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Archivio del Tag ‘finanza’

  • La Bonino che non t’aspetti e la carica degli impresentabili

    Scritto il 16/4/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Salvare Berlusconi dai processi e garantire a Bersani un vero incarico per un governicchio: è questa la missione delle trattative per il Quirinale? Peccato che i candidati dei partiti «sono da fare accapponare la pelle», protesta Marco Travaglio, che passa in rassegna la nomenklatura quirinalizia come una galleria degli orrori. A cominciare dall’ex “dottor sottile” di Craxi, Giuliano Amato, il premier che fece pestare a sangue i disoccupati a Napoli un anno prima del G8 di Genova, dopo essersi fatto detestare nel fatidico ’92 con il prelievo forzoso del 6 per mille dai conti correnti degli italiani, un bottino da 93.000 miliardi di lire. Un uomo d’oro, da 31.000 euro al mese, presidente dell’Antitrust ignaro del super-trust Mediaset, consulente della Deutsche Bank, membro della Treccani e della scuola San’Anna di Pisa, nonché consigliere di Monti per i tagli ai costi della politica (mai tagliati). Berlusconi lo candidò al Quirinale, il centrosinistra l’ha riempito di cariche: «Nella speciale classifica degli impresentabili è uno dei vincitori di diritto».

  • Król: l’ingiustizia in Europa farà espodere una rivoluzione

    Scritto il 16/4/13 • nella Categoria: idee • (2)

    Quando la classe media e i giovani sono sistematicamente esclusi dai vertici economici e sociali l’unica via di sbocco è la sovversione del sistema. I leader europei non dovrebbero dare per scontata la stabilità. Al contrario di quello che si pensa, in Occidente non sono i poveri e i più sfortunati a fare le rivoluzioni, ma le classi medie. È quello che è successo in tutte le rivoluzioni a cominciare dalla Rivoluzione Francese e con la sola eccezione della Rivoluzione d’Ottobre, che fu un colpo di Stato compiuto in una situazione di estremo disordine politico. Ma quand’è che la classe media decide di lanciarsi in una rivoluzione? In primo luogo non si tratta della classe media nel suo insieme né di un gruppo organizzato né tantomeno di una comunità, ma dei leader della classe media, quegli stessi che oggi vincono le elezioni in Europa e che sono definiti irresponsabili (perché non appartengono alla geriatrica classe politica tradizionale) e che all’improvviso si rivelano non solo molto popolari, ma anche incredibilmente efficaci.

  • Altre tasse, l’euro-funerale dell’Italia officiato da Monti

    Scritto il 15/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Altro che stop all’Imu, diminuzione delle tasse e cancellazione del punto in più di Iva che scatterà a luglio. Nessuno di questi risultati – puntualmente elencati da chi chiede ai partiti di “fare in fretta” – potrà essere raggiunto da un eventuale nuovo esecutivo. Perché la strada economica è stretta e tutta in salita. Primo scoglio, l’eredità lasciata dal Def, il Documento di Economia e Finanza presentato dal governo uscente. «Un’amarissima sorpresa», secondo Stefano Fassina del Pd, perché «il governo Monti lascia manovre da fare per 1,4 punti percentuali del Pil all’anno a partire dal 2015». Ma dov’è la sorpresa? Sorretto da Pd e Pdl per tutto il 2012, l’esecuto Monti non ha fatto che applicare i dettami di Bruxelles, a partire dal micidiale Fiscal Compact, contro cui centrodestra e centrosinistra non hanno detto neppure una parola per tutta la durata della campagna elettorale di febbraio.

  • Colombo: crescita o decrescita? Pagano solo i poveri

    Scritto il 14/4/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Abbiamo aspettato la crescita come un Messia salvatore sotto forma di prodotti, di vendite, di profitti, di lavoro che torna, una terra promessa per la quale bastano alcune leggi, alcune sagge mosse di governo, alcuni sacrifici, magari duri ma necessari, che ti traghettano sulla parte salva del mondo. Su una sponda la corsa della civiltà lascerà indietro i neghittosi di un mondo antico e obsoleto che vogliono garanzie prima di dare. Sull’altra il mondo orgoglioso del nuovo profitto e del nuovo reddito, dove ognuno è protettore di se stesso, dunque affidabile. Chiaro? C’è qualche dubbio. «In tutti i casi la ricetta economica che ne discende è brutale: per avere crescita occorre più disuguaglianza, perché solo più disuguaglianza è in grado di imprimere il necessario dinamismo alla società. Tutto ciò spiega perché la parola eguaglianza – che pure figura, insieme a libertà e a fraternità tra le categorie chiave della modernità – sia caduta così in disuso nel lessico contemporaneo, compreso quello della sinistra».

  • Cancro, lezione dall’India: vietato lucrare sui medicinali

    Scritto il 13/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Collassati sul nostro ombelico come siamo dal giorno del risultato elettorale rischiamo di non accorgerci di quel che succede nel resto del mondo e di andare alla deriva come un frammento di pack quando si stacca dal mare di ghiaccio artico e lentamente, ma inesorabilmente, si scioglie trascinando a fondo i naufraghi che vi fossero sfortunatamente rimasti aggrappati. Così bisogna essere ascoltatori assidui di “radiotre-mondo” o “radiotre-scienza”, o lettori attenti e selettivi di quanto di più autorevole offe la rete,  per aver saputo che – (oltre che sulla vicenda tragica ma dai risvolti sempre più grotteschi dei marò) la corte suprema di New Delhi è stata chiamata a pronunciarsi in questi giorni su di una vicenda che ha ben più ampi risvolti etici, politici e sociali.

  • Foa: attenti, ora possono confiscarvi i Btp senza preavviso

    Scritto il 12/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Non solo i tagli al welfare, grazie al regime dell’Eurozona e al Fiscal Compact, con l’obbligo del pareggio di bilancio. In pericolo sono anche i risparmi: dal 1° gennaio 2013, lo Stato – ridotto in bolletta – può confiscare per decreto anche i Btp, e senza alcun preavviso. Lo scrive Marcello Foa nel suo blog sul “Giornale”, citando l’analista Maurizio Mazziero che sul web propone analisi finanziarie originali e molto chiare: «Mazziero ha fatto quel che avrebbe dovuto fare la grande stampa italiana, ovvero verificare le indiscrezioni apparse su alcuni blog, secondo cui esiste una norma che consente la confisca automatica dei Bot in caso di crisi». Il responso è semplice e spaventoso, rivela Foa: chi ha recentemente investito in titoli di Stato può correre il rischio venir “alleggerito” d’autorità, proprio come in Grecia.

  • Quasi 1000 miliardi di euro in mano a 600.000 italiani

    Scritto il 12/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Nonostante la crisi e la stagnazione economica che ha colpito il nostro paese negli ultimi  anni l’Italia è un paese ancora molto ricco. Uno studio di Prometeia, una delle più note società di consulenza finanziaria del nostro paese, rivela come il patrimonio finanziario delle famiglie italiane sia pari a 3.500 miliardi di euro, senza appunto l’inclusione dei beni immobiliari posseduti. Questo numero è la somma totale delle ricchezze accumulate dai 22 milioni di nuclei familiari che risiedono nel nostro paese, ma la maggior parte di questo patrimonio è concentrata in poche mani. Le famiglie ricche, ovvero coloro i quali hanno una ricchezza superiore ai 500.000 euro, sono 606.000 e detengono un patrimonio finanziario nell’ordine degli 897 miliardi di euro. Questa cifra è pari a poco meno di metà del nostro debito pubblico. In Italia ci sono quasi ottomila famiglie (7.896) che hanno ognuna un patrimonio finanziario di oltre 10 milioni di euro, per un totale di 134 miliardi di euro. E ben 164.000 quelle che posso vantare un tesoretto tra 1 e 5 milioni di euro.

  • Luxottica: le banche ci aiutino a creare lavoro, non finanza

    Scritto il 11/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Le banche? «Hanno perso la testa», gettandosi nella finanza: cercano soldi facili, trascurando il credito alle imprese, e così il paese va a picco. Parola di Leonardo Del Vecchio, l’ultimo grande imprenditore italiano, patron dell’impero Luxottica. Cominciò a 27 anni, in un capannone vicino a Belluno offertogli dalla Regione per far lavorare disoccupati provenienti dalle montagne. Oggi è presente in 132 paesi, ha oltre 75.000 dipendenti di cui 62.000 in Italia. Mai uno sciopero, né una protesta. «La discussione sull’articolo 18? Fuorviante: dei miei dipendenti nessuno rischia il licenziamento, se sei un vero imprenditore il tuo sogno non è licenziare, ma assumere». Del Vecchio produce lenti per occhiali e le vende in tutto il mondo. Tra i suoi clienti più famosi la polizia stradale della California, i celeberrimi “Chips”, e marchi come Christian Dior e Yves Saint Laurent. Di più: a comprare prodotti Luxottica è anche l’esercito cinese. Incredibile ma vero: Del Vecchio produce in Italia e vende in Cina.

  • Crisi: ride solo la Germania, che sta sfasciando l’Europa

    Scritto il 10/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Così forte, così fragile. Corsi e ricorsi storici: la Germania è tanto aggressiva e intransigente perché basa la sua potenza sul più incerto e rischioso dei mercati, quello dell’export, che secondo gli economisti democratici della Modern Money Theory produce ricchezza volatile al prezzo di fortissime compressioni salariali. Un regime in bilico, dominato dall’ansia commerciale? Non solo. Secondo Aldo Giannuli, la vastità dell’area germanica, estensibile all’Est, contribuisce a rafforzare la percezione di stabilità del paese, in proiezione pluriennale, anche qualora le economie del Mediterraneo – i “compratori” che hanno favorito il recente boom industriale tedesco – dovessero collassare sotto il ricatto finanziario dell’euro-rigore voluto dalla Merkel. In ogni caso, annota Gad Lerner, dalla grande crisi la Germania continua a guadagnare: i suoi “bund” costano sempre meno. Ma attenzione, c’è il trucco: è rimasto pubblico il controllo del capitale delle grandi banche di Berlino, che accedono all’euro a costi agevolati e, per prima cosa, acquistano titoli di Stato tedeschi.

  • La regina dell’odio che esordì rubando il latte ai bambini

    Scritto il 09/4/13 • nella Categoria: idee • (5)

    Margaret Thatcher è stata una rivoluzionaria. Una rivoluzionaria che ha segnato la storia del suo paese, dell’Europa, del mondo. È stata la “Pasionaria del privilegio”, come la definì il primo ministro laburista Harold Wilson; ha smantellato pezzo per pezzo i fondamenti della democrazia, consegnandola nelle mani della parte più perversa dell’economia capitalistica, quella finanza deregolata sulla quale si è illusa di costruire le fortune di un paese che ha voluto post-industriale. Ha trionfato, ha spezzato le reni a una classe operaia che non si è più risollevata e, nonostante nell’ultimo decennio sia stato chiaro a chiunque fosse intellettualmente onesto quanto fossero d’argilla i piedi della sua rivoluzione conservatrice, muore nel suo letto come il suo amico Augusto Pinochet. Se siete precari, se vi è stata negata una scuola pubblica adeguata, se siete malati e non avete diritto a un’assistenza sanitaria pubblica degna e non vi potete permettere quella privata, se pensate che la pensione non sarà mai affar vostro, allora potete ringraziare la Baronessa.

  • Inferno Europa: l’infame Margaret Thatcher è ancora viva

    Scritto il 09/4/13 • nella Categoria: idee • (2)

    Il modo migliore per onorare Margaret Thatcher? «Privatizziamo il suo funerale. Lo mettiamo sul mercato e accettiamo l’offerta più economica. È quello che avrebbe voluto», dice il regista inglese Ken Loach, autore nel 1984 del drammatico documentario “Wich side are you on”, che racconta lo sciopero dei minatori britannici durante il quale il grande capitale internazionale fece leva sul governo conservatore per scatenare una crudele campagna di violenza e odio contro la classe operaia d’Oltremanica. Al pari di Ronald Reagan, la Lady di Ferro che oggi l’aristocrazia politica europea piange fu inflessibile nell’applicazione dei dettami più brutali dell’ideologia neoliberista, la stessa che orientò le grandi scelte antipopolari del falso riformista francese Mitterrand e degli altri “padri” dell’attuale Europa del rigore, che la crisi trasforma in una sorta di macelleria sociale permanente.

  • Assalto alle banche, vogliono un altro governo Bilderberg

    Scritto il 08/4/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Per imporre in Italia un governo compiacente alla linea che molti oggi chiamerebbero “Linea Bilderberg”, o “Linea Monti-Merkel-Goldman Sachs”, nonostante l’esito elettorale dell’ultimo voto politico, potrebbe essere a breve orchestrata una crisi bancaria italiana che terrorizzi la popolazione e crei il consenso per un governo di quel tipo in cambio di soccorsi monetari di Bce, Fed e altri. I recenti spostamenti di capitali dello Ior da banche italiane a banche tedesche (compresa parte del nostro 8 per mille) corrobora questa congettura, assieme alla nomina di un tedesco alla presidenza dello Ior. Il voto politico del 25 febbraio esprime disinganno e rifiuto della maggioranza degli italiani verso la dittatura dei mercati, l’egemonia della Germania, il modello economico mercatista e neoliberista snaturato in Europa col socialismo tributario dei cosiddetti Illuminati, le ricette rigoriste e fiscaliste di tecnici e accademici balordi o traditori

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