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Archivio del Tag ‘economia’

  • L’Onu freni il capitalismo globale, o sarà l’apocalisse

    Scritto il 01/11/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Basta capitalismo. Ma con che cosa lo si sostituisce? Nessuno ha un’idea in testa. Questa è la verità. Non esiste una globalizzazione giuridica, tra l’altro. Questa è a grande differenza con la globalizzazione di tipo medioevale, regolata dalla famosa Lex mercatoria, una legge elaborata dai mercanti, non da un singolo Stato: e per suo mezzo il commercio funzionava. Adesso le grandi imprese lavorano tra di loro. Non c’è più una norma giuridica che ne disciplini i comportamenti: nei confronti della fame nel mondo, dello sfruttamento delle classi più povere, del lavoro minorile, della sicurezza sul lavoro che secondo Tremonti è un lusso. E ovviamente nemmeno nei confronti del pianeta.

  • Crisi totale: lo spettro della povertà spaventa l’America

    Scritto il 29/10/10 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    La crisi vista finora non è ancora niente: aspettiamoci di tutto nel 2011, quando il capitalismo finanziario Usa rischierà il collasso, precipitando nel panico i cittadini americani, già ora pressati dai debiti e impauriti dallo spettro della povertà. Benvenuti negli United States of Austerity, verso una «gravissima avaria del sistema economico e finanziario mondiale». Firmato: Geap, Global Europe Anticipation Bulletin. Pessime previsioni dal rapporto numero 47 del gruppo di analisti eterodossi che studiano la Grande Crisi in atto. Ripresa apparente, rilancio effimero: esaurite le ricette-tampone dei governi, spaventa il baratro della più grave recessione di tutti i tempi. E senza più nessun tipo di paracadute: perché l’America, senza soldi, potrebbe davvero crollare.

  • La sinistra è morta: ha scambiato lo sviluppo per progresso

    Scritto il 18/10/10 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    «Non c’è possibile progresso, nello sviluppo: la sinistra è morta perché non l’ha capito». Giulietto Chiesa è pessimista: «Il momento è drammatico, data la crisi globale del sistema e la caccia alle risorse: fra poco, qualcuno verrà a dirci che i beni come la benzina e l’acqua saranno razionati, a disposizione dei soli ricchi, armati fino ai denti. Non c’è tempo da perdere: dobbiamo farci sentire, scuotere l’opinione pubblica dal torpore televisivo». Correre ai ripari? Ma no: «L’unica prospettiva rivoluzionaria, oggi, è affrettare il collasso ormai imminente del sistema: prima crolla e meglio è», dice Massimo Fini, declinando l’invito lanciato a Torino da Maurizio Pallante: costruire un nuovo soggetto politico che si opponga al duopolio destra-sinistra, denunciando la “follia” della crescita e la “menzogna” dello sviluppo illimitato.

  • Germania, annuncio-choc: il petrolio sta per finire

    Scritto il 06/10/10 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Il petrolio sta finendo. Lo rivela il rapporto riservato di un centro studi strategico, collegato alle forze armate tedesche. La relazione risale a luglio, ma è trapelata solo ora grazie al settimanale “Der Spiegel”. Secondo i tedeschi, il temutissimo spettro del “picco del petrolio”, inzialmente atteso per il 2030, sarebbe invece già stato raggiunto: se così fosse, la produzione mondiale di oro nero non potrebbe più crescere e si appresterebbe a crollare rapidamente. Si annuncia un disastro senza precedenti, un’inarrestabile catena di tragedie economiche, politiche, sociali e ambientali. La progressiva riduzione delle scorte aprirebbe uno scenario da incubo, che potrebbe concretizzarsi nello spazio di una generazione.

  • Il rigore stroncherà l’Europa: bisogna svalutare l’Euro

    Scritto il 06/10/10 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Sganciare la Germania dalla moneta unica per poter svalutare l’euro ed evitare il peggio senza ridurre in miseria le fasce più deboli. E’ la ricetta-choc proposta dal Premio Nobel 2001 per l’Economia, Joseph Stiglitz, di fronte alla catastrofica crisi alle porte, dovuta alla ristrutturazione dei bilanci continentali. L’Unione europea si prepara a varare il più ambizioso piano di ristrutturazione debitoria di sempre, dalla Grecia all’Irlanda, passando per la Spagna e i programmi “lacrime e sangue” dei fardelli contabili italiani. Ma l’austerità potrebbe non bastare, e deprimerebbe l’economia reale. Per uscire dalla crisi, una soluzione drastica: abbandonare l’attuale sistema monetario europeo.

  • Marchionne: è la globalizzazione a colpire gli operai

    Scritto il 03/10/10 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «L’Italia ha perso il senso delle istituzioni: il Paese ha perso la bussola, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. È difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in Italia. È una vergogna. Investiamo 20 miliardi e ci prendono a schiaffi». Così Sergio Marchionne al convegno dei “cavalieri del lavoro” a Firenze il 2 ottobre. «L’accordo di Pomigliano? Non sta violando alcun diritto costituzionale». Peccato, ribatte l’ex ministro Paolo Ferrero, che quell’accordo neghi il diritto di sciopero, pena il licenziamento: per il leader di Rifondazione comunista, Pomigliano è «anticostituzionale ed eversivo». Marchionne? «Il suo è delirio di onnipotenza: si faccia curare».

  • Sachs: solo una catastrofe sveglierà il mondo

    Scritto il 30/9/10 • nella Categoria: idee • (2)

    Soltanto una catastrofe potrà “svegliare” il mondo, mettendolo di fronte all’evidenza della contraddizione che lo sta facendo esplodere: lo sviluppo fondato sul petrolio è un vicolo cielo, e ormai siamo quasi alla fine della corsa. Lo afferma senza mezzi termini il professor Wolfgang Sachs, esperto di fama internazionale di cambiamenti climatici e riflessi sui diritti umani della popolazione mondiale. Docente universitario in mezza Europa, membro del Club di Roma, Sachs è fra i promotori di “Terra futura” e dirige l’osservatorio strategico del Wuppertal Institut su clima, ambiente, energia. E’ pessimista: «Oggi neanche i governi sanno più cosa fare», e il tempo sta per scadere: il surriscaldamento minaccia la terra.

  • Narcoguerra: droga afghana per salvare la finanza Usa

    Scritto il 17/9/10 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Militari britannici e canadesi accusati di trasportare eroina in Europa sfruttando l’assenza di controllo sui voli militari di ritorno dal fronte: la notizia, diffusa il 13 settembre dalla Bbc, rafforza i tragici sospetti sui reali interessi economici dietro la guerra in Afghanistan. Il traffico “militare” di eroina scoperto tra le basi Nato di Helmand e Kandahar e l’aeroporto militare di Brize Norton, nell’Oxfordshire, verrà probabilmente liquidata con la solita spiegazione delle “mele marce”, del caso isolato che riguarda solo alcuni individui devianti. Più probabilmente, si tratta invece della vetta di un iceberg: si dice che proprio i proventi del narcotraffico “militare” abbiano salvato l’America dalla bancarotta.

  • Pecorino via web: il pastore Emilio si salva dalla crisi

    Scritto il 15/9/10 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Il latte di pecora ormai costa 65 centesimi, meno di una tazzina di caffè, mentre il pecorino che i pastori sono costretti a svendere all’ingrosso a 4 euro al chilo, in Canada viene rivenduto a 44 euro nei supermercati. Grande distribuzione globalizzata: è la croce che affligge i pastori sardi, scesi in piazza per inscenare una fortissima protesta. In tutta l’isola, c’è un solo pastore al riparo dalla catastrofe: si chiama Emilio Concas e da quarant’anni alleva pecore nelle campagne di Gergei, nel Sarcidano, tra Cagliari e Nuoro. «Il forte deprezzamente del latte avrebbe costretto anche me a pensare di chiudere, ma abbiamo avuto un’idea: vendere il formaggio direttamente ai consumatori».

  • Caso Vassallo: un nuovo tipo di politico da ammazzare

    Scritto il 08/9/10 • nella Categoria: idee • (1)

    Segnatevi questa data sul calendario: per la prima volta, in Italia, la criminalità organizzata ammazza un politico ambientalista e proprio per il suo impegno sull’ambiente, la sostenibilità, la riqualificazione, l’energia. Mi auguro sia anche l’ultimo, ma qualcosa mi dice che probabilmente non sarà così. Finora, gli amministratori locali che sono finiti crivellati dalle “menti raffinatissime” si erano messi per traverso sui soliti traffici di cemento e calcestruzzo, appalti, opere pubbliche. Stavolta no. Mi dicono amici vicini ad Acciaroli che, da quando Vassallo era sindaco, sembrava di stare in una città del Trentino. E non solo per quanto riguarda gli spazi pubblici: anche i negozi, le aree private, erano rinate ad una nuova vita.

  • Basta aiuti di Stato alle aziende che fuggono all’estero

    Scritto il 20/8/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    A chi dobbiamo credere? Al governatore della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che ci dice che la ripresa in Unione europea è forte, assieme ai tg che parlano di boom della produzione industriale, oppure agli amministratori delegati di Fiat, Telecom e Unicredit che accingono a licenziare circa diecimila persone? A tutti e due e a nessuno dei due. Mai nella nostra storia recente la situazione economica è stata più complessa. Le Banche centrali hanno immesso nel sistema una quantità impressionante di denaro per stimolare la crescita e sostenere gli istituti di credito. La ripresa economica è in atto ma è drogata

  • Marchionne e il Cavaliere, il predominio dei privilegiati

    Scritto il 14/8/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Cosa hanno in comune Sergio Marchionne e Silvio Berlusconi? A prima vista nulla. Cosmopolita l’uno (ha tre nazionalità: italiana, canadese, svizzera), con un curriculum strepitoso nel mondo finanziario e imprenditoriale di due continenti, e una carriera che nulla ha dovuto a commistioni con la politica. Provincialissimo italiota l’altro, gorgheggiatore di crociera per tardone benestanti, tycoon dei media e monopolista televisivo in Italia solo grazie agli intrallazzi col suo amico Bettino Craxi. Due mondi agli antipodi, si direbbe. E invece condividono la cosa essenziale: un’idea di libertà proprietaria, di libertà solo per i potenti.

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