociale di sviluppo».

  • La Terza Guerra Mondiale è già cominciata: contro di noi

    Scritto il 17/2/13 • nella Categoria: idee • (2)

    «Io non so con quali armi sarà combattuta la III Guerra Mondiale, ma so che la IV Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni». Non sempre Einstein aveva ragione. In questo caso aveva torto. La III Guerra Mondiale è in corso, non si combatte con le atomiche, e qualcuno la sta vincendo, per ora. E la IV non si combatterà con le pietre. La finanza internazionale combatte la sua guerra per il predominio, per lo svuotamento delle democrazie e degli Stati. E’ un superorganismo che non rende conto a nessuno, che ha a sua disposizione i media, i politici-camerieri, gli stessi governi. La III Guerra Mondiale non si combatte sul campo di battaglia o con le bombe, ma nelle redazioni dei giornali, nelle televisioni, negli uffici all’ultimo piano delle banche, delle agenzie di rating, delle multinazionali.

  • Giulietto Chiesa: svegliamoci, il potere ha paura di noi

    Scritto il 15/2/13 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    Nella vita quotidiana di ognuno di noi la crisi ha assunto i tratti di un personaggio da tragedia antica: il fato, il convitato di pietra, una presenza immanente e ostile, eppure inafferrabile. «Conseguenza inevitabile, quando gli effetti di una congiuntura globale sono ormai alle porte delle nostre case, colpiscono le nostre vite, corrodono la speranza di un futuro per i nostri figli e sgretolano ciò che davamo per scontato: stile di vita, lavoro, salute, istruzione». C’è la sensazione diffusa che tutto ciò sia solo la punta di un iceberg, che queste perdite siano in realtà le estreme propaggini di un enorme buco nero in espansione. «Ma mancano le prove, perché nessuno dice veramente come stanno le cose», accusa Giulietto Chiesa. «C’è un silenzio colpevole, perché interessato, da parte dei pochi che sanno». “Invece della catastrofe”, l’ultimo libro di Chiesa appena edito da Piemme, vuole «svelare le tremende verità che ci vengono nascoste e lanciare un drammatico appello alle coscienze».

  • Unica opposizione vera, con idee di sinistra? Beppe Grillo

    Scritto il 14/2/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Per chi, nonostante tutto, trova ancora a sinistra – intesa nel senso fresco, aggiornato e post-ideologico ben espresso qualche settimana fa da Giulietto Chiesa – il proprio universo di riferimento politico, queste elezioni sono un vero e proprio rebus. Chi la sinistra sostiene di rappresentare, in questa tornata, ha compiuto autentici capolavori di masochismo, andando oltre il fondo che già ormai pensavamo si fosse definitivamente toccato negli anni precedenti. A cominciare è stato Vendola, con la decisione suicida di allearsi con il Partito Democratico. A Vendola sarebbe bastato guardare alla sua sinistra e dire “uniamoci e torniamo in Parlamento”, e non avrebbe fatto fatica a porsi alla guida di una coalizione saldamente ancorata a sinistra, alternativa al Pd, facilmente accreditabile di una percentuale di voti ben superiore a quell’8% necessario ad entrare in entrambi i rami del Parlamento.

  • Che farsa: ci hanno rovinati, e vogliono pure il voto utile

    Scritto il 13/2/13 • nella Categoria: idee • (2)

    È tornato lo spread, è tornata la Germania, sono tornati rigore ed austerità. Sembravano scomparsi da questa penosa campagna elettorale. Le principali forze politiche, dopo aver governato assieme per più di un anno, appena iniziato lo spettacolo televisivo del voto, se ne erano dimenticate. Sembrava una villeggiatura, quelle dove si cerca di staccare dalle preoccupazioni quotidiane. Magari una villeggiatura a Cortina visto che si parlava solo di tasse. Forse si sperava che questa vacanza dalla realtà durasse fino al 27 febbraio, invece è finita prima. Non sono solo le vendite di tappeti in saldo di Berlusconi, lo scandalo della banca senese, le incertezze per il Senato a far ripartire la cosiddetta sfiducia dei mercati.

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