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Archivio del Tag ‘Elizabeth Sinclair’

  • Pace e silenzio, niente elettricità: l’Isola Proibita dei Sinclair

    Scritto il 09/4/17 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Niihau è la più piccola delle isole abitate delle Hawaii: qui non ci sono strade né tantomeno hotel, ristoranti o semplicemente la corrente elettrica. L’unico insediamento umano si trova a Pu’uwai, un villaggio indipendente dagli Stati Uniti in cui la comunità vive ancora come centinaia di anni fa, pescando e allevando bestiame. Eppure quest’isolotto dell’oceano Pacifico ha tutte le carte in regola per essere considerato un paradiso, a partire dal fascino del proibito. Sì, perché Niihau è anche conosciuta come The Forbidden Isle, l’isola proibita: fu acquistata nel 1864 da Elizabeth Sinclair e oggi appartiene ai pronipoti Bruce e Keith Robinson che in genere ne vietano l’accesso, tranne ai parenti di coloro che ci abitano, al personale della Marina militare degli Stati Uniti, ai funzionari governativi e altri selezionatissimi ospiti. Da trent’anni a questa parte, però, vengono concessi un limitato numero di visti turistici.
    Perché vale la pena visitarla? Sicuramente per toccare con mano la vita di un isolotto vulcanico custodito come un prezioso scrigno, molto diverso delle realtà circostanti, dove il tempo sembra essersi fermato. Tradizione vuole che sulle isole hawaiane si venga accolti da un Mahalo abbinato ad una ghirlanda di fiori tropicali. Ma Niihau è decisamente arida e, al posto dei fiori, si usano le conchiglie marine. Quest’isola misura appena 180 chilometri quadrati ed è circondata da scogliere e spiagge formate da un’infinità di minuscole conchiglie di chiocciole di mare portate a riva dalla risacca oceanica, considerate una vera «miniera d’oro». Alcuni abitanti di Niihau passano intere giornate a raccogliere e selezionare le conchiglie più belle e intatte, con cui creano delle raffinate collane.
    Non essendoci alcun confort moderno – per i niihauani, internet e televisione sono sconosciuti – sull’Isola proibita si vive secondo natura, nel silenzio, custodendo la vera essenza delle Hawaii prima dell’avvento del turismo. Anche l’attuale numero di abitanti è sconosciuto: il censimento del 2010 ha contato 170 persone, ma i Robinson non sono tenuti a presentare stime sulla popolazione. Gli isolani possono, ovviamente, viaggiare e ritornare a Niihau quando vogliono. E pare lo facciano sempre. Questo perché, come afferma Bruce Robinson, sull’isola si respira «una sensazione di pace e di rinnovamento che non si percepisce nel mondo esterno. La cultura occidentale l’ha persa, e il resto delle isole l’hanno persa. L’unico posto dove è rimasta è a Niihau».
    (Noemi Penna, “Sull’Isola proibita delle Hawaii dove si vive ancora senza elettricità, raccogliendo conchiglie in spiaggia”, da “La Stampa” del 2 aprile 2017).

    Niihau è la più piccola delle isole abitate delle Hawaii: qui non ci sono strade né tantomeno hotel, ristoranti o semplicemente la corrente elettrica. L’unico insediamento umano si trova a Pu’uwai, un villaggio indipendente dagli Stati Uniti in cui la comunità vive ancora come centinaia di anni fa, pescando e allevando bestiame. Eppure quest’isolotto dell’oceano Pacifico ha tutte le carte in regola per essere considerato un paradiso, a partire dal fascino del proibito. Sì, perché Niihau è anche conosciuta come The Forbidden Isle, l’isola proibita: fu acquistata nel 1864 da Elizabeth Sinclair e oggi appartiene ai pronipoti Bruce e Keith Robinson che in genere ne vietano l’accesso, tranne ai parenti di coloro che ci abitano, al personale della Marina militare degli Stati Uniti, ai funzionari governativi e altri selezionatissimi ospiti. Da trent’anni a questa parte, però, vengono concessi un limitato numero di visti turistici.

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