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Archivio del Tag ‘economia’

  • Clamoroso: la Russia cede alla Cina i diritti sull’Artico

    Scritto il 03/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Abbiamo parlato molte volte di petrolio (e gas) artico, delle prospettive per i nuovi giacimenti e delle battaglie per i diritti di sfruttamento tra i vari paesi del Nord, in particolare ora che con lo scioglimento dei ghiacci si aprono nuove possibilità. Ma non era mai accaduto finora che tali diritti diventassero oggetto di accordi internazionali sulle forniture di petrolio. La prima volta succede tra Russia e Cina, e questo è un segnale di come si stiano ridisegnando le mappe energetiche mondiali. L’accordo è stato firmato dal presidente cinese Xi Jinping in Russia, e prevede che la Cina raddoppi le importazioni di petrolio dalla Rosneft a 620 mila barili al giorno, sfidando la Germania come principale acquirente dei russi. Inoltre, si stabilisce anche la costruzione di un gasdotto sempre tra Russia e Cina.

  • Foa: ipocriti e miopi, anche i tedeschi la pagheranno

    Scritto il 02/4/13 • nella Categoria: idee • (1)

    La storia si ripete. A Cipro oggi, come in Grecia ieri. E ancora una volta la Germania non brilla per lungimiranza. Anzi, il suo comportamento è così prevedibile da risultare autolesionistico. Non chiedete ai tedeschi di leggere tra le righe, non aspettatevi che sappiano cogliere le sottigliezze – e dunque le perfidie e le ipocrisie – dei grandi giochi geostrategici. Per un tedesco il mondo è bianco e nero, i Buoni sono da una parte i Cattivi dall’altra. O meglio: il criterio supremo a cui ispirarsi è il senso del peccato, meglio se altrui. Da Bismark in avanti solo cancellieri del calibro di Adenauer, Schmidt e Kohl, forse proprio perché condizionati dal senso di colpa per l’Olocausto, hanno dimostrato una sensibilità politica e un tempismo raffinati. Prima e dopo di loro la furia moralista è stata predominante. Non saper leggere tra le righe è costato ai tedeschi la sconfitta nella prima guerra mondiale e poi l’ascesa di Adolf Hitler.

  • Della Luna: traditori al potere, stanno demolendo l’Italia

    Scritto il 02/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Il nostro paese è ormai sotto attacco: vogliono semplicemente eliminarci come concorrente economico. Il governo Monti ha reso evidente una realtà rimasta sottotraccia per anni. Obiettivo: distruggere completamente il sistema-Italia, che era fatto anche di imprese strategiche a partecipazione statale. Colonizzare definitivamente la penisola: a questo serve la demolizione del welfare, delle tutele del mondo del lavoro, della previdenza pubblica, della sanità, della scuola. “Traditori al governo: artefici, complici e strategie della nostra rovina”. E’ il titolo di un saggio dell’avvocato Marco Della Luna, autore di libri come “Euroschiavi” e il recente “Cimit€uro”, edito da Arianna. Nel mirino: i sistemi e gli strumenti di dominazione sociale, psicologici e monetari, che ci hanno messo in ginocchio, a partire dalla privatizzazione di Bankitalia avviata da Ciampi e Andreatta negli anni ’80.

  • Krugman: ieri le armi di Saddam, oggi la fobia del debito

    Scritto il 02/4/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Dieci anni fa l’America invase l’Iraq: in qualche modo la nostra classe politica decise che dovevamo rispondere a un attacco terroristico con la guerra a un regime che, per quanto spregevole, non aveva nulla a che fare con l’attacco. Alcune voci avvertirono che stavamo facendo un terribile errore – che i motivi per fare la guerra erano deboli e forse fraudolenti, e che era molto probabile che l’impresa, lungi dal darci la facile vittoria promessa, avrebbe probabilmente portato a costi e lutti molto pesanti. E questi avvertimenti si sono rivelati, ovviamente, fondati. Si è scoperto che non c’era alcuna arma di distruzione di massa; è ovvio, a posteriori, che l’amministrazione Bush ha deliberatamente ingannato, e portato in guerra, la nazione. E la guerra – che è costata migliaia di morti americani e decine di migliaia di vite irachene, e ha imposto costi finanziari di gran lunga superiori a quelli previsti dai suoi sostenitori – ha lasciato l’America più debole, non più forte, e ha finito per creare un regime iracheno più vicino a Teheran che a Washington.

  • Boldrini denuncia l’emergenza-povertà (ma non la spiega)

    Scritto il 01/4/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Il Papa cattolico che si schiera platealmente con gli “ultimi”, così come l’arcivescovo che si spende per i più bisognosi, fa esattamente il suo “mestiere”, adempie appieno al suo mandato, alla sua missione apostolica. La solidarietà come orizzonte umanitario è anche la nobile funzione sociale di tante Ong, delle mille associazioni di volontariato, della Croce Rossa. E se invece a sedersi alla mensa dei poveri – anche solo per un giorno – è la presidente della Camera? Messaggio chiaro, morale e politico: guai a lasciare indietro chi sta male. Specie se la povertà, come ha detto Laura Boldrini il giorno di Pasqua, prima di pranzare con i derelitti di Ancona, in Italia è diventata «un’emergenza nazionale». Con forte ritardo, persino i media hanno cominciato a ripeterlo: in ogni città è ormai una folla quella che ogni giorno si mette in fila per un piatto di minestra alle mense della Caritas, magari dopo aver frugato nei bidoni della spazzatura o tra gli scarti dei mercati rionali.

  • La profezia di Godley: con l’euro, nazioni ridotte a colonie

    Scritto il 01/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    Poi non dite che non ci avevano avvisati. L’euroscettico Wynne Godley lo fece, in modo perentorio, a partire dal lontano 1992, al momento del varo del Trattato di Maastricht. Tesi: senza un governo democratico federale, l’Europa affidata solo all’euro e alla Bce è fatta apposta per portare le sue nazioni al collasso economico. Perché, senza un potere di spesa illimitato e “pronta cassa”, alla prima crisi seria si spalancherà l’inferno delle austerità e le economie più deboli cominceranno a soccombere, andando incontro alla catastrofe sociale. Godley non era un profeta, ma semplicemente un economista democratico: «Se un paese o una regione non ha alcun potere di svalutare – scriveva nel ’92 – e se questo paese non è il beneficiario di un sistema di perequazione fiscale, allora un processo di declino cumulativo e terminale sarebbe inevitabile e condurrebbe, alla fine, all’emigrazione come unica alternativa alla povertà e alla fame».

  • Congelare il cambiamento: l’ultimo diktat di Napolitano

    Scritto il 31/3/13 • nella Categoria: idee • (1)

    «Se Grillo avesse chiesto a Bersani le chiavi di casa e della macchina, quello gliele avrebbe consegnate senza fiatare e con tante scuse per il ritardo». Marco Travaglio rimprovera ai grillini di voler «perdere un treno che potrebbe non ripassare più», avendo rinunciato a proporre «una rosa di personalità che potessero incarnare, per la loro storia e le loro idee, alcuni dei punti chiave del movimento. Sarebbe stato lo scacco matto al re». Immediata la contromossa del “sovrano”, Giorgio Napolitano: la strana nomina di due commissioni, costituite da “personalità diverse”, per uscire dello stallo dei veti incrociati. «Una decisione che lascia sbigottiti per l’improntitudine costituzionale e politica che la informa», protesta Paolo Flores d’Arcais: «E’ difficile dire se i nomi proposti da Napolitano per le due “commissioni” costituiscano una indecenza o una esplicita provocazione contro milioni di cittadini che chiedono che si volti pagina».

  • Sempre più ricchi: la crisi è il paradiso dei super-miliardari

    Scritto il 31/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Usa, Cina e Gran Bretagna: è il “podio” mondiale degli ultra-ricchi, secondo l’agenzia “Wealth-X” che collabora con le prime 8 grandi banche del mondo e monitora la dislocazione delle maggiori ricchezze del pianeta, non solo finanziarie ma anche immobiliari. “Tesori” costituiti da auto di lusso, aerei privati, yacht, opere d’arte. Dopo sei anni consecutivi di recessione, negli Usa come in Europa e in Giappone si tende a sostenere che, nella grande crisi, ci rimettono un po’ tutti, ricchi e poveri. Non è affatto così: la crisi favorisce ulteriormente i più ricchi, scrive Alfredo Zaiat su “Rebelion”, analizzando la panoramica di “Wealth-X” sull’affollamento planetario di nababbi, i cui ricavi superano il miliardo di dollari. Americani, cinesi e inglesi. E poi, nell’ordine: tedeschi, indiani e russi. A seguire, Hong Kong, Svizzera, Brasile e Canada. “Oligarchi” iper-facoltosi, le cui fortune superano la ricchezza nazionale di interi paesi.

  • Europa e Russia in gara per il gas-fantasma di Cipro

    Scritto il 29/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Quelli che prestano denaro a Cipro, ossia l’Unione Europea e il Fondo Monetario, cercano di mettere le mani sui depositi di gas naturale che sono stati recentemente scoperti a sud di Cipro nel Mediterraneo. Ma non li otterranno». Lo affermava già un mese fa l’arcivescovo cipriota Chrysostomos: ancora oggi, segnala Debora Billi sul blog “Petrolio”, si continua a parlare molto poco dell’alternativa russa per Cipro, secondo cui si ipotizza che il colosso Gazprom, in cambio di un salvataggio in extremis, chieda accesso ai giacimenti. Proprio Gazprom avrebbe offerto il “bailout” alle banche cipriote: rifinanziamento e ricapitalizzazione, in cambio dei diritti di prospezione. Ma a quanto ammonterebbero questi giacimenti offshore così appetibili da rischiare uscite dall’euro e guerre mondiali?

  • Vogliono i nostri soldi: loro hanno un piano, noi non ancora

    Scritto il 28/3/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Esplode la voglia di fuggire dall’Europa, adesso che i suoi padroni aizzano i cani della crisi contro i popoli. I proprietari universali hanno fatto alcuni esperimenti da Shock Economy per vedere se gli azzannati riuscivano a difendersi. Volevano collaudare – su scala ridotta, ma non troppo – il modo in cui una società potrebbe essere annichilita da una burocrazia ottusa e feroce e trovarsi impedita se vuole rovesciare la politica dominante. La Grecia avrebbe potuto riassorbire la fase acuta della crisi in pochi mesi, e invece le sono state somministrate per anni ricette economiche prive di qualsiasi apparente logica. Mentre si licenziavano centinaia di migliaia di lavoratori, a quelli che conservavano il posto si imponevano stipendi decurtati e orari ben oltre le 40 ore settimanali. E ora siamo giunti al test di Cipro, non ancora concluso, eppure già adottato dagli eurocrati che gongolano perché lo vogliono ripetere su larga scala.

  • Marò, gaffe mondiale: l’ultima infamia del governo tecnico

    Scritto il 28/3/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Mezza Italia si scandalizza per la vicenda dei marò. Invece non dovremmo stupircene, proprio per nulla. Il governo che sarà in piedi ancora per poco (salvo prorogatio per la quotidiana amministrazione), era un governo tecnico. Il che non significava, come hanno cercato di farci credere, “governo di persone specializzate e competenti ai posti giusti, invece di politici ignoranti”, ma ben altro: significava “governo incaricato esclusivamente di ottemperare alle richieste economico-finanziarie di organismi sovranazionali”. Questo, e basta. Non era un governo che doveva governare: e infatti ha trascurato gli affari interni, le questioni sociali, la sorte di terremotati e suicidi, e per finire non ha avuto alcuna attività in politica estera.

  • Abolire il contante: e se la banca ci rapina, come a Cipro?

    Scritto il 27/3/13 • nella Categoria: idee • (5)

    Ridurre o eliminare l’uso del denaro contante, in nome della lotta all’evasione fiscale? Proposta contenuta anche nell’ipotesi di programma sostenuta da Bersani. «Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato, oltre che di questa forma di libertà, anche dell’unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario», scrive Paolo Cardenà sul blog “Vincitori e vinti”. «Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli». A quel punto, essendo  il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che, se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. «E’ evidente, e le banche festeggiano: il sistema bancario deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese». Che – Cipro insegna – porrebbe anche “scomparire”, per decreto, da un giorno all’altro.

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